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Autore: CharlieBb    18/08/2008    6 recensioni
"...Avevo assistito allo scorrere del tempo, al susseguirsi di mesi, anni, secoli. Avevo visto il mondo cambiare sotto i miei occhi, la gente nascere, vivere, morire. Avevo visto il nascere di nuove civiltà e nuove popolazioni, avevo visto tutto. Ogni cosa era nuova per me e mi approcciavo al mondo come un bambino piccolo curioso di scoprire ciò che lo circonda..."
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Seventeenth



Vago per la città, ancora pensando alla giornata appena trascorsa.
Frank.
Da quando l'ho preso, a casa del suo amico, è rimasto tutto il giorno con me. Ed è stato... bello.
Abbiamo pranzato insieme, abbiamo parlato. E ho lasciato che mi baciasse. Probabilmente non avrei dovuto, ma l'ho fatto, ed è stata la cosa più bella della mia intera esistenza. Quel bacio mi ha fatto ribollire il sangue in ogni singola vena del mio corpo; è stato eccitante, e dolce.
Avrei voluto che non finisse mai, avrei voluto continuare a leccare quelle sue labbra tanto perfette, giocare con la sua lingua per l'eternità. Una vocina dentro di me ha detto che avrei potuto farlo, ma non posso, non posso davvero fargli questo.
E poi, abbiamo parlato. Di Brian, principalmente. E di me. Mi ha fatto molte domande, ma credo di aver risposto bene a ognuna di esse.
Voleva sapere qualcosa in più su di me, e io gliel'ho detta. Omettendo qualche particolare, certo.
Inoltre, ho scoperto una cosa molto interessante, una cosa che avevo sospettato fin dall'inizio: Mikey Way è un mio discendente.
L'ho sentito la prima volta che l'ho visto, ho sentito l'odore del suo sangue, e sapevo che era come il mio.
Probabilmente è un discendente diretto di mio fratello Jhonathan, solo lui si è sposato e ha avuto dei figli. Si chiamavano Paul, Alice ed Emmeth, e se non fossi scappato a Londra li avrei anche conosciuti.
So che a loro volta i miei nipoti hanno avuto dei figli, o almeno, Paul ha avuto dei figli. Due femmine e un maschio, Elliot. Anche Elliot ha avuto dei figli, penso che si chiamassero Rupert, Todd e Geoff. Poi ho perso le tracce della mia famiglia, non so quanti maschi siano nati, ne' quanti abbiano portato avanti la discendenza dei Way. Ma sono convinto che in ogni generazione sia nato un maschio, e che quel maschio abbia avuto almeno un figlio maschio, e così si arriva a Mikey.
Dovrei fare qualche ricerca e controllare, per sicurezza. O più che altro per curiosità.
Mi ha chiesto tante altre cose, Frank, cose a cui non avrei voluto pensare. Come i miei genitori.
Loro morirono quando ero giovane, è vero, ma non fu un incidente. Fu un omicidio, come scoprii in seguito. Furono uccisi da un vampiro.
Lo scoprii quando mi vampirizzarono, e uccisi quel bastardo che mi aveva tolto la mia famiglia senza pensarci un solo secondo. Ma io ero esattamente come lui, un mostro succhiasangue.
Però avrei potuto essere diverso, mi dissi. Sarei sempre stato un mostro, ma non avrei mai ucciso persone innocenti. Da allora uccisi solo i criminali, e nessun altro. Ero io che potevo fare la differenza, io che potevo allontanarmi dalla bestia che era dentro di me. E lo feci.
Lo faccio ancora oggi, e lo farò sempre, finchè la mia vita nella Morte durerà.
Seguo la mia vittima in una strada buia, e sento una donna urlare. Cammino più veloce e gli arrivo alle spalle, proprio mentre la donna cade a terra, priva di sensi.
Prendo l'uomo per il collo, mi avvicino e sento il profumo della paura sprigionarsi dal suo corpo. Lui è un mostro tanto quanto me. Affondo i canini nel suo collo e sento il sangue fluire da lui a me.
