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Autore: _miky_    22/06/2014    1 recensioni
Il vento leggero, oltre ad accarezzare la natura leggera che inconsapevolmente riproduceva al suolo delle ombre ambigue se non malvagie, sfiorava il viso di un giovane ragazzo dai capelli verdi, i cui pensieri degli ultimi mesi volavano verso ad una destinazione a lui ignota.
Quella sera infatti non riusciva a prendere sonno, continuava ad osservare con interesse il viso puro e angelico della fanciulla che dormiva, a differenza sua, accanto a se.
[...]
Per distrarsi da quella invitante tentazione che si stava facendo largo dentro di se, il ragazzo appoggiando un braccio dietro al suo capo, si voltò a fissare lo sfondo che avvolgeva i due, provando a concentrarsi nell’infinito del cielo stellato.
Ancora una volta si ritrovò a pensare al loro incontro puramente casuale di qualche mese fa.
[...]
“Hai paura? Pensi di essere migliore di me?”
“Io sono” scandì lentamente ogni singola parola “Migliore di te!”.
“Allora dimostramelo!” lo sfidò decisa Vera “Se vincerò io viaggerò insieme a te in modo tale da poterti ricordare ogni singolo secondo la mia fantastica vittoria!”.
“Cosa ti fa credere che vincerai?”
“E se vincerai tu” affermò ignorando la provocazione del ragazzo “Beh… Ascolterò senza alcuna smorfia le tue battute per nulla simpatiche”.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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LA VITA PUÒ ALLONTANARCI, L’AMORE CONTINUERÀ
 

E quando arriva la notte e resto da solo con me,
la testa parte va in giro in cerca dei suoi perché

né vincitori né vinti
si esce sconfitti a metà
la vita può allontanarci l’amore continuerà.


Luglio.
Era una notte di mezza estate.
La luna piena si trovava in alto nel cielo e a farle da sfondo vi erano una moltitudine di puntini luminosi che, se guardate con attenzione, riuscivano a formare diverse costellazioni.
Era uno spettacolo meraviglioso per chiunque avesse il piacere di dormire all’aria aperta.
Il silenzio che circondava i campeggiatori era a dir poco rilassante se non misterioso. Nel bosco infatti vi erano rumori differenti che, con l’abitudine di ascoltarli ogni singola notte, si riusciva a riconoscere e a distinguere. Spesso alcuni Pokemon notturni, uscivano allo scoperto per nutrirsi, per sgranchirsi le zampe o per perlustrare la zona in cerca di nuove prede. Alcuni allenatori, vogliosi di catturare queste speciali prede, vagavano nell’oscurità appunto per sfidarli.
Il vento leggero, oltre ad accarezzare la natura leggera che inconsapevolmente riproduceva al suolo delle ombre ambigue se non malvagie, sfiorava il viso di un giovane ragazzo dai capelli verdi, i cui pensieri degli ultimi mesi volavano verso ad una destinazione a lui ignota.
Quella sera infatti non riusciva a prendere sonno, continuava ad osservare con interesse il viso puro e angelico della fanciulla che dormiva, a differenza sua, accanto a se.
I suoi lunghi capelli castani sfioravano la sua pelle abbronzata e, la sua sottile bocca semichiusa, aveva provocato pensieri poco casti nella mente del ragazzo che, senza accorgersene, stava accarezzando con l’indice della propria mano la bocca morbida di lei per poi ravviarle una ciocca di capelli dietro al suo orecchio.
Era bella.
Perfettamente bella.
Le sue mani morbide e delicate che, più di una volta aveva potuto sfiorare, erano appoggiate tra l’incavo del suo collo così esile e il solco dei piccoli seni. L’azzurra canottiera larga infatti, aveva lasciato una profonda scollatura che aveva già potuto osservare qualche ora fa, dopo che la ragazza fu di ritorno dal suo improvvisato camerino.
Sorrise nel ripensare a quella simpatica e provocante scenetta.

