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Autore: LauraPalmerBastille    22/06/2014    11 recensioni
“Dei Percy,sei così ottuso.”-dice,mentre il suo sguardo si perde negli occhi color verde mare del più grande.
“Non capisco Nico,cosa intendi?”-risponde,e sembra quasi che un piccolo sorriso di sfida sia comparso sulle sue labbra.
“Questo.”-si affretta a dire,prima di poggiare la sua bocca su quella di Percy.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Nico si sveglia con gli occhi in fiamme,e la schiena dolorante.
Si alza in piedi a fatica,e sente le guance ancora bagnate dalle lacrime. Deve aver pianto anche durante il sonno. Si porta una mano al cuore,giusto per sentire se è ancora intatto,o veramente è distrutto in tanti pezzi,come lui lo sente.
Il suo cuore,in realtà,batte regolare. Ma questo non è di nessun aiuto sul morale di Nico.
Qualcosa vibra sul piccolo comodino scuro vicino a lui:il suo telefono.
Lo afferra,e preme il tasto verde.
“Pronto.”-dice,e la sua voce è bassa e tremolante.
“Dei,Nico.”-risponde urlando Jason-”ti rendi conto quanto io mi sia preoccupato dannazione!? È mezzogiorno! Ieri sera siamo stati fino all'una a cercarvi! Siete forse impazziti? Ho bussato a casa tua fino a farmi uscire il sangue dalle mani! E poi a quella di Percy! Stavamo per chiamare la polizia!”
Jason sta urlando,e Nico non è in vena di essere sgridato,e neanche di parlare in realtà.
“Mi dispiace. Non volevo farvi preoccupare.”-bofonchia,prima di riattaccare.
E prima di posare il telefono,nota le 15 chiamate perse e i 12 messaggi che non aveva proprio notato la sera prima.
Ma,in realtà,non gli interessano.
Non li leggerà.
Guarda solo i destinatari,ma tra questi non c'è il nome di Percy. Ed è solo un'altra fitta al suo povero piccolo cuore.
Li elimina tutti.
Non gli interessa.
Non gli interessa più nulla di questa storia.
Ora,deve solo convincersene.

**

Nico è disteso sul divano al contrario. La testa sfiora il pavimento,e le gambe sono allungate verso l'alto. Ha gli occhi chiusi,e qualche lacrima continua ad uscire,cadendo sul pavimento,e bagnandogli i capelli.
Ha passato tanto nella sua vita. Perdere la propria madre,e la propria sorella,è una cosa che segna dentro. E Nico lo è.
È segnato da dolore,che lo attanaglia ogni momento della giornata.
Ma lui è forte,e cerca di non farlo vedere. Ha sempre cacciato via la tristezza che cercava di sprofondarlo,con il ricordo del sorriso di Percy.
Ma adesso?
Insomma,lui lo ha decisamente rifiutato. E Nico non può più scrivergli,nè guardarlo mentre gli sorride,nè accontentarsi di quei stupidi contatti amichevoli che gli facevano girare la testa ogni volta.
Nico ha perduto Percy,e per un solo pomeriggio,si permette di dare libero sfogo alla sua tristezza.
In fondo,nessuno lo sta guardando.
Nessuno può giudicarlo.
Quindi piange,e cerca un motivo per andare avanti.

**

Nico apre gli occhi,quando qualcuno bussa alla porta del suo appartamento. Il suo primo pensiero è quello di non andare ad aprire,ma quando sente bussare di nuovo,con più forza di prima,si alza,e si trascina fino alla porta.
Non si è nemmeno guardato allo specchio questa mattina,ma deduce di avere gli occhi molto gonfi e rossi,accompagnati da due grandi occhiaie nere.
Quando apre la porta incontra il viso di Jason.
Ha le sopracciglia aggrottate,e il viso deformato in un'espressione arrabbiata,ma quando posa gli occhi sul più piccolo,il suo viso si addolcisce.
“Nico,Dei. Cosa hai fatto?”-chiede,e dalla sua voce trapela preoccupazione.
Il più piccolo fissa il pavimento,e scrolla le spalle. Sente le lacrime pungergli gli occhi,ma decide di aver già pianto troppo per oggi.
Tira su col naso,e si stropiccia gli occhi per bloccare le lacrime.
