Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: andreeastefania    22/06/2014    2 recensioni
Fiori di Ciliegio è una storia nata dalla mia piccola ossessione verso i manga che mi hanno fatta innamorare alla follia del Giappone.
"Futomi Yuumi, 16 anni, amante dei libri e famosa per le percentuali massime a tutti i test."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi dispiace per l'attesa del capitolo ma ho un periodo abbastanza incasinato.
Ancora grazie ad Alessia.
Spero di sorprendervi e magari di farvi arrivare alle note finali con la voglia di reccensire!


Fiori di Ciliegio




Capitolo Due
Primo giorno di scuola

 
 
I ventuno giorni di vacanza sono passati come niente e l’idea che dal giorno dopo sarebbero girati un sacco di maschi per la scuola non l’ha fatta dormire per più di tre ore, causandole inoltre un risveglio traumatico e la perdita dell’appetito.
L’aspirina sta facendo piano, piano il suo dovere e la testa ancora le pulsa quando, attraversando il cortile, si scontra con un ragazzo di una decina di centimetri più alto di lei che le da della bambina e un “Spostati che faccio tardi”. Ne aveva già visti un paio tre giorni prima, quando entrando in sala pranzo, la loro uniforme completamente blu le ha causato un mal di pancia a dir poco spiacevole. Ma trovarsene uno a poco più di mezzo metro da lei l’ha fatta davvero andare nel panico. Chiede scusa e abbassando la testa continua per la sua strada.

Entrando cerca di non attirare l’attenzione su di se e si affretta a sedersi quando inciampa nel primo banco e cade di schiena tra le braccia di qualcuno che la aiuta a rimettersi in piedi. Senza girarsi dice più forte del dovuto un frettoloso “Mi dispiace” e si siede velocemente sulla sedia assegnata a lei. Poco dopo si gira lentamente verso la porta e nota il ragazzo che l’ha presa, capisce che è lui per via della voce che le aveva detto qualcosa come “Attenta”. Da dove è seduta riesce a vederlo benissimo. La pelle olivastra perfettamente pulita, gli occhi a mandorla sono scuri e coperti da due lenti un po’ colorate, ha già visto quel tipo di occhiali da vista, si scuriscono al sole. Un viso bellissimo, il naso a patata tipico del paese e le labbra carnose e rosee. I capelli corti e neri come la pece, con la frangia che copre l’occhio destro. Con impegno, Yuumi riesce a distogliere lo sguardo da lui e lo posa sul gruppetto di ragazzi che lo circonda e nota che stanno ridendo mentre uno di loro la guarda mentre parla. Stanno ridendo di me. Pensa mentre appoggia la testa sul banco.

In piedi” tutti eseguono l’ordine e il professore di matematica si siede alla cattedra. “Bene, buongiorno! Oggi lasciamo per un po’ da parte la matematica e ci presentiamo.” Uno ad uno i ragazzi si alzano e mettendosi davanti a tutti si presentano e tornano al posto dopo un profondo inchino. “Sono Kai Sanada, prendetevi cura di me!” Yuumi riesce a ricordare il suo viso, è il ragazzo che questa mattina le ha dato della bambina. Non è altissimo, ma rispetto a lei lo è di certo. La prima cosa che si nota sono i suoi occhi color caramello un po’ troppo grandi per appartenere ad un maschio. Ha i capelli corti e sono del colore del cioccolato alle nocciole che la nonna di Yuumi preparava ogni Domenica mattina. Lo segue con lo sguardo finché non si siede al suo posto, il terzo banco della fila accanto alla sua.
Sono Akira Takahiro” Yuumi si gira di scatto riconoscendo la voce di prima e si scontra con gli occhi scuri del ragazzo. Takahiro, un nome davvero perfetto. * Lo vede inchinarsi e poco dopo sposta lo sguardo sul prossimo ragazzo che con un profondo inchino va anche lui al posto. Sente il naso prudere e stranutisce due volte di fila “Salute!” le dicono in coro molte voci maschili. Abbassa la testa arrossendo, non era successo prima se non detto dai professori, e ringrazia ad alta voce. Il professore picchietta la mano sulla cattedra per attirare l’attenzione “Ora le ragazze si alzano in piedi e procedono nello stesso modo” Yuumi sgrana gli occhi, Questo sarà imbarazzante. Yuumi, essendo la prima ragazza della terza fila, sa che il suo turno arriva in fretta.
Mi chiamo Futomi Yuumi e…” Prima che possa finire la frase la ragazza vicino a lei si alza e con lo sguardo le fa segno di andarsi a sedere. Lei esegue, non vuole essere messa in ridicolo davanti alla classe il primo giorno, e si siede al suo posto.
Futomi-san non ha finito di parlare” la ragazza si gira di scatto verso il viso dolce e sorridente del ragazzo del cortile, Kai Sanada, e arrossisce immediatamente. Si alza piano e si schiarisce la voce “Volevo dire che… Ehm… Ci prenderemo cura di voi!” e si risiede velocemente sulla sedia senza osare girarsi verso il ragazzo.

