Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Ofeliet    25/06/2014    7 recensioni
Alla fondazione del complesso del collegio, i professori avevano in mente grandi progetti per esso. Doveva essere una dimostrazione di eccellenza e perfezione. I suoi iscritti, comunque, vantano ben poco simili qualità.
D'altronde, cosa puoi fare con un folto gruppo di adolescenti impegnati a rivaleggiare e sgominare team malvagi da quando hanno iniziato a viaggiare? Niente. Puoi solo insegnargli ad essere studenti modello, e fallire nel tentativo. D'altronde, si ha a che fare con campioni non più in erba ed esperti del mestiere, tutti focalizzati sul diploma e sulla gloria che deriva da esso.
Qui tutti hanno più di un asso da giocare, e soprattutto hanno voglia di vincere.
| Airplane Bikini Contest DualRival FerrisWheel Ikari Pokè Ranger | ed altre...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il mondo della scuola. ~'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Sette: Lavori in corso.


Capitolo Sette: Lavori in corso.


« Volevo chiederti se avevi intenzione di partecipare al Torneo. » Magdalena osserva la compagna di banco, confusa. Catlina era una ragazza che non parlava molto, e raramente si rivolgeva a lei data la sua abissale timidezza, tanto che la sua domanda la coglie piuttosto impreparata. Lena cerca di darsi un contegno, in cerca di una risposta da dare.
« Certo che sì. Ci sono in palio due uova di Pokémon rari, ci pensi? Un tipo acqua e un tipo drago, è fantastico! » lei non era l’unica entusiasta, l’eccitazione per un simile evento era presente in molto studenti. « E tu? »
Catlina sussulta. « Penso che parteciperò anch'io, anche se non conto di vincere, data la presenza degli studenti del quinto anno. » la sua risposta fa imbronciare momentaneamente Magdalena.
« Sei troppo insicura, e dire che la tua squadra è parecchio tosta. » voleva aggiungere altro, ma l’arrivo di Mei e Pat la interrompe dal fare altre aggiunte.
« Ehi, ragazze! » esclama la castana. « Non venite con noi? Dobbiamo andare all'auditorium. Da quanto ho capito devono istruirci sul Torneo e sulle sue regole. »
« Andiamo, o i maschi si prenderanno i posti migliori e noi non vedremo niente. » aggiunge poi con una certa stizza.
Il gruppetto si avvia alla destinazione, ma durante il percorso Mei rallenta portandosi accanto a Catlina, che sussulta sopresa. Non avevano avuto molte occasioni per parlare.
« Senti. » inizia Mei, scrutandola. « Ti piace mio fratello? »
A Catlina s'infiamma il viso. « C-cosa? » balbetta, sgranando gli occhi. « P-perché me lo chiedi? »
Mei la osserva ancora più seria. « La tua reazione è molto cristallina. Non sei tu. Ma allora chi...? » dopo aver borbottato, Mei si esibisce in un sorriso luminoso.
« Scusa se ti ho importunato. Ultimamente mio fratello si comporta stranamente, e credo si sia innamorato, ricambiato anche! E voglio scoprire di chi si tratta. Perdona il disturbo e il semi infarto. » Mei allora accelera il passo, ma Catlina, animata da un grande coraggio, la afferra per la manica del cardigan.
« Posso a-aiutarti a scoprirlo, s-se vuoi. » balbetta, mentre il rossore cominciava a scemare dalle sue guance e il viso dell’altra ragazza si illumina.
« Davvero? » al cenno di capo affermativo, Mei stritola Catlina in un abbraccio. « Grazie, sei davvero un'amica. »

Nel grande auditorium c'erano già diverse.
Giulia si sporge per sentire cosa si dicevano Mei e Catlina, che da quando si erano sedute non avevano smesso di confabulare tra di loro. Erano una combinazione insolita. Mei era energica, cercava sempre di sembrare un'adulta, mentre Catlina era timida e delicata. Sembravano non avere niente in comune, e invece le stava osservando confabulare divertite.
« Attività interessante? » la ragazza si gira di scatto, spaventata. Davanti a lei c'era Lucas. Giulia abbassa lo sguardo, leggermente in imbarazzo per essere stata colta in fallo.
« Uhm. » pronuncia mentre Lucas si siede accanto a lei, ormai abituato alla sua mancata parlantina.
