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Autore: Jennifer320    24/06/2014    4 recensioni
Storia molto concentrata su Daisy e Peach, ovvero " le gemelle diverse" che fanno le idrauliche.
Poi il destino verrà da sé.
-*PERSONAGGI*-
Peach as Jennifer Lawrence (bionda).
Daisy as Selena Gomez.
Luigi as Louis Tomlinson.
Mario as Niall Horan. (bruno)
Rosalinda as Indiana Evans.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter One.
 
#Peach.

Che male, non sentivo più le braccia  per lo schianto al suolo.
Mi mossi a scatti, e non sapevo se spaventarmi o lasciar stare, perché in pochi minuti si sarebbe risolto.
Già da solo. Lo speravo infinitamente.
In pochi minuti mi rialzai lentamente dall'erba sintetica e fresca, e mi guardai attorno.
Non era Brooklyn...dov'era Daisy? Dov'ero io?!!
Rimasi a bocca aperta, mentre scuotevo la mia tuta blu per togliere la terra.
- Ma...wow, che vista. - esclamai sottovoce notando il sole del tramonto mentre spariva dietro al mare, mosso dal vento fresco d'estate. Una meraviglia di paesaggio.
Presi il mio cellulare, e lo fotografai rimanendone entusiasta.
- Che cos'è questo?!! - una voce piccola e acuta sotto ai miei piedi mi spaventò.
Un fungo? ROSA? Un fungo rosa parlava?!!
Urlai talmente forte da stordirla, ma prese il mio cellulare cadutomi dalle mani per lo spavento e corse verso la sua abitazione.
- EHI! Non si prendono le cose degli altri! E' maleducazione! Vieni qui FUNGO ROSA! - urlai contro di essa, e iniziai ad inseguirla.
Le abitazioni erano funghi con il cappello bianco con pois rossi. Dov'era quel mostro?!
Tutti quei funghi piccoli con gli occhietti come la pece mi guardavano straniti, come se volessero dire "Ma da dove viene? Chi è?".
- Mi scusi... - affannata, ed esausta mi fermai davanti a uno dei tanti di quei funghetti dall'apparenza innocua. - Avete visto un fungo rosa che teneva un cellulare in mano? - chiesi.
Ci pensò un attimo, portò le mani sotto al mento (se ce l'avesse, era rotondo),  e annuì sorridente indicandomi che era andata a sinistra.
- Grazie tante. - baciai il capo del funghetto e lo vidi arrossire quanto i suoi pois. Che caruccio!!
Sorrisi a vederlo così carino, e continuai la strada rincorrendola. 
Eccola! La vidi correre con una velocità supersonica. Ma come faceva? 
- Mastro! Mastro Toad! - Toad?
Il piccolo fungo rosa si fermò da un "Toad" dal cappello non bianco ma marrone. 
Si manteneva a fatica su un bastone, e rivolse uno sguardo stranito al piccolo fungo che le stava accanto.
- Ho trovato un oggetto, raro forse. - gli disse porgendogli il mio cellulare. Raro?
Ero stupita, aspettavo che il "Mastro Toad" mi chiedesse chi ero e perché ero qui.
Ma alla seconda non sapevo rispondere precisamente. Perchè ero qui? Non sapevo rispondere.
Troppe domande, poche risposte purtroppo.