“è successo qualcosa con Percy,vero?”-chiede Jason,e la sua voce è ridotta ad un sussurro,mentre scruta il più piccolo con aria preoccupata.
E forse è per il nome che Jason ha appena pronunciato,o per le lacrime che sono diventate di nuovo insostenibili,che Nico riesce solo a guardare il più grande negli occhi,annuire,e scoppiare di nuovo a piangere.
“Oh,Dei.”
Jason si fionda dentro l'appartamento,e senza nemmeno richiudersi dietro la porta,stringe il più piccolo tra le sue forti braccia. Gli sussurra qualche parola per rassicurarlo,e per questi pochi istanti,Nico non si sente più solo.
Si sente sciocco ad essersi giudicato tale,quando Jason è sempre stato qui vicino a lui.
Stringe con le sue piccole mani la maglia del più grande,e nasconde il viso.
“Sono un idiota. Un totale idiota.”-singhiozza.
Jason gli poggia una mano sui capelli,e glieli accarezza cercando di tranquillizzarlo.
“Cavolo Nico,se mi avessi avvertito prima che avevi intenzione di ammettere finalmente che sei un idiota,avrei portato un registratore.”
Nico sorride controvoglia,mollando un pizzico sul fianco del biondo.
“Idiota.”-sussurra,allontanandosi.
Si asciuga velocemente le lacrime,e torna a fissare il pavimento. Jason richiude finalmente la porta,e si mette seduto sul divano,facendo cenno a Nico di seguirlo.
“Sembri distrutto.”-dice,dando una piccola carezza sulla schiena del più piccolo-“Ieri,dopo quella dichiarazione sei scappato. Mi sono preoccupato così tanto. Se solo avessi saputo che le cose non sarebbero andate bene lo avrei bloccato.”
Nico alza il volto,incontrando gli occhi del biondo.
“Cosa? Chi?”
“Percy. Ecco..”-Jason sembra imbarazzato-”Stavo per seguirti,ma lui mi ha chiesto se poteva andare lui a vedere come stavi. E a me.. bhe,è sembrata una buona idea. Così gli ho dato le chiavi della macchina,ma solo perchè pensavo tu ti fossi chiuso dentro. Invece siete spariti,insieme alla mia auto.”
Nico sente un'irrefrenabile rabbia montargli addosso.
“Sei tu che lo hai fatto venire da me? Dopo quello che era appena successo?”-chiede,con tono duro,aggrottando le sopracciglia.
Sente le guance bruciargli per la collera.
Nico era visibilmente shoccato e distrutto dopo la dichiarazione di quella sera,e Jason invece che venire a tranquillizzarlo,gli aveva mandato in macchina la causa del suo malessere!?
Il biondo diventa immediatamente rosso in volto,e scosta lo sguardo da quello furioso del moro.
“Io,bhe. Mi sembrava una buona idea. Insomma,sarebbe stato un buon pretesto per dichiarargli finalmente i tuoi sentimenti!”-risponde sulla difensiva.
Nico si alza in piedi di scatto,e punta il suo sguardo furente negli occhi del più grande.
“Bene! Idea grandiosa Jason,davvero grandiosa! Peccato che Percy non la pensi allo stesso modo!”-risponde con tono arrabbiato,gesticolando.
“Nico,cavolo,stavo solo cercando di aiutarti!”
Jason lo fissa con sguardo quasi ferito,facendo abbassare quello di Nico.  Non è arrabbiato veramente con lui. In realtà,quando ha visto Percy al posto di guida non era stato nemmeno così triste,anzi.
Avrebbe ringraziato mille volte Jason,se Percy avesse reagito in maniera differente.
“Lo so,Jason.”-dice,con tono piatto.
Si mette di nuovo seduto sul divano,prendendosi la testa tra le mani.
“Non so cosa sia successo in quell'auto,Nico. Ma Percy non è più tornato alla festa. È scomparso insieme alla mia auto,e la abbiamo ritrovata solo all'una di notte davanti al vialetto di casa sua,con le chiavi nella toppa.”
Qualcosa si smuove nel petto di Nico.
Possibile che Percy sia rimasto così shoccato da quel bacio? Nico sente i pensieri vorticare nella sua mente.
Insomma,se Percy non avesse provato nulla per quel bacio,sarebbe semplicemente tornato alla festa,si sarebbe goduto la serata e avrebbe risolto la situazione la mattina successiva.