E' la sensazione più bella ed eccitante che sia mai esistita. Sento la sua vita scorrere dentro di me, vedo ogni cosa che ha fatto, ogni sensazione che ha provato. Sento il sangue caldo nella mia gola, scende e scende dentro di me, è come un nettare delizioso che mi inebria.
E' sangue. E mi eccita.
Quando finisco di bere, di quell'uomo non rimane altro che un corpo inerte e vuoto. Lo lascio scivolare a terra, senza alcun riguardo. E la sua testa colpisce forte il muro, durante la caduta.
E' un barbone, e sembrerà morto per un incidente, con la testa ferita. Probabilmente, i medici decreteranno danni cerebrali e morte da essi causata.
Porto la donna lontana dal vicolo e lei si risveglia piano tra le mie braccia. Mi guarda, spaventata, ma le dico di non preoccuparsi, che ormai è tutto passato. Le dico di aver colpito quell'uomo e di aver portato via lei. E lei mi ringrazia, con gli occhi lucidi. E' bella. E' bella perchè è umana.
E la sua bellezza è totalmente diversa da quella di Frank. Frank non è solo bello perchè è umano, Frank è bello perchè è semplicemente lui. Frank è bello perchè è puro, perchè i suoi occhi sono i più belli che io abbia mai visto, perchè il suo sorriso è così candido è dolce che fa quasi male.
Lascio la donna in una strada principale e torno a casa. Ne ho abbastanza, per questa notte.
Quando finalmente arrivo a casa apro le finestre e lascio che la luce della luna mi faccia visita. Mi sdraio sul divano e accendo una sigaretta, beandomi del sapore acre nella mia gola.
E penso a Frank. Ormai è la mia ossessione, non posso più fare a meno di lui. So che avrei dovuto evitarlo, so che non avrei mai dovuto affezionarmi a lui in questo modo, so che avrei dovuto allontanarlo fin dall'inizio, ma il fatto è che non ci sono riuscito. Perchè sono debole. E perchè lo amo.
Rivedo la sua espressione estasiata dopo il bacio che ci siamo scambiati, e sorrido come un mortale alle prese con il primo amore. Frank.
Frank è uno spiraglio di luce nella mia vita buia.
La notte trascorre veloce, e quasi non mi accorgo di quando i primi raggi del sole illuminano il pavimento. Mi alzo di corsa e chiudo la finestra, controllo che siano tutte chiuse. Vado in cucina e preparo un caffè, sorridendo per questa strana abitudine che ho preso. Io sono un vampiro, non ho bisogno di caffè! Come non avrei neanche bisogno di fumare, mangiare o respirare. Ma lo faccio.
All'inizio trovavo solo divertente provare le abitudini dei mortali, adesso sono diventate anche le mie. Tranne il cibo, è ovvio.
Stranamente, non ho sonno. A quest'ora dovrei essere nell'angolo più buio della casa, sul punto di addormentarmi, ma non è così. Sono sveglio, e mi viene quasi voglia di uscire con la mia piccola dai vetri oscurati. Ma non lo faccio. Piuttosto, rimango a rilassarmi sul divano, facendo un po' di zapping tra i canali televisivi, ma non riesco a vederli realmente.
Perchè la mia mente è piena di lui.
Perchè penso a quando lo rivedrò, perchè già mi manca, perchè lo vorrei qui con me. Dio, sono patetico...
Anche la mattina trascorre velocemente, mentre i raggi del sole si fanno piano piano più forti e caldi. Benedico la mia casa ombrosa e fresca, che mi salva da tutto questo.
E poi, all'improvviso, un rumore. Stanno bussando alla porta. Mi alzo piano dal divano e vado alla porta, teso. Chi potrebbe venire a casa mia a quest'ora?
Quando apro la risposta è chiara, avrei dovuto pensarci prima. Frank.
Rimango dietro la porta, all'ombra, mentre lui entra e si dirige in cucina, dove si accascia stancamente su una sedia. Ha l'aria stravolta, come di uno che ha appena visto un fantasma.
-Ehi... che ti è successo?- domando con quanta più delicatezza mi sia possibile. Lui si limita a guardarmi, e i suoi pensieri sono così confusi che leggerli è davvero una sfida troppo grande persino per me.