Nel momento in cui entrambi dovettero cambiarsi per indossare il proprio pigiama, le aveva confessato che non gli procurava alcun fastidio se avesse voluto spogliarsi davanti a lui. Infondo, l’aveva già vista in costume da bagno. Ma la ragazza non era del suo stesso parere anzi… Dopo che il suo viso ebbe raggiunto il colore della t-shirt che quel giorno indossava, afferrò velocemente il suo pigiama e dopo aver chiamato Combusken, si nascose dietro ad una folta pianta.
“Non ti pare tu stia esagerando?” le aveva chiesto inarcando un sopraciglio.
“Per nulla!” gli aveva risposto non curante mentre il suo Pokemon squadrava il ragazzo.


I suoi occhi scesero lentamente verso il ventre coperto dalla canottiera fino ad accarezzare con lo sguardo quelle sinuose curve che, a suo malgrado, erano ricoperte dalla coperta del sacco a pelo.
Inutile dire che quell’immagine stuzzicò ulteriormente i pensieri del ragazzo, come se già non ne avesse abbastanza.
Per distrarsi da quella invitante tentazione che si stava facendo largo dentro di se, il ragazzo appoggiando un braccio dietro al suo capo, si voltò a fissare lo sfondo che avvolgeva i due, provando a concentrarsi nell’infinito del cielo stellato.
Ancora una volta si ritrovò a pensare al loro incontro puramente casuale di qualche mese fa.



Maggio.
Vera, comodamente distesa sulla riva del fiume, ascoltava il rumore rilassante dello scorrere dell’acqua mentre assaporava il buon profumo dei bellissimi fiori ormai pienamente fioriti.
La primavera era sempre stata la sua stagione preferita.
Tutto nasceva, il caldo ritornava, le giornate si allungavano e l’estate era in arrivo.
Chissà se avrebbe portato con sé delle novità travolgenti.
Sperava tanto di si, desiderava con tutta se stessa vincere un altro fiocco per poter partecipare al Gran Festival finale. Ogni vittoria per lei consisteva un passo più vicino al grande evento. Al solo pensiero fremeva dalla voglia di mettersi in gioco.
Certo, sapeva perfettamente che doveva ancora migliorare molte tecniche, a partire dagli attacchi e dal portamento dei propri Pokemon, ma lei ovviamente doveva dare l’esempio ad ognuno di loro.
Doveva far percepire ad ogni suo piccolo amico la grinta, la tenacia, la voglia, il divertimento e la passione che le provocava diventare coordinatrice di Pokemon.
Dovevano farcela! Era il suo più grande sogno e sperava tanto di aver trasmesso in ogni suo amico di avventure, ciò che desiderava diventare fin da piccola.
La ragazza chiuse gli occhi con un sorriso mentre una brezza leggera accarezzava i suoi morbidi capelli lisci che sfioravano il suo viso riscaldato dai tiepidi raggi del sole. Era un momento perfetto, rilassante, quasi magico se non fosse stato per un improvviso dolore alla testa.
“AHIA!” urlò di colpo sedendosi e massaggiandosi la parte dolorante “Si può sapere che diamine mi ha colpito?!”.
“Scusami!” esclamò di colpo una voce maschile, che non le era per nulla nuova “Non era mia intenzione colpirti!”.
Vera velocemente osservò la Poke ball caduta a pochi passi da lei.
Per un momento si chiese se ai Pokemon non facesse male essere colpiti tutte le volte da ogni allenatore desideroso di catturarlo. Ma a questo problema ci avrebbe pensato un'altra volta, perché la sua attenzione si concentrò lentamente sulla figura del ragazzo che man mano diventava sempre più nitida.
Non era assolutamente possibile!
Che ci faceva lui qui? Ma soprattutto… Perché tutte le volte che lo vedeva, rimaneva sempre folgorata dalla sua bellezza?
Inutile dirlo, la sua camminata raffinata e il suo portamento elegante, gli dava quel fascino misterioso che aveva anche il potere di lasciarla senza fiato.
“Ciao Drew…” sussurrò lievemente imbarazzata Vera “Non preoccuparti! Mi sono sentita solo per un attimo un Pokemon!”.
“Chi si vede!” esclamò il ragazzo dopo aver riconosciuto la sua vittima “Come sempre ti vedo oziare!”.
“Prego?” affermò inarcando un sopraciglio.
Non la vedeva da qualche mese e invece di salutarla come una persona normale l’offendeva pure?!
“Calma, tranquilla!” si disse fra se e se sospirando fortemente “Lo fa solo per provocarti!”.
“Non dovresti allenarti?” le chiese spostandosi un ciuffo dal viso “L’ultima volta hai fallito miseramente la prova!”.
“Non sono affari che ti riguardano!” affermò Vera incrociando le braccia al petto.
“Beh, spero che almeno questo mio colpo accidentale sia servito a qualcosa!” ghignò il ragazzo.
“Cosa vorresti dire?”
“Magari in futuro sarai meno sciocca e più responsabile!”
“Non ti sopporto!” sbraitò la ragazza con il fuoco negli occhi per poi incamminarsi nella parte opposta a quella del ragazzo.
“Ehi Vera, te ne vai senza salutarmi?!” scherzò Drew, ma la castana lo ignorò completamente.

