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Autore: Orma_    23/06/2014    2 recensioni
Com’è diventato gay Alexy? C’è stato un “fattore scatenante”?
*
-Lo so, ma pensavo che lei fosse quella giusta… Non posso andare avanti così… So che sono ancora giovane ma finora non mi sono ancora Innamorato! Non ho ancora sperimentato l’Amore con la “A” maiuscola…-
-Prova con gli uomini-
Alexy per poco non sputò la bevanda che stava sorseggiando sulla schiena del barista, che chiacchierava con un cliente lontano da loro.
Si girò di scatto verso la giovane che, al contrario di lui, era rimasta tranquilla.
-Stai scherzando, vero?-
-No. Non hai provato l’amore con le donne? Prova con gli uomini!- insisté.
Nella sua voce, però, erano assenti sarcasmo, ironia o scherno.
Era seria.
*
Forse Alexy è un po' OOC, non so, sta a voi giudicare... Io per sicurezza lo inserisco negli avvertimenti.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Alexy, Kentin, Kim, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno/Buonasera ragazze!
Ehm… Sì… Come va? *facepalm generale*
Ok, lo so, non sono in grado di fare una… presentazione (?) decente…
Cooomunque, questa “storia” mi è venuta in mente all’improvviso tipo Foxy Lampi di Genio e mi sono chiesta…

Com’è diventato gay Alexy? C’è stato un “fattore scatenante”?

Allora, io e il mio contorto encefalo abbiamo ho partorito questa sottospecie di One-shot.
Beh, dopo questa stupida ed inutile presentazione (?) vi lascio alla storia.
Buona lettura!

***

Un giovane ragazzo dai capelli celesti, gli occhi lillà e i vestiti dagli sgargianti colori, stava seduto dietro al bancone di un bar di periferia, con un boccale di birra in mano, creando un netto contrasto con l’ambiente attorno a lui, ove regnavano colori opachi e luci soffuse.
Con le dita della mano destra tamburellava, sovrappensiero, con lo sguardo perso in un punto non ben definito davanti a lui.
Ad un tratto percepì una presenza alla sua sinistra, così si girò, vedendo che la sedia al suo fianco, precedentemente vuota, era ora occupata da una ragazza bassina e magra, con due grandi occhioni magenta e una folta chioma boccolosa biondo cenere.
Nonostante fosse una sera abbastanza fredda, indossava una canotta azzurra con una stampa di uno smile sorridente, un paio di pantaloncini verdi e un paio di converse col motivo della bandiera australiana.
Appena si accorse dello sguardo del ragazzo su di lei, la sconosciuta si voltò di scatto, con un sorriso sul grazioso visino.
-Ehilà!- esordì allegra.
L’azzurro ricambiò il sorriso.
-Ciao…-
Il nostro baldo giovane si stupì del suo imbarazzo, visto che era sempre stato molto espansivo ed estremamente loquace.
La bionda parve divertita, così prese le redini della conversazione.
-Mi chiamo Rebecca Ayelén Eiko Torres, piacere!-
-Oh, io sono solo Alexy Delacroix, piacere mio-
La ragazza rise, portandosi una mano curata davanti alla rosea bocca a cuoricino e facendo arrossire l’azzurro.
-Beh, solo Alexy, puoi chiamarmi come più ti piace, ma di solito per gli amici sono Ay, Len o Ko-
Il giovane Delacroix afferrò la mano che gli porgeva, notando che era liscia e morbida al tatto.
D’un tratto, quella serata non gli parve più così scura…