Le ore passano velocemente e la mezz’ora di pausa pranzo concessa alle 12:30 le da il tempo di riposare il cervello e di riempirsi lo stomaco. Si siede sulle sue solite scale, all’ombra del delicato sole d’Aprile pronta ad assaporare il bento che si è preparata questa mattina. “Non sono fredde quelle scale?” si gira di scatto e sgrana gli occhi quando incontra quelli di Kai Sanada. Abbassa velocemente la testa sul suo bento e sospira. “Non quanto gli sguardi in mensa” lo sente avvicinarsi e drizza di scatto la schiena. La risata del ragazzo le arriva alle orecchie e le fa venire un brivido piacevole. “Sei divertente” gli siede accanto “E anche bella” lei alza velocemente la testa e, di nuovo, incontra gli occhi caramello del ragazzo. Da quella distanza riesce a vedere benissimo il bellissimo colore. “Quindi, perché ti trattano così?” Yuumi abbassa di nuovo lo sguardo e si concentra sul pranzo che per quel giorno ha preso la forma di un panda bello tondo. Alza le spalle e sospira. Per invidia. Vorrebbe dire ma per non rovinare il benessere che l’ha invasa per l’essere stata chiamata ‘bella’ tace. La campanella li fa scattare in piedi e Yuumi con rimpianto chiude la scatola con il pranzo e lo rimette nel sacchetto. Lo mangerò per cena. Sbuffa dispiaciuta e poi si ricorda di avere Kai Sanada dietro e si gira di scatto. “Mi dispiace per questa mattina, ero di fretta e mi ero già perso due volte!” la ragazza nota che quando parla muove in continuazione le mani e la cosa la fa sorridere. “È successo anche a me le prime due settimane di scuola” dice sorridendo. “Mi piace quando sorridi, non smettere mai” le arrossisce e abbassa la testa “Perdonato?” lei comincia a camminare verso la classe a testa bassa ascoltando i passi del compagno alla sua destra. “Perdonato” gli sorride dolcemente prima di entrare in classe.
Non pensava fosse così facile parlare con un maschio. O meglio non pensava proprio fosse possibile. Per tutto il tempo passato con Kai-san si è sentita a suo agio proprio come lo è quando parla con i professori; nelle lezioni serali che si faceva dare o con l’unica amica che ha nel paese natale.