***

Qualche giorno dopo Vera in compagnia dei suoi Pokemon, stava pensando a delle nuove mosse da utilizzare per le prossime gare. Si stava allenando duramente in compagnia di Beautifly e Wartortle mentre il resto della squadra osservava i vari attacchi proposti dalla loro coordinatrice.
La ragazza desiderava con tutta se stessa vincere il prossimo fiocco e dimostrare a quel simpaticone di Drew che si sbagliava di grosso. Infatti durante l’allenamento la sua mente era distratta, continuava a ripensare alle parole del ragazzo e, più ricordava ciò, più il suo nervoso saliva alle stelle.
Naturalmente i Pokemon sentivano il tormento e il disagio che Vera emanava, ma nonostante ciò cercavano di far lo stesso il loro meglio. Volevano appoggiarla, farle capire che ciò che aveva insinuato il ragazzo qualche giorno prima era falso, perché loro erano una squadra nel bene e nel male.
Funzionavano esattamente come un orologio. Ognuno di loro era un componente fondamentale per l’andamento del meccanismo e ogni piccolo ingranaggio doveva penetrare perfettamente con gli altri.
“Siete stati tutti bravissimi!” affermò ad un tratto la ragazza “Che ne dite di andare a mangiare qualcosa?”.
Immediatamente ogni Pokemon, stanco e affamato per l’allenamento svolto, ma contento per la proposta della loro coordinatrice, le si avvicinò. La ragazza velocemente richiamò nelle Poke ball i suoi amici per poi avviarsi in un ristorante poco lontano da dove si trovavano.
Aveva sentito parlare da alcuni allenatori che il locale disponeva di un vasto parco in cui ogni Pokemon poteva divertirsi e rilassarsi secondo le proprie preferenze, inoltre la cucina era ottima.
Sicuramente era il posto ideale per trascorrere un buon pranzo.
Una volta arrivata al ristorante corse a liberare i suoi amici, consapevole che meritavano completamente quel pomeriggio di svago.
“Ciao Vera!” esclamò improvvisamente una voce femminile “Anche tu qua?”.
La ragazza velocemente si girò verso colei che l’aveva appena salutata e con un sorriso sorpreso le si avvicinò.
“Brianna! Come stai?”
“Molto bene e tu?”
“Affamata! Pranzi con me?”
“Volentieri!”
Le due coordinatrici si accomodarono in un tavolo situato nell’angolo dell’ampia stanza, in modo tale da poter chiacchierare senza essere disturbate dalla folla che quel giorno era presente.
“Quanta gente!” commentò Vera “Tu sai perché?”.
“Come, non lo sai?” esclamò Brianna leggermente spiazzata dalla rivelazione della ragazza “Oggi Adriano farà un annuncio!”.
“Un annuncio?” ripeté confusa Vera dopo aver ordinato ciò che desiderava mangiare.
“Si!” spiegò la rossa “Non si sa molto in realtà, ma in un’intervista ha detto che annuncerà una notizia molto interessante oltre che particolare”.
“Ah…” rispose annuendo la castana.
“Si può sapere dove vivi?”
Vera scoppiò in una risata isterica e portandosi una mano dietro al capo per l’imbarazzo rispose “Me lo chiedo anch’io a volte!”.
Le due ragazze chiacchierarono un po’ in generale sui loro Pokemon, dei loro progetti futuri e dei loro miglioramenti, fino a quando gli occhi di Brianna osservarono uno strano movimento fuori dal ristorante.
“Guarda!” indicò la rossa verso l’entrata del locale “Deve essere arrivato!”.
“Non vedo l’ora  di sapere ciò che avrà da dire!” rispose voltandosi nella direzione appena indicata dalla ragazza.
Errore madornale!
Un ragazzo dall’aria modesta e sicura di se fece il suo ingresso, ovviamente circondato da moltissime ragazze che urlavano impazzite il suo nome.