-Geràrd, in che anno sei nato?- domanda a bruciapelo. Rifletto solo un paio di secondi prima di rispondere "1977".
-Ommioddio, allora è vero...- sussurra lui, perdendo quel poco di colore che aveva sul viso. Non riesco a capire.
-Frank, che succede?- domando, e quasi temo la risposta. Il suo viso è una maschera di paura, e shock.
-Ci hai pensato... hai pensato prima di rispondere...- mormora, gli occhi nocciola spalancati nei miei.
-Come sarebbe a dire che ho pensato prima di rispondere?- chiedo. Adesso ho paura. Davvero paura. Mi sembra quasi di capire dove voglia arrivare, ma non può essere... non può essere vero, perchè allora scapperebbe via, lontano da me...
-Geràrd, in che anno sei nato, veramente?- chiede ancora. La vedo. La Verità, nei suoi occhi. Mi fa male, mi trafigge proprio come sta facendo con lui. Non avrebbe dovuto scoprirlo...
-Sei tu il Geràrd Arthur Way nato nel 1680...-. Non è una domanda, non me lo sta chiedendo. Quando mi guarda negli occhi sembra trovare la conferma che cercava, e quelle iridi nocciola si spalancano ancora di più.
-Come diavolo fai a essere nato nel 1680, spiegamelo!- urla, sconvolto. Ormai è sicuro di quello che dice, non crederebbe mai se gli dicessi che c'è stato un errore all'anagrafe, o una qualsiasi cosa per giustificare la mia data di nascita.
-Frank, come...?-. Lascio la mia domanda incompleta, non ho la forza di continuare. So che capirà.
-Ecco-. Tira fuori dal suo zaino una cartella vecchia e ingiallita dal tempo, e la getta con forza sul tavolo. La apro. Sono i miei dati anagrafici, tutto ciò che è stato scritto quando sono nato e i miei genitori mi hanno registrato. Santo cielo.
-Spiegami- dice, la voce bassa e vibrante. Sospiro. Ormai è arrivato il momento della verità.
-In che cosa credi, Frank?- domando, lentamente. Lui mi guarda stranito, ma risponde.
-Credo che ci sia qualcosa, oltre la vita, e qualcuno che decida ogni cosa-
-Credi nelle creature demoniache?-. So che non è proprio la domanda esatta, ma so anche che lui capirà.
-Tipo streghe, demoni, fantasmi, vampiri?- annuisco e lui continua, -più o meno. Credo che possano esistere, forse...-
-Hai mai visto un fantasma, Frank?-
-No-
-Hai mai visto un vampiro?-
-Non credo che esistano, sono una leggenda per spiegare la porfirìa-
-Sbagliato- dico piano, -ce lo hai di fronte-. Lui spalanca un attimo gli occhi, mi guarda. E poi sorride.
-Tu non sei un vampiro- dice, quasi ridendo. Come vorrei che avesse ragione...
Prendo la sua mano, delicatamente, e la porto all'altezza del mio cuore. Rimaniamo tutti e due in silenzio, mentre la sua mano continua a restare sul mio petto, calda, viva.
-Senti?- domando. Lui rimane perplesso, sta ancora tentando di ascoltare il mio cuore battere. Ma il mio cuore non batterà mai più. E' morto, come me, come ogni cosa di me.
-No- soffia. Guarda il mio petto, la sua mano e poi me. Continua a guardarmi, mentre forse si fa strada in lui la consapevolezza che ho ragione, che sono davvero un vampiro.
Porto la sua mano sul suo petto, e sente la differenza. Il suo cuore è come un tamburo impazzito, batte freneticamente, forse per la paura, forse per lo shock. Il suo cuore batte.
-Come...?-
-Come è possibile? Non lo so- rispondo piano, -non so come sia iniziato tutto questo. So solo come è successo a me-. Lui mi guarda e i suoi occhi sembrano riempirsi di lacrime. Tenta di ricacciarle indietro, ma qualcuna sfugge al suo controllo.
