Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Mel_deluxe    24/06/2014    2 recensioni
Le avventure della Ragazza dai capelli rossi... egocentrica, invidiosa, insolente, capricciosa e anche un po' stupida. La sua vita è costernata da varie disgrazie: degli orribili capelli pazzi e incontrollabili, un accento irlandese incomprensibile, una scarsa voglia di crescere, e soprattutto i suoi odiosi, fastidiosi e incorreggibili sette fratelli...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Ragazza dai capelli rossi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono le cinque e quindici del pomeriggio.
Anzi le cinque e sedici.
E io sto passeggiando al fianco di Brad Callaghan.
Sì, quel Brad Callaghan.
E ora come faccio a starmene calma?!
Dopo che ho finito il turno Brad mi ha preso a braccetto e ha esclamato: “Dove la porto, madame?”
Io sono scoppiata a ridere, Veronica poi mi ha salutata, cercando di non urlare.
E Andy ha mantenuto la promessa: non ha mosso un dito quando mi ha visto andarmene via con Brad.
«Allora...» inizia Brad avvicinandosi a me. «Non sapevo lavorassi al Brie’s.» Io cerco di non scoppiare in un sorriso da ebete.
È assurdo il fatto che, nonostante ci siamo già baciati un centinaio di volte, non riesco ancora a stare calma quando sono di fianco a lui.
«E allora come hai fatto a trovarmi?» gli chiedo con voce maliziosa.
Lui si ferma a guardarmi.
«Perché ti ho seguita…»
D’accordo, non ce la faccio! Mi butto!
«Mi piaci un sacco, Brad.»
Lui guarda dall’altra parte.
«Sì, sono un tipo che piace molto.»
Rimango in silenzio.
Che razza di risposta sarebbe?
Avrei voluto che mi rispondesse qualcosa del genere: “Oh Lea, mi piaci anche tu!”
Questa invece era la classica risposta alla Marc Richardson…
Ed è una cosa che detesto.
Brad nota la mia faccia sconvolta e si precipita a chiedere spiegazioni:
«Ehi, ho detto qualcosa di male?»
“Oh, no, Brad! A parte il fatto che mi sto rendendo conto quanto tu sia odioso in realtà!”
Brad mi prende la mano. Io lo guardo negli occhi.
Evidentemente non sembro più entusiasta di stare con lui come lo ero dieci secondi fa. Me ne rendo conto.
«Senti…» mi dice dolcemente. «Sabato prossimo c’è la partita di basket. Ti prenoto un posto in prima fila? Non vedo l’ora di vederti fare il tifo per me.»
Io annuisco senza dire nulla.
Brad mi da un bacio e riprendiamo a camminare, questa volta mano nella mano.
Cos’è successo? Perché sto ancora passeggiando con Brad? Perché faccio finta di niente?
Sono confusa. È successo adesso. Me ne sono resa conto.
Insomma, sono davvero convinta di conoscere Brad a tal punto di essere la sua ragazza? L’unica cosa che so di lui è il suo nome e che è nella squadra di basket della scuola.
E a me non piace nemmeno il basket!
E se Brad fosse l’esatta copia di Marc?
Forse non dovrei assolutamente starci insieme. Non sarebbe giusto nemmeno nei suoi confronti.
Mi piace? Certo che sì.
Mi piace a tal punto da starci effettivamente insieme?
Non ne ho idea.
Comincio seriamente a pensare che Brad sia stata davvero solo una scusa per evitare di stare con Sam. Il che è abbastanza vicino alla verità…
Oh insomma Lea, smettila di fare la ragazza complicata e guarda l’unico lato positivo: lui è Brad Callaghan, insomma, il ragazzo più conteso della scuola, l’unico per cui non ti deve importare se ne sei innamorata o no.
«Adoro passare del tempo con te.» mi dice Brad sorridendomi. «E voglio passare più tempo possibile con la mia ragazza
Oh, che cosa adorabile! Mi ha detto esplicitamente che mi considera la sua ragazza.
Eppure non sono così entusiasta come dovrei.
«A proposito.» dice Brad allungando il passo. «Da domani voglio che a pranzo tu ti sieda al tavolo con me. Quegli Strani non sono affatto simpatici»
Che?
