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Autore: flywithme_2013    25/06/2014    0 recensioni
"Ricordo il giorno in cui mi dicesti che te ne stavi andando, ricordo il trucco che si scioglieva lungo le tue guance.
Non hai bisogno dei sogni che ti sei lasciata alle spalle come non hai bisogno di ogni singolo desiderio che abbiamo creato.
Vorrei potermi svegliare con una amnesia e dimenticare tutte le stupide cose: come il modo in cui ci si sente a dormire al tuo fianco ed i ricordi dai quali non posso scappare..."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter one: London 

Un raggio di sole invadeva la mia stanza, illuminava la moquette viola e si scontrava sulla scrivania bianca dai decori in viola.

La sveglia prese a suonare, segno che era ora di alzarsi ed andare a scuola.

Mi alzai con riluttanza ed andai in bagno a farmi una bella doccia calda per svegliarmi.

Londra era una bellissima città: era colorata ed era grande.

 Avevo iniziato una nuova vita, una vita dove ero libera da ogni mio schema, una vita dove ero libera di essere me stessa, una vita tutta per me, una vita in cui avevo molti amici, una vita che poteva essere considerata spensierata.

Frequentavo il quarto anno della "LONDON HIGH SCHOOL" e lavoravo come babysitter.

Abitavo in un appartamento non molto grande vicino Hide Park: aveva un piccolo soggiorno, una cucina, due camere da letto con bagno ed uno stanzino; era piccola ma per una persona andava bene e poi l'avevo arredata con gusto.

Mi mantenevo da sola, ero diventata indipendente da tutti.

Mi asciugai velocemente e poi andai a vestirmi.

Estrassi dall'armadio a muro viola (se non si fosse capito la mia stanza era bianca e viola) un jeans scuro e ci abbinai sopra la mia amata maglia dei Rolling Stones, presi dall'armadio la mia felpa rossa porpora e infilai le Vans nere.

Mi truccai con matita e mascara e legai i capelli in una coda lasciando il ciuffo libero.

Andai in cucina e misi su la macchinetta del caffè, mentre aspettavo che fosse pronto feci una lista delle cose che dovevo fare:

THINGS TO DO:

- Chiamare la signora Mary
- Andare a fare la spesa:
Latte, caffè, biscotti, carne, té, pomodori, zucchine, peperoni, panna, mele, Nutella, patatine, surgelati vari.
-Andare a ritirare gli abiti dalla lavanderia 


Quando il caffè fu pronto lo bevvi velocemente, lasciai la tazza nel lavandino e corsi a lavarmi i denti.

Mentre infilavo la giacca e sistemavo il cappello suonò il citofono 

"Jas, sono Maddy, scendi!" 

Maddy era la mia migliore amica. Era una ragazza simpatica dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo d'estate.
Afferrai lo zaino, che misi su una spalla, presi il cellulare e, dopo aver controllato che tutto fosse chiuso ed aver chiuso la porta con ben quattro mandate, corsi giù da Maddy.

"Mad!" la salutai lasciandole un bacio su una guancia

"Hey, Jas, come stai?"

"Alla grande, tu?"

"Sono stata meglio"

"Hai ancora litigato con Matt?"

"Come lo fai a sapere?" chiese sconcertata

"Sono o non sono la tua migliore amica?" 

Scoppiammo a ridere e dopo poco giungemmo a scuola. 

Contro voglia mi recai al mio armadietto prendendo i libri per le prime tre ore: Storia, Arte e Letteratura.

"Buongiorno, bellissime coglione!" se ne uscì Josh alle nostre spalle

"Buongiorno anche a te, stronzo" lo consolai con un abbraccio

Josh era un bel ragazzo, aveva gli occhi color nocciola ed i capelli neri come la pece, era un appassionato di tatuaggi e di box ( la sua ultima passione era facilmente riconoscibile dalla portata dei suoi muscoli).

Camminammo fino a raggiungere la palestra per l'assemblea d'istituto e poi andammo in classe come tutte le mattine.

La grassona dell'insegnate di storia era, come suo solito, in classe ad aspettarci con gli occhiali puntati sul naso che guardava l'elenco dei nomi degli alunni del corso di storia.

Io, Mad e Josh ci sedemmo vicini come sempre e ripetevamo un po' la lezione e le domande più improbabili che potesse farci quando....

"Maddox, interrogato!" 

"Merda, non ho studiato un cazzo!" imprecò Josh

"Proviamo a suggerirti se non ci guarda"

Lo tenne lì per venti minuti, e per venti minuti tenne lo sguardo fisso su me e Mad ma alla fine lo lasciò andare con una D perchè sulle lezioni passate era andato piuttosto bene.

Le altre due ore trascorsero veloci ed arrivammo a quelle di pranzo.

"Ho sentito che ci sarà il concerto di una band australiana in città, lo sapevi Jas?" mi chiese Josh

"No, non ne sapevo nulla" risposi bevendo il mio succo di frutta

"Fa nulla, io ho tre biglietti, domani è sabato e quindi ci andiamo!"

"Ma Josh, io devo lavorare!" mi lamentai

"Andiamo Jas, solo stasera!" mi supplicò Mad

"Ok, vedrò come disdire con la signora Mary"

Il resto della giornata trascorse tranquilla, finita la scuola corsi a fare la spesa e tornai carica di buste

"Fortuna che hanno inventato l'ascensore" pensai aprendo la porta di casa

Dopo aver messo tutto al suo posto salii in bagno facendo riempire la vasca, ci voleva proprio una bella doccia rilassante.


# Spazio Autrice

Scusate se il capitolo è corto ma i prossimi saranno più lunghi promesso.
Spero vi piaccia :)
A prestoxx

P.S: Scuate eventuali errori di grammatica non corretti e lasciate qualche recensione 

 
  
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