-L'allergia al sole... le finestre chiuse... Anche Brian lo è...- mormora. E adesso so che ha finalmente capito tutto. Ha capito perchè i vetri della mia auto sono oscurati, perchè siamo entrati in casa dal garage, ieri. Ha capito cosa è accaduto quella notte, ha capito perchè Brian si è comportato in quel modo. Ha capito perchè la sua pelle era sempre bianca e lucida, a volte gelida come il marmo.
Annuisco senza aver il coraggio di fare o dire altro. E' già abbastanza doloroso così. E' già difficile pensare che tra poco se ne andrà, uscirà dalla mia vita e non tornerà mai più, come doveva essere fin dall'inizio.
-E tu...-. Annuisco ancora. Sì, sono un vampiro. Sì, mi nutro di sangue. Sì, sono un mostro.
-Non ho mai pensato di farti del male...- sussurro, tenendo ancora la sua mano tra le mie. Lui mi guarda negli occhi.
-Lo so-. Come fa a essere così tranquillo? E' solo lo shock che lo fa comportare a questo modo?
-Dovresti- esordisco, ma lui mi interrompe.
-E così...- sussurra dolcemente, -mi sono innamorato di un vampiro...-. I suoi occhi sono ancora fissi nei miei, e sembrano quasi sorridere. E' lui che sorride, e il sorriso si estende agli occhi pieni di lacrime amare e tristi.
Lo fisso, incredulo. Non può averlo detto sul serio. Non può essersi innamorato di me, non adesso che sa cosa sono...
-Tu cosa?- domando. Magari ho capito male, chissà. Lui sorride dolcemente e si avvicina a me, la sua mano ancora nella mia. E' sempre più vicino, così vicino che posso vedere ogni sfumatura dei suoi occhi.
-Non dirmi che non l'avevi capito, Geràrd... sono innamorato di te- sussurra contro le mie labbra. Spalanco gli occhi proprio nell'istante in cui le sue labbra premono sulle mie. Mi accarezzano, dolcemente, e sento le mie schiudersi automaticamente, e la sua lingua farsi strada nella mia bocca. Cerca la mia, la accarezza, ci gioca. Proprio come ieri. L'unica differenza è che oggi lui sa.
Le sue mani vagano per il mio petto fino al mio viso. Una di esse mi accarezza la nuca e mi stringe a se', mentre il suo corpo preme contro il mio. Sorride nel bacio, chiude gli occhi e annuisce. Sa cosa sto pensando, sa che vorrei chiedergli se è questo quello che vuole sul serio. E la sua risposta è sì.
Lo abbraccio, piano, dosando la forza, perchè è così fragile che potrei spezzarlo come un ramoscello tra le mani. Lo bacio e lo stringo a me, mentre già sento di star commettendo uno sbaglio terribile. Ma la verità è che non mi importa, se so che lui lo vuole. Non mi importa, perchè lui vuole stare con me. E non ha paura.
Non mi importa, perchè so che mi ama.
Frank smette di baciarmi e io già sento la mancanza delle sue labbra. Continua ad accarezzarmi il viso, e mi guarda come se fossi la cosa più bella del mondo. Sbaglia. Perchè è lui la creatura più bella del mondo. Perchè lui è il mio dono, la mia luce, la salvezza della mia anima.
Lui è tutto ciò che aspettavo, l'unico in grado di farmi davvero comprendere cosa vuol dire "amare". So che è lui. L'ho aspettato per secoli, e adesso è qui. Ho atteso ogni giorno di vedere i suoi occhi, adesso lo so.
Non mi importa se è sbagliato, se questo amore va contro ogni legge e regola naturale. Non mi importa se soffrirò, perchè quelli che mi attendono adesso sono gli attimi più belli e felici della mia vita. Non mi importa se lui è umano e io sono immortale, cose come queste sono così insignificanti, in questo momento. L'unica cosa di cui mi importa è lui, il suo corpo contro il mio, le sue labbra sulle mie.
Potrò anche bruciare all'inferno per il resto della mia esistenza, ma non lascerò andare questo momento. Sarò dannato, ma sarò felice.
Lui mi guarda e i suoi occhi esprimono una gioia tale da farmi rabbrividire di piacere. Sono io a procurargli quella gioia, sono io la sua gioia. E lui è la mia.
