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Autore: Jales    24/06/2014    2 recensioni
Sbuffai e mi avvicinai all’oblò, affacciandomi.
Mare, mare e ancora mare.
Non c’era altro se non quella stupida ed infinita distesa d’acqua che si estendeva per miglia e miglia in ogni direzione.
Sbuffai ancora e camminai fino alla sedia di fronte alla scrivania dove mi lasciai cadere a peso morto, lasciando andare indietro la testa e chiudendo gli occhi.
{Storia a quattro mani, Madness in me&Jales}
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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BROMPTON COCKTAIL
{Capitolo VI}
“Tu sei pazzo.”
Abbracciata all'albero della nave, la guancia premuta contro il legno e le gambe raccolte al petto, guardavo corrucciata Vee che, accovacciato accanto a me, tratteneva a stento le risate.
“Giuro che non andiamo tanto in alto.”
“Tu sei pazzo lo stesso.” Ripetei, piccata, stringendo appena la presa.
Ebbene sì, tentare di imparare come ci si arrampicava non era stata una delle mie idee più geniali. Matt, appena dietro Vee, si limitava a sghignazzare.
“Eddai, solo qualche metro-”
“QUALCHE METRO?”
Vee si voltò per lanciare un'occhiataccia all'amico da sopra la spalla e questi, recepito il messaggio, si avvicinò a me: prima che potessi anche solo pensare di muovermi mi trovai sollevata di peso dal gigante che, senza tante cerimonie, mi mise in spalla a Vee.
“Facciamo acclimatamento, nana.” Rise questi, alzandosi lentamente in piedi.
“Voi sie- SIETE DUE DEFICIENTI!” Strepitai, mentre Matt mi prendeva le mani per aiutarmi a stare in equilibrio.
“Visto? Non è poi così male.” Esclamò Vee, sorridente, iniziando tranquillamente a muoversi come se non avesse me sulle spalle. Imprecato tutto quello che mi veniva in mente e costretto Matt a tenermi almeno per un braccio mi ritrovai a fare un giro panoramico per la nave con una visione delle cose notevolmente più alta del normale. Johnny, seduto su una cassa, mangiava una mela ruotando di tanto in tanto su se stesso per seguirci mentre ci spostavamo.
“Allora, come si sta nel mondo degli alti?” Mi chiese poi, ridendo.
“Vertigini.” Riuscii a rispondere, tanto convincente da far pensare a Matt che forse era il caso che tornassi giù.
Quando mi lasciò a terra rimasi seduta per qualche momento a fissare un punto indefinito del ponte, finchè Vee non mi sventolò una mano davanti al naso.
“Non l'avremo mica traumatizzata...” Lo sentii borbottare, leggermente preoccupato.
Gli puntai gli occhi addosso, scoccandogli un'occhiataccia.
“Vaffanculo!” Ringhiai, riuscendo solo a farli ridere.
Proprio in quel momento decise di fare la sua comparsa l'ultimo membro dell'equipaggio, con la sua consueta espressione di mezzo disgusto dipinta in faccia: se per un momento avevo pensato che stesse provando a superare gli evidenti problemi che aveva con me e con Azriel, dopo l'incidente non avevo alcun dubbio che se aveva provato di sicuro aveva cambiato idea.
“Metà dei compiti su questa nave si fanno a un'altezza di almeno un metro. Di questo passo potrà fare soltanto zavorra, come la sua amica.” Sentii Gates dire, dal timone.
Senza pensarci due volte scattai in piedi ignorando il mal di testa per il movimento brusco e prima che chiunque potesse allungare un braccio per fermarmi salii i gradini a due a due per raggiungerlo.