Ma il fatto che lui sia scappato..
“No.”-urla la vocina nella testa del più piccolo-”Smettila di illuderti! Smettila!”
Il più piccolo si rabbuia subito,come ogni volta che la voce gli urla nella testa.
“L'ho baciato.”-borbotta,scuotendo il capo.
“Tu..COSA!?”-urla Jason,sgranando gli occhi.
“L'ho baciato!”-ripete a voce più alta Nico,distendendo le labbra in un piccolo sorriso per la faccia di Jason.
“Dei Nico! E dove l'hai preso questo spirito di iniziativa!?”
“Spiritoso,Grace. Ero lì in macchina,con Percy che mi chiedeva perchè non gli avessi mai raccontato il fatto che io fossi gay,e sinceramente a parole non sapevo come spiegarglielo.”
“Quindi.. hai utilizzato la bocca in un altro modo.”-finisce il più grande,ammiccando.
“Idiota!”-urla Nico,dandogli un altro pizzico sul fianco. Jason sussulta,e sorride ancora di più.
“Non ti chiedo cosa è successo dopo,ma,mio caro Nico,tu hai fatto tutto ciò che potevi. Se Zeus vorrà,ora sarà Percy a cercarti.”
Nico si volta,e incrocia lo sguardo di Jason
“E se questo non accadesse? Se lui non mi cercasse?”
“Se lui sarà tanto idiota da non cercarti,supereremo anche questa insieme.”-dice,prima di stringerlo in un altro,calorosissimo,abbraccio.

**

Jason,per quanto cerchi di rimanere il più possibile a casa di Nico per distrarlo,deve per forza rientrare a casa la sera per il suo “coprifuoco”.
“Sai il mio numero di telefono,per qualsiasi cosa.”-gli dice,prima di aprire il portone.
“Da quando sei diventato così materno,Grace!? Si,ho il tuo numero. Grazie.”-risponde con un sorriso accennato,prima di richiudere la porta.
Sembra strano,ma si sente quasi meglio. Si sente meno solo,anche se il pensiero del volto sconvolto di Percy ancora riempie la sua mente.
Prende un succo,e lo beve tutto d'un fiato. Cerca di distrarsi guardando la tv,giocando a quegli stupidi giochi sul cellulare o leggendo il libro che aveva smesso di leggere da mesi.
Ma quando rivolge lo sguardo all'orologio,è passata solo una dannatissima ora.
Sono le undici e mezza,e fuori è già buio.
Sta per riaccendere di nuovo la tv,quando il telefono nella sua tasca vibra,e il nome che appare sul Display fa bloccare il cuore a Nico.
Percy.
Percy lo sta chiamando.
Lo sta chiamando davvero,non è un sogno.
“P-Pronto.”-risponde,con la voce più tranquilla che riesce a trovare.
“Nico..”-sussurra Percy,facendo accapponare la pelle al più piccolo.
"Ciao.”
“Nico,ho bisogno di parlarti. Adesso.”
“Va bene.”-riesce solo a rispondere,anche se il suo cuore sta battendo così forte che sembra voglia uscire fuori dal suo petto.
“Dove sei?”-chiede.
“Sono nel mio appartamento.”
“Sarò lì tra poco.”-dice solo,prima di chiudere la chiamata.
Nico sente le gambe farsi sempre più leggere,non reggono più il suo corpo. Arriva fino al divano,dove cerca di respirare normalmente. Poi si alza di scatto,e corre in bagno. Deve sistemarsi,deve cambiarsi.
Si fionda sotto la doccia,insaponandosi,sciacquandosi,asciugandosi e rivestendosi in soli cinque minuti.
Più prova a calmare il battito che gli rimbomba nel petto,più questo sembra correre frenetico. Poi,quando un leggero bussare arriva al suo orecchio,il battito si ferma del tutto.
E rimane fermo finchè Nico non apre la porta,trovandosi di fronte un ragazzo completamente bagnato,e uno sguardo confuso.
“Piove un po' fuori..”-dice Percy,abbozzando un sorriso.
Nico sente le guance andargli a fuoco. La maglia già aderente di Percy,ora bagnata,si è attaccata ai suoi pettorali perfetti,andando perfino ad evidenziare l'accenno di addominali.
“P-Percy. Vieni entra.”-annaspa,dandogli le spalle per non far notare il suo colorito rossastro.
