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Autore: scintilla23    23/06/2014    1 recensioni
Questa Fan Fiction parla del primo incontro tra Clove e Cato e l'inizio di una grande amicizia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Clove
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I due ragazzi uscirono subito dall’appartamento di Marvel e Glimmer.
Aiutata da Cato, Clove attraversò piano i corridoi illuminati e deserti del primo piano.
Arrivarono all’ascensore e schiacciarono il pulsante numero 2 senza dire niente.
Le porte si aprirono dopo pochi secondi davanti al loro appartamento.
Cato prese le chiavi dalla tasca ed aprì la porta.
Accompagnò Clove fino alla sua camera.
-Stai meglio?- le chiese
-Si, tranquillo-
-Bene – disse lui.
-Cato, Grazie per avermi separata da Lux, sarei finita nei guai-
Cato le sorrise ed ognuno andò nella propria camera.
                                                          
                                                                                         ***
Clove la mattina dopo si alzò in grande forma.
Si ricordò della sera prima, di come Cato l’aveva bloccata al muro, di come Lux l’aveva chiusa in un piccolissimo stanzino, di come l’aria le avesse cominciato a mancare, di come Cato e Marvel l’avevano cercata e di come aveva aggredito Lux quella sera.
Si alzò dal letto, decisa a non dare alcun segno di debolezza oppure di soddisfazione a Lux.
Aprì l’armadio, indossò la divisa nera per gli allenamenti, si legò i capelli in una coda abbastanza bassa e uscì dalla sua camera.
Si diresse verso il soggiorno, ancora non c’era nessuno, prese una fetta di pane tostato dal tavolo imbandito e lo mangiò mentre prendeva l’ascensore per le stanze sotterranee.
Dopo pochi secondi le porte si aprirono su un corridoio di marmo.
Percorse il corridoio fino alla porta che dava sulla palestra.
Quando entrò vide solamente alcuni allenatori in un angolo e degli strateghi occupati a parlare tra di loro.
La ragazza entrò in palestra senza degnare di uno sguardo gli strateghi che si erano girati verso di lei.
Si avvicinò ad un tavolo, occupato da tantissime armi, posizionate ordinatamente in fila.
Cinque spade dall’aspetto micidiale, tre lance lunghe circa 1,50 m, tre archi muniti di faretra e dieci coltelli da lancio.
Clove passò in rassegna tutte le armi, constatò la loro precisione, il loro equilibrio ed il loro peso.
Quando arrivò il turno dei coltelli, per lunghissimi secondi non fece altro che specchiarsi sulle taglienti lame.
Prese un coltello tra le mani e involontariamente si procurò una ferita.
Con la mano libera prese altri due coltelli e si avvicinò alla piattaforma di lancio.
Cominciò a tirare i tre coltelli in modo molto preciso e spietato.
Ripensò alle parole dette da Lux la sera prima.
Non ti permetterò di portarmi via entrambi i ragazzi.
La rabbia cominciò a ribollirle dentro.
In quell’istante le porte della palestra si aprirono.
Cato entrò, seguito da Marvel e Lux.
Clove mise giù i coltelli e si diresse verso i favoriti.
-Ciao – disse Clove rivolta a Marvel.
-Come stai?- chiese Marvel
-Bene, grazie a voi- disse passando lo sguardo tra Marvel e Cato.
Glimmer si intromise bruscamente.
-Bene, Non vogliamo che la bambina stia male – disse con la voce da bambinetta.
Cato raggiunse in velocità Clove.
Clove, come spinta da una molla si buttò addosso a Glimmer.
Cato la dovette prendere per la vita per evitare che buttasse a terra Lux.
Clove continuò a tirare pugni e calci a vuoto nel tentativo di colpire Glimmer, ma inutilmente.
Il biondo, invece continuò a tenerla ad almeno 30 cm da terra, sotto lo sguardo Geloso e indagatore di Lux.
Quando la mora si calmò Cato la lasciò.
La bionda corse verso Cato e si appiccicò ad un suo braccio, mentre Clove si mise accanto a Marvel osservando la scena.
-Cato, per fortuna c’eri tu!- squittì
