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Autore: Lady Alice    20/08/2008    2 recensioni
La storia di Alice e Nico... una storia d'amore. Entrambi ricchi e viziati, stessa scuola e stessi amici... che dite ce la faranno a sopravvivere? E cosa succederebbe se il paese delle meraviglie di Alice improvvisamente si trasformasse in un incubo? Beh leggete e saprete!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scendo dalla macchina di corsa, in ritardo come al solito. Spingo la porta e individuo subito la cresta nera che appartiene al ragazzo seduto di spalle.
“Ciao!” mi siedo al tavolo di fronte a lui, sbattendo la borsa sulla sedia accanto.
“Non dirmi che hai appena finito di scopare… di nuovo.”
“Dai Riccardo non fare il santo adesso!”
“Ma che santo e santo! Sei tu quella che ha bisogno dell’intercessione divina per guarirti! Finirai nel girone dei lussuriosi se continui così” risponde lui ridendo come un matto “allora, a che punto del kamasutra siete?”
Scoppio a ridere. Appena ho detto a Riccardo che avevo fatto l’amore con Nico lui è corso via. Pensavo che si fosse incazzato, invece è tornato con una bottiglia di vino e un libro, dicendo che bisognava festeggiare. Il libro ovviamente era il kamasutra e visto che Riccardo ormai lo conosceva a memoria, aveva anche messo delle annotazioni a bordo pagina tipo “da evitare se sei su una moquette perché ti spelli le ginocchia” o “prima controllare che non ci siano flaconi di bagnoschiuma pericolanti sopra la propria testa”.
Sono già passati altri tre mesi, la scuola è praticamente finita e io e Riccardo ci siamo dati appuntamento al solito bar per parlare, visto che se c’è Nicolò in giro è sempre attaccato a me. Non vuole che gli racconti quello che abbiamo fatto… ma come posso tacere di fronte al mio migliore amico? Poi che il suddetto lo vada a sbandierare in giro al resto della compagnia è un altro paio di maniche, vabbè…
“Allora?” mi chiede lui, curioso.
“Beh sai, noi ci proviamo a seguire le istruzioni… ma poi io mi rompo, butto via il libro e gli salto addosso…”
“Pervertita e assatanata…”
“Oh, abbiamo tutti determinate esigenze…”
“Tutti i giorni tutto il giorno?”
“Beh…”
Ok lo ammetto, fosse per me legherei Nicolò ad una sedia e lo violenterei tutto il giorno… ma ho almeno due anni di arretrati rispetto alla media nazionale delle ragazze che fanno sesso per la prima volta! Devo recuperare, no?
“Parlando di cose serie, come sei messa per la maturità?”
Eh sì, il fatidico esame è ormai alle porte per tutti… tralasciamo il fatto che in questo periodo sono più fuori del solito e c’è un solo modo per calmarmi… indovinate qual è???
Ne deriva che Nicolò oramai scappa ogni volta che mi avvicino, gridando “non violentarmi!”.
Da quando ci siamo messi assieme una volta alla settimana a turno si organizza una cena con tutte e due le famiglie riunite, durante la quale, dopo la prima mezz’ora di argomenti generali, gli uomini attaccano a parlare di politica e dei loro loschi affari, mentre le donne parlano dell’ultimo viaggio, delle colleghe di lavoro antipatiche, di shopping e di come siano esigenti le donne delle pulizie, mentre io, casualmente mi ricordo che devo passare gli appunti di storia o di letteratura o di geografia a Nicolò, così scompariamo nella mia camera.
Se in quel momento qualcuno dovesse aprire la porta però assisterebbe all’ora di ripetizione di anatomia.
“Beh cosa Alice?”
“Senti in fondo non è colpa mia se ho il gene della scopata che è dominante!”
“Scema…”
“Grazie! Ti voglio bene anch’io.”
“Ascolta, ma sei andata di nuovo a far compere?” mi dice indicando la maglietta e le scarpe nuove.
“E mi sono accorta di non avere niente di nero nell’armadio…”
“In quale armadio hai guardato, in quello dei pigiami?”
“Non ho un armadio per i pigiami…”
“Ah già è vero, adesso in quell’armadio tieni le fruste, le manette, la vaselina…”
“Dai non fare il pirla…” gli tiro un tovagliolo, lui per vendicarsi si scola tutto il mio cappuccino.
Metto il broncio e lui me ne prende uno nuovo.
“Aromatizzato alla vaniglia!” grido io al cameriere mentre si allontana.
“Ma il primo l’hai preso liscio…”
“E mi è venuta voglia…”
“Voglia? Sarai mica incinta!”
“Ma cosa stai dicendo? Prendo la pillola.”
“E si ma non prendi mica solo la pillola per via orale...”
“Antipatico. Non ti dico più niente.”
“Non resisteresti mezza giornata… e poi non troverai mai un altro bravo a fare shopping con te come me.”
“Eh sì hai ragione… perché non ti sposo?”
“Perché ti fai montare da qualcun altro. E perché ti immagini io e te assieme?”
“No…”
“Ecco” conclude lui.
Perché sembra triste?
“Oi.. che c’è?”
“Niente è che boh ogni tanto ci penso a sta roba.”
“Riccardo, mi vieni dietro?”
“No, dai non dire cazzate… però boh ogni tanto ci penso.”
“Beh anch’io… però dai siamo cresciuti assieme… sei stato il primo maschio nudo che ho visto!”
“Hai ancora le foto di noi due nella piscinetta di plastica di Sailor Moon a tre anni?”
“Certo!”
Scoppia a ridere di nuovo.
“Avevo rimosso quell’esperienza traumatica…”
“Per non parlare del primo bacio all’asilo.”
“Taci va… tu avevi cacciato la faccia nel piatto di pasta al pomodoro e poi mi hai baciata… mi hai riempito di sugo…”
“Sì… e solo per la tua espressione sconvolta lo rifarei anche adesso. Se solo non fossimo entrambi felicemente accoppiati però…”
“Facciamo un patto.”
“Cosa?”
“Se dovessimo lasciarci entrambi con i rispettivi amori della nostra vita, a trent’anni ci sposiamo!”
“Sei seria?”
“Non potrei esserlo più di adesso.”
“Ok. Croce sul cuore?”
“Parola di lupetto!”
Pagate le consumazioni, usciamo camminando assieme. Strada facendo incontriamo Alessandra, l’attuale ragazza di Riccardo, innamorata persa di lui.
“Ciao!” corre verso di me e mi stampa un bacio sulla guancia.
“Ciao Ale! Cosa  ci fai in giro?”
“Oh niente di che, giusto due compere…” e indica le sei borse che tiene in mano.
“Ma voi donne…”
“Aspetta di vedere cosa c’è nella busta rosa amore…” gli dice lei.
“Dai piccioncini, vi lascio soli…”
“No ma resta pure Alice…” la cosa che adoro di questa ragazza è che non ha mai detto niente sull’amicizia fra me e Riccardo, anche perché ci conosce da sempre e sa cosa significhiamo l’uno per l’altra.
“No dai, fate la coppietta felice… io vado a fare un giro.”
“Va bene… allora ciao.”
“Ciao Ale… ciao Riccardo!”
“Ciao Alice!”
Proseguo da sola per le vie del centro, entro in un paio di negozi, poi chiamo Sergio perché mi venga a prendere.