“Vado a prenderti qualche vestito di ricambio.”-bofonchia.
“Nico..”-sospira Percy,poggiandogli una mano sulla schiena,facendolo voltare. Il più piccolo incontra gli occhi verdi del più grande,e ci si perde. Ha sempre pensato che gli occhi di Percy fossero una meraviglia,ma questa sera hanno qualcosa di diverso.
Hanno una luce diversa.
“Non penso i tuoi vestiti possano entrarmi.”-dice poi,con la voce ridotta ad un sussurro,sorridendo.
Anche Nico abbozza un sorriso,mentre la mano di Percy gli disegna piccoli cerchi sulla schiena.
“Oh. si. Posso vedere se ho qualche vestito che Ade si è dimenticato o..”
“Nico”-sussurra di nuovo,poggiando l'altra mano sulla spalla del più giovane-”Fa niente,sto bene così.”
Nico lo fissa ancora per qualche secondo,gustandosi il tocco della grande mano di Percy sulla sua schiena. Dei,quanto vorrebbe prendere e stringere quella mano. Quanto vorrebbe essere lui a poterlo toccare,con la facilità con cui Percy lo tocca.
“Spero però che non ti dispiaccia se mi tolgo la maglia,è bagnata.”-dice poi il più grande,abbozzando un sorriso.
“Cosa?”-quasi urla Nico,arrossendo immediatamente.
Ma Percy si è già tolto l'inutile oggetto che è la sua maglietta,rimanendo a torso nudo. Il più piccolo dimentica immediatamente come si respira,posando lo sguardo su quel corpo perfetto.
I suoi grandi pettorali,l'accenno di addominali,e quella stramaledetta V che gli incornicia i fianchi,fino a scendere all'interno dei pantaloni.
Percy lo sta guardando,con sguardo divertito ed un sorriso malizioso sulle labbra. Sembra si stia divertendo.
Si sta divertendo a farlo impazzire.
“Oh Dei.”-bofonchia Nico,catapultandosi in cucina. Poggia le mani sul bancone,e cerca di respirare regolarmente. Non gli piace il comportamento di Percy. Così ambiguo,e decisamente non divertente.
Apre il frigo,e come tutte le volte che Percy viene da lui,prende un succo e due bicchieri. Ritorna in sala,dove lo vede steso sul divano,mentre gioca col telecomando.
Nico si siede vicino a lui,e per la prima volta è felice di poter respirare il profumo di acqua marina che l'altro emana.
Ormai ha messo in gioco tutti i suoi sentimenti,e non deve più aver paura di mostrarli.
Fissa il corpo scolpito di Percy,e per non sbavare,beve il suo succo. Quando il più grande si volta,e scopre con un cipiglio divertente lo sguardo di Nico puntato sul proprio corpo,il più piccolo quasi non si strozza.
Punta il suo sguardo sul pavimento,imbarazzato.
“Scusami. Scusami,so quanto sia strana per te questa cosa e io..”
“Nico..”-sussurra con voce bassa Percy.
“No,no. Ti sto mettendo in questa situazione senza che tu lo voglia e..”
“Nico!”-ripete di nuovo,con voce più alta.
“Ti giuro,se io potessi evitarlo lo farei ma..”
“NICO!”-esclama il più grande,poggiando di istinto una mano sulla gamba del più piccolo. Al contatto con la mano di Percy,Nico si zittisce immediatamente,diventando -se possibile-più rosso di prima.
“Va tutto bene,davvero.”-dice poi,abbozzando un sorriso,senza spostare la sua mano dal corpo del più piccolo.
Nico scuote la testa,e fissa la mano del più grande poggiata sulla sua gamba.
“No Percy..”-annaspa,scuotendo la testa-”Scusami,davvero. So che non è facile per te accettare questa mia cosa ma..”
“Per me?”-lo interrompe il più grande-“Nico,accidenti. Siamo amici da molti anni ormai,e chissà da quanto tu mi nascondi questa cosa. Il fatto di essere gay e di .. di essere,insomma..”
“Innamorato di te.”-finisce Nico,arrossendo.
“Si.”-sussurra Percy,stringendo appena i pantaloni del più piccolo tra le sue dita.
“Perchè non me lo hai mai detto?”-chiede con tono più duro,perdendo il sorriso.
“Avevo paura.”