«Scusa Brad…» mi fermo anche se evito di guardarlo negli occhi. «E perché mai dovrei farlo?»
«Perché ora che stiamo insieme…» si giustifica in tono convinto. «Vorrei che la smettessi di passare del tempo con quei pazzoidi.»
Ma chi si crede di essere? Mio padre?
«Stai scherzando, vero?»
«Certo che no! Voglio che Sam sappia adesso che io e te stiamo insieme. E voglio ricordarglielo ogni giorno della sua vita.»
«Cosa? È una cosa così cattiva!»
«E poi, dai, quel tipo dai capelli rossi sembra un vero idiota!»
«Cosa stai dicendo? Clark è una persona fantastica, mi fa sempre ridere e…»
«Dai, Lea, ma hai visto i suoi capelli?»
Mi blocco. Non posso credere che l’abbia detto veramente.
«Che cos’hanno i suoi capelli che non va?» chiedo, cercando di mantenere la calma.
E - da non crederci – Brad ha il coraggio di rispondere:
«Sono così rossi e… ricci!» fa una faccia disgustata.
«Brad, i miei capelli sono rossi e ricci!» la mia calma si è appena esaurita.
«Infatti non ho mai detto che mi piacciono i tuoi capelli.»
Non ci credo.
Questo è troppo!
«Va al diavolo Brad! Credevo fossi una persona carina e gentile, ma evidentemente non ti conoscevo abbastanza!» gli urlo contro. «Non intendo passare un secondo di più con qualcuno a cui non piacciono i miei amici… e i miei capelli!»
Lui mi guarda sconcertato:
«Vuoi dire che è già finita?» mi chiede tremando.
Io gli sorrido:
«Avevi dubbi?»
Faccio per andarmene, ma un secondo prima di iniziare a camminare mi volto verso di lui.
«E scordati la partita! A me nemmeno piace il basket!»
«E va bene!» mi urla lui da dietro. «I tuoi capelli comunque fanno schifo!»
«Vaffanculo!» ribatto senza voltarmi.
E poi inizio a camminare infuriata.
Forse sono stata un tantino esagerata?
No, in fondo sono contenta di essermi liberata di lui…
 
 
«Appena partiamo, ricordati di spegnere la luce del cortile. Non preparare troppa carne per i bambini, e il cibo per Irene lo trovi nel terzo scompartimento a destra del frigorifero. Lava i piatti e poi alle nove spedisci tutti i bambini a letto, ma prima ricordati di cambiare il pannolino a Irene. Non fare cose stupide, e non far guardare a Ricky e Mike troppa televisione. Mi raccomando, noi torneremo verso le tre e non voglio trovarti sveglia!»
«Mamma…» dico annoiata. «Non è la prima volta che mi lasciate da sola, so come funziona.»
È il sabato sera, cioè il giorno in cui i miei genitori si prendono una pausa e vanno a feste di amici.
Ormai lo fanno sempre, da quando sono diventata abbastanza grande da curare tutti i miei fratelli e ogni tanto devo rinunciare a uscire per stare qui a curarli.
Non glielo perdonerò mai.
Finalmente i miei genitori mi salutano (ma prima dobbiamo placare il pianto infernale di Hayden che vuole andare con loro) e aspettiamo tutti e otto a osservare la macchina parte.
Sto per spegnere la luce come mi è stato detto e rientrare in casa, ma qualcosa mi blocca: vedo una sagoma che si avvicina da lontano.
Non può essere. É…
«Marc?» esclamo appena lo riconosco.
Lui mi sorride spensierato.
«Ciao!»
«Perché sei qui?» chiedo immediatamente.
Marc mi guarda con uno sguardo deluso.
«Come… me lo hai detto tu!»
Io lo guardo a mia volta, confusa.
«Cosa? Quando?»
E poi mi ricordo improvvisamente.
Magari invece di stare sempre qui a fumare, qualche sabato sera, vieni da me. Così mi aiuti a fare da babysitter alle sette pesti…
Oh no. Quel giorno a casa sua…
Non posso credere di averlo fatto veramente! Ora non solo devo badare ai miei fratelli, ma devo farlo insieme a Marc!