“Non è possibile!” sussurrò Vera scocciata “Pure qui devo ritrovarmelo!”.
La coordinatrice di Pokemon scrutava malvolentieri il rivale appena arrivato, era ancora arrabbiata e offesa perciò che le aveva detto qualche giorno fa.
“Ma guardalo!” affermò inarcando un sopraciglio “Quante arie si dà!”.
In quell’istante gli occhi blu di lei incontrarono le iridi verdi di lui che, con un ghigno dipinto sul volto, si avviò verso la ragazza.
“Oh no!” si lamentò Vera alzando gli occhi al cielo “Ora viene pure qui!”.
“Già…” sospirò felice l’amica.
“Ehi Briana!” la richiamò la castana leggermente sorpresa per la reazione avuta “Sicura di stare bene?”.
“Mai stata meglio!” esclamò come se si trovasse su un altro pianeta.
Andiamo bene… Non solo da lì a pochi secondi avrebbe dovuto subirsi le battute tutt’altro che simpatiche di lui, ma doveva pur far riprendere dallo stato di extacy la sua compagna di pranzo.
Che aveva fatto di male nella vita?
“Ciao Brianna!” salutò il ragazzo ignorando completamente la castana.
Inutile dire che il viso di Brianna diventò immediatamente dello stesso colore dei suoi capelli per l’emozione.
“Ci-cia-ciao Dr-Drew…” balbettò la ragazza con un sorriso da ebete.
“Immagino che anche tu sia qui per la notizia che annuncerà Adriano”
“E-esa-esatto…” annuì convinta Brianna mentre Vera allibita osservava la scena.
Ma come ci si poteva ridurre in quello stato solo per un saluto.
Sperava con tutto il suo cuore di non trovarsi mai in quello stato di indecenza, soprattutto se la persona che ne causava l’effetto fosse Drew.
“Superstar, le tue fan ti attendono!” si intromise Vera nel discorso “Inoltre non vorrei assolutamente che qualche pazza si facesse strane idee per poi vendicarsi!”.
Drew con un ghigno si voltò verso la castana “Per caso ci stai rivelando le tue reali intenzioni, Vera?”.
“No!” ribatté la ragazza scocciata e guardando altrove “Non sono una tua fan!”.
“Giusto… Siamo rivali!”
“Come ti pare!” alzò le spalle leggermente riprendendo a gustarsi il suo piatto.
“Ora devo andare” affermò il ragazzo salutando velocemente entrambe.
“Ah Vera, quasi dimenticavo…” le disse voltandosi leggermente verso di lei “Occhio a non rotolare!”.
Questo era veramente troppo!
Gli occhi di Vera ricordavano perfettamente gli attacchi del suo Pokemon Combusken, mentre il suo viso, per ragioni diverse, aveva raggiunto il colorito dei capelli di Brianna.
“È così…” soffermò l’amica sospirando, ma Vera più velocemente la bloccò con la sua voce tagliente “Irritante? Maleducato? Insopportabile?”.
“Dai, stava solo scherzando!” cercò di tranquillizzarla.
“Buon pomeriggio a tutti!” esclamò un ragazzo con un sorriso felice salendo sul palco che si trovava dalla parte opposta della sala “Sono lieto di trovarvi come sempre numerosi!”.
“Finalmente buone notizie!” affermò Vera rincuorata dall’arrivo improvviso di Adriano.
“Purtroppo non ho molto tempo da dedicarvi, ma volevo annunciarvi personalmente l’evento che ho organizzato per la fine dell’estate!” spiegò il capo coordinatore “Come ogni anno si terrà una gara Pokemon denominata la Coppa Adriano. Il vincitore potrà partecipare al Gran Festival grazie al Fiocco Acqua che otterrà con la vittoria”.
“Vera hai sentito?!” urlò Brianna imitata dalla gioia degli altri coordinatori.
“Spero parteciperete in molti!” concluse Adriano.
Era un’occasione da non perdere e Vera più determinata che mai sorrise, incontrando nuovamente gli occhi verdi di Drew che la fecero arrossire notevolmente.