« Capisco. » le risponde, ed entrambi rimango in silenzio. Tanto, nemmeno lui amava tanto le chiacchiere futili. La loro amicizia era così, non servivano tante parole.
« Ragazzi, posso avere la vostra attenzione? » davanti alla cattedra, entrata chissà come e quando, c'era Agatha. L'intera classe rimane in silenzio, la responsabile della disciplina incuteva un certo timore indipendentemente dall’età.
« Oh, siete già qui, Agatha? »
Corrado era il tranquillo, e quasi svogliato, responsabile degli studenti. Era un uomo placido, nonostante fosse un Capopalestra elettrico, e aiutava sempre gli studenti in difficoltà. Gli occhi degli studenti trasudavano entusiasmo, nel vederlo.
« Sei troppo lento, Corrado. » commenta l'anziana donna, ma lui le sorride tranquillamente.
« Ho i miei tempi, dovreste saperlo. » Agatha non dice niente, mentre lui si avvicinava alla cattedra. « Avete già cominciato a spiegare? »
« No. Comincia a farlo tu. » Corrado annuisce con un sorriso cortese.
« Da dove posso cominciare? » mormora, prima di rivolgersi al gruppetto che attendeva le sue parole. « Prima di tutto, benvenuti, ragazzi. Ormai sono due mesi che siete qui, non vedo più facce spaventate e nervose. Immagino vi siate ambientati bene. »
Dal suo uditorio si leva qualche commento d'assenso.
« Vi avevo già spiegato le regole di questa scuola, ma oggi vi trovate qui per ascoltare una serie di regole specifiche riguardo all’evento organizzato da questo istituto. » l’uomo concentra la sua attenzione sugli studenti in prima fila, trovandoli interessati. « Avete già sentito parlare del Torneo Invernale. Non è niente di complesso o incomprensibile. Si tratta di un evento che si terrà per tre giorni prima delle vostre vacanze invernali. Chi vorrà partecipare dovrà usare tre Pokémon durante le lotte, che noi provvederemo a portare ad un unico livello per tutti. Solo un Pokémon potrà tenere uno strumento. Sarà la vostra strategia a trionfare, non la forza della vostra squadra. Non sarà concesso né il cambio durante la lotta né quello fuori da essa. Se vi registrate con tre Pokémon, per i successivi tre giorni del Torneo non potrete cambiarli, perciò sceglieteli con attenzione. »
« Ovviamente le scorrettezze o i trucchi saranno pesantemente proibiti, e ci sono punizioni severe riguardanti questo. » Corrado sospira, era riuscito a mettere a loro agio gli studenti e Agatha aveva annullato i suoi sforzi.
« In palio ci sono due uova di Pokémon, tre Revital. Max e cinque bacche rare. Fate del vostro meglio. »
Dopo una simile presentazione, tutto il primo anno sembrava piuttosto determinato a partecipare.
« Ora potete andare. » li congeda Agatha, e lentamente l’aula si svuota.


« Per fortuna ho finito tutto. » a Belle fumava il cervello dopo tutto quello che aveva studiato.
« Basta che tu faccia una buona interrogazione e dovresti essere sistemata fino alla fine del trimestre. » dice Komor, raccogliendo gli appunti sparsi sul tavolo e Belle gli sorride grata.
« Non so cosa farei se non ci fossi, Komor. »
« Faresti la fine di Touko. » le replica lui con schiettezza, e Belle abbozza una risata.
« Grazie, davvero. Se posso fare qualcosa per ricambiare ...beh, dì pure! » si sente sciocca, Komor rasentava la perfezione, a parere suo, e non necessitava mai di niente.
Al contrario delle sue aspettative, però, lui le si avvicina. Il cuore di Belle perde diversi battiti.
« Se proprio me lo chiedi... » la sua voce si era ridotta a un sussurro, costringendo Belle ad avvicinarsi. « ...potresti fare di nuovo i biscotti che hai fatto per il compleanno di Touko? »
Un po' scioccata dalla richiesta, e con il viso come un pomodoro, Belle si ritrova ad annuire meccanicamente mentre Komor raccoglie le sue cose e la saluta. Belle rimane seduta al suo posto per chissà quanto tempo, imbambolata a fissare il vuoto, tanto era incredula.
Aria e Touko passandole accanto la trovano in quello stato e dopo qualche tentativo di riscuoterla, finalmente riescono a far uscire la ragazza dalla sua catalessi. Touko era ormai disperata, tanto da aver cominciato a stritolarla e a piagnucolare e Aria, accanto a loro, cercava invece di non compatirla.
