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Autore: BaschVR    19/08/2008    2 recensioni
E' il giorno del matrimonio di Gidan e Garnet. Tutti gli amici di Garnet, tra cui Eiko, si ritrovano ad Alexandria per acclamarli.
Da questo episodio si svilupperanno le storie dei personaggi, che vivranno dolori e gioie della vita, insieme, fino al momento degli addii per ognuno.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eiko Carol, Garnet Til Alexandros XVII, Gidan Tribal, Vivi Orunitia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao!!! Allora, innanzitutto ringrazio Nemeryal per la sua recensione. Ha risollevato le sorti di una pessima giornata… la risposta alla recensione è a fondo pagina. Tornando alla storia, Eiko ha incontrato Onion al borgo, ma non sa ancora chi è! Che cosa combineranno i due bambini insieme? Beh, leggete e lo scoprirete!!!

 

“Ma cosa guardi?” chiese Onion con curiosità.

“Potrei farti anche io la stessa domanda” disse Eiko squadrandolo sospettosa.

“Ma te l’ho fatta prima io!”

“Non mi interessa!” chiese Eiko assumendo le redini del discorso.”Chi sei?”

“Perché dovrei dire il mio nome ad una stupida bambina del borgo?”

Eiko diventò rossa dalla rabbia “Stupida bambina del borgo a chi? Rimarresti sconvolto nel sapere chi sono io!”

“Di certo non hai nulla a che fare con me e col mio rango” disse Onion con fare di superiorità.

La bambina tremò dalla rabbia. Quel ragazzino era la persona più antipatica che avesse mai incontrato!  “Per tua informazione” cominciò Eiko con rabbia “Sappi che io sono…”

“Non mi interessa il nome di una stracciona!” concluse il ragazzino sorridendo beffardamente.  Quel sorriso era così arrogante che fece scattare qualcosa in Eiko. Si mosse verso di lui e gli diede un ceffone in piena faccia, procurandogli un grosso livido. “Finiscila subito!” disse.

Onion si toccò la guancia arrossata dal colpo subito. “Riprovaci, se ne hai il coraggio!” disse a denti stretti.

Eiko non se lo fece ripetere due volte. Mettendo ancora maggiore potenza, assestò un altro schiaffo in pieno viso al bambino, che cominciava ad arrabbiarsi sul serio.

“Chiedimi scusa” disse furioso.

“Chiedi scusa tu” rispose Eiko “Non lo sai che i bambini borghesi dovrebbero portare rispetto alle signorine come me?”

“Non voglio farti male. Sei una femmina!” rispose lui.

“Bene! In tal caso ne approfitto io!” disse Eiko, cercando di assestare un calcio nel fianco di Onion. Il bambino prese la gamba di Eiko, bloccandola a mezz’aria, e la tirò verso di se, facendola scivolare sul pavimento in pietra del borgo.

“Ahia!” urlò Eiko tenendosi il ginocchio.

Onion la guardò, forse un po’ impaurito dalla reazione della bambina. Che le avesse fatto male sul serio? Dopotutto non voleva ferirla. Stavano giocando.

“Ehi” disse, abbandonando il tono arrogante ed avvicinandosi alla ragazzina “Tutto bene?”

Eiko teneva lo sguardo basso, e non rispondeva, tenendosi il ginocchio destro tra le braccia. Pensava: “Avvicinati un po’ di più, di più, di più…”.

Ed Onion si avvicinava, come rapito dal silenzio di Eiko. Si inginocchio accanto a lei e le posò una mano sulla spalla.

“Fregato!” esclamò Eiko rialzandosi in piedi. Fece lo sgambetto al bambino, poi si mise a correre a più non posso. Si allontanò dalla piazzetta di Alexandria e corse per i vicoli, urtando persone, moguri e bambini. Oh, Stare al borgo era davvero uno spasso! E quel bambino… altro che antipatico! Aveva appena trovato un degno rivale! Si sarebbe divertita un mondo ad Alexandria, adesso ne era sicura!

Sentì un po’ di trambusto in qualche vicoletto vicino. Che il bambino la stesse cercando? Si arrampicò sulla torre di Alexandria e scrutò verso il basso, alla ricerca dei suoi capelli castani e del suo mantello blu. Ed eccolo lì, infatti, che chiedeva alla gente se l’avevano vista passare. Come fargli un bello scherzetto con i fiocchi?

Il suo sguardo cadde sul una bancarella di frutta vicino alla torre. Sul volto le si dipinse un ghigno divertito.

 

 

Onion cercava la bambina da ogni parte. Chiedeva a chiunque gli capitasse a tiro se aveva visto una graziosa ragazzina con i capelli blu ed un corno in fronte passare da lì, ma nessuno sapeva dove fosse finita.