“Ma si può sapere che cazzo di problema hai? Se lo hai, un problema, che non sia che sei un emerito stronzo di natura!” Lo spinsi con tutte le mie forze, furiosa, riuscendo a smuoverlo solo perchè colto di sorpresa. Sentii Matt urlare qualcosa di incoerente e un rumore di passi venire verso di noi. “Scendi da quel tuo dannato piedistallo, Gates, prima che Azriel ti ci butti giù. Potresti farti più male di quanto pensi, e cominciare a dover spiacevolmnete ridimensionare il tuo narcisismo.” Ringhiai, tentando ancora una volta di spingerlo.
Azriel e il capitano scelsero esattamente quel momento per salire dalla coperta, trovandosi davanti i ragazzi che salivano le scale per calmare la cosa e io in piedi davanti a Gates, livida, alta un bel pezzo meno di lui e grossa meno della metà.
“Che diamine succede qui?” Sentii tuonare Rev, mentre Azriel chiamava spaventata il mio nome.
Non lo degnai di uno sguardo, tenendo fissi gli occhi in quelli di Gates: sapevo bene che voltare la testa avrebbe significato rendere più che vano tutto quello che avevo appena detto. Il che sarebbe stato spiacevole.
Nonostante le spiegazioni balbettate da Johnny Rev ci raggiunse e se possibile mi sembrò più autoritario di quanto già non fosse normalmente.
“Ho chiesto che succede qui, e pretendo una spiegazione ORA.”
“Niente.” Sibilammo io e Gates praticamente nello stesso momento, quasi avessimo deciso isnieme che quella cosa non dovesse riguardare né l'equipaggio né tantomeno il capitano. Il che era probabilmente l'unica cosa su cui io e lui ci saremmo mai trovati d'accordo.
Per un attimo sembrò che Rev volesse intervenire ma, prima che potesse farlo, udimmo un colpo sordo e la nave si inclinò abbastanza da far perdere l'equilibrio alla maggior parte di noi: e mentre Rev afferrò prontamente Azriel per un braccio per evitare che cadesse a terra, io e Johnny ci finimmo senza tanti complimenti.
“Che diamine succede?” Ringhiò Gates, mentre il capitano correva al parapetto e guardava di sotto. Un'imprecazione che fece impallidire Azriel e si voltò di nuovo verso di noi.
“Controllate la nave a tribordo, sia prua che poppa. Svelti!”
Azriel e io osservammo i ragazzi muoversi più velocemente di quanto li avessimo mai visti fare e, dopo un attimo di esitazione, io seguii Matt e Johnny a prua mentre lei andava con Rev, Gates e Vee dalla parte opposta. Scendemmo in una parte della nave in cui non ero mai stata, dagli ambienti decisamente più angusti tanto da costringere Matt a procedere lievemente di lato.
Arrivati a quella che era l'ultima apertura sulla destra entrammo in un piccolo ambiente con pezzi di corda sul pavimento e una cassa appoggiata alla parete. Guardai Johnny rimuovere un pannello dalla parete e infilare la testa nel passaggio.
“Danni?” Chiese Matt, accucciandosi di fianco a lui.
“Non... Non vedo niente, da qui, ma c'è dell'acqua più giù. Chiama il capitano, dobbiamo trovare una soluzione e anche in fretta.”
“Non puoi scendere?”
Johnny inclinò appena il capo. “Va bene che sono piccolo, ma non ci passo lì dentro.”
Matt mormorò un'imprecazione e io mi appiattii per lasciarlo uscire, prima di avvicinarmi a Johnny per curiosare.
“È grave?”
Lo vidi sbuffare.
“Possiamo ovviare alla cosa chiudendo e sigillando questo pannello fino al nostro arrivo a casa, ma onestamente non mi rende molto tranquillo questa soluzione. Non senza sapere almeno che succede lì dentro.”
Lo guardai.
“È questo il problema?”
“Se ti sembra poco-”
“Spostati.” Lo spinsi gentilmente da parte, rannicchiandomi vicino all'apertura e lasciando che le gambe pendessero verso il basso.
“Che cazzo fai?” Mi sentii chiedere da Johnny, spaventato, mentre mi giravo sulla pancia e mi spingevo lentamente indietro.