« Sto bene, Touko, tranquilla. » le sorride Belle, ricambiando l'abbraccio affettuoso. « Piuttosto, dove siete state? »
Sia Aria sia Touko esitano a rispondere. « Vera e Drew hanno discusso di nuovo. Eravamo andate a mediare la situazione. » nessuna delle due sapeva cosa esattamente fosse successo tra i due ragazzi, ma le ostilità erano peggiorate.
« Mi dispiace per la loro situazione. » commenta Belle, portandosi una mano al volto.
« Spero che gli passi presto, non ho intenzione di passare i prossimi mesi a fare da paciere. » dice Touko, corrucciando la labbra.

« Drew, cerca di ragionare. » Touya cercava di mettere un po' di sana ragione nella testa del compagno di stanza, senza riuscirci. « Se bisticciate come bambini non risolverete niente. »
Drew lo fulmina con un'occhiataccia, mentre riponeva uno dei libri sullo scaffale.
« Io sto ragionando, Touya. Fidati. » il castano incrocia le braccia al petto.
« Ah sì? Infatti la tua reazione quando hai incontrato Vera era molto ragionata. » lo punzecchia, in attesa di una risposta. Drew distoglie lo sguardo da lui, concentrandosi sulla sua mansione.
« Lascia stare, Touya. Davvero, non appena mi sarò calmato, ne riparleremo. Vera mi ha irritato molto più di quanto immagini. » il ragazzo sembra convinto dalle sue parole, visto che prende la strada per uscire dalla biblioteca.
Fuori da questa c'era una sua conoscenza, che stava allegramente bisticciando con il suo Interpoké. Touya sorride, andando incontro ad Asuka. Come al solito, stava parlando con la madre.
« Sì, mamma. Ti dico che puoi stare tranquilla, sto bene. ...Cosa vorresti dire che ti sembro pallida? ...Mamma! ...Ora chiudo, devo andare. Ciao. »
Se non avesse rischiato di irritare inutilmente la ragazza, si sarebbe allegramente fatto due risate. Ascoltare Asuka era uno spasso.
« Ciao. » lo saluta lei, quando si accorge della sua presenza. Touya la invita fargli compagnia per tornare al dormitorio, quel giorno il clima era tiepido e stranamente piacevole per una passeggiata. « Non dovresti rintanarti nella tua stanza a studiare? »
Ormai, dopo tutti quegli anni, Asuka lo conosceva bene. Lui ride apertamente. « Mi consideri così disperato? »
« Sì. » non aveva niente da dire, adorava la schiettezza di quella ragazza.
« Che carina. » commenta. « Così non ti troverai mai un ragazzo. »
Gli occhi dorati di Asuka lo inchiodano al posto, seccandogli la gola. « Chi ha bisogno di un ragazzo? Gli unici maschi che voglio accanto sono quelli che ho in squadra. Non ho bisogno di altro. »
« Mi ha che hai ragione. » ride Touya. « Io torno a studiare, purtroppo devo darti ragione sulla mia condizione. »
Asuka si ferma, salutandolo, prima di prendere una strada che portava su una piccola collinetta. Raggiunto il picco più alto fa uscire Xun, il suo Luxray, per fagli sgranchire le zampe, e il Pokémon si struscia contro le sue gambe, prima di correre e portarsi a qualche metro davanti a lei.
La ragazza prende un grosso respiro di aria fresca. Sentiva solo il vento che fischiava e le foglie secche che stridevano mossi a esso. Ben presto, però, le sue orecchie captano il rumore dei passi che si avvicinavano. Non riconosce la figura subito, riesce solo ad identificarla come femminile vista la gonna e i lunghi capelli corvini. Xun si porta subito al suo fianco, pronto a difenderla.
Ben presto Asuka scorge i colori di un'alunna del secondo anno, che si ferma davanti a lei. « Io sono Anita Daylay. Probabilmente non mi conosci. » Asuka rimane impassibile, quasi a confermare le se parole. « Devo sapere una cosa. »
Con fare un po' scocciato, dato che avrebbe voluto rimanere da sola al più presto, Asuka le fa il cenno di parlare, quasi incuriosita da ciò che quella ragazzina aveva da dirle. Anita deglutisce pesantemente, raccogliendo tutto il suo coraggio.