Percy scosta la mano dal corpo di Nico,facendolo sussultare. Si alza in piedi di scatto,fissandolo negli occhi.
“Non la accetto come risposta.”
Il più piccolo alza il viso,incrociando lo sguardo duro del moro.
“Cosa..cosa dovrei dirti?”-annaspa.
“Dimmi perchè non me lo hai mai detto.”-ripete.
“Dei,Percy te l'ho detto! Avevo paura!”-la voce del più piccolo inizia a cadere.
“Avevo paura..”-dice di nuovo,e la sua voce è ridotta quasi ad un sibilo.
Due forti mani si poggiano sul divano,proprio dietro la testa di Nico,bloccandolo in quella prigione creata dalle braccia di Percy,che lo sovrasta. Il suo viso è a pochi centimetri da quello del più giovane,che sente il fiato caldo dell'altro sul suo collo.
Nico respira l'odore di acqua marina che il ragazzo emana,e un brivido gli percorre tutta la spina dorsale. Guarda i muscoli delle braccia di Percy guizzare,e qualcosa dentro il suo stomaco si muove.
Percy lo fissa dritto negli occhi.
E Nico scorge una scintilla di confusione in quello sguardo,ma anche di divertimento e determinazione.
“Di cosa avevi paura?”-chiede a denti stretti.
I loro nasi si sfiorano,e lo sguardo di Nico si sposta dagli occhi di Percy,scendendo,fino alle sue labbra.
Così vicine. Sono lì.
Ma non può toccarle. Non questa volta,o rovinerebbe tutto. Di nuovo.
“Di perderti.”-dice a voce bassa.
“Ripetilo.”-lo sprona,con un sorriso quasi malizioso.
“Di perderti! Avevo paura di perderti!”-ripete,con voce più alta.
Il più grande scuote la testa,e gli sorride.
“Dei Nico,pensavi davvero che io ti avrei abbandonato,se avessi saputo dei tuoi sentimenti? Mi giudichi davvero così.. ipocrita?”-chiede,con una nota d'amarezza nella voce.
Nico abbassa lo sguardo,facendo sfiorare le loro fronti.
Due dita calde gli toccano il mento,facendogli alzare il viso. Il più piccolo sente il cuore perdere un battito,quando vede la mano di Percy sul suo volto.
Le sue dita si muovono,accarezzandogli una guancia dolcemente. Percy sta sorridendo,e non stacca il suo sguardo da quello di Nico.
“Se solo me lo avessi detto prima..”-sussurra poi,socchiudendo gli occhi. Quelle parole sussurrate flebilmente arrivano come lame taglienti all'orecchio di Nico.
“Cosa?”-chiede,sgranando gli occhi..
“Sono arrabbiato.”-dice solo,puntando il suo sguardo per un secondo sulle labbra del più giovane,per poi spostarlo immediatamente.
“Perchè?”
“Perchè odio le cose fuori programma.”
“Cosa intendi,Percy?”-dice,modellando il nome del più grande tra le sue labbra. Percy le osserva,mentre lo chiamano. Le osserva distendersi,dividersi,per poi riabbracciarsi. E quelle labbra gli creano un miscuglio di emozioni dentro lo stomaco.
Emozioni strane,mai provate.
Si scosta subito,quasi infastidito. Scuote la testa e si gira di spalle,dando modo a Nico di ammirare il suo corpo scolpito anche da dietro.
“Non era programmato!”-esclama,nascondendo il viso tra me mani.
“Cosa,Percy! Cosa!”
Nico si alza in piedi,furioso.
“Che mi sia piaciuto il tuo bacio! Dei,Nico! Non era programmato!”-quasi urla,voltandosi.
Entrambi sgranano gli occhi nello stesso momento. E vista da fuori sarebbe stata quasi una scena divertente. Ma per loro non è così. Nico sente il suo cuore battere più forte del normale,e il suo volto,di solito contratto in una smorfia di rabbia,ora si rilassa in una specie di sorriso.
Percy però,dal canto suo,fa qualche passo indietro. Poggia una mano sulle sue labbra,ammutolendo.
Non può credere di averlo detto veramente.
Era venuto con l'intenzione di dire a Nico che il suo amore non poteva essere contraccambiato,cercando di nascondere e sotterrare i suoi veri sentimenti con la scusa del “passeranno”. Ma quando lo aveva guardato negli occhi,aveva visto le sue labbra muoversi,tutti i suoi piani erano andati in fumo.