-Disgustosa – commentò Clove prima di tornare a lanciare coltelli seguita da Marvel.
Per il resto della giornata Clove e Cato non riuscirono mai a scambiarsi parola per colpa di Glimmer, che passava tutto il tempo a saltare attorno al biondo, come un’ape attirata dal miele.
Alla sera Clove e Marvel si diressero insieme verso gli appartamenti, seguiti dal biondo e dall’oca.
-A domani– disse Marvel
-A domani– rispose Clove
Cato e Clove senza proferire parola tornarono nel loro appartamento insieme.
Clare, seguita da Enobaria li accolse.
-Domani mattina ci saranno le sedute d’allenamento private con gli strateghi. Dimostrate il meglio di voi – disse euforica Enobaria
-Andate a lavarvi. E’ quasi pronta la cena – disse Clare prontamente.
I due ragazzi si avviarono verso le loro stanze, arrivati di fronte alla camera di Clove, Cato le prese un braccio e la fece voltare verso di lui.
-Riprendiamo il discorso di Ieri sera – disse Cato
Clove arretrò di qualche passo e subito si trovò con le spalle rivolte verso la sua porta chiusa.
-Cosa succede, tra te e Marvel?- chiese Cato con un ghigno.
Clove non disse niente. Piano avvicinò una mano verso la maniglia della porta e appoggiò l’altra sul petto muscoloso del biondo.
Cato non si accorse di niente, era troppo concentrato a fissare le labbra di Clove.
Piano cominciò ad avvicinarsi a lei, i loro respiri cominciarono a farsi pesanti, ormai i loro visi erano vicinissimi. Cato si avvicinò ancora di più alle labbra di Clove, Clove girò la maniglia velocemente, aprì la porta della sua camera e scivolò dentro, lasciando il Biondo imbambolato con i naso a pochi centimetri dalla porta chiusa della camera della mora.
Cato rimase li qualche istante a fissare allibito la porta ed il corridoio.
Si risvegliò da quella specie di trans e piano si diresse verso la sua stanza, li accanto.
Entrò e si butto a pancia in su nel letto.
Per ora avrebbe lasciato le cose com’erano, fino all’arena; la invece avrebbe attuato il suo piano. Se Clove voleva la guerra, la guerra avrebbe avuto.
La mattina dopo si alzarono entrambi molto presto, subito senza mangiare si diressero giù, fino alle stanze d’allenamento.
Due pacificatori condussero i due ragazzi fino ad una stanzetta, munita di 24 sedie.
Entrarono e si misero a sedere sui posti riservati per il distretto 2; dopo di loro arrivarono anche Glimmer e Marvel, seguiti da tutti gli altri tributi dai vari distretti e per ultimi la ragazza in fiamme e il ragazzo biondo.
Una voce fredda e metallica chiamo uno a uno tutti i tributi. Marvel, Lux, Cato e Clove.
Tutti uscirono dalla sessione d’allenamento raggianti.
Clove raggiunse Cato nel loro appartamento, quando entrò un’esaltata Clare condusse la ragazza fino all’ampio soggiorno, dove Cato, Brutus, Enobaria, Magnus e Pepper la stavano aspettando.
Si misero a sedere tutti sul divanetto e accesero la Tv.
Apparve Caesar, in completo blu e con i capelli dello stesso Colore.
-Bene, come sapete ai tributi viene dato un punteggio da 1 a 12 dopo essere stati osservati per tutti i giorni d’addestramento. Cominciamo. Dal distretto 1, Marvel con un punteggio di 9-
Clove sorrise e Cato se ne accorse.
-Glimmer con un punteggio di 8– continuò Caesar
Sul viso di Clove si dipinse un’espressione di disprezzo.
-Dal distretto 2, Cato con un punteggio di 10-
Cato sorrise soddisfatto
-Clove, con un punteggio di 10-
Tutti si alzarono in piedi e si congratularono con Cato e Clove brindando.
Gli altri tributi ottennero tutti risultati medio bassi tranne una…
-Dal distretto 12, Katniss Everdeen con un punteggio di 11-
Clove diventò improvvisamente rossa dalla rabbia.
L’avrebbe fatta pagare a quella smorfiosa.
Nessuna ragazza poteva prendere più di lei.
Clove arrabbiata si alzò e se ne andò in camera, sbattendo la porta.
Si alzò anche Cato per seguirla ma Enobaria lo fermò.
-Lasciala stare– disse.
 

 
 
  
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