Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Rejected    23/06/2014    3 recensioni
Quasi dimenticavo, tra poche ore avremmo dovuto lasciare casa, a San Diego: ci saremmo definitivmente trasferite a casa del nuovo fidanzato di mia madre, ad Huntington Beach.
Lei non era di qui, di San Diego. Era nata ad Huntington Beach, appunto, e si era trasferita una volta sposata con mio padre, per motivi di lavoro. [...] Lì aveva incontrato un suo vecchio compagno, con il quale andava molto d'accordo quando stava al liceo, e che aveva divorziato qualche anno prima. Ricominciarono a parlare e a frequentarsi, finché lui non si dichiarò, un anno fa, e chiese a mia madre di sposarlo. [...] Aveva anche un figlio della mia età, ma non sapevo nulla di più, mamma disse che sarebbe stata una sorpresa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo nove

Jim rimase accanto a me per tutta la lezione e continuò a starci anche nei giorni successivi, finché non tornò Zacky - che nel frattempo era a casa con l'influenza -.
Non mi dispiacque per niente, soprattutto perché parlammo come non avevamo mai fatto: da amici.
Gli raccontai di Effie e di come avevo cercato di convincerla ad andare con Brian e Jimmy mi confessò che anche lui aveva spronato Brian a provarci con la mia migliore amica, parlammo anche di mio padre e di sua madre e di un sacco di altre cose.
Anche all'uscita di scuola eravamo insieme. Ovviamente eravamo in compagnia anche di Brian, Matt e Zacky, ma era come se gli altri tre ragazzi non ci fossero. Gates, inoltre, iniziò a guardarci in modo strano, secondo me aveva capito benissimo cosa stava succedendo tra me e il suo migliore amico.
A metà strada, salutammo i nostri amici e ci dirigemmo verso casa. 
Una volta entrati, però, non potevamo essere più così affiatati: infatti, come avevamo fatto per tutto il resto della settimana, cercammo di evitarci per tutto il pranzo.
"Allora, com'è andata a scuola?" chiese il padre di James.
"Ci hanno dato un progetto di geografia ad inizio settimana, dovremo farlo insieme" affermai.
"Beh, è una cosa buona! Almeno inizierete a collaborare e magari inizierete ad andare d'accordo!" sentenziò mia madre. Non lo dava a vedere, ma si capiva benissimo che sperava che tra me e Jimmy si instaurasse un bel rapporto.
Io e Jim, che era seduto di fronte a me, ci guardammo per un attimo e mi venne spontaneo fargli un sorrisino, poi abbassai subito lo sguardo, per non essere vista da mia madre o da Joe.
"Sarà..." disse il ragazzo.
"Comunque, dobbiamo dirvi una cosa" iniziò Joe.
"Sì, io e Joe andremo via per il week end. Abbiamo prenotato una villetta ad Aberdeen, ci prenderemo qualche giorno di riposo" continuò mia madre.
"Ah, beh buon per voi! Spero vi divertiate! Quando partite?" chiesi.
"Questo pomeriggio, così saremo ad Aberdeen per stasera"
Finimmo di pranzare e, nell'ora seguente, aiutai mia madre a preparare la valigia. Riuscivo a sentire Jimmy che, nel frattempo, si stava esercitando alla batteria. Come se si dovesse esercitare, poi. Era un vero e proprio mostro, quando si sedeva dietro a quello strumento, entrava come in trans, si lasciava totalmente trasportare dal ritmo. Infatti adoravo vederlo e sentirlo suonare.
Verso le quattro, i nostri genitori partirono, così io e Jim rimanemmo da soli in casa.
Il moretto chiuse la porta a chiave e, con fare malizioso, si avvicinò a me.
"Mh, allora...andiamo di sopra a-"
"Studiare per il progetto di geografia?" chiesi, ridendo.
Avevo capito benissimo quali fossero le intenzioni di Jimmy e le avrei soddisfatte volentieri, ma volevo farlo attendere ancora un po', giusto per divertimento.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra e, per tutta risposta, lo baciai con passione. In men che non si dica ci trovammo sul letto di camera sua: lui era sopra di me e, mentre le mie mani vagavano per la sua schiena e i suoi capelli scuri, le sue cercavano di intrufolarsi nella mia intimità.