- Oh, Toadette... - sussurrò l'anziano. Toadette? Interessante. - Non si toccano le cose della gente altrui. Credo che questo oggetto sia suo, vero signorina? - chiese porgendomelo.
- Sì, è mio, grazie Mastro Toad. - mi inchinai davanti al funghetto, e annuì sorridendo. Carino.
- Toadette, smettila di rubare. - la rimproverò quest'ultimo.
- Mi scusi Mastro Toad. - porse le sue scuse al fungo, ma la interruppe poco dopo.
- Non è a me che devi chiedere perdono, mia cara figliola. - disse il Toad alla sua figliola.
- Mi scusi signorina... - essa si inginocchiò mortificata davanti a me, e sorrisi accarezzandole il cappello rosa.
- Scuse accettate, io mi chiamo Peach. - mi presentai sorridente.
- Cosa ci fate al Regno dei Funghi, signorina Peach? - mi sentivo una reale..signorina Peach.
- Purtroppo, Mastro Toad, non lo so neanche io come ho fatto ad arrivarci. - risposi turbata.
- Era in compagnia? -
- Sì, una ragazza mora con gli occhi azzurri. L'avete vista? Teneva una tuta blu con una maglietta verde e un cappello come il mio, però sempre verde e con la "D". - la descrissi come se l'avessi davanti, ma il Mastro scosse il capo dispiaciuto.
- No, mi dispiace, non l'abbiamo vista. Puoi consegnarti al principe, magari la aiuterà. - consigliò Toadette.
- Principe? - ripetetti.
- Sì, Principe Mario ToadStool. - esordì lei.
- Mi accompagneresti? - le chiesi.
- Posso, Mastro Toad? -
- Certo Toadette, accompagnala nel caso si potesse perdere.- le permise di farla venire con me, fortunatamente.
Toadette mi prese per mano, ma troppo bassa non riusciva a rimanere in un punta di piedi. Cosa potevo fare?
La presi delicatamente in braccio e lei ad ogni angolo con il dito indicava la direzione da prendere.
Aveva il peso di una piuma, quindi non mi dava alcuno sforzo, anzi...tutt'altro. Era come un neonato.
- Sai dove prende linea? - le chiesi ad un tratto.
- Linea? - 
- Ah già, voi non sapete cos'è. Forse ve lo spiegherò, prima di andarmene da qui. - 
- Te ne vai? Perché? - chiese dispiaciuta.
- Io ho una famiglia a casa, non posso restare purtroppo. Mi dispiace Toadette, rimarrei per te...ma c'è la mia amica che mi aspetta. -
- Hai un'amica? Cos'è un'amica? -
- Una persona molto speciale per te, che ricambia il bene che gli vuoi ogni momento. -  risposi.
- Quindi...io e Mastro Toad siamo..amici? -
- Sì, brava Toadette. -
- Grazie Peach. - sorrise posando il capo sulla mia spalla.
Il fungo rosa che poco fa stavo inseguendo, mi sembrava che ad un tratto fosse mia amica da tanto tempo.
Arrivammo in fretta al castello, e beh...che dire? Era bellissimo e gigantesco.
Toadette scese dalle mie braccia, e attraversò il ponte che portava all'entrata del castello. 
Io rimasi indietro per fare qualche fotografia al castello, ed entrare lentamente.
- Permesso. - dissi chiudendo il grande portone alle spalle, che lasciò un rimbombo tanto da spaventarmi.
- Shhh! Al principe da fastidio... - sussurrò il fungo.
- Davvero? - domandai stranita.
- Oh sì. - annuì.
Un rumore così non darebbe fastidio neanche a me. Perfettino...uh.
- Dov'è ora, Mario? -
- Principe Mario. - mi corresse salendo le scale.
- Scusa, dov'è ora il Principe Mario? -
- In cucina ovviamente. - sghignazzò.
- Ama mangiare? -
- La verità? Più di sé stesso!! - sghignazzai alla sua affermazione, e feci attenzione a non farmi sentire. - Aspetta qui, parlo con la guardia. - Toadette si allontanò e per 5 minuti rimase a parlare con la guardia che le annuì lasciandoci entrare.
- Principe Mario! - esclamò Toadette fissandolo.
- Toadette! Piccola mia! - disse l'altro a braccia aperte. Si inginocchiò e aspettò la piccola che l'abbracciasse.
- Volevo presentarti una mia amica, se non ti dispiace. -  lo avvertì.
Lei gli alzò il mento, e spostò il viso così che i suoi occhi azzurri possano incontrare i miei uguali. 
Una parola? Wow.
Rimasi a bocca aperta e arrossii, potevo definirmi una stupida totale.
Lui rise alla piccina, le baciò il cappello  e si avvicinò lentamente a me. 
- Ciao, sono Mario. - si inchinò baciandomi il dorso della mano. - Principe del Regno dei Funghi. -
- Oh sua maestà. - dissi inchinandomi. - Sono Peach, comune mortale. -mi presentai sorridendo a malapena.
Anche lui sorrise, e si grattò la nuca un po' imbarazzato. Come me! Era come me!
- Imbarazzato? - chiesi timida.
- Eh, un po'. Non ho mai visto ragazza più bella di lei, signorina. -
- Un complimento davvero apprezzato, principe Mario. -
- Può chiamarmi solo Mario? Odio il sostantivo "principe". E usa il tu con me. - ammise.
- Certo, a patto che lei lo faccia con me. Chiamami Peach, e usa il tu. -
- Va bene, Peach. - sorrise. Quanto poteva essere perfetto? Troppo. - Come mai qui? -
- Mario! Lei non è di questo mondo! Puoi aiutarla a tornare a casa? - disse Toadette.
Sospirò e titubante annuì. Quel che volevo.
- E' un po' difficile, bisogna trovare la formula...non so bene dove si trovi....ma mio padre mi disse che si trova nella tana dei Bowserotti, i figli di Bowser, sarà un'impresa durissima trovarla. - rispose.
- Posso dire addio alla mia famiglia. - sospirai malinconica. Non c'era possibilità, purtroppo.

