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Autore: Becky2000GD    23/06/2014    0 recensioni
Mi sfiorò le guance e il mio cuore esultò palpitando più forte. Fermò la mano sul mio mento e lo strinse tra il pollice e l'indice esercitando una leggera e piacevole pressione. Alzò il mio volto verso di lui e ci guardammo negli occhi. I nostri sguardi erano incollati.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ma io dico...Come diamine hai fatto a fregarci tutti?
Sembravi una sfigata, una ragazzetta senza futuro che se ne stava sempre in disparte.
Invece sei stata davvero brava...Voglio dire, hai fatto colpo su uno famoso e lo hai fatto innamorare per bene.
Complimenti, davvero, è stato un gran colpo!
Chissà poi quante belle cose ti sei fatta comprare, come lo avrai sfruttato.
Ma sicuramente un tipo come quello non fa niente per niente, giusto?
Hai dovuto dimostrargli il tuo interesse per lui...Che schifo!"
Cindy si fece più in là, disgustata.
Io intanto cercavo solo di ignorarla e mantenere la calma, ma più cattiverie diceva, meno voglia avevo di alzarmi e andarmene prima di averle strappato via tutti i capelli.
Tuttavia, lei proprio non voleva capire che era il caso di piantarla.
Proseguì a insulti, con accuse insensate e strane constatazioni riguardo il mio modo di essere.
"Senti, ma che cavolo vuoi?
Io non sono come credi tu e non ho fatto tutto quello che vai dicendo.
Sì, sto con lui, okay?!
E sì, Frank è famoso e ha più soldi di tutti quelli che ha fatto tuo padre in tutta la sua carriera da avvocato.
Invidiosa?
È solo un problema tuo: io e Tré stiamo davvero bene assieme, da quando ci siamo conosciuti le cose non hanno fatto altro che andare meglio per entrambi!
E benchè tu non ci creda, io lo amo, lo amo tantissimo, più di quanto tu abbia mai amato il tuo Nathan o come accidenti si chiama!"
Dissi io, restando seduta davanti a lei, reggendo il suo sguardo istante dopo istante.
Ero scoppiata in un secondo.
Cioè, tutto ciò che aveva detto era ridicolo, fuori di testa!
Poi in ogni caso non erano cose che la riguardavano gli affari miei e mai lo sarebbero diventate.
Cindy restò a bocca aperta, esterrefatta da quello che aveva appena sentito: certo che, guardando la sua faccia, non potei fare a meno di sentirmi in colpa anche se sapevo benissimo di aver detto solo la verità.
"In ogni caso...Grazie dell'invito.
Io però ora me ne vado" Presi la minuscola "borsetta" e mi alzai più elegantemente di quanto avessi mai potuto immaginare.
Feci qualche passo più in là, come per andarmene, ma improvvisamente mi tornò in mente una cosa: "Ah...Sì, forse dovresti sapere anche questo: io non gli ho mai chiesto di spendere i suoi soldi per me.
Non ho voluto regali o cose del genere.
Quando mi ha comprato qualcosa è stata soltanto una sua iniziativa per sorprendermi e devo dire che è sono sempre rimasta piacevolmente stupita "Il mio tono era sicuro e la mia voce non tremava.
Alzai di scatto la mano verso di lei, mostrandole l'anello che mi aveva regalato Frank non molto tempo prima.
Lei sgranò i grandi occhi truccati, rimanendo affascinata dal magnifico gioiello che portavo ancora al dito.
"Lo vedi questo?
Me lo ha regalato lui e lo ha fatto solo perchè voleva, senza nessuna pressione da parte mia.
È bellissimo, veramente stupendo, questo lo vedo anche io.
E credo sia costato davvero tanto quindi ti assicuro che io non gli avrei mai chiesto un regalo simile.
Spero di essere riuscita a schiarirti un tantino le idee".
Detto questo ripresi a camminare fin fuori dalla stanza, però più mi allontanavo più mi sentivo un nodo alla gola.
Acceleravo sempre più il passo, finchè a pochi passi dal cancello quasi mi misi a correre.
Chiamando un taxi riuscii in poco tempo a tornarmene a casa: avrei tranquillamente potuto risalire nell'auto che mi aveva accompagnata fino alla villa dei Carver e dire all'autista di tornare indietro, ma conoscendo Cindy non me l'avrebbe fatta passare liscia.
Dopo tutto quello che le avevo detto lei sarebbe stata in grado di telefonare al tizio e farmi lasciare in mezzo alla strada solo e soltanto per vendicarsi.
Pagai i 15$ che spettavano al tassista, salutai educatamente e aprii la portiera del taxi, per poi uscire e incamminarmi sul vialetto di casa.
Cercai disperatamente le chiavi della porta nella pochet, mentre a stento ormai trattenevo le emozioni che sentivo: per tutto il tempo da quando avevo finito di parlare con quella sciocca bionda non avevo fatto altro che ripensare ai suoi insulti e a quello che avevo raccontato a Cindy.