Quando slacciò il bottone dei miei jeans e posò la mano sui miei slip, lo bloccai, prendendogli la mano e incrociando le mie dita con le sue.
"Dovremmo seriamente studiare" affermai.
"Hai detto bene, dovremmo" disse lui, ribaltando le posizioni, per poi attaccarsi di nuovo alle mie labbra.
Le nostre lingue si intrecciavano senza fine, quando ad un tratto mi venne un'idea strepitosa.
"Ci sono!" esclamai, per poi alzarmi di scatto, lasciandolo perplesso sul letto.
"Che intendi?" chiese incuriosito.
"Perché non organizziamo una bella festa?"
"Quando?"
"Stasera, qui a casa. Tanto i nostri prima di domenica non torneranno. Sarà divertente!"
Il ragazzo rimase un po' a pensare, ma poi accettò. Iniziammo così a chiamare quante più persone potevamo e, dopo un paio d'ore, la casa si riempì di gente. Ovviamente Effie e i ragazzi della band furono i primi ad arrivare, portando fiumi di birra ed altri alcolici sicuramente trafugati dalle scorte dei genitori.
Ad un certo punto della serata, i ragazzi improvvisarono addirittura un mini concerto tra gli applausi e l'ammirazione di tutti i presenti.

"Phoebe, hai per caso visto Brian?" mi chiese Zacky, che stava cercando il chitarrista da non so quanto tempo.
"No, in effetti è un po' che non lo vedo. Anche Effie è sparita da un po', in effetti"
A quel punto Jimmy ci fece un cenno con la mano, indicando il piano di sopra. Scoppiammo tutti e tre a ridere, poi Zacky si allontanò con la scusa di prendersi una - l'ennesima, oserei dire - birra.
"E se andassimo anche noi di sopra?" propose Jimmy, cingendomi la vita e lasciandomi una scia di baci sul collo.
"Dobbiamo fidarci a lasciare qui tutta questa gente?"
Non mi rispose, mi prese per mano e mi portò nuovamente in camera sua, stavolta chiudendo la porta a chiave.
Iniziammo a baciarci, ci lasciammo cadere sul letto - ancora una volta si mise sopra di me - e ci levammo le maglie, lui slacciò nuovamente i miei jeans per addentrarsi con le mani nella mia initimità e io lo lasciai fare. Si liberò poi del mio reggiseno e iniziò a baciarmi entrambi i seni, mentre io iniziai ad ansimare. Lo liberai quindi dei pantaloni e successivamente dei boxer, per poi lasciarlo entrare completamente in me.
Finalmente il desiderio carnale di possederci l'un l'altro era stato soddisfatto. 
Raggiungemmo entrambi il piacere e, quando uscì, si sdraiò affianco a me e portò la mia testa al suo petto. Riuscivo a sentire il suo cuore battere all'impazzata, come il mio, d'altra parte.
Mentre eravamo accoccolati, sentimmo bussare violentemente alla porta.
"JIMMY ESCI SUBITO, È ARRIVATA LEANA!" la voce di Brian ci fece sobbalzare, così ci rivestimmo velocemente. Non potevamo assolutamente farci beccare insieme, né tantomeno farci vedere uscire insieme dalla stessa stanza.
James aprì la porta e uscì per primo, mentre io aspettai qualche minuto, per poi raggiungere Effie e gli altri al piano di sotto.
"Dove sei stata?" bisbigliò la mia amica, con l'approvazione degli altri.
"Ero...emh...ero con Jimmy" balbettai, sistemandomi la maglietta.
"Finalmente vi siete messi insieme, allora!"affermò Zacky, poggiandomi un braccio sulle spalle.
Sgranai gli occhi, non pensavo che anche gli altri sapessero che io e Jimmy ci stessimo frequentando.
"E' stato Brian a dircelo. Puoi fidarti, non ne faremo parola con nessuno. In più, Leana non ci è mai piaciuta" mi rassicurò Johnny.
