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Autore: justapunk_rock    25/06/2014    1 recensioni
Io e Andy avevamo solo qualche mese di differenza, ci conoscevamo da quando suo babbo e mia mamma decisero di frequentarsi per poi decidere di convivere. A quel tempo avevamo soltanto 6 anni ed era come avere sempre il mio migliore amico in casa con cui giocare ed ero davvero felice in sua presenza. Siamo sempre andati d’accordo, abbiamo gli stessi gusti in tutto, abbiamo caratteri tremendamente simili e persino i nostri volti si somigliano, soprattutto per gli occhi chiarissimi. Molti ci scambiavano per veri fratelli ed era divertente vedere la loro reazione quando poi dicevamo loro che non c’era nulla che ci legasse. Io invece lo vedevo sempre più come un migliore amico oltre che come fratellastro: sa tutto di me e io so tutto di lui, so che posso contare su di lui tutte le volte che voglio e viceversa. Non possiamo stare una sola giornata senza l’altro, anche perché sarebbe molto difficile evitarsi sotto lo stesso tetto.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.
 
 
Diedi delicatamente un’ultima passata di smalto nero sul mio mignolo, accertandomi che venisse tutto uniforme. Qualcuno entrò nella mia camera senza bussare e il sussulto mi fece macchiare la pelle. Alzai gli occhi al cielo. “Spero tu abbia qualcosa di importante da dirmi per doverti fiondare in questo modo in camera mia.” Dissi senza nemmeno guardarlo in faccia. Sapevo che era mio fratellastro.
“Ed è così! Li ho trovati!” Alzai di scatto la testa dalla mia mano laccata di nero e puntai le mie iridi quasi bianche in quelle del ragazzo che si trovava dietro di me, identiche alle mie.
“Dio, Andy, come hai fatto?!” Chiesi mentre un sorriso si faceva largo sul mio viso. “Ho trovato un sito che ne vendeva ancora alcuni ad un buon prezzo.” Contagiai anche lui e corsi ad abbracciarlo. Lui ne rimase inizialmente scioccato, erano davvero molto rari momenti del genere fra di noi, poi però ricambiò la stretta e in poco mi ritrovai a fantasticare sul giorno del concerto dei Kiss del quale il moro aveva finalmente trovato dei biglietti.

Io e Andy avevamo solo qualche mese di differenza, ci conoscevamo da quando suo babbo e mia mamma decisero di frequentarsi per poi decidere di convivere. A quel tempo avevamo soltanto 6 anni ed era come avere sempre il mio migliore amico in casa con cui giocare ed ero davvero felice in sua presenza. Siamo sempre andati d’accordo, abbiamo gli stessi gusti in tutto, abbiamo caratteri tremendamente simili e persino i nostri volti si somigliano, soprattutto per gli occhi chiarissimi. Molti ci scambiavano per veri fratelli ed era divertente vedere la loro reazione quando poi dicevamo loro che non c’era nulla che ci legasse. Io invece lo vedevo sempre più come un migliore amico oltre che come fratellastro: sa tutto di me e io so tutto di lui, so che posso contare su di lui tutte le volte che voglio e viceversa. Non possiamo stare una sola giornata senza l’altro, anche perché sarebbe molto difficile evitarsi sotto lo stesso tetto.

“Sono riuscito a prenderne solo due, quindi gli altri non potranno venire.” Aggiunse quando ci allontanammo l’uno dall’altro facendomi rattristare un po’. Sapevo che anche loro ci tenevano a venire al concerto, ma infondo avremmo potuto chiamarli durante qualche canzone. “Oh… quando glielo diciamo?” chiesi tornando a sedermi alla scrivania e chiudendo la boccetta di smalto nero per poi posarla di nuovo al suo posto sulla mensola. “Glielo dico io appena arrivo a casa di Ashley, tra poco ci troviamo tutti lì.” Disse con fare vago guardandosi intorno e giocando col suo piercing al labbro. Lo conoscevo, mi stava nascondendo qualcosa. Strano. “Cos’è? Un ritrovo fra uomini, o posso venire pure io?” chiesi continuando ad osservare la sua reazione. Continuò a torturarsi il labbro per poi passarsi una mano fra i lunghi capelli mori e continuando a vagare con lo sguardo. “Un ritrovo fra uomini, quindi mi dispiace tanto Ali!” disse dandomi un buffetto sulla guancia ed uscendo dalla camera lasciandomi lì ad annoiarmi. Sentì il rumore della sua macchina mettersi in moto e lo intravidi mentre lasciava il vialetto di casa per raggiungere gli altri.
Decisi di mettere un po’ di musica e buttarmi sul letto intenta a perdermi nei miei pensieri. Sono sempre stata una ragazza alquanto asociale. Non avevo amicizie femminili perché tutte mi ritenevano “strana” a causa del mio modo di vestire molto dark e punk. Anche Andy è come me, per questo ci siamo trovati entrambi bene col gruppo di ragazzi che incontrammo per caso al bar in centro che frequentiamo spesso:Ashley, Christian, Jake e Jeremy. Mi ricordo ancora di quella giornata di Dicembre. Fuori nevicava ed io e Andy eravamo entrati a prendere una cioccolata calda quando alla radio passò una canzone dei Guns N’Roses e ci mettemmo a cantarla non badando agli sguardi che ci rivolgevano gli altri clienti. Intanto i quattro si avvicinarono a noi e Ashley ci rivolse parola divertito ”Non capita spesso di sentire buona musica alla radio,eh?” io e il mio fratellastro ci mettemmo a ridere ed annuimmo. Quel giorno parlammo del più e del meno e di lì a poco diventammo inseparabili.