***

Passò una settimana dal giorno in cui Adriano aveva annunciato il grande evento e, ogni coordinatore di Pokemon aveva iniziato ad allenarsi duramente per vincere il tanto desiderato Fiocco Acqua.
Certo, era un’impresa difficile se non impossibile, poiché ogni singolo coordinatore desideroso di partecipare al Gran Festival avrebbe provato a vincere la Gara Pokemon.
“Coraggio Beautifly” intimò Vera “Cerca di aumentare il battito d’ali!”.
Era determinata, voleva vincere.
Sentiva che anche la sua squadra di Pokemon desiderava quella vittoria quanto lei.
“Wartotle sei migliorato moltissimo con il Geloraggio!” sorrise soddisfatta la ragazza.
Un applauso improvviso interrupe l’allenamento di Vera che, voltandosi curiosa ,vide una chioma verde ghignare per un motivo a lei sconosciuto.
“Finalmente ti vedo fare qualcosa di utile!” esclamò Drew fintamente sorpreso.
“Non ho tempo da perdere!” affermò immediatamente la ragazza ordinando a Beautifly una nuova mossa.
“Io credo che dovresti trovarlo!”
“Sentiamo, che cosa vuoi ora?”
“Che accoglienza calorosa!” scherzò il ragazzo mentre Vera lo scrutava attentamente.
“Innanzitutto dovresti far riposare il tuo Beautifly, è sfinito!” le disse avvicinandosi a lei e donandole una rosa per il Pokemon appena nominato “Secondariamente il Geloraggio di Wartotle è migliorato notevolmente, ma non è ancora abbastanza forte!”.
“Motivo per cui mi sto allenando!” ribatté incrociando le braccia al petto.
“Senza alcun risultato!” ghignò il ragazzo.
“Ora basta!” scoppiò la ragazza “Io prima di incontrarti ero calma e tranquilla, ma ora… Ora…”.
“Si lo so, sei ad un fascio di nervi!” concluse Drew.
“Se lo sai perché continui ad infastidirmi?”
“Perché mi diverto!” rise il ragazzo.
“Vuoi divertirti? Ok, allora combattiamo così ti passerà la voglia di offendermi tutte le volte che mi vedi!”
“No” scosse il capo Drew “Sarebbe solo una perdita di tempo!”.
“Hai paura? Pensi di essere migliore di me?”
“Io sono” scandì lentamente ogni singola parola “Migliore di te!”.
“Allora dimostramelo!” lo sfidò decisa Vera “Se vincerò io viaggerò insieme a te in modo tale da poterti ricordare ogni singolo secondo la mia fantastica vittoria!”.
“Cosa ti fa credere che vincerai?”
“E se vincerai tu” affermò ignorando la provocazione del ragazzo “Beh… Ascolterò senza alcuna smorfia le tue battute per nulla simpatiche”.
“Ogni mia singola battuta?” chiese curioso il ragazzo.
Vera annuì e il ragazzo urlò “Roselia scelgo te!”.
“Vai Combusken!” chiamò la ragazza “Attacco rapido!”.
Roselia, vedendo il Pokemon di tipo fuoco farsi velocemente più vicino, si scansò infliggendogli subito dopo un potente Solaraggio.
“Petalo Danza!” esclamò Drew soddisfatto del suo Pokemon.
“Turbo Fuoco!” ordinò Vera per nulla intimorita.
Aveva bisogno di quella vittoria e il ragazzo lo sapeva perfettamente.
