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Autore: Light Clary    24/06/2014    2 recensioni
Violetta si è appena trasferita a Buenos Aires e quando comincia a frequentare i ragazzi del luogo, la sua vita cambia. Scopre di essere destinata a salvare la luce e per farlo dovrà ricorrere ai poteri che non sapeva di possedere.
Riuscirà Violetta a sfuggire al potere dell'oscurità che vuole impossessarsi di lei ad ascoltare il suo cuore che le indicherà la strada da percorrere per capire chi amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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FRANCESCA POV
Io e altri siamo di fronte il palco della sala prove a chiacchierare e ad ascoltare sul portatile di Maxi la base musicale composta da Federico.
-Niente male – commenta Camilla – ma … penso che la ripetizione continua della sesta nota non ci sta bene.
-Sì. È quello che pensavo anch’io – dice Marco – ormai avrò sentito quella nota venti volte. Se la sostituissimo con una bemolle maggiore o minore andrebbe meglio.
-Sono d’accordo con lui – do sempre ragione a Marco. Non voglio rispondere al motivo!
-Allora va bene così?- verifica Federico usando la sua chitarra. Rifà tutta la base, fino al cambiamento che abbiamo prestabilito.
-Sì. Mi sembra perfetta – dice Andres. E tutti confermiamo.
-Bene. Ci restano solo le parole, allora – annuncio brandendo foglio e penna – e avremo la composizione finale per lo show.
Ecco che entra Antonio, insieme ad un signore moro con gli occhiali rotondi e le basette: - Ragazzi, vi presento il signor Elmaco, il proprietario del teatro in cui vi esibirete e produttore dello show.
-Salve – lo salutiamo alzandoci.
-Loro sono i ragazzi – ci presenta indicando noi e gli altri alunni – hanno un vero talento. Non si pentirà di aver scelto la On Beat!
-Mi aspetto grandi cose – borbotta l’uomo al suo fianco.
Si dirigono a parlare dietro le quinte, ma mentre ci stiamo per rimettere a lavoro, veniamo raggiunti da una presenza poco gradevole: - Salve lucette. Tutto bene?- dice Ludmilla sfoggiando la sua maglietta cachemire – Uh! State lavorando alla canzone dello show! Come siete gentili, non dovevate disturbarvi.
-Che cosa stai blaterando?- le domando sorridendo.
-Beh, è ovvio che vi siete presi il disturbo di comporre una canzone che io intonerò da solista nel numero finale! Non mi aspetto nulla di speciale. Infondo cosa dovrei sperare da lampadine senza talento come voi?
-Che peccato, hai scoperto la sorpresa che volevamo farti – la stuzzichiamo – non dovevi sapere della canzone!
-In effetti si addice perfettamente a te – ghigna Camilla.
-Già. Infatti l’abbiamo chiamata “Ludmilla l’opaca è una stolta incantata” – mente Marco. Io sono la prima a ridere a questa battuta, plagiata in seguito dagli altri.
A nostra sfortuna sta entrando Gregorio e Ludmilla mette in mostra le sue lacrime di coccodrillo.
-Che succede qui?- chiede il nostro insegnante guardandola.
-Oh, professore, meno male che siete venuto – singhiozza lei – detesto fare la spia, ma i miei compagni mi hanno ferita nel più profondo del mio animo, dicendomi cose davvero crudeli – e prende a soffiarsi il naso.
Gregorio ci guarda: - Sta … mentendo – dice Andres. La sua balbuzie ci tradisce. L’insegnante comprende che stiamo nascondendo qualcosa.
-Forse è meglio che andiate a lavorare altrove alle vostre canzoncine!- imita con le virgolette invisibili – Qui stiamo lavorando. Fuori!- e ci indica l’uscita.
Guardo Ludmilla sghignazzare dietro il fazzoletto: - Ma noi … - provo a dire.
-Andate fuori o vi mando io fuori …. Dallo spettacolo!
Non abbiamo scelta. Prendiamo le nostre cose e ce ne andiamo passando davanti all’oscura, ringhiandole contro.
VIOLETTA POV
Io e Leon siamo in classe ad attendere l’arrivo di Angie.
-Da quanto suoni il piano?- gli chiedo.
-Ho iniziato a dodici anni – mi racconta lui – ovvero nel 1830 – rido – mia madre era compositrice alla corte di Maria. E appena ho iniziato a fare i miei primi incantesimi, mi ha messo di fronte una tastiera, mandandomi al conservatorio dei magici. La più grande università di tutto il mondo diurno!
- Com’è … vivere per sempre?- chiedo cambiando argomento.
