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Autore: blonde eingel    24/06/2014    0 recensioni
Poco prima che cominciasse la 5 stagione di gossip girl avevo pensato a un possibile seguito della stagione di questo telefilm e mi era venuta in mente un'idea piuttosto fantasiosa: la comparsa di un nuovo strepitoso,unico e particolare personaggio,legato molto a UNO dei protagonisti e che avrebbe rivoluzionato la storia di gossip girl. Di consegeunza ecco qui una nuova incredibile storia con una protagonista molto più interessante di una sage,di una ivy o Lola,qualcuna che abbia il vero carattere da Upper east side,qualcuno che sia abbastanza simile ai vari protagonisti di gossip girl ma allo stesso tempo che abbia un passato,una intraprendenza e una tenacia davvero unici! volete sapere di che si tratta? Allora leggete :*
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Sorella. Era questa la parola che aveva usato quella ragazzina. Sorella,lei era sua sorella ed era per questo che aveva bisogno di lui,che lo cercava tanto. Tra di loro c’era un legame di sangue,qualcosa di forte e indissolubile. Erano stati questi i pensieri che si erano infilati nella testa di chuck un attimo dopo che aveva ricevuto la notizia. Tuttavia passato qualche secondo fu travolto dalla stupidità,dalla falsità di quelle parole. Nonostante fosse certo che la sua famiglia fosse stata molto più incasinata e bizzarra delle altre (rammentiamo il padre morto,la madre-non madre di chuck e lo zio bramoso di potere) ,suo padre non era uno stupido,aveva sempre avuto il controllo di tutto e mettere incinta qualcuna…no,non era da lui,non era da Bart Bass. Di conseguenza, l’unica spiegazione possibile era che quella sconosciuta stesse mentendo, di cui sarebbe stato certamente sicuro se non fosse stato per quello sguardo così familiare. I suoi occhi azzurri avevano qualcosa di conosciuto ma lui era chuck Bass e non si faceva prendere in giro da nessuno! “mhm…senti kalin” mormorò stancamente. “katlin” “fa lo stesso…davvero,la tua storia è molto fantasiosa ma francamente non sono uno stupido,e qui non siamo in un film; le sorelle non compaiono così all’improvviso e le persone non si fanno fregare senza motivazioni valide così facilmente ! Perciò ti prego,va via,ho bisogno di riposare…è stato un piacere “ E così chuck le diede le spalle,entro nell’ascensore e se ne andò senza che katlin potesse anche solo replicare. La ragazza sospirò e ritornò verso le sue cose mentre uno scettico Nate la guardava ipnotizzato. Neanche lui credeva a quello che aveva detto però ,essendo più lucido e sveglio di chuck al momento,non potè evitare di chiedersi il perché di quella rivelazione inaspettata senza un motivo. Ci doveva essere qualcos’altro sotto: soldi,minacce, notizie etc… Così le si avvicinò con cautela. “katlin giusto?” le chiese cordiale. Lei lo guardò e annui. Non sembrava affranta per il rifiuto,piuttosto un po’ annoiata. “senti,davvero, perché sei venuta qui? Vuoi dei soldi?” “non ho mentito,sono davvero la sorella di chuck e…non ho bisogno di soldi ma di qualcuno da cui stare! Tu…non ha idea di quello che ho passato negli ultimi 4 giorni perciò non permetterò a uno strafatto di impedirmi di realizzare il mio piano, va bene?” Adesso Katlin aveva un tono non proprio amichevole,anzi somigliava un po’ a quello di Blair quando dava ordini. Nate rimase di stucco: altro che ragazzina… “si certo ma cosa credi? Di poter piombare qui e pretendere che tutti ti credano!? Quello che dici non ha senso!” “si perché mi avete dato tanto tempo per spiegarmi vero? “ ribattè la giovane per poi fare un lungo repiro e calmarsi . lo guardò negli occhi e nei suoi occhi c’era davvero qualcosa di forte. “io voglio solo parlargli,spiegargli tutto: ne ho il diritto,lui non sa la verità…” a quel punto prese dalla borsa rossa un foglio bianco con scrittura da ufficio e lo porse al ragazzo con cautela. La rabbia di prima era scomparsa. Era un certificato di paternità, i fogli per fare i test che molti dei suoi compagni di scuola avevano fatto negli anni passati sospettando che i loro genitori non fossero chi dicevano di essere,puntualmente sbagliando. Ma questa volta no; alla fine del foglio c’era il nome “bart bass “ con lo stato di morte accanto e sotto i rsipettivi parenti : chuck di new york e jack dell’ australia. Dunque non mentiva…. Pensò sul da farsi e alla fine decise di darle una possibilità. “va bene,vieni con me su,non c’è tempo da perdere! “ le prese la mano e la portò al loro piano. Katlin dievenne un po’ nervosa: era giunto il momento di raccontare la verità. … Il telefono d’ufficio squillò . Non era tanto insolito ma quella non era una telefonata normale,proveniva dalla linea 3 ,la linea delle faccende più “personali”. Aveva commesso un grande rischio a lasciarla così libera ma il solo pensiero di tenerla con se la disgustava ampiamente. Lei era la causa di tutto quel dolore,di tutti quegli sbagli commessi negli anni. E ora era la causa di questo. Perfino da lontano le creava guai. Rispose alla chiamata un po’ scocciata “ciao Tomas,dimmi tutto” Ascoltò cioò che l’ispettore fidato le disse con la massima attenzione. “come hai detto? E quando? No,non è possibile ,perché dovrebbe essere andata così lontano? …No,tu non fare niente per ora,devo prima capire che intenzioni ha…è veramente assurdo,speravo che per 4 mesi non avrei dovuto ne vedere ne sentire quella mocciosa e invece….no,figurati tu sei stato fantastico,grazie mille,un bacio!” Posò la cornetta del telefono e prese la sua agenda. Con una penna stilografica scrisse ciò che tomas le aveva detto e cominciò a ragionare con calma. Ciò che aveva scoperto non aveva alcun senso a meno che lei non avesse già scoperto tutto… ma quella era troppo stupida per averlo fatto,poi era solo una bambina ,aveva si e no 13,14 anni…. Ah,era un guaio! Un grandissimo guaio! “Ma no,dai sarà stata solo una coincidenza biazzarra “ pensò guardandosi allo specchio attentamente. “le ultime spese non facevano presagire nulla di sospetto. Però poi aveva comprato un biglietto,aveva preso un taxi e aveva affittato una camera in uno squallido motel. Era strano,certo ma non c’era di che preoccuparsi. Con questi pensieri Elisabeth Mestings lasciò quel pomeriggio l’ufficio e tornò a casa. La sera si era già calmata ma un pensiero le vorticava in testa senza mai fermarsi: cosa ci faceva una bambina all’empire State Buildings!? SALVE RAGAZZI :) SOLO UN AVVERTIMENTO: QUANDO COMINCIA LA PARTE CHE DICE "IL TELEFONO D'UFFICIO SQUILLO ' è UNA PARTE SEPARATA SOLO CHE NON RIESCO A USARE HTML SUL MIO COMPUTER...AHAHAHAHHA SE QUALCUNO ME LO SPIEGASSE NE SAREI GRATA DAVVERO TANTO !
  
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