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Autore: Jade Tisdale    25/06/2014    0 recensioni
Dopo la rivelazione dell'identità di Barasuishou, la vita delle Rozen Maiden sembra tornata normale. Ma si sa che la pace non dura in eterno. Infatti, la vera settima bambola della collezione, Kirakishou, è sveglia. Una nuova edizione del Gioco di Alice sta per compiersi. Chi sarà la vincitrice? Nel frattempo, la salute di Megu peggiora sempre di più. Il più grande desiderio di Suigintou, che prima era quello di diventare Alice, diventa quello di poter salvare Megu. Riuscirà la prima bambola nel suo intento?
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Megu Kakizaki, Suigintou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

“L'autentica settima bambola”

 

 

Dopo la discussione con Megu, utilizzai il suo specchio per dirigermi nel campo d'emanazione aperto. Mi guardai un po' intorno e non mi ci volle molto per capire che era un luogo in cui non ero mai stata. Vi erano lastre di ghiaccio trasparenti ovunque: inoltre, alcune zone erano ricche di rose bianche e fili spinati. Di sicuro, non si trattava del campo d'emanazione di una delle Rozen Maiden che conoscevo. 
Che si tratti di...?
Scacciai subito quel pensiero dalla testa. Se si fosse davvero trattato della settima bambola, allora... 
«Benvenuta, oneesama.» 
Mi voltai di scatto. Davanti a me vi era una bambola dai lunghi capelli bianchi, con un vestito e stivali del medesimo colore: il suo occhio sinistro era di colore giallo, mentre, al posto di quello destro, c'era una rosa bianca.
«Ch-Chi sei tu?»
La bambola fece una riverenza. «Mi chiamo Kirakishou e sono la settima bambola delle Rozen Maiden. E' un mio piacere fare la tua conoscenza, Suigintou.» Ampliò le labbra in un piccolo sorriso. «Prima bambola costruita da nostro padre.»
A quanto pare, non mi ero sbagliata: la settima bambola era sveglia.
«Sono un'entità astrale priva di un corpo fisico, giusto per fartelo sapere.» continuò.
Feci un passo in avanti. «Cos'hai intenzione di fare?»
«A che cosa ti riferisci, oneesama?» chiese, con un sorriso da furbetta.
«Sai bene di cosa parlo, del Gioco di Alice!» 
«Non ho intenzione di combattere contro di te, se è questo che intendi.» disse, avvicinandosi lentamente. «Al contrario, oneesama: se lo desideri, posso donarti la mia Rosa Mystica anche subito.»
Fui tentata di accettare la sua richiesta: in fondo, prima o poi mi sarei comunque appropriata delle Rose Mystiche delle mie sorelle. Prendere subito quella di Kirakishou mi avrebbe di sicuro avvantaggiata con le altre. Però... Non era un po' troppo facile? 
«Perché?» chiesi. «Perché vuoi darmela senza nemmeno provare a combattere?»
«P
erché tu sei la mia sorella maggiore e ti ammiro molto. Ti prego, accettala!» esclamò, prendendo la sua Rosa Mystica tra le mani.
La guardai a lungo prima di decidere. «No. Me la conquisterò da sola durante un combattimento.»
Mi girai per andarmene, ma fui bloccata dalla sua voce.
«Oneesama, permettimi almeno di allearti a te! Insieme potremmo sconfiggere le altre bambole e potrei aiutarti a diventare Alice!»
In quell'istante, mi ricordai del danno provocato dalla mia alleanza con Barasuishou. Di sicuro, se avessi fatto di testa mia, sarei riuscita a diventare Alice grazie alla Rosa Mystica di Souseiseki. Ma purtroppo, non mi ero resa conto di aver esagerato ad utilizzare l'energia di Megu e pur di non farla soffrire, mi ero fatta sconfiggere.
«Non la voglio un'alleata. Posso farcela benissimo da sola!» sbottai.
La mia sorella più piccola fece una risata. «Ovviamente. Sono sicura che ce la farai anche senza il mio aiuto.» 

 

Non appena misi piede nell'abitazione dei Sakurada, non ricevetti la stessa accoglienza della volta precedente. Era quasi ora di cena, quindi, dedussi che le mie sorelle fossero troppo impegnate per accorgersi di me.
Aprii la porta di quella stanza buia con la sola forza delle mie piume nere e non ci misi molto a giungere in sala da pranzo.
Dopo avermi vista, Suiseiseki lasciò cadere una forchetta, mentre la sorella del medium ottuso mi guardò confusa.
«Suiseiseki, che ti prende? Nori, anche tu?» domandò Jun, che era voltato di spalle.
Shinku si girò all'istante. «Suigintou...»
«Ancora tu?» sbottò la terza Rozen. «Avevi detto che non volevi combattere, perciò alza i tacchi e...»
«La settima bambola è sveglia!» urlai, sovrastando la sua voce.
Tutti i presenti mi guardarono stupiti.
«Vuoi dire che...» iniziò la mia rivale.
«Sì, Shinku. La vera settima bambola è sveglia.» Sospirai. «Il suo nome è Kirakishou ed è priva di un corpo fisico, o almeno, così dice lei.»
«Che intendi dire?» chiese il ragazzo.
Mi sedetti sul tavolo e misi in bocca un pezzo di carne, accavallando poi le gambe. «Voglio dire che lei, in realtà, aveva un corpo. Non ho idea di come se lo sia procurato, ma non trovo nemmeno una ragione valida per cui avrebbe dovuto mentirmi.»
Suiseiseki si alzò dalla sedia. «Dobbiamo subito avvertire quella peste di Kanaria! Conoscendola, sono sicura che...»
Ad un tratto, un rumore attirò la nostra attenzione. Da dietro il divano spuntò Pizzicato e dopo non molto, lo seguì la seconda bambola.
«Kanaria!» esclamò la bambola giardiniera. «Ci spiavi di nuovo?!»
Kanaria fece un sorrisetto beffardo. «Vi ricordo che io sono la più astuta fra tutte le sorelle, ma ho capito che per sconfiggervi devo conoscervi meglio.»
«Visto che sei la più astuta come dici tu, perché non ti batti con Kirakishou?» suggerii, scoppiando in una sonora risata. «Sono convinta che ti farebbe fuori in un secondo!»
La seconda Rozen Maiden iniziò a scaldarsi. «Pizzicato!» esclamò, mentre il suo spirito guardiano si trasformò in un violino.
La bambola iniziò a suonare un'orrenda melodia, ma io mi riparai all'interno delle mie ali. Una volta che la canzone fu conclusa, la colpii con le mie piume nere e Kanaria cadde goffamente a terra.
«Visto? Scommetto che non sopravviveresti più di due minuti!» continuai.
Kanaria gonfiò le guance. «Posso sconfiggerla benissimo da sola! Grazie a Pizzicato e all'energia di Mitsu, la farò fuori in un baleno!»
«Sono certa che l'energia della tua medium non ti servirà a nulla! Anzi, scommetto che è una buona a nulla come te!»
«Non parlare così di Mi-chan!»
«Smettetela!» s'intromise Shinku. «Non conosciamo le intenzioni di Kirakishou, magari non le interessa nemmeno combattere. Quindi, a meno che tu non ci metta il becco, Suigintou, non ci sarebbe più nessun combattimento.»
Strinsi le mani a pugno. «Io... Io combatterò ugualmente, lo sai, Shinku.» 

   
 
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