E lui che aveva addirittura pensato che la vita nel borgo fosse noiosa! Questo prima di incontrarla. Vedeva solo gente che passeggiava, bambini che giocavano, insomma, la normalità. E soprattutto, non si sentiva parte di quel mondo. Era troppo diverso per quell’ambiente che non aveva mai visto, abituato alle ricchezze della Maison de Rois di Toleno, casa della sua famiglia. Ma adesso, con lei, aveva visto la chiave per schiudere quel mondo nuovo. Aveva abbandonato la timidezza e l’aveva stuzzicata, proprio come avrebbe fatto un ragazzino qualunque. E la bambina! Che reazione! Quella lì era proprio la sua degna rivale.

Si sedette in una panchina, guardando sia a destra che a sinistra, cercando di notare la sgargiante capigliatura blu della bambina, ma di lei nessuna traccia.

“Che se ne sia andata a casa sua?” si chiese ad alta voce dopo un po’, sbuffando sonoramente. 

“Beh, non credo proprio” sussurrò una voce alle sue spalle.

Si voltò e, ancora una volta, la vide. Era dietro di lui, e teneva la mani dietro la schiena, come se stesse proteggendo qualcosa di prezioso dagli sguardi altrui.

“Che cos’ hai lì dietro?” chiese Onion.

“Una sorpresa” rispose Eiko, con un largo sorriso in faccia.

Onion non si fidava molto della “sorpresa”. Decise quindi di mostrarsi molto diffidente riguardo ad essa, concentrandosi di più sulla ragazzina.

“Non mi hai ancora detto come ti chiami” disse.

“Te lo dirò solo se riesci a prendermi, e non ci riuscirai” disse Eiko facendo la linguaccia.

La curiosità del bambino si intravedeva attraverso i grandi occhi blu. “Perché non dovrei riuscire a prenderti?”

“Beh, potresti incontrare difficoltà per la strada” rispose la bambina con semplicità.

“Che vuoi dire?” chiese Onion, senza capire.

“Beh…” Eiko mostrò la sorpresa: un pomodoro molto grosso e maturo, che lanciò contro Onion “Intendevo questo!” detto ciò scappò via, ancora una volta.

Onion rimase per un attimo intontito nel vedersi tutto macchiato di rosso. Si levò un po’ di “salsa” dai capelli e dal viso, guardando con aria di sfida la figuretta che si allontanava. Oh, gliela avrebbe fatta pagare a quella bambina!

Cominciò a correrle dietro, incurante di ciò che la gente pensava di lui, bambino sporco dalla testa ai piedi di rosso, sicuramente visto da loro come uno zingaro. E come lo evitavano tutti! Cambiavano addirittura strada, appena se lo vedevano comparire davanti. Ogni tanto intravedeva qualcosa di blu tra la folla, e lo seguiva. Ma raramente era ciò che stava cercando, e comunque, anche quando la vide davvero (capitò una o due volte) non riuscì ad acchiapparla. Era velocissima!

Onion non si diede per vinto. Dopotutto, era convinto che ci fosse un modo per coglierla di sorpresa. Ma quale era? Passò in rassegna tutto ciò che aveva notato della ragazzina. Aveva visto che le piaceva nascondersi e guardare l’effetto dei suoi scherzi, ma questo non poteva servirgli per mettere in atto il suo piano. Amava anche farsi rincorrere, essendo molto veloce.

Ed era questo lo sbaglio che stava facendo! Non doveva rincorrerla, doveva lasciare che la corsa fosse la causa stessa della sua rovina. Fu per questo che si nascose in un vicolo, dietro ad un paio di botti, ed aspettò. Prima o poi la ragazzina sarebbe passata di lì, e lui l’avrebbe acciuffata!

 

 

Eiko si fermò per riprendere fiato nella piazzetta principale. Aveva seminato il moccioso con gli occhi azzurri. Non lo vedeva più da nessuna parte. Com’era veloce, lei! Nulla a che vedere con quel ragazzino, che probabilmente era rimasto indietro minuti e minuti prima! Era il non plus ultra della velocità, come avrebbe detto Steiner. A proposito di Steiner, aveva seminato anche lui!!! A quanto pareva il prode cavaliere di latta non correva più come una volta!

La ragazzina si insinuò nell’oscurità di un vicolo adiacente alla piazza. Nessun rumore da quella parte. Buio soltanto. Una goccia cadde dal soffitto di una casa, un topo squittì nell’ombra, proiettandosi nella parete di alla destra di Eiko. E mentre lei guardava l’ombra del topo correre sulla parete, una voce gridò “Trovata!!!”. Due braccia le tirarono la mano, facendola voltare.

Si trovò faccia a faccia con il ragazzino, ancora una volta. Gli occhi azzurri incontrarono quelli marroni di lei.