Era consapevole che la ragazza e i suoi Pokemon erano migliorati notevolmente, ma non erano ancora ad un buon livello. Dovevano impegnarsi di più, anche se doveva ammettere che era la prima volta che vedeva Vera così sicura e determinata.
“Bravissimo Combusken! L’hai preso!” esclamò contenta Vera “Ora Calciardente!”.
“Avanti Roselia evitalo e poi utilizza Foglia Magica!”
“Oh no!” affermò allarmata Vera vedendo Combusken in difficoltà.
Il Pokemon di Drew aveva seguito attentamente la vivace discussione di poco fa avvenuta tra il suo coordinatore e la ragazza e, ormai, aveva capito i reali sentimenti di lui. Così fintamente distratta sbagliò mira, scagliando l’attacco a pochi passi del suo avversario.
“Ma cosa?” esclamò sorpreso Drew mentre Vera ancora speranzosa gridava dalla gioia.
“Avanti Combusken, è la nostra occasione! Calciartdente!”.
In pochi secondi Roselia cade ai piedi del suo coordinatore che sconvolto si avvicinò allarmato al suo Pokemon.
“Si!” urlò Vera felicissima e abbracciando Combusken “Abbiamo vinto!”.
“Tutto bene Roselia?” domandò Drew mentre il suo Pokemon gli faceva l’occhiolino.
Non poteva crederci!
Si era fatta colpire apposta, ma da che parte stava?
Il ragazzo scosse il capo aiutando Roselia ad alzarsi mentre quest’ultima rideva sotto i “baffi”.
“Allora Vera” affermò Drew interrompendo i festeggiamenti della ragazza “Pronta a partire con me?”.
“Come?”
“Ho perso e io mantengo sempre le mie promesse!”
“Certo che sono pronta!” saltò contenta “Ho vinto! E te lo ripeterò per sempre!”.



Luglio.
Il ragazzo voltandosi nuovamente verso Vera, sorrise nel ripensare a ciò che era successo qualche mese prima. La ragazza come promesso non aveva perso tempo nel ricordargli in ogni momento della giornata la sua vittoria schiacciante.
Si, la definiva così: schiacciante.
Ogni giorno infatti aggiungeva un particolare aggettivo nel suo rito abituale.
I suoi occhi si soffermarono nuovamente su quelle labbra rosse che desiderava tanto assaggiare.
“Chissà che sapore avranno…” si domandò sfiorandole con il pollice mentre il resto delle dita accarezzavano la sua guancia così fresca e delicata.
E fu un attimo.
Il ragazzo alzò leggermente il capo fino a che i loro visi non si trovarono a pochi centimetri di distanza. Sentiva il suo profumo di vaniglia invadergli le narici e chiudendo gli occhi, appoggiò le sue labbra su quelle di lei.
Un bacio semplice, delicato.
Un bacio segreto, indimenticabile.
Un bacio che avrebbe ricordato solo lui e che sapeva non sarebbe più riuscito a rimanere senza.
Lentamente si allontanò dal viso di lei continuando a fissare la sua pura bellezza.
Aveva bisogno di lei e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, la sua compagnia lo rendeva felice.
Roselia quel giorno gli aveva procurato una magnifica sconfitta.
Forse era riuscita a capire prima di lui i suoi reali sentimenti?
Era possibile.