« S-stai in-insieme a Touya Black? » Asuka vorrebbe scoppiare a ridere, ma si concede una breve pausa, trovando divertente l'idea di lei e Touya insieme.
No, era un'idea parecchio ridicola. Lei era affezionata al ragazzo, ma le differenze caratteriali non li avrebbero fatti mai innamorare uno dell'altra. Anita attendeva la sua risposta con il viso sempre più scarlatto, agitata come non mai.
« No. » risponde Asuka, lapidaria.
« No? »
« No, non mi interessa. » con graduale calma l'agitazione sparisce dal volto di Anita, che inizia a sorridere in maniera smagliante.
« Ah. Scu-scusa il disturbo allora. » con pazienza, Asuka guarda la ragazzina del secondo anno allontanarsi, alzando le spalle con vaga indifferenza. Sperava di non fare più incontri di quel tipo.

« Mi stai mettendo angoscia. » commenta Anis, distogliendo la sua attenzione dal libro di letteratura per l'ennesima volta in quei minuti. Julia s'imbroncia, nonostante si vedesse ben lontano che era una finta.
« Ma Ser è anche tua amica. Non pensavo di dovertelo ricordare io. »
« Julia, anche tu sai com'è fatta Serenity. Se c'è qualcosa che non va, lo dice senza farsi troppi problemi. » la ragazza si dimostra poco convinta.
« Ma è passato quasi un mese, e lei continua a comportarsi in maniera strana! »
« Sarà stressata per i test che abbiamo, cosa che dovresti fare anche tu. » Julia si imbroncia nuovamente.
« Non puoi parlarle, almeno tu? » Anis sbuffa, sempre più scocciata.
« Te lo ripeto, sai com’è fatta. Più le fai domande e meno ti dà delle risposte. Se proprio ci tieni a sapere cosa le passa per la mente bisogna aspettare. » Julia sospira, non negandosi una certa curiosità. I professori, al ritorno delle lezioni, avevano chiamato singolarmente tutti loro e avevano fatto loro domande su cosa era successo alla torre Memoria quel giorno. Lei aveva cercato di rispondere al meglio, richiamando alla mente tutti i particolari che aveva notato, e i professori erano rimasti soddisfatti, congedandola in pochi minuti. Il colloqui di Serenity, però, si era protratto molto più a lungo del suo, e quando la ragazza era uscita dalla stanza non sembrava serena. Julia avrebbe voluto farle delle domande a riguardo, ma lei era stata la prima a cambiare argomento.
« Sicuro Daniel c’entra qualcosa… » mormora, attirando l’attenzione di Anis.
« C’era Daniel? » le chiede, distogliendo gli occhi dal suo libro, e Julia si pente per averlo detto ad alta voce.
« Me lo ha detto Aria, ma sinceramente non so che farmene di una simile informazione. » Anis si fa improvvisamente pensierosa.
« In effetti è da parecchio che non ho sue notizie. » commenta, facendo sorridere Julia con un certo divertimento.
« Sembri una mogliettina preoccupata. » dice, sorridendole, e Anis alza entrambe le sopracciglia, simulando un’espressione piuttosto perplessa.
« Di certo non sono io quella che passa ogni pranzo insieme a Gary. » a quella replica Julia arrossisce, punta sul vivo, ma non riesce a rispondere visto l'arrivo di Misty.
« Conversazione interessante? « Anis nega, sprofondando nuovamente nella sua lettura. Comprendendo che l’amica non avrebbe più spiccicato parola, Julia si alza dal divanetto.
« Ormai è ora di andare a casa. » dice, dando un'occhiata all'orologio. « Torniamo a casa insieme Misty? » la ragazza annuisce, ed entrambe fanno un ultimo saluto ad Anis che ricambia agitando la mano. Attraversano il cancello dell’istituto in completo silenzio. Julia si avvolge la sciarpa intorno al collo, mentre cercava di ignorare l'aria fredda che le gelava le cosce.
Zafferanopoli splendeva al tiepido sole del tramonto, il giallo delle case veniva enfatizzato ancora di più. Con un po' di amarezza Julia rimpiange le lunghe giornate estive, ma il pensiero che almeno il Torneo si stava avvicinando le fa migliorare un po’ l’umore.
« Julia? » il richiamo di Misty la riscuote dai suoi pensieri. « Non sarà un problema per te tornare con il buio? » Julia scuote la testa sorridendo.