Il suo sguardo si fa languido, si accende di desiderio, e la passione lo divora, lo sento. Sta divorando anche me.
Mi prende per mano, sempre con dolcezza, e mi guida fuori dalla cucina, attraverso l'ingresso, fino alle scale. Sale lentamente, come se non volesse rovinare questo momento quasi ovattato, e io lo seguo, docile come mai avrei creduto di poter essere. Ma è Frank, il mio Frank a guidarmi.
Mi guida ancora attraverso il corridoio del piano superiore, fino a una porta. Sorrido nel vedere il modo sicuro in cui si è diretto qui, in cui apre la porta, perchè sembra conoscere la casa, non averla dimenticata.
Entra nella stanza e mi fa sedere sul letto. Si inginocchia davanti a me, mi guarda. Mi perdo nei suoi occhi per infiniti attimi di pura contemplazione, e la sua espressione dolce e ardente di desiderio mi fa sospirare.
Mi bacia la mano che ancora stringe, ma i suoi occhi sono ancora nei miei. Si alza un po', quel tanto che gli basta per arrivare alle mie labbra. Ricomincia a baciarmi, e sento l'eccitazione crescere. La mia e la sua, insieme.






***
Allora, ragazze mie... che mi dite? (Che sono una bastarda per aver interrotto tutto sul più bello, lo so, lo so... ma a parte questo? xD) Vi ricordo che mancano solo due capitoli alla fine... ma sto già cominciando a pensare allo spin-off e a un possibile seguito (dio, questa ff diventerà peggio di quelle serie tv infinite, con migliaia di puntate! shame on me...), spero che l'idea vi piaccia, davvero. Perchè non vorrei annoiarvi. Ma bando alle ciance, e via ai ringraziamenti!
chemical_kira: oddio, sapere che è la tua preferita mi riempie sul serio di gioia/orgoglio/ogni-altro-bel-sentimento... grazie, dear! Come vedi, adesso le cose cambiano ancora... xD Spero ti piaccia. A lunedì prossimo (e ti assicuro che è meglio pazientare, dato che siamo davvero agli sgoccioli...). Baci-baci
Chemical Lady: davvero vorresti che non finisse mai? Davvero ti piace così tanto? *___* grazieeee! Mi fai felice, giuro! E poi, come ho detto sopra, penso proprio che non vi libererete di questa storia tanto facilmente, quindi... diciamo che ti accontento ^_- ancora grazie mille, alla prossima! bacioni
SweetPandemonium: eh sì, Frank ha parlato con Geràrd... ihih... spero ti piaccia il capitolo. Grazie, tantissime grazie, e arrivederci a lunedì! Baci
Isult: dear, seguito e spin-off arriveranno, tranquilla (ormai che ho deciso, non c'è niente da fare! xD), solo che dovrete aspettare un po' (al momento, Ispirazione mi ha mollata, e sistemare tutto per l'università non aiuta di certo... ma li scriverò, I promise!). Grazie infinte! Alla prossima, bacioni!
pansygun: grazie, davvero, tantissime grazie! Per Brian dovrai aspettare lo spin-off, la sua parte qui è finita... però vi farò sapere tutto, dal suo punto di vista! xD A presto, baci!
Will91: hai perfettamente ragione, dear. Nè Frank nè Geràrd capiscono perfettamente Brian perchè ognuno di loro conosce una parte diversa di lui. Ma il nostro Bri avrà modo di spiegarsi (e tu sarai la prima a saperlo xD). Eheh, come potevo non accennare a Harry, sapendo quanto Frank lo ami? xD Frank è scemo, fa un lavoro palloso ma alla fine è sempre il solito adorabile Frank ** Lo so, lo so che avresti dovuto picchiarmi... (e mi son stupita che tu non l'abbia fatto... o__o) però è meglio così (credo...), forse... ma basta ciarlare xD Grazie infinite dear, sul serio *inserire soliti sproloqui + baci e soliti saluti qui* a presto! Kiss/hugs al solito xD
Grazie a tutte, ci vediamo la prossima settimana, con il penultimo capitolo... bacioni, B.
   
 
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