Ed ora lo ha detto. E tutto quello che aveva cercato di sotterrare nell'ultimo giorno,è diventato concreto.
“Tu non puoi fare così,Nico!”-dice poi,tornando a guardarlo furioso. Si avvicina a grandi falcate,e poggia le sue mani sulle spalle del più giovane,ancorando i suoi occhi a quelli del più piccolo.
“Tu non puoi baciarmi,e rivoltare tutto il mio universo. Non puoi!”-urla,frustrato.
“Sono fidanzato da due anni con Annabeth,tutto dicono che stiamo bene insieme! Mia madre già inizia a parlare di matrimonio! Io non posso essere.. tu.. tu non puoi! Dei Nico,non puoi!”
Si copre il volto con le mani,ed inizia a tremare.
“Percy..”-sussurra Nico,allungando una mano per toccarlo,ma Percy si tira indietro.
Si allontana a grandi falcate,chiudendosi dentro la stanza del più piccolo.
E Nico rimane fermo lì interdetto,confuso,sorpreso ma soprattutto,felice.

**

Nico è da ormai una buona mezz'ora che sta seduto sul suo divano,aspettando qualche segnale proveniente dalla sua stanza,ma non era arrivato nulla.
Beve un altro sorso di succo,cercando di rilassare i nervi.
Aveva capito che seguire Percy subito sarebbe stato un suicidio. Così si era ripromesso di aspettare che il più grande fosse pronto ad uscire,ma quando i trenta minuti scoccano,non ce la fa più ad aspettare.
Si alza,e si dirige a passo incerto verso la sua stanza. È felice nel vedere che la porta non è chiusa a chiave. Bussa piano prima di entrare.
E quello che vede,quando entra,gli stringe il cuore.
Percy è seduto sul suo letto,con la testa tra le mani,e le sopracciglia aggrottate.
“Nico..”-sussurra,vedendolo entrare-”Scusa per quello che è successo. Io..”
“Non fa niente,va tutto bene.”
Percy batte la mano sul letto,vicino a lui,invitando il più piccolo a sedersi. Nico non se lo fa ripetere due volte.
“Come stai?”-chiede,sedendosi vicino al più grande,e rabbrividendo al piccolo contatto che le loro ginocchia hanno. E non sembra l'unico ad essere turbato da quel contatto,perchè gli occhi di Percy guizzano verso le loro ginocchia.
Sospira rumorosamente,ma non sposta la gamba da quel piccolo contatto.
“Confuso. Tutto qui.”-dice,massaggiandosi la fronte con le dita.
“Perchè?”-chiede Nico,con fare infantile.
Se lo è già sentito dire,ma vuole che Percy lo ripeta di nuovo,con calma. Vuole sentirsi dire che in fondo non lo rifiuterebbe del tutto. Vuole che da quelle labbra escano quelle parole.
“Non è così chiaro?”
Ride amaramente,nascondendo il volto tra le mani.
“No.”
“Oh andiamo Nico! Sono confuso perchè non mi è mai piaciuto un altro ragazzo! Ti va bene?”-sbotta,fissandolo negli occhi.
Nico scrolla le spalle.
“Non è così male.”-afferma.
Percy lo fissa con sguardo sorpreso.
“Non è così male!?”-ripete,con voce sconcertata.
Il più piccolo aggrotta le sopracciglia. Lo fissa con espressione amara. Non era proprio questo che voleva sentirsi dire.
“No,non è così male. Non c'è nulla di sbagliato.”
“Andiamo Nico!”-esclama,iniziando a gesticolare-”Forse non lo è per te! Ma per me lo è! Insomma,sono Percy Jackson io non posso essere..”-annaspa.
“Non puoi essere..cosa!?”-sputa,ferito.
Punta il suo sguardo furioso negli occhi di Percy,facendolo ammutolire.
Sente il sangue ribollire nelle vene. Se fino a poco prima aveva toccato il settimo cielo perchè a Percy non era dispiaciuto il suo bacio,ora sente il mondo crollargli di nuovo sotto i piedi.
Forse gli è piaciuto,ma non intende accettarlo.
“Senti,lasciamo perdere questa storia.”-taglia,guardando il pavimento.