“Vado a vedere che cosa succede lì sotto. Ricordatevi solo di tirarmi fuori...” Gli dissi, guardando in basso e decidendo che potevo anche arrischiarmi a lasciare andare la presa.
“Alice!” Caduta in malo modo nell'acqua, mi rimisi in piedi e guardai in alto vedendolo guardarmi con gli occhi sgranati.
Intanto, da dietro di lui, arrivò forte e chiara la voce di Azriel.
“Posso entrare io, di sicuro-”
“Non se ne parla, e la questione è chiusa.” Rev sembrava perentorio, il che mi faceva pensare di essermi andata a ficcare in un grosso guaio. Ma d'altronde se lo avessi aspettato non me lo avrebbe lasciato fare, dunque...
Sentii il capitano chiedere qualcosa a Johnny, il quale prima di rispondere mi lanciò un'occhiata preoccupata. Decisi di ignorare cosa accadeva di sopra e iniziai ad incamminarmi lungo lo stretto passaggio in direzione di prua, sottraendomi alla loro vista.
“Alice?” Sentii la voce di Rev rimbombare fino a me, e balbettai una risposta a mezza voce. “Alice, rispondi!”
“S-sono quasi arrivata in fondo.” L'acqua ondeggiava a ritmo delle onde, salendo e scendendo ipnotica.
“Vedi qualcosa?”
Quando finalmente vidi la curva che segnava la fine della nave mi pietrificai: il legno era stato scheggiato, pesantemente danneggiato, e l'azione delle onde l'avrebbe fatto cedere fra non molto. Erano visibili le prime falle, dalle quali entrava l'acqua al rollare leggero della nave.
“C'è... una falla. Cederà presto.” Riuscii a ribattere alzando la voce, lo sguardo fisso sullo scafo.
Dei rumori confusi, e dei distinti schricchiolii che mi fecero perdere quel poco di calma che avevo: stava cedendo, e lo stava facendo in quel momento.
“Rev-”
Nemmeno il tempo di dirlo e la parete cedette di schianto alla pressione dell'acqua strappandomi un grido di sorpresa, mentre venivo scaraventata contro la nave. Il mare stava entrando nello scafo ad una velocità impressionante e con terrore mi accorsi che non sarei riuscita a tornare indietro: mi aggrappai al legno, il livello dell'acqua ormai alla vita, tentando di farmi sentire da sopra qutto quel caos.
“Chiudete... Chiudete il pannello!” Gridai con tutta la voce che avevo; sentivo Azriel chiamarmi, terrorizzata, e mi imposi di concentrarmi su quello che stavo dicendo.
“Chiudete subito quel cazzo di pannello-” Tossii, tentando di prendere aria e lasciandomi trasportare indietro dalla corrente quel tanto che bastava per vedere appena l'apertura dalla quale ero entrata: il capitano teneva Azriel stretta a sé, con forza, presumibilmente per impedirle di catapultarsi nella fossa insieme a me.
“Chiudi!” Urlai, fissandolo dritto in faccia con tutta la convinzione che avevo. “Uscirò da sotto-”
Dovetti convincerlo, perchè in breve si allontanò trascinando con sé Az e l'ultima cosa che vidi prima che chiudesse fu lo sguardo incredulo di Matt.
Sistemato quel problema potevo finalmente concentrarmi sull'altro grosso inconveniente che mi preoccupava: riuscire ad uscire da quella che era appena diventata la mia possibile tomba. L'acqua stava raggiungendo livelli decisamente allarmanti e persi completamente la calma.
Finirò annegata in questo buco, mi ripetevo mentre venivo schiacciata contro la nave e annaspavo in cerca di aria, se non esco subito.
Tornata con fatica alla falla mi accorsi che era stata completamente sommersa e che l'unica soluzione era quella di immergersi più o meno alla cieca e trovare a tentoni il varco per spingersi fuori.
No, no no...
Mi assalì il panico e il respiro si fece troppo frettoloso.