-Un vero spasso – continua il mio amico – divertimento assoluto. A parte le frequenti lotte che abbiamo con gli oscuri. Ma ce la godiamo vivendo ogni singolo giorno. Ti divertirai anche tu.
-Sono giorni che mi chiedo una cosa: il vostro mondo ha un nome? Voglio dire la vostra città …
-Sì. Il suo nome è Haunted Night , ma preferiamo chiamarlo regno diurno perché risale a moltissimo tempo fa e ormai quasi tutti se ne sono dimenticati. Tranne il consiglio splendente, che probabilmente è il solo ad essere rimasto in vita anche da prima della guerra contro Arborus.
-Vorrei tanto visitarla … senza nascondermi – sogno ad occhi aperti.
-Oh, ma lo farai – dice Leon – il giorno della presentazione, ovvero quando il popolo diurno conoscerà la sua regina.
-A quanto equivale?
-Plausibilmente a quando sconfiggeremo gli oscuri.
-Cioè non si sa? – annuisce – Oh, ma non possiamo, una volta completato il mio addestramento, teletrasportarci nel loro mondo, tendere un imboscata e imprigionarli?
- No – indica il mio braccio – ti ricordo che una parte della pietrificazione del cuore si è già instaurata in te. E se non vogliamo che tu diventi una di loro, dobbiamo andare a cercare l’agata.
-Dove si trova?
-Tua madre aveva ipotizzato che tenerla nel castello era solo un vantaggio per gli oscuri. Così decise di nasconderla.
-Ma dove? – ripeto.
-Ehm … non lo sappiamo.
-Cosa? Dobbiamo andare alla ricerca di una cosa che non sappiamo neanche dov’è?
-Non temere. Maria ci ha lasciato un indizio.
-Sarebbe?
-Non mi ricordo. Una vecchia mappa che abbiamo lasciato nella sua vecchia stanza. L’andremo a prendere in questi giorni. Tu intanto continua l’allenamento.
-Sto facendo del mio meglio – esclamo – e se non l’hai notato, sto cominciando a migliorare!
-Questo non l’ho mai messo in dubbio – dice il mio amico – so che diventerai una grande strega.
LEON POV
Oh, mamma, pensa che secondo me lei è una scansafatiche: - Questo non l’ho mai messo in dubbio – dico portando una mano sul cuore – so che diventerai una grande strega – e non riesco a trattenermi, ho questa frase in gola da stamattina – come sei già una grande amica – ho avuto l’effetto sperato. È rossa pomodoro. Chissà perché pretendo le sue attenzioni in questi giorni. Forse comincio a sentire una certa attrazione. Sarà perché sto per finire i libro di Roldan Starr e la protagonista mi ha fatto emozionare?
Vorrei parlare ancora con Violetta, ma la lezione è cominciata e dobbiamo concentrarci. Vorrei rimandare a dopo la conversazione.
VIOLETTA POV
Ho mostrato ad Angie e ai miei compagni la mia canzone e lei mi ha incoraggiata dicendomi che farò faville allo show.
Un’altra lezione è finita. Ora posso uscire un po’ fuori a rilassarmi. Chiederò a Francesca e Camilla di accompagnarmi. Non voglio causare altri brutti incontri. Esco dalla stanza, ma sento Leon chiamarmi e venirmi dietro: - Vuoi che continui a raccontarti altre cose del nostro mondo?
-Sì dopo – rispondo – ora ho la gola secca. Vorrei bere qualcosa di gelato e rilassarmi in piazza.
-Non puoi uscire da sola. Lo sai.
-Chiederò a Francesca e Camilla.
-Ma … stanno facendo lezione.
-Le aspetterò.
-Vuoi uscire ad aspettarle?
- No. Le aspetterò in sala prove.
-Se vuoi ti accompagno io. Così parliamo.
Lo guardo e ho come la sensazione … che non stia aspettando altro che un invito. Vuole venire con me fuori?
Forse ci tiene così tanto a parlarmi ancora del loro mondo, che non mi si stacca un minuto. Devo accontentarlo.
-D’accordo- lui sorride a trentadue denti – inizia ad andare. Il tempo di prendermi una coca.