Sorrisi divertita ripensando a quella giornata, poi sentii il cellulare vibrare e lo sfilai fuori dalla tasca dei miei jeans accettando la chiamata di Andy.
“Alissa c’è una buona notizia!” disse tutto euforico il moro ed io non potei non vietare alla mia curiosità di crescere dentro di me. “Cosa? Avanti muoviti idiota, spara!” sentì delle risate provenire dall’altro capo del cellulare e intuii che avesse messo il vivavoce. “Gli altri sono riusciti a procurarsi altri biglietti per il concerto. Ci andremo tutti!” rimasi in silenzio con una mano davanti alla bocca e lo sguardo fisso in un punto indefinito del muro di fronte a me. “Ali? Ci sei?” chiese Andy con tono leggermente preoccupato, così mi sforzai di far uscire qualche parola dalla mia bocca. “Io.. voglio dire… Cavolo… Noi… Vabbè, ci si sente ragazzi, vado ad urlare.” Sentì le loro risate provenire dall’apparecchio che ancora tenevo vicino all’orecchio poi il moro mi salutò e riagganciai la chiamata. Mi alzai dal letto incredibilmente felice ed indossai le converse nere posate sul pavimento. Scesi al piano inferiore dove trovai mia mamma in cucina che preparava la cena dato che ormai si erano fatte le sette.
“Alissa! Potresti darmi una mano con la cena?” chiese vedendomi entrare dalla porta per raggiungere il frigorifero. “Ok. Andy non ti ha detto nulla?” le chiesi dopo aver preso una lattina fresca di coca-cola ed averla aperta. Lei iniziò a scrutarmi male mentre mi apprestavo a girare il contenuto di una padella per non far bruciare la cena. “Dirmi cosa?” chiese la donna non capendo. “I ragazzi hanno deciso di andare al concerto dei Kiss a Dicembre. Scusa, dovevo dirtelo a pranzo, ma me ne sono completamente dimenticato!” Disse l’uomo entrando in cucina e sfoggiando il suo meraviglioso sorriso. Rob si affrettò a raggiungere la donna per darle un piccolo bacio sulle labbra che mi fece intenerire. Erano veramente stupendi insieme. “Tranquillo, non fa nulla. Verranno anche tutti gli altri?” chiese Amanda tornando a guardarmi mentre non smettevo di osservarli con gli occhi probabilmente a forma di cuoricino. In fondo li invidiavo molto. Non avevo mai avuto una vera e propria relazione, solo qualche ragazzo che si era stufato di me in fretta, soltanto perché… diciamo… non aprivo le gambe. Per questo dopo l’ennesimo fallimento avevo deciso di mettere le relazioni da parte e non pensarci su. Mi bastava la mia banda di amici per star bene.
“Alissa?” scrollai violentemente la testa tornando alla realtà e accorgendomi che mia mamma stava attendendo la mia risposta. “ Sì ci saranno tutti. Ci lascerai andare, vero? “ chiesi mollando la presa dal mestolo e incrociando le mani a mo’ di preghiera cercando di supplicarla mentre lei sorrideva divertita stretta fra le possenti braccia di Rob. “Va bene, basta che non facciate una delle vostre solite cazzate.” Disse facendomi ridere. Per cazzate intendeva quelle di perdere la metà del nostro gruppetto ubriachi e incapaci di formulare una sola frase sensata al giro per la città, cosa già successa una manciata di volte… anche due.

“Sono a casa!” La voce di Andrew si espanse per tutta la casa e ci fece girare tutti verso la porta della cucina dalla quale entrò poco dopo sorridendo. “Bene, qui dovrebbe essere tutto cotto.” Aggiunsi passandomi il dorso della mano sulla fronte e posando il grembiule sul piano da cottura. “Hai cucinato tu? Guarda che cotto non significa bruciato!” replicò ridendo e sedendosi al suo solito posto facendomi sbuffare. “Però quando in casa non c’è nessuno e tocca a me cucinare per non farci morire di fame non fai tutte queste storie e mangi!” aggiunsi ridacchiando e sedendomi alla sua sinistra mentre lui puntava le sue iridi color ghiaccio nelle mie cercando di mantenere uno sguardo offeso. “Adesso zitti e mangiate o ve ne andate a letto a stomaco vuoto!” esordì Amanda mettendo fine alle nostre frecciatine con il ricatto che usava sempre, nonché quello che funzionava sempre. Io e mio fratellastro eravamo ragazzi con un grande appetito e saltare anche solo un pasto per noi equivaleva a passare il resto della giornata con i crampi allo stomaco e contorcendoci nel letto piagnucolando come bambini, eppure so che non si direbbe affatto a vedere i nostri corpi magri.

