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Autore: myidollawrence    22/06/2014    12 recensioni
Mi sono iscritta a questo sito, lodevole sotto tutti i punti di vista, un po' di tempo fa. Ho iniziato a leggere fanfiction quando erano ancora semplici capitoli di poche parole, e le ho viste trasformarsi in storie perfette, scelte, quasi surreali. Ho pianto leggendo piccole parti di ogni storia, di ogni racconto.
Ed è proprio per questo motivo che ho deciso di provare a scriverne una. All'inizio, ne avevo iniziata una molto simile a quelle già esistenti, che parlava di come Peeta e Katniss siano arrivati ad amarsi, dopo gli eventi dell'ultimo libro. Ma non mi soddisfava, non mi riempiva dentro. Così ho deciso di scrivere questa, una ''And if?'' che voglio portare avanti. Ho già tutto pronto, tutto in mente.
Cosa sarebbe successo se Katniss avesse aspettato davvero un bimbo? Cosa avrebbe fatto?
Come avrebbe reagito il nostro Peeta depistato? Spero che sia di vostro gradimento. Io e il piccolo Thiago vi aspettiamo.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: PWP, Spoiler!
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Nell’amore, come pressoché in tutti gli affari umani, l’intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso, è il piacere. L’uomo urla: “O mio angelo!”. La donna sospira: “Mamma! mamma!”. E questi due imbecilli sono persuasi di pensare in accordo. - L’abisso insormontabile, che fa l’incomunicabilità, resta insormontato.

Charles Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo, 1859-66 (postumo, 1887-1908)

Katniss apre gli occhi, lentamente, inesorabilmente piano. Ha la vista sfocata, e si sente molto debole, essenzialmente priva di forze, vitali o meno che siano. Con l’inarrestabile, lento passare dei minuti, la sua vista inizia ad adattarsi al cuart dell’abitazione, e riesce chiaramente distinguere il soffitto. Si trova nella sua stanza, in casa di Effie, sdraiata nel morbido letto di piuma. Come vi è arrivata? Non ne ha idea. La sua mente vaga qualche millesimo di secondo nel vuoto, fino a quando ricorda.