Si siede al suo posto e poco dopo si rialza per salutare il professore che entra in classe sorridente. Yuumi lo guarda curiosa. Un nuovo professore. Si gira verso Kai-san e incontra il suo sorriso raggiante, le fa l’occhiolino e lei si gira di scatto rossa in viso. Troppa confidenza in un solo giorno! I maschi mi ricordano di sicuro, ma per voi sono un viso nuovo” sorride e posa lo sguardo su ognuna di loro “Sono il vostro nuovo professore di Inglese, George Powell” Il nuovo professore è un uomo alto dai capelli biondi e profondi occhi neri, la pelle chiarissima ed un sorriso enorme che mette a disagio. Non è di sicuro Giapponese. Il professore fa prendere a tutti un foglio e anche se conosce già i ragazzi non li risparmia dallo scriverci sopra il nome e piegarlo in modo che rimanga in piedi sul banco. “Vorrei imparare il più in fretta possibile il nome di ognuna di voi e questo metodo mi aiuta molto!” spiega con un sorriso enorme stampato in faccia.
Professore?” Yuumi guarda la ragazza accanto a lei abbassare lentamente la mano quando Powell-sensei le fa cenno di parlare. “Quanti anni ha?” lui la guarda divertito e le spiega che si presenterà meglio fra qualche minuto.
Un sonoro 'Tock-Tock' distrae Yuumi dal disegno che stava scarabocchiando sul quaderno. Sente tutti girarsi verso la porta e lei fa lo stesso. Dalla porta entra una ragazza abbastanza alta con corti capelli neri ed enormi occhi grigi. “Scusi il ritardo, mi sono persa prima in città e poi nella scuola due volte!” fa un profondo inchino ed il professore le indica l’unico banco vuoto “Va tutto bene, puoi andare a sederti al tuo posto” lei sorride e inclina la testa a destra dolcemente “Sono una nuova studentessa!” allarga il sorriso e sulla guancia sinistra le spunta un piccola fossetta. È adorabile. Powell-sensei le sorride e le fa segno di avvicinarsi alla cattedra e lei senza smettere di sorridere inizia a presentarsi. “Mi chiamo Kazuki Eriko, ho sedici anni, ho scelto questo liceo… mh l’ha scelto mia mamma ,perché lei pensa sia femminile, ma dubito che tu lo sia, anche sei quegli occhi enormi confondo un po’!” La classe scoppia a ridere e Yuumi si ferma a guardare l’espressione arrabbiata di Kai-san. La ragazza nuova gli rivolge un dolce occhiolino e subito dopo una veloce linguaccia. Forse si conoscono.
Per ora ci bastano queste informazioni” dice il professore trattenendo una risata. “Prendetevi cura di me!” Kazuki-san fa un profondo inchino e poi si avvia verso il suo banco. Yuumi la segue con lo sguardo e non può notare quanto bene gli doni l’uniforme alla marinara** che lei personalmente ha sempre ritrovato ripugnante. Su Kazuki-san sta davvero bene. Le forme prosperose della ragazza vengono coperte alla perfezione dalla divisa bianca e blu. Mentre si gira verso il professore nota abbastanza sguardi maschili che le fanno capire che non è la sola a pensarlo.
Come vi ho detto, ora mi presenterò per bene.” Il professore si appoggia alla cattedra e lo sgranare degli occhi fa quasi rumore. Si nota subito che non è un sensei Giapponese.
Sono George Powell, ho ventiquattro anni, sono originario di Londra e vi assicuro che imparerete a parlare l’Inglese in modo fluente in men che non si dica!” Rivolge agli alunni di nuovo un sorriso raggiante e Yuumi è certa di aver sentito almeno tre sospiri di approvazione. “Farò un test dal quale capirò il nostro livello di conoscenza e per quelli che non raggiungono un punteggio adeguato terrò dei corsi pomeridiani che male non fanno!” lo sguardo del Sensei si posa lontano e Yuumi si gira verso la direzione. Satonaka Mitsuki tiene la mano ben alzata e rivolge al professore un sorriso enorme “Io ne ho bisogno Powell-sensei, da ripetizioni anche a casa per caso?” con la mano sinistra da aria ai lunghi capelli castani e Yuumi si prende in mano la lunga treccia destra. Satonaka-san è sempre così elegante.
Alcune ragazze ridacchiano, sapendo perfettamente quanto Satonaka-san sia brava in Inglese e Yuumi nota Kazuki-san che sbuffa e alza gli occhi al cielo. I loro sguardi si incontrano e l’ultima le rivolge un sorriso dolce al quale Yuumi risponde incerta sorridendo. Perché la gente mi sorride tanto oggi?
Mi dispiace, niente lezioni private” dalla voce del sensei si nota che le domande lo divertono, ma anche che le consce già. “Come dicevo...” Riprende a parlare mentre si lascia cadere mollemente sulla sedia. “Adoro la cultura Giapponese a tal punto da accettare di rimanere qua già undici anni fa.” Sospira e Yuumi riesce a capire che non è solo quello il motivo della sua permanenza nel paese. “Apprezzo molto le vostre usanze, ma in fatto di insegnamento preferisco fare a modo mio.” Un sonoro sbuffo fa girare di scatto Yuumi che si scontra con due lenti ora chiare. Non si è resa conto di sedere davanti a Akira Takahiro. Saperlo la fa agitare sulla sedia e sente le gambe cominciare a tremargli. Si gira di scatto e si porta una mano alla bocca. Non mangiarti le unghie Futomi Yuumi! L’hai promesso! Abbassa velocemente la mano e alza lo sguardo sul professore che ha ricominciato a parlare. “A chi non andasse bene è libero di andare a lamentarsene dalla preside.” Dice con sguardo duro rivolto al ragazzo dietro Yuumi. Lei si gira lentamente e nota che li ragazzo che prima guardava la finestra ora fissa con sguardo di sfida il professore. Le labbra carnose si piegano in un ghigno identico e poi ritorna a guardare fuori dalla finestra. Yuumi si gira verso il professore e nota che al Sensei è tornato il sorriso e sta rispondendo ad alcune domande sul suo modo di lavorare.
Si rigira verso Akira-san e quando si rende conto di aver incontrato due profondi e penetranti occhi neri ormai ci si è già persa dentro.










 
Continua




















 
Note :
Per prima cosa vorrei farvi capire che il “-san” si usa in particolar modo dagli uomini per rivolgersi alle donne, anche fra adolescenti, preseduto dal nome, a meno che non ci sia una particolare confidenza. Se si è amici di lunga data, fidanzati o coniughi si può usare “Nome-san” oppure, di solito, in questo caso si usa il nome seguito da “-chan” )


*Takahiro significa “prezioso” e “nobile”.
**Le famose uniformi alla marinara (Fuku alla marinara) come le uniformi maschili, chiamate gakuran, il fuku alla marinara è disegnato sul modello delle uniformi navali con riferimenti militari. Consiste generalmente di una blusa con attaccato un collare da marinaio. Ci sono variazioni stagionali (invernali ed estive) riguardo alla lunghezza delle maniche e al tipo di stoffa. Un nastro viene legato di fronte e passato attraverso un'asola inserita nella blusa. Varianti del nastro includono cravatte, bolo e fiocchi. Colori tipici sono il blu marino, bianco, grigio e nero.

 
Ora ho davvero finito! 
 
 
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate! 

Accetto a braccia aperte critiche e consigli. 
Arrivederci! 
















Andreea,
22.06.2014
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: andreeastefania