Finito di cenare io e Andy decidemmo di passare una delle nostre solite serate nella sua camera a guardare qualche film con una scodella di pop-corn.
“Voglio vedere un horror.” Ammiccò mentre raggiungevamo la porta della camera facendomi sbiancare. “Sai che li odio!” ammisi mordendomi con i denti il piercing al labbro come quello del moro. Si fermò davanti alla porta e si girò verso di me sovrastandomi con tutti i suoi 190 centimetri di altezza facendomi sentire una formica schiacciata dalla profondità dei suoi occhi. “Non vale, fai sempre così.” Dissi mettendo un finto broncio ed incrociando le braccia al petto facendolo ridere. Entrammo e mi buttai nel letto per poi osservare Andy che mangiava qualche pop-corn ancora in piedi davanti al letto. “Sceglilo tu il film.” Mi sorrise indicandomi la parte di libreria che conteneva dvd horror e mi alzai per sceglierne uno mentre lui si sedette nel letto. Mentre scorrevo lo sguardo fra quell’infinità di film sentivo i suoi occhi scrutarmi attentamente ad ogni minimo movimento. Ed era strano. “C’è qualcosa che non va?” chiesi recuperando un dvd e girandomi verso di lui che scosse leggermente la testa. “No, volevo vedere quale avresti scelto. Credevo che saresti scappata soltanto dopo aver letto i titoli.” Disse ridacchiando e prendendomi la custodia dalle mani. Si avvicinò al lettore dvd ed inserì il film che avevo scelto. Poi ci stendemmo nel letto vicini iniziando a guardare il film e a sgranocchiare i pop-corn.
“Avanti, non è poi così disgustoso!” il moro iniziò a ridere subito dopo avermi visto affondare la testa in un cuscino per non vedere altre gole sgozzate e sangue che esce da ogni parte. “Se fosse stata una patatina fritta che andava in giro a sgozzare bottiglie di ketchup avrei evitato di usare il tuo cuscino per coprirmi il viso!” rise ancora e poi abbassai lentamente il cuscino osservarlo.
 Avevo sempre pensato di essere davvero fortunata ad avere un ragazzo come lui al mio fianco. Tutte gli andavano dietro, ma lui le riputava tutte delle troie per via delle richieste ben esplicite che aveva ricevuto più e più volte.
“Cos’è successo? Ho qualcosa di strano in faccia?” chiese notando che lo stessi fissando. Scossi leggermente la testa e cercai di capire come mai mi stessi comportando in quel modo. “No, avevano solo iniziato un nuovo sterminio di ketchup e se ne guardo anche solo un altro giuro che vomito ogni ben di Dio sul tuo letto.” Smise subito di ridere, stoppò il film e iniziò a spingermi gentilmente verso la porta facendomi ridere. “Mi dispiace ma credo sia davvero molto tardi ormai! Ci si vede domani dolcezza!” lo salutai con un cenno di mano e raggiunsi la mia stanza col sorriso stampato sul viso.
Appena mi cambiai e mi misi sotto le coperte, pensieri a me nuovi fecero capolino nella mia testa. Andy era dannatamente bello. Scacciai velocemente quel pensiero dalla mente e iniziai a sognare come sarebbe stato il concerto dei Kiss riuscendo ad addormentarmi velocemente.

 
Ed ecco il primo capitolo della mia prima storia sui Black Veil Brides! Spero davvero che vi piaccia, perché mi piacerebbe continuarla. 
Ho scelto davvero il momento peggiore per rimettermi a scrivere (questo è il mio secondo account su EFP ahahah) perché tra sei giorni ho gli orali di terza media e sto ripassando un po' tutto dato che quei dannati dei professori non ci hanno lasciato fare la tesina. Lo ripeto, Dannati! 
Comunque la sera ho sempre tempo per scrivere e connettermi dal pc per pubblicare, quindi, se il capitolo dovesse piacere, credo che continuerò presto.
Scusatemi per eventuali errori, ma sono l'una meno nove di notte e avevo una tremenda voglia di tornare a pubblicare su questo sito.

Scusate se vi ho rotto, ma mi piacerebbe davvero tanto tanto tanto se lasciaste una recensione, anche costruttiva per aiutarmi a migliorare qualcosa! Non me la prendo ahahah

Justapunk_rock
   
 
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