Poi lui la spinse, facendola cadere a terra. E il vestito della bambina si sporcò di fango, e i palmi delle mani le si sfregiarono.

“Perché hai buttato quel pomodoro?” chiese Onion, cercando di capire.

Eiko fece una smorfia di dolore “Hai cominciato tu…” .

“No, non è vero…” disse Onion, serio “Stai cercando delle scuse…”

“Mi aiuti ad alzarmi?” chiese Eiko un po’ seccata.

Onion le tese una mano, e fu in quel momento che notò le mani sanguinanti della bambina.

“Ma… sei ferita!” sussurrò il bambino.

“Di chi è la colpa?” chiese Eiko.

“…Mia…” sussurrò Onion, il sussurro di rimorso appena udibile. “Vieni, cerchiamo qualcuno che ti curi” disse poi, per cambiare discorso.

Eiko si tenne al bambino. Nessuno dei due parlò per un po’.

“Mi chiamo  Eiko” disse infine la bambina.

“Onion” sussurrò lui in risposta. “Dove vuoi essere portata? Dove abiti?”

Eiko ci pensò un po’ su. Tornare al castello in quel modo era da escludere. Ferita e sanguinante? Bell’ingresso trionfale! Ma dopotutto, non aveva nessuno ad Alexandria. Nessuno che fosse fuori dal castello. Non poteva neanche usare la magia davanti agli altri, Tutti glielo avevano proibito, e non voleva scatenare il panico ad Alexandria, non dopo quello che era successo per colpa di Kuja. Però, nelle foreste intorno ad Alexandria poteva trovare diversi animali che probabilmente avrebbero sganciato qualche pozione. Con quella, si sarebbe curata e sarebbe tornata al castello.

Sapeva già che l’attendeva una sgridata colossale, ma non voleva peggiorare le cose. Regola numero uno: torna a casa ferita e senza permesso di uscire e potrai dire addio alla libertà.

“Potresti portarmi fuori da Alexandria, Onion? Devo fare una cosa” lo supplicò Eiko, reggendosi a fatica in piedi.

“Aspetta, ti aiuto io” disse il bambino passandole un braccio per il collo. “Fuori Alexandria?”

“Si” rispose la ragazzina, in tono grave, sforzandosi di camminare. Ogni passo era una fitta al piede destro. Sperò fosse solo una storta.

“D’accordo” disse il ragazzino decidendo di non indagare oltre. Era davvero strana, Eiko. Un momento prima allegra e sorridente, il momento dopo triste e pensierosa. Sapeva di essere in larga parte il responsabile del repentino cambiamento d’umore e se ne dispiacque. Si premurò di portarla fuori da Alexandria, attraversando la piazzetta secondaria del borgo. Oltrepassarono la soglia e si trovarono fuori, sul grandissimo altopiano che faceva da contorno alle montagne vermiglie al tramonto. Davanti a loro, solo il verde, immenso e sconfinato. Che terminava bruscamente in uno strapiombo, molti chilometri più avanti. Onion pregò di non incappare in qualche mostro, non sapendo che quello era proprio l’obiettivo di Eiko. Non aveva mai visto un mostro vero e proprio, ma da come gli altri ne parlavano erano delle creature spaventose, di ogni genere, forma e dimensione. Si guardava impaurito intorno, cercando di non far notare il tremolio della propria mano ad Eiko. Ma Eiko lo notò, e non disse niente, ed Onion la ringraziò mentalmente per questo. Non si incontravano tutti i giorni persone come lei. Era unica. La conosceva da qualche ora e già non poteva più fare a meno di lei. Possedeva un aura che attirava a sé le persone, ed aveva funzionato anche con lui.

Era stregato dalla piccola Eiko. Si sentiva simile a lei. O forse…?

Un sasso su cui inciampò gli fece perdere il filo dei suoi pensieri. Eiko cadde vicino a lui, sulla gamba ferita.

“Ah” si lamentò Eiko. “La gamba”

“Scusa” sussurrò Onion aiutandola nuovamente ad alzarsi.

Fu in quel momento, il momento in cui le mani dei due ragazzi si toccarono, che la terra cominciò a tremare. Qualche secondo dopo, un rombo, più vicino. Veniva dalle loro spalle. Intimoriti, i due bambini si voltarono. Quello che videro li spaventò a morte. Onion urlò. Eiko si limitò a sbarrare gli occhi.

Un Grand Dragon si ergeva davanti a loro, alto 3 metri, grosso e, da come guardava i due bambini, sicuramente affamato.

Eiko non aveva idea di cosa ci facesse un Grand Dragon sull’altopiano di Alexandria. Non potevano fuggire… o meglio, Onion poteva farlo, ma lei era condannata a restare lì, per terra. A meno di non infrangere la promessa fatta a Cid, Hilda, Garnet e Gidan.