Disperata mi gettai sull'uscita, sfruttando il momento per prendere l'iniziativa che altrimenti non avrei mai avuto il coraggio di scegliere: mi aggrappai ai bordi sentendo le schegge infilarsi nella pelle e, ignorandole, feci leva prima con le braccia e poi con le gambe per spingermi abbastanza lontano. Poi, abbandonandomi completamente, lasciai che la risalita venisse da sé.
Emergendo tossii con tanta forza da farmi dolere il petto, e la prima cosa che sentii furono le grida che venivano dal ponte: in breve venne gettata una corda che riuscii ad afferrare solo dopo qualche tentativo ma, stremata, capii che non sarei riuscita a tenermici a lungo.
“Non tirarla su, Vee, non tirarla su!” Sentii urlare Rev, mentre Azriel si sporgeva dal parapetto così tanto da farmi temere che potesse cadere in mare. Vidi Matt scavalcare il bordo della nave e scendere lungo una delle reti attaccate al fianco della nave fino ad arrivare in basso, quasi al mio livello ma leggermente più indietro.
Mi tese una mano.
“Lascia andare la cima e quando mi passi di fianco ti prendo io, coraggio!”
Non che avessi molta scelta, se non l'avessi mollata di proposito mi sarebbe sfuggita ben presto dalle mani, ma...
“ALICE, LASCIA LA CORDA!” Una breve occhiata ad Azriel che adesso aveva una mano del capitano posata sulla spalla, e sciolsi la presa. Tentai di allungare il braccio verso Matt e per un attimo mi sembrò di essere in ritardo ma, inaspettatamente, riuscì ad afferrarmi per il polso e a tirarmi fuori dall'acqua.
“Un ultimo sforzo... Ce la fai vero?”
Si fece scivolare un braccio sulla spalla permettendosi di agganciarmi al suo collo e prese a salire il più velocemente possibile con me attaccata alla schiena. Una volta al sicuro sul ponte fui tentata di lasciare andare la presa e scivolare fino a terra, ma Matt fu più svelto e mi lasciò delicatamente giù.
“Alice!” Azriel mi corse accanto, seguita da vicino dal capitano.
“Se l'avessi... lasciata entrare lì dentro” Ansimai, rivolta a Rev. “Ti avrei fatto a pezzi con le mie stesse mani.”
Lo vidi sorridere, e Azriel arrossì appena.
“Non l'avrei mai fatto.”
“E meno male.” Borbottai, facendo ridere Johnny e Vee.
“Stai bene, vero?” Mi domandò Azriel, sfiorandomi una spalla.
“Oh, sì... Però credo di non aver mai bevuto così tanta acqua di mare. La mia testa sembrerà un acquar- Oh!” Mi trovai Azriel con le braccia gettate al mio collo, gli occhi chiusi.
“Sei una grandissima idiota.” Mi disse, ricevendo un mugolio di consenso da Johnny.
Sorrisi appena, dispiaciuta, sfiorandole i capelli. “Scusami, Az. Non volevo farti preoccupare.”
“Fanculo.” La sentii dire, nettamente sollevata.
“Grazie, i tuoi complimenti mi fanno sempre piacere...” Lanciai uno sguardo a Matt, riconoscente. “Grazie, Shadows.”
Lui si limitò a sorridermi, ancora preoccupato, ma non disse nulla.
“Solo guai, ecco cosa hanno portato.”
La mia irritazione stava salendo alle stelle, ma prima che potessi aprire bocca Azriel mi precedette e si voltò verso di lui..
“Se non fosse stato per lei avresti una falla nella nave, Gates, che nemmeno sapresti esistere. Ringrazia che non sia annegata per farti un favore, perchè altrimenti avrei fatto molto di più che starmene seduta qui a risponderti cortesemente.”
Calò un attimo il silenzio.
“Beh, te l'avevo detto di scendere dal piedistallo io.” Borbottai, alzando appena le spalle.