‘’Thiago’’ pensa, terrorizzata, sedendosi di scatto sul letto. All’improvviso tutto intorno a lei inizia a girare violentemente.
‘’Attenta’’ le sussurra Peeta, prendendole le spalle e tornando a deporla tra le lenzuola.
Allo scontrarsi con i suoi occhi azzurri, quell’azzurro fluorescente che quasi le blocca il respiro, qualcosa dentro di lei si muove. È eccitazione? Rabbia? Felicità? Non lo sa, dare un senso ai suoi sentimenti ora è quasi impossibile. Vederlo dopo tanto tempo causa il lei sensazioni che la confondono, la travolgono in un mare di incertezze. Cosa fa qui, in primo luogo? Sicuramente ha qualcosa di meglio da fare, come stare con la moglie o la famiglia,  o lavorare. Nel tentativo di evitare il suo sguardo, si volta verso la finestra: è completamente buio.
‘’Mezzanotte’’, dice semplicemente lui, leggendo nella mente della mora.
È seduto su una panca accanto al letto, le braccia penzolanti lungo il corpo visibilmente… magro. Denutrito.
‘’E Thiago?’’, domanda, supponendo che lui conosca già il nome della sua piccola meraviglia. Be’, della loro piccola meraviglia.
‘’Dorme’’, risponde il biondo, ‘’Ed Effie è al piano sottostante, ti sta preparando un tè.’’
Chiaro. Sicuramente Effie ha permesso a Peeta di fermarsi perché potessero chiarire alcune cose. Metterle a posto, per meglio dire. All'improvviso un brivido corre lungo la schiena di Katniss: ’’Saprà già tutta la verità?"  si chiede, mentre la paura inizia a crescere. Per la prima volta dopo quella che sembra essere un’infinità, Katniss guarda negli occhi Peeta, di sua spontanea volontà. In questi c'è solo pace e gioia; senza rabbia o voglia di distruzione. Senza apparenti depistaggi. Senza rancore.  "Sicuramente non si conoscono ancora, sicuramente ancora non hanno idea." pensa, sollevata.
Sentendo la gola secca, Katniss squadra la stanza, in cerca di un bicchiere d’acqua. Quando alla fine lo trova, appoggiato sul comodino, si alza e si dirige controvoglia vergo il mobile, di mogano, antico quanto Snow, almeno. Nel farlo  passa di fianco a Peeta, continuando a tenere lo sguardo fisso su un lampione fuori dalla finestra, nell’oscurità, dandogli le spalle.
Lui la osserva, incredulo. Si sente come se tutto questo fosse solamente un sogno da cui non vorrebbe mai svegliarsi. Sembra che la mora sia solo frutto della tua immaginazione, una figura che pende vita ora davanti ai suoi occhi. Ha sognato questo momento mille volte. Non sa come reagire. Tutto quello che di cui è pienamente cosciente è che la sua gioia è finalmente tornata.
La osserva, stordito. Non è per niente cambiata, a parte qualche cicatrice in più di quelle che ricorda. Il suo volto è ancora bello, senza alcun segno di vecchiaia o ruga. I suoi occhi brillano ancora, non si sono spenti, sono ancora vivi di quel brillo che incanta chiunque, una volta scoperto come decifrarli. I suoi capelli sono un po’ più lunghi, ma per il resto… è la stessa Katniss che lo fa impazzire.
Stanca di essere fissata dagli occhi cristallini del biondo, la mora si volta e chiede:
‘’Cosa c’è?’’
‘’Niente’’, risponde Peeta, stordito, la sua memoria non gli fa giustizia: è molto più bella di quanto ricordasse.
Katniss sorride automaticamente e contemporaneamente si maledice, nella sua mente. "Dannazione! Come mai questo ragazzo ha ancora il potere di rubarmi un sorriso così facilmente? Non è fisicamente possibile.", pensa. Intanto Peeta, stanco di pensare a mille parole senza poi avere il coraggio di rivolgergliene una, prende coraggio, e sussurra:
‘’Mi sei mancata, mi sei mancata tanto.’’
Katniss non replica, non dice nulla. Non sa cosa dire o fare. Da un lato, ha paura di questo Peeta, del Peeta che non conosce, di cui ha tanto terrore. Dall’altro, però, si sente schifosamente in colpa per non avergli detto che hanno un figlio. Improvvisamente il biondo sospira.
‘’Katniss, be', dimmi qualcosa’’, implora la mora, nel vedere il suo atteggiamento così freddo e distaccato.
Per tutta risposta lei si stringe nelle spalle, scettica. ‘’Come cosa?’’
‘’Non so... forse che ne è stato di te o cosa hai fatto.’’
La ragazza sbuffa, e torna a sedersi sul letto.
‘’Ti interessa così tanto?’’ gli chiede amaramente.
‘’Si, certo, più di quanto tu possa immaginare.’’
‘’Non hai nient’altro da fare che stare a fissarmi fino a mezzanotte?’’ domanda.
Peeta si siede sulla panca, teso. Non ricorda una discussione tra di loro prima della sua partenza. Non ricorda nulla. Solo odio e amarezza. La sofferenza di lei, consapevole di averlo perduto. Ma non ricorda nulla che possa indurla a trattarlo in questo modo.
‘’Esattamente, non ho niente di meglio da fare’’ le risponde lui, freddo, ‘’ma a quanto pare tu si, vuoi che me ne vada, no?’’
Katniss esita. Non vuole cacciarlo, ma non capisce nemmeno cosa faccia lì, in camera di Effie, a quest’orario improponibile per qualsiasi persona sana di mente. Sana di mente, quali parole. Le più inesatte per descrivere la situazione del ragazzo del pane. Sì, certo, perché lui è ancora il Peeta freddo, distaccato, feroce, quello delle pupille dilatate e i pensieri omicidi, no? Non può saperlo.
‘’Peeta… I-‘’
‘’Katniss, ti prego, lasciami spiegare. Io non… tu… ero depistato… te ne sei andata, sei partita, senza dirmi dove e…’’
‘’Peeta’’ lo interrompe Katniss, visibilmente stanca per affrontare ora questo discorso e le sue conseguenze,  ‘’Mi fa male la testa e tutto questo è stato molto repentino.’’
Il biondo sospira e si alza.
‘’Okay, ti lascio sola’’ le dice, camminando verso la porta. Giusto prima di aprirla, però, si volta verso la mora, e la guarda, incontrando i suoi occhi grigi. Katniss non può fare a meno di notare che questi siano spenti, bui, quasi… depressi. Questo pensiero la fa sussultare, la sua assenza ha causato quel dolore? Poi però, ricorda, e si tranquillizza, per quanto possibile. E lui, cosa crede? Che per me sia stato facile farmi quasi uccidere ripetutamente da lui?
Peeta continua a osservarla, fino a quando sussurra tristemente:
‘’Sono contento che tu sia tornata, anche se a quanto pare tu non sei contenta di vedermi di nuovo. ‘’
Detto questo segue per la sua strada e si chiude la porta alle spalle. La mora afferra un cuscino e seppellisce il viso in esso.
‘’Calmati’’, si dice, togliendo il volto dal cuscino.
 