Esco dalla scuola con un sorriso che va da una parte all’altra del viso. L’orale è andato benissimo.
Fuori ad aspettarmi c’è Nicolò. Spalanca le braccia e mi ci tuffo, stringendolo contro di me, respirando il suo profumo.
“Allora?”
“Tutto bene. È andato alla perfezione!”
“La mia piccola secchiona…”
Lo bacio, lui ricambia con lo stesso trasporto.
“Io invece devo ancora aspettare cinque giorni…”
“E dai, ci siamo preparati assieme…”
“Sì, sì non sono preoccupato, Alice.”
“Va bene. Allora, dove mi porti?”
“Oggi da nessuna parte… però preparati perché sabato sera ti porto all’opera… mia mamma ci regala due biglietti per quello spettacolo che volevi vedere…”
“Lo Schiaccianoci? Il balletto??”
“Sì.”
Caccio un urlo di gioia.
“E poi visto che ho casa libera, ho già convinto i tuoi a farti dormire da me.”
“Sei fantastico!”
“Dimmi qualcosa che non so…”
“Ti amo” sussurro contro le sue labbra.



Ecco qui! Nuovo capitolo^^
Grazie a chi ha messo la storia nei preferiti, siamo già a quota 15^^
Sapete che se mi lasciate un commentino nelle recensioni non vi uccido dopo sette giorni??? Dai dai dai! Fatevi sentire...
  
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