Usare i suoi poteri da sciamana, davanti ad Onion. Era capace di farlo? Decise di si. Raccolse le energie all’interno di se, invocando Madein dal suo subconscio. Uno spirito, un amica. Mogu era lì per lei, avrebbe ucciso il Grand Dragon, ce la potevano fare. Suonò il suo flauto d’angelo, la bianca luce sacra di Madein li avvolse, lo spirito di materializzò, in loro soccorso.Guardò lo spirito, poi lasciò che la sua amica colpisse il mostro provocandogli ingenti danni. Onion guardava tutto, i suoi occhietti curiosi che sguazzavano di qua e di là per godersi tutti gli effetti di luce di quella straordinaria creatura che li avrebbe protetti. Ma cos'era quella strana "cosa" che aveva invocato Eiko?

Tuttavia non bastò. La creatura si erse in tutta la sua statura, un po’ affaticata. La squadrò con il suo giallo occhio da rettile. Poi colpì con le sue zanne.

Tre delle zanne oltrepassarono il bacino di Eiko, che si irrigidì, sconvolta da quell’attacco micidiale. Si sentiva debolissima. La vista era annebbiata dalle sue stesse lacrime. Come poteva finire così? Era davvero tutto arrivato al capolinea? Guardò in su, verso Onion. Lo vide sofferente: le zanne avevano colpito anche lui, anche se solo di striscio. Nel volto aveva un espressione infuriata.

E quando Eiko pensò che fosse davvero la fine, una luce nera avvolse Onion. Un Bagliore circondò il Grand Dragon, tutto diventò nero, un esplosione uccise il mostro. La ragazzina non sapeva come, ma a quanto pare, Onion aveva lanciato un Ultima contro la bestia.

Stavolta fu Eiko a guardare sconvolta il bambino vicino a lei, stremato. Come aveva fatto ad usare la magia nera? Non era un mago nero, e nessun umano poteva utilizzare la magia nera. Ma allora… come aveva fatto??? Una fitta la riscosse dai suoi pensieri. Non le importava.

Purtroppo il mostro aveva lasciato solo qualche misera pozione, non sufficiente a curare nessuno dei due. Onion, stanco e ferito, la aiutò, ancora una volta, a sollevarsi da terra. Tutti e due guardarono da lontano Alexandria, troppo lontana per i loro piedi. Si rifugiarono invece in una grotta sulle montagne, a pochi metri da dove si trovavano ora.

Una volta lì, stanchi e stremati, si lasciarono cadere a terra. Si divisero le pozioni in parti eque e bevvero. L’emorragia di Eiko si fermò, ma la ferita era ancora aperta. Aveva bisogno di cure, ed anche urgenti. Onion non era da meno. Quella magia che aveva castato poco prima aveva preteso tutte le sue energie. E questo non sarebbe di certo giovato alla sua pronta guarigione.

Era preoccupata per tutti e due, ma ancora una volta decise di non farlo vedere. Come si ripeteva sempre, lei era forte! Sorrise a Onion, poi le forze la abbandonarono e si accasciò, svenuta, sulla dura roccia su cui erano poggiati. Qualche minuto dopo anche Onion svenne.

 

 

Ed anche questo capitolo è andato… Eiko ed Onion si sono messi nei guai seri stavolta… e ricordate che io parlerò d tutta la vita, quindi anche di ipotetiche MORTI… comunque, cambiamo discorso.

Dovete sapere che questo pomeriggio parto per la Grecia (immaginatemi con la valigia in mano e la camicia hawaiana), e, siccome torno tra otto giorni, dovrete aspettare un po’ di tempo per il settimo capitolo… ragazzi, mi dispiace, specie per chi stava cominciando ad essere coinvolto dagli avvenimenti di questa interminabile fic .

Detto ciò, annuncio Gaudium Magnum: Abemus Beta-Reader (scusate il mio pessimo latino^^). Anche se l’ho trovato, questo capitolo è ancora mio di sana pianta, perché non sono riuscito a contattarlo (forse è in vacanza). Tuttavia, spero di contattarlo per i capitoli successivi… incrociate le dita (delle mani e dei piedi^^)…

Detto ciò, rispondo alla recensione di Nemeryal! Grazie, sono contento che la fic ti piaccia, e penso che in questo capitolo il mix degli stili si faccia sentire (non a caso, la prima parte è più descrittiva della seconda). Mi raccomando, recensisci anche questo capitolo!!!

Ed anche tutti voi, prendete esempio da quella santa di Nemeryal… recensite!!! (o perlomeno, leggete^^).

Ciao a tutti e alla prossima!!  

   
 
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