Ha bisogno di calmarsi e pensare le cose lentamente... ma lo ha visto. È tornata a vedere l'uomo che la faceva impazzire e, anche se non vuole ammetterlo, sa che quegli occhi azzurri causano in lei un mare di sentimenti che non è capace di controllare. Improvvisamente sente gioia, ma gradualmente domande cominciano a sorgere nel suo inconscio. È sposato? Ha altri figli? Cosa gli è successo? Lui…
‘’Mamma?’’ la voce di Thiago risuona dalla porta.
Katniss lo guarda.
‘’Stai bene?’’
‘’Sì, amore mio.’’, mente, ‘’Vieni qui. ‘’
Il piccolo si avvicina a sua madre, che lo fa sedere sulle sue ginocchia e gli bacia una guancia.
‘’Non sembra che tu stia affatto bene’’, sussurra il biondo, guardando il viso di sua madre.
‘’Non è niente’’
‘’Ti ha fatto qualcosa quel ragazzo?’’ le chiede, prendendo il volto tra le sue manine per esaminarlo meglio.
‘’No. A te ha fatto qualcosa? Cosa ha detto? Cosa ti ha detto? Cosa sa?’’
‘’No, mamma. Niente. Perché reagisci così?’’
Katniss emette un respiro profondo e poggia Thiago sul pavimento.
‘’Per niente, Thiago. Lui è… un mio amico’’.
‘’Come si chiama?’’ chiede il piccolo, con curiosità.
‘’Peeta, il suo nome è Peeta Mellark’’
Il piccolo ripete il suo nome, tra sé e sé, poi si alza e si avvia verso la porta. Poi, poco prima di uscire, si ferma di scatto, e si volta verso sua madre.
‘’Sai mamma, penso che a lui tu piaccia.’’
La mora sente il suo cuore accelerare.
‘’Ah si? Perché?’’
‘’Perché quando ti stava riportando a casa in braccio, ti ha guardato e aveva una faccia da persona innamorata.‘’
Katniss ride, mentre suo figlio lascia la stanza salterellando, allegro.
Come gli può dire che quell'uomo è suo padre?
 
ciao gente,
allora, prima di tutto vorrei scusarmi in latino per avervi fatto aspettare tanto, ma ho avuto i miei motivi.
Primo e più importante, ho gli esami. E fino a martedì, giorno dell'orale, dovrò ripassare come una cretina.
Secondo, questo capitolo non mi piace proprio. Ne ho scritte tre versioni diverse, e questa è la più carina.
Vi prego, ditemi che non fa schifo. Per favore.
Recensite in tanti, fatemi sapere, le vostre recensioni sono bellissime, e mi scuso ancora per il ritardo.
Cosa ne pensate, anche della citazione a piètesto? 
Grazie a tutti :))
  
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