-Non ce n’è bisogno! – dice Leon. Si avvia fuori dicendomi di seguirlo e una volta fuori dall’accademia usa i suoi poteri per procurarmi un ghiacciolo all’arancia. Uno dei miei preferiti! Lo infilo in bocca ringraziando in seguito. Ho la gola così assetata che sentirmelo gocciolare sulla lingua è un sollievo unico. Andiamo a sederci su una panchina. E riprendiamo i racconti. Mi dice che secondo quanto si ricorda, il foglio che gli ha lasciato mia madre, parlava di un luogo scoperto solo da pochi e che si trova oltre i confini di Haunted Night. Per raggiungerlo bisogna affrontare molte avversità e infine sfidare un gioco del destino. Solo così l’agata sarà nostra e io sarò libera dalla maledizione del carbonado. Non voglio tenermi un pensiero nascosto, per questo gli racconto di stanotte. E come sospettavo, mi dice: - Credo che il colpo con il carbonado centri qualcosa. Ti insegneremo un incantesimo che ti permetterà di memorizzare alla lettera i tuoi sogni. Così se ce lo racconti per bene la prossima volta, capiremo a che punto è la tua pietrificazione e accelereremo i tempi per fermarla – vede che sto iniziando a tremare-non avere paura. Dovessimo rischiare la vita non permetteremo mai che ti trasformi in una creatura orribile come loro.
E questo impulso mi fa sentire meglio.
LEON POV
Accidenti, parlare con lei è così rilassante. Voglio dire, mi sento un tantino maestrino. Ho di fronte una tipa che non sa ancora nulla del popolo diurno e l’unico che riesce a dirle tutto senza essere interrotto è il sottoscritto. Devo ammettere che stare con lei mi piace. È divertente. Penso stia cominciando a diventare un’amica davvero speciale. E poi ogni volta che scorgo il suo bel viso, ho una voglia irrefrenabile di parlare senza sosta, di continuare a stupirla, di farla diventare come noi. In più c’è ancora questo concetto telepatico che ancora non mi è chiaro. Tutte le volte che si trovava in pericolo, ho sentito questa sensazione di pericolo che non ho mai provato prima. È come se fossimo collegati da fili telefonici. Non gliel’ho ancora accennato. Né a lei né agli altri. Perché già turba me, figuriamoci loro. Ad ogni modo, ripeto, stare con lei mi piace. Mi piace perché finalmente ho un’amica che mi ascolta senza darmi del vanitoso o pervertito, come di solito fa Federico. Bene. È ora di tornare dentro la scuola. Ma … vederla allontanarsi … ecco … mi fa entrare nella trachea qualcosa. Fa male, da fastidio! Mi sta tirando fuori qualcosa. Temo che esploderò da un momento all’altro. Ecco … la sta trascinando verso la mia bocca … ci siamo … sta aprendo l’uscita … ecco è fuori!    -Violetta, vuoi uscire con me domani?
Lei si volta immobile: -Cosa?
No … ti prego … forza estranea … non tirarmi fuori altro!       -C’è un posto incantevole vicino un laghetto dove sembra sia sempre estate. Ti ci vorrei portare. Sono sicuro che ti piacerà. E poi è lì che di solito mi ritiro per esercitarmi con gli incantesimi – dannata forza! – Ti va?
VIOLETTA POV
Leon ha le labbra in dentro, come se volesse tenerci qualcosa di molto importante. Mi ha fatto una proposta interessante. Andare sulla riva di un lago a provare i poteri? Che si riferisse al lago che, durante il trasloco con papà, sono rimasta a fissare allo stop di un semaforo con tanta ammirazione? Era molto grande e limpido, alcune persone ci facevano il bagno e altre pescavano. Inoltre lì vicino, ricordo, c’era una campagna rigogliosa primaverile che mi aveva affascinata. Ma c’era la possibilità che non si riferisce a questo. Inoltre si riferisce ad un uscita io e lui da soli. Un appuntamento. E se ricordo bene, l’ultima volta che un ragazzo estremamente carino mi ha chiesto di uscire, ho scoperto di essere destinata a salvare il mondo. Non sono molto sicura di voler accettare. Però … ora … sento una strana cosa in gola … è come un capello rimasto attaccato sulla lingua … ma sta uscendo fuori da solo … e tiene avvolto come una corda qualcosa … una frase … : - Certo. Mi piacerebbe! – sono stata … io a dire queste parole?
LEON POV
Accidenti questa forza non vuole lasciarmi andare. Cosa vuole farmi dire adesso?
-Perfetto. Ti verrò a prendere da casa di Francesca all’una. Sarà come una specie di picnic.
VIOLETTA POV
-Mi troverai là!- non sento le mie labbra muoversi ma questa è la mia voce! Ne sono sicura.
LEON POV
Adesso questa diamine di forza sta uscendo dalla mia bocca, mi sta avvolgendo la vita e trascinando verso l’entrata.
VIOLETTA POV
Non sto più parlando, ma un’energia sconosciuta mi sta portando verso lo studio. Né io, né Leon ci parliamo fino a quando non spariamo ognuno per le prossime lezioni. Cazzo! Leon mi ha chiesto un appuntamento e ho accettato!
LEON POV
Merda! Ho chiesto un appuntamento a Violetta e lei ha accettato!
 

 
  
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