#Daisy.

Che profumo delizioso.
Annusai la primula accanto a me, e notai che intorno a me era tutto un prato pieno di fiori.
Li conoscevo dalla prima all'ultima: rose, orchidee, primule, lavande, l'azalee, tulipani, edere, mimose...e le margherite (da, come avrete capito, cui ho preso il nome: Daisy).
Mi rimisi in piedi un po' esausta, e guardai il sole del tramonto che stava sparendo dietro al mare mosso di quel villaggio. Altro che villaggio, regno forse?
Alle mie spalle infatti, sorgeva un castello, in che regno ero? E Brooklyn? E Peach?!
Mi ero persa, cavolo, di nuovo!!! E ora come tornavo a casa?
Infilai le mani nelle tasche, e camminai finché non fui tanto stanca più di prima.
Mi sedetti su una panchina, mi sdraiai su di essa, e chiusi occhio mentre la luce del sole lasciava al buio il posto di spegnere tutto. Solo la luna illuminava quella notte d'estate.
Una brezza di vento gelido mi si scagliò contro, ma non ci feci caso. 
Anzi, mi addormentai trasportata nel mondo dei sogni grazie al vento.
Non dormii tanto, dormii più poco di quanto pensassi perché io ero la campionessa nel dormire.
Mi svegliai verso le otto, e mi stiracchiai. Ero sempre lì, allora non era un sogno.
Vidi un cartello poco lontano da me, mi avvicinai e lessi la scritta in corsivo:"Benvenuti a Sarasaland".
Sarasaland?
Deglutii, non sapevo dov'era Sarasaland, sperai a pochi km da Brooklyn. 
Accesi l'ipod, e cliccai "Safari". 
Nessuna rete. Perfetto, ci mancava solo questa.
Una città senza rete, era mai possibile?
Lasciai stare il cartellino, e lo oltrepassai continuando a camminare.
Non c'era anima viva in quel piccolo villaggio ai piedi del castello. E se fossero tutti al castello?!
Ipotizzai che fossero lì, e seguii la strada di mattoni gialli (mi ricordava tanto il Mago di Oz, il libro che leggevo da bambina), infondo...lì era come se fosse tutto giallo.
Io amavo il verde invece, un colore vivace secondo me.
Sistemai il cappello con su scritto la mia iniziale "D", a lavoro davano cappelli con l'iniziale ad ognuno. 
Scelsi il mio colore preferito ed non me ne staccai mai più. Era bello punto, e piaceva a me.
Giunsi al castello, non notando le guardie che mi fermarono incrociando le loro lance, il che mi fece spaventare tanto da cadere all'indietro procurandomi un male al fondoschiena.
- Ehi! Così mettete paura alla gente! - urlai contro di loro dolorante.
Non risposero, e non potetti passare. Come potevo? Perché non mi volevano far passare?
Riprovai ancora una volta, ma prima che possano bloccarmi, presi la guardia e la feci cadere dal ponte.
Un bagnetto non faceva male a nessuno, o sbagliavo? Presi l'altra che seguì senza problemi la fine della prima, poi nascosi le lance prima che arrivassero per prendermi ed entrai frettolosamente.
Wow, che pericolo.
Camminai all'indietro senza rendermi conto su chi andassi a sbattere, e proprio in quel preciso momento in cui lo pensai, sentii il vuoto sotto di me.
Ancora un'altra caduta.
- Ouch. - gemette uno accanto a me.
Un ragazzo, oh mio dio, ragazzo?! Forse il principe, si notava dai suoi abiti "reali".