Portavo l'anello, ma lo facevo solo per abitudine: ormai era tanto che non lo guardavo più affascinata come i primi giorni.
Pensandoci bene, la cosa importante non era tanto l'oggetto quanto più che altro quello che rappresentava per Frank e per me.
Sorrisi, rendendomi conto che a Tré avevo detto che tra noi era tutto finito, mentre in realtà io non potevo davvero fare a meno di lui.
Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro sulle cose fatte.
La cosa divertente di tutta la faccenda è che ogni volta che si ha qualcosa o qualcuno si fa solo finta di apprezzarlo, mentre in realtà lo si sottovaluta alla grande.
Poi, quando lo si perde, ci si rende conto che tutto ciò che serviva realmente era solo fottutissimo "Non andartene" o un semplice "Ti amo" detto con tutto il cuore.
Se si facessero le cose sempre con le migliori intenzioni verso gli altri e mettendo da parte quel maledetto orgoglio si aiuterebbe se stessi a soffrire molto meno.
Finalmente trovai le chiavi per entrare, ma ormai i miei stessi pensieri mi avevano rovinato la serata.
Certo, Cindy non mi aveva sicuramente fatta divertire, ma tutto questo stava solo peggiorando il mio umore.
Mi ero preparata alla grande solo per andare a casa di una riccona e sorbirmi un sacco di insulti, rivolti a me e alla persona che amavo.
"Solita fortuna..." Bisbigliai, infilando la chiave nella serratura.
Non appena alzai la testa, notai un biglietto scritto al computer con uno stile come quello che si usa negli inviti per i matrimoni.
"Vai nel cortile sul retro".
Lessi a voce alta diverse volte, non capacitandomi: momento, momento, momento...Che cos'era questo biglietto ora?
Rabbrividii un attimo, immaginandomi che fosse tutto qualcosa in stile film dell'orrore: il serial killer che attira la sua vittima in un posto dove nessuno potrebbe vederla, che le tende una trappola e la uccide senza pietà.
Valutai un secondo l'opzione, rendendomi poi conto di quanto fosse stupida la mia ipotesi.
Decisi poi che mi stavo solo immaginando tutto, ma che in realtà sarebbe stato molto divertente provare a vedere cosa mi stava aspettando svoltando l'angolo di casa.
Camminai sorridente e un poco timorosa fino al cortile di dietro: wow!
Quello che mi ritrovai davanti era incredibile, il giardino era praticamente diventato una serra: c'erano fiori ovunque, di ogni tipo, vasi su vasi ognuno dei quali conteneva un grande mazzo.
C'erano soprattutto rose rosse, ma anche di altri colori.
Rimasi letteralmente a bocca aperta, non connettendo.
Cos'erano tutti quei fiori?
Guardandomi meglio attorno, mi resi conto che i grandi vasi alti e di vetro erano disposti a formare un doppio ferro di cavallo, enorme, con al centro altri sei vasi.
Ai piedi di questi si trovava una busta bianca.
Incuriosita, mi incamminai verso di essa e, dopo averla raccolta, la aprii e lessi il biglietto che conteneva.
"Non è come ti hanno detto, non è andata in questo modo.
Non ti avrei mai fatto una cosa del genere, ma c'è comunque qualcosa che devo farmi perdonare.
Al momento non ho modo migliore, purtroppo, ma spero che questi fiori ti ricordino di me e dei bei momenti che abbiamo passato assieme.
Ti amo"
Mi tremò il cuore e strinsi gli occhi come si fa per reprimere dolore.
Mi poggiai la mano sul cuore e sospirai, mentre non facevo altro che chiedermi perchè.
Perchè doveva essere sempre così dolce?
Sapeva farmi sciogliere letteralmente...Io lo amavo e non facevo altro che aver sempre più bisogno di lui.
Cindy era stata una brutta storia e avevo bisogno di aiuto per dimenticarla e rimuovere le stupidaggini che aveva detto riguardo me e il mio amore.
Tuttavia non potevo neanche perdonare Tré come se niente fosse...In fondo non credevo alla sua spiegazione dei fatti.
Come potevo fidarmi di lui dopo tutti quegli avvenimenti e considerando anche la sua fama da donnaiolo?
Me ne tornai in casa, lasciando lì tutti quei fiori stupendi.
Era una gioia vederli, come era stata una grande gioia trovare quel biglietto e leggerlo.
Quel "Ti amo" valeva più di tante altre cose che avrebbe potuto dire.
Era l'unica cosa di cui avevo bisogno al momento, anche se avevo chiuso con lui da molto molto meno di 12 ore.
Ma che ci potevo fare?
Frank per me era tutto e se spariva lui sparivo io.
Forse andare alla festa non era stata neanche una cattiva idea...Quello che avevo sentito mi aveva dato una svegliata, ciò di cui avevo bisogno.
   
 
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