“Dovrai accettare la loro presenza sulla nave, Syn, che ti piaccia o no. Sta a te decidere se vuoi farti venire il sangue amaro oppure tentare di cooperare... Ma ti auguro vivamente di scegliere la seconda.” Rispose pacato Rev. “E ora torniamo al lavoro, tra poche ore dovremmo arrivare a casa.”
Lo vidi allontanarsi e, mentre Azriel mi gettava un'occhiata titubante, le feci segno di andare pure; la guardai sparire con il capitano in coperta, mentre Gates e Johnny andavano verso il timone e Vee prendeva ad arrampicarsi sull'albero della nave per dare un'occhiata intorno.
“Andiamo, ti porto dentro.” Matt mi prese in braccio senza preavviso, dandomi l'impressione di cadere a terra: mi attaccai istintivamente a lui serrando gli occhi, e lo sentii ridere. Avvampai. “Giuro che non ti lascio cadere.”
Ad un tratto mi sembrò di sentire ancora il rumore crescente dell'acqua e il mare che si chiudeva su di me, facendomi annegare: mi misi a sedere si scatto, guardandomi intorno ansimante, e realizzai che mi trovavo nella stanza che condividevo con Azriel. Strinsi la coperta fra le dita e con l'altra mano mi strofinai gli occhi, scivolando via dal giaciglio e starnutendo sonoramente.
Oh, fantastico. Un bel raffreddore.
Gli abiti erano ora solo umidi ma faceva decisamente troppo freddo per me per azzardarmi a salire a quella maniera, così mi avvolsi la coperta attorno e uscii in corridoio per raggiungere gli altri fuori.
Trovai Azriel e il capitano seduti su una lunga cassa di legno, uno di fronte all'altro, un grande foglio di carta che ogni momento doveva rispiegare a causa del vento. Intuii che le stava insegnando ad usare le carte nautiche e decisi di lasciarli in pace: sembravano divertirsi, e Azriel aveva un rossore sulle guance che quando si incantava a fissare il capitano diventava improvvisamente più intenso. Era strano, vederlo su di lei, ma avevo letto così tante volte di quell'imbarazzo, nei miei libri, che non potevo non intuirne l'origine.
Pensai distrattamente che non l'avevo mai vista così felice, e che in fondo avrei sopportato tutto quanto altre cento volte per vederla sorridere a quella maniera. Si meritava di poter finalmente essere felice.
“Non ho mai visto Rev così sereno, sai?”
Sorrisi.
“Potrei dire lo stesso di Azriel.”
Johnny mi si affiancò, facendomi cenno di andarci a sedere sui gradini che portavano al timone.
“Il problema con Gates è che non si adatta facilmente ai cambiamenti, ma vedrete che si abituera. Quando qualcuno entra a far parte della sua famiglia ci rimane per sempre e diventa addirittura protettivo.”
Alzai un sopracciglio.
“Dici sul serio?”
Lui rise del mio stupore. “Sì, sul serio.”
Rimasi per un attimo in silenzio, tirando su con il naso e stringendomi nella coperta prima di voltarmi per cercarlo con lo sguardo e trovarlo come di consueto dietro al timone.
“Ehi, Gates.” Lo chiamai, guadagnandomi un'occhiata perplessa da Johnny. “Ti vogliamo bene lo stesso!”
Mi girai senza nemmeno aspettarmi la risposta, incrociando l'espressione divertita di Vee e Matt che erano abbastanza vicini da sentirmi.
“Bene, ora mi sento meno in colpa.” Commentai, trattenendo uno starnuto.
“Siamo in vista dell'isola, capitano!” Ci informò Vee, mentre Johnny si alzava facendomi segno di seguirlo. Mi portò fino a prua, indicandomi la striscia di terra che loro chiamavano casa.
“Lì potremo riparare la nave e lasciare il nostro bottino. Vedrete, in fondo vi piacerà.”
Le poche ore successive si fanno se possibile più frenetiche del solito e, mentre a me e ad Azriel viene imposto di rimanere a guardare, gli uomini si preparano ad attraccare.