***

Dopo circa un paio d’anni di distanza da quell’incontro, Alexy, era nuovamente in quel bar di periferia, dai colori opachi e dalle luci soffuse, con in mano un boccale di birra mentre tamburellava con le dita dell’altra, nello stesso posto al bancone e la sedia alla sua sinistra vuota.
Aspettò, gustando quella bibita lentamente, con lo sguardo perso in un punto imprecisato.
Si ritrovò a fissare l’orologio sopra alla caffettiera vecchio stampo del bar quando tutto divenne buio.
Si portò le mani agli occhi e tastò un dorso di due mani estranee, lisce e morbide.
-Koko!- esclamò felice, facendo un mezzo giro e stringendo l’amica in uno di quei suoi poderosi abbracci.
-Al! Mi sei mancato un sacco!- disse lei scoccandogli un rumoroso bacio sulla gota destra.
Il barista, arrivò immediatamente da lei, attratto come un’ape dal polline, e, con voce suadente, le domandò cosa desiderasse.
Rebecca Ayelén Eiko Torres ordinò un boccale di birra come quello dell’amico, che le fu portato subito.
-Allora solo Alexy, come stai?-
Il ragazzo sorrise.
Nonostante fosse passato tanto tempo dal loro primo incontro, lei lo chiamava ancora così, scherzosamente, senza ombra di sarcasmo o scherno nella voce.
I due cominciarono a parlare delle loro vite, passando dalla situazione a casa, a quella a scuola ed infine a quella sentimentale.
Appena toccarono le corde di questo argomento, l’azzurro si rattristò molto.
Le parlò di Violette, di quanto fosse dolce e graziosa.
Stavano assieme da un anno ma Alexy non ne era realmente innamorato, le voleva solo molto bene, un bene fraterno.
L’aveva lasciata quel giorno, la piccola Violette, e gli aveva fatto male vedere le lacrime scendere sulle gote arrossate, gli aveva fatto tanto male.
La Torres lo ascoltò in silenzio, senza mettergli alcuna pressione o giudicarlo in alcun modo.
-Hai fatto bene- lo rassicurò –Non sarebbe stato giusto mandare avanti una relazione in cui l’amore era “a senso unico”, non so se mi spiego, non sarebbe stato sia nei tuoi confronti che in quelli della ragazza, Violette, se non erro. Vedrai che capirà…-
-Lo so, ma pensavo che lei fosse quella giusta… Non posso andare avanti così… So che sono ancora giovane ma finora non mi sono ancora Innamorato! Non ho ancora sperimentato l’Amore con la “A” maiuscola…-
-Prova con gli uomini-
Alexy per poco non sputò la bevanda che stava sorseggiando sulla schiena del barista, che chiacchierava con un cliente lontano da loro.
Si girò di scatto verso la giovane che, al contrario di lui, era rimasta tranquilla.
-Stai scherzando, vero?-
-No. Non hai provato l’amore con le donne? Prova con gli uomini!- insisté.
Nella sua voce, però, erano assenti sarcasmo, ironia o scherno.
Era seria.
-Che c’è, Al? Io l’ho fatto! E non sono per nulla pentita…- disse sorridendo birichina ad una ragazza appena entrata.
Era alta, dalle curve al posto giusto evidenziate dalla canotta bianca e dai pantaloncini corti.
Aveva la pelle scura e i capelli corti, a caschetto.
Sulla testa portava, leggermente pendente da un lato, un cappello come quello dei poliziotti.
La vide scrutare con i suoi occhi verde acceso il locale e sorridere quando il suo sguardo si posò su Rebecca.
La ragazza dalla pelle scura si avvicinò a loro, con un sorriso malandrino quanto quello di Eiko e le si sedette di fianco, non prima di averle posato un bacio sulle labbra morbide.
Alexy aveva assistito alla scena, scioccato.
-Allora, Kim lui è Alexy, il mio migliore amico, Alexy, lei è Kim, la mia ragazza…-
-Oh, finalmente ti incontro di persona, Alexy. Len mi ha parlato così tanto di te che potrei giurare di conoscerti da una vita!- affermò ridendo la nuova arrivata, facendo comparire un lieve rossore sulle guance dell’altra.
I tre trascorsero una piacevole serata, piena di chiacchiere, risa e battibecchi fra le due compagne.
Presto fu ora per le giovani di andare, lasciando così Alexy perso nei suoi pensieri.
Il posto alla sua sinistra, ancora impregnato dal calore e dal profumo della sua Ispanica amica, fu occupato da un bel giovane dai capelli color del cioccolato, gli occhi verdi e vestiti tipicamente militari.
Lo sconosciuto gli sorrise, timido, e al giovane Delacroix tornarono in mente le parole della bionda, così ricambiò il gesto, porgendogli una mano.
-Io sono Alexy Delacroix, piacere-
-Oh, io sono Kentin Dupon, e il piacere è tutto mio…-

***

Ormai, per Alexy, andare ogni venticinque settembre in quel piccolo bar di periferia dai colori opachi e le luci soffuse era diventato un rituale.
Come lo era diventato aspettare una certa bionda dallo sguardo magenta e furbetto vestita, anche lei, con colori accesi.
Come gli anni precedenti, l’azzurro era seduto alla terza sedia a partire da sinistra davanti al bancone in legno del locale, con una birra in mano e l’altra occupata a tenere un ritmo conosciuto solo da lui con le sue dita affusolate.
Come ogni venticinque settembre, la sedia di fianco a lui venne occupata da un’ispanica ragazza, accompagnata dalla compagna, Kim.
-Ehi, solo Alexy! Come stai?- gli chiese poggiandogli un bacio sulla gota.
-Benissimo Koko, e tu?-
La Torres sorrise alla fidanzata che le prese la mano.
-Meglio di quanto tu possa immaginare…- rispose, gongolante.
-Non ne sarei così sicuro-
-Uh?-
La bionda inarcò un sopracciglio chiaro mentre lo sguardo si face curioso.
Si illuminò quando un ragazzo castano, appena uscito dalla toilette, si sedette accanto all’azzurro.
Il nuovo arrivato arrossì leggermente quando il giovane Delacroix si sporse verso di lui unendo le loro labbra.
-Cielo! Ma che carini! Io sono Ayelén Eiko Torres!- esclamò porgendo la mano al ragazzo dagli occhi verdi.
-Io sono solo Kentin Dupn…- ricambiando il gesto dell’esuberante spagnola.
La giovane sorrise nell’udire la risposta del castano, quasi la stessa del suo compagno.
-Siete proprio fatti l’uno per l’altro- constatò sorridendo furbetta.
La serata passò piacevolmente fra chiacchiere e risate da parte delle due coppie.
Quando fu il momento di congedarsi, Alexy si avvicinò a Ayelén e la abbracciò, piegandosi in avanti e poggiandole il viso sulla spalla.
Lei lo strinse a sua volta e sorrise, felice.

-Grazie di tutto, Koko, grazie-
  
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