Chissà cosa penserebbe Vera se venisse a conoscenza della recitazione di Roselia... si domandò il ragazzo.
“Ti voglio bene Drew…” sussurrò la ragazza aprendo leggermente gli occhi.
“Cosa?” affermò il ragazzo sorpreso e palesemente imbarazzato “Eri… Eri sveglia?!”.
Vera non si mosse, osservava il ragazzo con un piccolo sorriso.
I suoi occhi erano luminosi, esattamente come le stelle che brillavano in alto nel cielo.
Erano sereni. Si poteva notare distintamente la felicità che sprigionano.
E Drew, in quello sguardo, dimenticò completamente il mondo esterno perché lui era perso completamente di lei.
Se generalmente sembrava padrone di ogni situazione, questa volta no. Diversamente dalle altre volte, era Vera che riusciva perfettamente a mantenere il controllo di se stessa.
“Perché non parlava?” pensò preoccupato il ragazzo.
Quel rumoroso silenzio lo metteva a disagio.
“Vera io…” provò a dirle, ma la ragazza velocemente lo bloccò appoggiandogli un indice sulle sue labbra.
“Goditi il momento…” gli sussurrò dolcemente continuando a fissarlo con quello sguardo da togliere il fiato.
Drew annuì, e come guidato da una forza maggiore si riavvicinò nuovamente al viso di lei.
Le sue labbra in un attimo si ritrovarono appoggiate a quelle di Vera che, desiderosa, socchiuse la propria bocca in modo tale che le loro lingue potessero sfiorarsi in una danza d’amore.
Piccoli morsi e dolci carezze li accompagnarono in quella notte silenziosa.
Perché loro erano proprio così: amore e odio.
“Dovresti regalare una rosa a Roselia…” affermò la ragazza staccandosi di poco dalla bocca di lui.
“Vera, Roselia è un fiore…” le disse confuso.
“Lo so, ma regalata da te ogni rosa ha un effetto diverso…”
In quel momento con quella semplice frase lui capì.
Vera era a conoscenza fin dall’inizio della sua falsa vittoria.
“Ho vinto io!” rise la ragazza accoccolandosi tra le sue braccia con un sorriso.
“No…” la corresse il ragazzo stringendola forte a se e sussurrandole dolcemente all’orecchio “Non ci sono né vinti né vincitori. Siamo solo noi!”.






Ciao a tutti !! ^_^
Innanzitutto vorrei dedicare questa piccola one-shot ad Angel 92 che, amante della coppia Drew e Vera, mi ha chiesto di provare a scrivere una FF su di loro.
Premetto che io pur avendo seguito nella mia infanzia l'anime Pokemon, non conosco i nuovi personaggi. I miei ricordi sono fermi ad Ash-Misty- Brock-Tracey, perciò se le personalità non rispettano i reali personaggi mi dispiace molto.
E' una one-shot molto semplice con una trama per nulla impegnativa! 
Inizialmente avevo pensato che Vera pedinasse Drew per viaggiare insieme a lui, ma poi scrivendo ho modificato alcune cosine =)
La parte in cui si paragona la squadra all'orologio, mi sono ispirata al cartone "Gli incredibili" <3 Mentre il pezzo della canzone iniziale è tratto dal brano di Arisa - La notte
Spero che nella mia ignoranza, vi sia piaciuta!
Abitualmente scrivo nel fandom Rossana/Kodocha e ho scritto due FF, tra l'altro una ancora in corso.
Vi lascio il link nel caso vi possa interessare!
Ci sei stata sempre e solo tu
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2330554&i=1
Il centro del mio mondohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2446027&i=1
Grazie a chi leggerà e magari recensirà questa mia piccola creazione!
Un bacione!!!

Miky




 
  
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