Questa è in assoluto la peggior giornata della mia vita.
Prima Brad e ora…
«E va bene, entra!» aggiungo seccata.
Lui sembra essere contento, e con uno scatto entra in casa.
«Lea?»
«Marc, sto chiudendo la porta. Che c’è?»
«Niente, volevo sapere… È normale che tuo fratello voglia scendere le scale su un triciclo?»
«Cosa? Oh no! Ricky, scendi immediatamente da quel… No, no! E ora chi lo fa smettere di piangere?!»
Sarà una lunga serata.
 
 
«Lea?»
«Cosa c’è?!»
«Non penso sia normale che la carne sia…arancione.»
In effetti, è abbastanza disgustosa.
Eppure i miei l’hanno comprata appena ieri!
L’ho cucinata come sempre, e allora… Perché ha questo colore?
«No, Andy, va benissimo, su!»
Ma purtroppo Andy non è stupido. E, infatti, si rifiuta di mangiare, così come il resto dei miei fratelli.
Oh, va di male in peggio! E ora cosa faccio? Non c’è nient’altro da mangiare, tranne le disgustose pappette di Irene! E se anche ci fosse ormai è troppo tardi…io posso anche resistere, ma i miei fratelli piangeranno tutta la notte perché avranno fame!
Sono un impiastro, sapevo che prima o poi sarei impazzita.
La mia vita fa schifo, sono un disastro, non faccio mai niente di giusto, vorrei solo sedermi in un angolo e piangere e…
«Ehi Lea, stai calma.»
È Marc. Ha notato che stavo per scoppiare in lacrime e così si è preoccupato per me.
«Senti…» mi dice Marc con tono gentile. «Di là a casa mia ho un paio di piatti pronti, sai, quando mio padre torna tardi se li prepara e ci mette appena un minuto. Non so se basteranno per tutti, ma se vuoi posso andare a prenderli…»
«No, Marc, non ti preoccupare. Ci sarà qualcos’altro…»
«Guarda che non c’è problema. Vado e torno, te lo prometto.»
Annuisco, anche se vorrei abbracciarlo. Non so cosa avrei fatto senza di lui.
«Va bene.» dico asciugandomi gli occhi. «Ti accompagno alla porta.»
Insieme ci dirigiamo verso la porta di casa, e quando siamo finalmente soli e in silenzio decido di parlare:
«Senti Marc…» Smettila di balbettare! «Forse mi ucciderò da sola dopo avertelo detto, ma sono davvero contenta che tu sia qui. Insomma, non è stata una bella giornata e…»
«Perché?» chiede preoccupato. «Cos’è successo?»
Io guardo per terra per l’imbarazzo.
«Oh nulla di che! Sai, uscivo con un tizio, Brad e oggi mi ha detto che non gli piacevano i miei capelli…»
Inizio a ridere, poco convinta; ma Marc rimane serissimo e mi fissa.
«Che strano. Io adoro i tuoi capelli.»
Lo guardo storta.
«Davvero?»
«Assolutamente sì!» Marc mi sorride dolcemente. «Sono così rossi e ricci… Ora però scusami, vado a prendere le provviste.» Mi fa il solito occhiolino ed esce dalla porta.
«Marc?»
Si volta di scatto.
«Sì?»
«Grazie.»
 
 
Appena ritorno nella sala da pranzo i miei fratelli mi fissano in silenzio.
Strano, avrei giurato che stessero distruggendo la casa.
Laura è la prima a rompere il silenzio:
«Dov’è andato il tuo ragazzo?»
Rimango a bocca aperta.
«NON È IL MIO RAGAZZO! È solamente… Marc.»
«Beh, strano.» continua Laura ridacchiando. «Si vede che gli piaci.»
«Ma non è…»
«E a giudicare dal modo in cui sei arrossita, direi che piace anche a te.»
Mi siedo al tavolo senza dire nulla.
Io che piaccio a Marc? Certo come no!
Ma se ha la lista di ragazze e dovrebbe andare dietro a… me?
Non ho mai sentito nulla di più assurdo
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Mel_deluxe