“Sono stato uno stupido a.. a dirtelo. Capisco,il grande e popolare Percy Jackson non potrebbe mai essere.. attratto da uno come me. E soprattutto non potrebbe mai essere attratto da.. da un altro ragazzo.”-soffia,alzandosi dal letto e dando le spalle al più grande.
“No,Nico aspetta.”
“Non c'è nient'altro da dire!”-urla frustrato.
Sente le lacrime bagnargli gli occhi,ma non vuole farsi vedere debole. È appena stato palesemente rifiutato. E vuole semplicemente rimanere solo,a piangere.
“Nico,per favore.”-supplica il più grande,facendolo rabbrividire.
“Basta Percy! Hai preso la tua decisione!”-urla ancora,iniziando a muoversi verso l'uscita.
Ma prima che possa raggiungere la porta,una forte presa lo afferra per il polso e lo strattona così forte da farlo cadere. La caduta è attutita da qualcosa di morbido:il suo letto.
Prima che possa nemmeno provare a rialzarsi,Percy gli è sopra.
Come la prima volta,le gambe sono ancorate sui suoi fianchi,e i gomiti poggiati ai lati della testa di Nico. Percy afferra i polsi del più piccolo,stringendoli sul letto tra le sue mani e impedendogli qualsiasi movimento.
Il viso del più grande è a pochi centimetri da quello di Nico,che punta il suo sguardo sulle labbra rosee del ragazzo.
“Ascoltami Nico.”-sussurra-”Non intendevo quello.”
“E cosa intendevi?”-chiede acido,ancora ferito nell'orgoglio.
“Io.. Io ho solo paura. È una cosa nuova per me. E non so come comportarmi.”-ammette,socchiudendo gli occhi.
“Ma.. solo perchè mi mette paura,non significhi io voglia.. voglia evitarla,ecco.”
Nico sgrana gli occhi,e li punta in quelli del più grande.
Ha un sorriso malizioso sulle labbra. Poi,fa passare la lingua sopra di esse per inumidirle,facendo perdere del tutto l'inibizione di Nico.
Vorrebbe toccarlo,baciarlo. Ma le mani di Percy che gli stringono i polsi sono una buona cosa,o rovinerebbe tutto di nuovo.
“Sono spaventato,si. Ma questa cosa mi piace.”-sussurra ancora,dritto nell'orecchio del più piccolo.
“C-Come farai con Annabeth?”-chiede Nico,deglutendo. Perchè è l'unica cosa che gli viene da dire.
“Penso che,prima di farglielo sapere,io debba essere sicuro della mia decisione,Nico.”-risponde. E lo stuzzica nello stesso modo in cui Nico ha fatto poco prima sul divano.
Sussurra le sillabe che compongono il nome del più piccolo,come per modellarle. Muove le labbra in questa lenta danza,mentre le pronuncia.
Nico cerca di liberarsi dalla sua stretta,ma -naturalmente-non ci riesce.
“Come farai ad esserne sicuro?”-chiede,sentendo l'aria iniziare a mancargli dentro i polmoni.
“Dovrò sperimentare.”-sussurra.
“Dei,Percy.”-riesce solo a sospirare Nico,prima che le labbra del più grande lo zittiscano,baciandolo.
Inizialmente le sfiora. Poi,Nico richiede un contatto più deciso,trasportandolo in un vero e proprio bacio.
E non lo sanno,ma i cuori di entrambi stanno battendo all'impazzata,mentre le loro labbra sono unite in questo lento bacio.
Non lo sanno,ma in fondo,i sentimenti che provano l'uno per l'altro non sono poi tanto differenti.
E soprattutto non sanno,quanto questa piccola storia d'amore giovanile,potrà portargli guai.
**
Note dell'autrice:
Buonasera Semi-dei!:D
Sarò breve.
Ecco qui il terzo capitolo!
A quanto Percy non gli è dispiaciuto così tanto il bacio che il nostro piccolo Nico gli ha dato,anzi.
Lo ha confuso. Gli ha fatto mettere in discussione cose per lui mai messe in discussione,e ora è confuso. Piacevolmente confuso,direi u.u
Comunque,la storia la sto mettendo in fretta e furia perchè devo uscire,quindi mi scuso in anticipo se ci dovessero essere eventuali errori!
Lasciate un commento sul capitolo,se volete!:3
Fanno sempre piacere tanto piacere agli autori^^
Un bacione,LauraPalmerBastille.

  
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