“Come pensi che sia, dentro?” Chiesi ad Azriel, seduta accanto a me.
“Non saprei. Se dovessi seguire l'immaginazione, traboccante di tesori...”
“Magari hai ragione.”
“Magari no. Dopotutto ho una fantasia piuttosto fervida.”
Le sorrisi.
“Staremo a vedere.”
Attraccare fu più difficile di quanto pensassi: la nave invece che fermarsi semplicemente imboccò una grotta nascosta in un'insenatura nella quale la roccia cadeva a picco sul mare, mentre la vegetazione si fermava sul bordo dell'abisso. Io e Azriel capimmo che era un'isola deserta, un nascondiglio perfetto e assai fortuito.
Rimanemmo ad osservare  incantate la roccia modellata delle pareti della grotta, mentre Rev gridava gli ultimi accorgimenti agli uomini.
“Siamo a casa, gente!” Sentimmo urlare gioioso Johnny, in piedi sul parapetto attaccato ad una delle reti. Perfino sul volto di Gates mi parve di scorgere quello che sembrava un sorriso sincero.
“Nessun posto è come casa, vero? Intendo una casa vera.” Commentò Az, seguendo il mio sguardo.
“Già...” Replicai, assente, mentre lei inclinava la testa.
“So cosa ti stai chiedendo.” Disse all'improvviso, facendomi sobbalzare dalla sorpresa.
La guardai interogativa, sistemandomi la coperta.
“Ti stai chiedendo se questa potrebbe essere casa nostra.”
Scossi appena la testa.
“Mi spiace, Az, ti sbagli. Io l'unica cosa che so è che questa non è casa tua.” La vidi guardarmi, pietrificata, e le sorrisi. Liberai una mano e le indicai qualcosa dietro alle sue spalle. “Quella è casa tua.”
Quando si voltò Azriel incrociò lo sguardo del capitano, voltandosi immediatamente verso di me con le guance rosse. Sorrisi di nuovo, d'istinto.
“Che... Che cosa dici mai.” Borbottò, facendomi ridere. Poi si fece seria. “E la tua, di casa?”
Scrollai le spalle, noncurante.
“Non lo so, magari non esiste.” Sussurrai, abbassando lo sguardo. “Ma non importa.”
Prima che lei potesse replicare Rev ci chiamò all'ordine, facendoci segno di raggiungerlo e di scendere con gli altri sul grezzo molo di legno a cui eravamo giunti.
“Oh.” Sentii mormorare Azriel, in piedi accanto a Rev. Quella che loro chiamavano casa pareva essere un complesso sistema di grotte scavate nella nuda roccia che sembrava estendersi per diversi metri in tutte le direzioni. Li seguimmo, affascinate, e mentre mi guardavo intorno uno strano bagliore colse la mia attenzione.
Mi bloccai e chiamai Azriel.
“Che c'è, Al?” Chiese, ferma a qualche metro da me.
“Vieni un po' qui...” Balbettai, immobile con gli occhi sgranati.
“Cosa?” Mi chiese, scrutandomi curiosa.
Allungai un braccio verso l'oggetto del mio interesse.
“Dicevi, riguardo alla tua fervida fantasia...?”
Non appena vide quello che le stavo indicando spalancò gli occhi.,
“Oh, CAZZO.”
Vee rise, e Rev si chinò sorridente a sussurrare all'orecchio di Azriel.
“Benvenuta a casa, nelle tana dei pirati.”

Note: aggiornamento di settimana scorsa saltato semplicemente perché ero troppo presa dai preparativi (e dall´ansia).
Comunque posso dire che finalmente ho visto il mio capitano dal vivo e niente, é tanto bella :33
Le risposte alle recensioni arriveranno quanto prima, as usual, quindi non disperate!
Grazie, ancora, a chiunque continui a seguirci :D
See ya,

Marinaia Al (e capitano Sah).

  
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