- Che ho fatto? Mi scusi, principe di Sarasaland. Non ho not...wow. - lo aiutai ad alzarsi ma quando incontrai i suoi occhi mi persi in un mare, in un oceano senza fine. Non parlai finché non mi resi conto della figuraccia.
- Mi scusi ancora, principe. - sussurrai.
- Non importa, lei è... ? -
- Daisy, molto piacere. -
- Luigi FlowerStool, principe di questo regno.. -
- Bellissimo. - lo interruppi. Dannata me, non si faceva con un sovrano. - Scusi, non penso prima di parlare. - mi giustificai.
- No, tranquilla! Anzi, questi tuoi modi sono davvero divertenti, Daisy. -
- Grazie, principe. -
- Usa il "tu" con me, Daisy. -
- Va bene, Luigi. - calcai sul nome, e così ridemmo tutti e due.  Scena molto imbarazzante, e ora? 
- Non ti ho mai vista. - iniziò. - Da dove vieni? - chiese sorridente.
- Mondo reale. - risposi guardandomi attorno. Era tutto così....magnifico.
- Mondo reale? E come sei arrivata fin qui? - domandò ancora, più curioso di prima.
- Non ne ho la minima idea, purtroppo. L'ultima volta ricordo che stavo riparando un tubo quando un vortice prese me e la mia amica e ci divise. Ora non so dov'è. - feci spallucce un po' malinconica.
- Ti aiuterò a trovarla, vuoi qualcosa da mangiare? Sembri affamata. - mi accarezzò la spalla.
- Sì, sarebbe magnifico Luigi. Grazie ancora. -
- Vieni, ti preparo qualcosa. - mise una mano dietro alla mia schiena e si mise davanti a me guidandomi fino al mio mondo: IL CIBO.
- E' di tuo gradimento? -
- E me lo chiedi anche? E' perfetto, Luigi. - gli saltai al collo abbracciandolo e lo lasciai impietrito sulla soglia della sala da pranzo mentre mi sedevo correttamente sulla sedia, misi il fazzoletto sulle gambe e iniziai a mangiare come se fossi a digiuno da giorni. 
Non faceva lamentele, anzi, sghignazzava. E questo lo rendeva uguale a me.
Volevo che qualcuno, oltre Peach, fosse come me...in questo momento difficile.
- Ti mostro la camera, quando hai finito. - sorrise mangiando l'ultimo boccone.
- Dov'è la tua famiglia, Luigi? - 
- Sono partiti per il Regno dei Funghi. Io non volevo andarci. - fece spallucce mentre ordinava a delle cameriere di sparecchiare.
- Vuol dire che c'è un altro regno?! -
- Sì. -
- E perché non lo hai detto prima? Possiamo andarci? -
- Io partirò verso quel regno a Luglio, se vuoi vieni con me. -
- Ma siamo a Giugno, ai primi e... -
- Che ti importa, hai qualcuno di importante lì? -
- Bah, non lo so... la mia amica forse si trova lì. - risposi.
- Cosa ti ho detto prima?! Ti aiuterò a trovarla, e anche a tornare a casa se vorrai. -
- Grazie, sei gentilissimo. - mandai giù l'ultimo boccone e lo seguii sulle scale avviandoci verso la mia camera.
La mia nuova camera, per il momento, ovviamente.




N.d.A:
Buonasera, scusate il ritardo e gli errori nel capitolo.
Incontri molto speciali, sia per Peach che per Daisy. 
Cosa succederà l'indomani? Daisy partirà senza Luigi o aspetterà? 
Peach verrà a sapere di Sarasaland? O no?
Misteri, segreti, tutto per le due povere idrauliche.
Posterò il capitolo domani, solo se avrò 2-3 recensioni. 
Ciau fanzini di Mario Bros.
Vi amo :*

Jennifer320 vi ama. BACI <3




 
  
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