"Esatto! Poi, insomma, più aiuto avete per coprire la storia meglio è, no?" continuò Matt, sorseggiando una birra.
"Grazie ragazzi, siete fantastici" affermai, per poi abbracciarli tutti.
"Che scena commovente" sentimmo una vocina stridula provenire da poco lontano, subito capimmo chi fosse.
"Non ricordavo di averti invitata"
"Non ho bisogno dell'invito, questa è anche casa del mio ragazzo e mi presento qui quando mi pare e piace" 
"Non hai qualche ragazzo con cui andare a scopare?" dopo aver pronunciato queste parole e notando che la situazione stava degenerando, Effie decise di portarmi via.
"Grazie per avermi portata via"
"Se fossi rimasta altri due secondi, le avrei spaccato il muso" sputò acida.
"Ti voglio bene"
Non mi rispose, mi abbracciò e basta.
Poco dopo, fui raggiunta da Jimmy. Venne a sapere come stavo, visto che i ragazzi l'avevano avvertito di ciò che era successo con Leana. Lo rassicurai, ma notò che non ero tranquilla, così mi disse di aspettarlo seduta lì con Effie, sarebbe andato lui a parlarle.
Non essendo del tutto convinta, decisi di andare a sentire cosa si stessero dicendo quei due.
Li vidi allontanarsi nel retro della casa, così entrai velocemente in cucina, mi nascosi dietro la porta che dava sul cortile e iniziai ad origliare la conversazione.

"Leana, dobbiamo parlare"
"Che c'è, amore?"
"Primo, non chiamarmi amore. Secondo, devi lasciare stare Phoebe una volta per tutte"
"Come, scusa?"
"Devi lasciarla stare, non parlarle più e, soprattutto, non darle più fastidio"
"Ora ti sta anche simpatica? Fino ad un mese fa nemmeno la potevi vedere"
"Questi non sono affari che ti riguardano"
"Ah, allora ti sei preso una cotta per quella stronza. Lo sapevo che ha sempre cercato di allontanarci, alla fine ci è riuscita"
"Modera i termini, Leana. Lei non c'entra nulla, ho fatto tutto io"
"E la difendi anche? Sei patetico, Jim"
"Può essere, ma è sempre meglio essere patetico che continuare a stare con una troia come te"
"Osi darmi della troia? Ma come ti permetti?"
"Oh senti, pensi che non lo sappia che mi hai messo le corna tutto il tempo con quel cretino del tuo amico, il biondino? Non ho mai detto nulla perché mi andava bene scopare con te"
"Non ci posso credere"
"Invece è così, ora esci da casa mia. Tra noi è finita"
"Come ti pare, ma sappi che quella stronza me la pagherà!"
"Prova a farle qualcosa, anche solo rivolgerti a lei, e te la vedrai con me"


Non riuscii nemmeno a rendermi conto che quei due avevano finito di discutere, che mi trovai intontita e con il culo per terra.
"Oh mio dio, Phoebe, mi dispiace un sacco!"
Jimmy, entrando di fretta in cucina, mi aveva tirato la porta sul naso.
Subito si chinò verso di me, aiutandomi ad alzarmi e porgendomi un fazzolettino bagnato per pulirmi la goccia di sangue che mi stava uscendo dalla narice sinistra.
"Non...non fa niente Jim" balbettai.
"Che stavi facendo lì dietro? Non dovevi aspettarmi da Effie?" chiese, avvicinandosi alla mia faccia per controllare che non ci fossero altri danni.
"Sì, però non ce l'ho fatta, volevo sentire come andava" spiegai.
"Quindi hai sentito?"
"Sì, ho sentito. Me la farà pagare"
"Non oserà, sa che non le conviene" cercò di rassicurarmi.
"Ora come faremo? Anche la copertura con Leana è saltata"
"Non lo so, ma un modo lo troveremo"
Mi sorrise e mi lasciò un lieve bacio sulle labbra. Tutte le mie paure se ne andarono con quel bacio. Nonostante tutte le preoccupazioni, nonostante i pericoli ai quali saremmo andati incontro, ero felice di affrontare tutto questo con lui, mi sentivo protetta. Mi sentivo forte.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Rejected