« Ho Salamence con me, ti accompagno e poi con Volo sarò a casa in un minuto. »
« D'accordo. »
Il percorso verso Celestopoli era un po’ tortuoso se percorso all’inverso, ma nessuna delle due ormai aveva problemi a farlo.
« Sai… » comincia Misty, guardando il cielo che si stava pian piano scurendo, interrompendo la quiete.
« Cosa? »
« Pensavo di lasciar perdere la mia cotta per Ash. » Julia guarda scioccata Misty.
« Cosa? Sei seria? » la rossa annuisce.
« Ho capito che lui non mi vedrà mai come una ragazza, ma solo come un'amica e una compagna di viaggio. » Julia le batte una pacca sulla spalla.
« Ma non puoi pensarla così senza averci provato. »
« In realtà l'ho fatto. Mi sono dichiarata, ma lui non l'ha nemmeno capito. » l'espressione di Misty era triste, sembrava sul punto di piangere. « Il suo "mi piaci" non ha lo stesso significato del mio. Lui mi vuole bene, e basta. »
Julia si ferma, accogliendo la cugina in un abbraccio e Misty lo accetta, tremando per qualche minuto. Julia non capisce se pianga, ma quando la rossa si stacca non aveva gli occhi gonfi.
« Credo sia meglio così, almeno non mi illuderò ulteriormente. Potrò concentrarmi su altro. » aveva sul viso un sorriso piuttosto falso che Julia sapeva riconoscere.
« D'accordo. » la situazione di Misty la faceva riflettere. Lei era innamorata di Gary da chissà quanto tempo. Covava quei sentimenti preziosi dentro di sé, e ad ogni gesto che il ragazzo rivolgeva nei suoi confronti il suo cuore sobbalzava di gioia. Gary però sembrava poco interessato alle ragazze, nonostante non fosse molto interessato a frequentarne una. Julia lo sapeva, ma ammetteva che la gelosia l'avrebbe consumata. Forse era arrivato anche per lei il momento di fare chiarezza.


Dopo l’ultima discussione Vera e Drew avevano aperto le ostilità. I due ragazzi si evitavano in corridoio, si rifiutavano di parlare ed era un incubo farli stare nella stessa stanza. In tutta sincerità, Touko avrebbe volentieri cominciato a battere la testa contro il muro, così almeno non sarebbe stata costretta ad assistere a quel conflitto.
« Io davvero non so cosa inventare. »
N, che fino a quel momento l'aveva ascoltata pazientemente, comincia a rimuginare. Quella domenica Touko aveva deciso di andare a fare compere ad Azzurropoli, e N si era offerto di aiutarla. La ragazza gliene era grata.
« Non so nemmeno perché si detestino così tanto! » esclama a quel punto, scompigliandosi i capelli con fare nervoso.
« Vera non te l'ha mai detto? »
« No, e se si fa cenno a questo fatidico avvenimento si chiude a riccio. »
« Capisco. » lui voleva aiutarla, ma con quelle poche informazioni non era capace di trovare una soluzione. « Non è semplice. »
« E' ciò che dico anch'io. » mormora Touko. « Adesso, però, è meglio non pensarci! »
N si stupisce di quel cambio di umore dell'amica, ma appena comprende dove stava guardando, il Centro Commerciale della città, intuisce anche che Touko avrebbe smesso di pensare ai due compagni per almeno un paio d'ore.

« Ma quella era Touko? » chiede Anemone quasi a se stessa, vedendo una ragazza sfrecciare per la strada trascinando colui che sicuramente era N, e fa spallucce, tornando a guardare Camelia che non sapeva decidere quale piantina comprare.
Ringraziava che la fiorista non le avesse ancora cacciate e che aiutasse Camelia a cercare il fiore più adatto a lei. Tra le braccia Anemone teneva una piccola Bellossom, il Pokémon aiutante in quel negozio. Era così carina che Anemone non era riuscita a trattenersi dal coccolarla.
« Mamma? » dalle scale che portavano al piano superiore scende una ragazza, che Anemone riconosce quasi subito. Si trattava di Julia Evans.
« Oh, Julia. Buon giorno. » la donna le sorride. « Sai per caso dove ho lasciato le piantine di Baccauva? Non riesco a trovarle. »
La ragazza sbadiglia, per poi pensarci un po'. « L'altra sera le ho spostate sul retro perché bisognava fertilizzarle. » la donna le sorride, sparendo nel retrobottega.
Julia sbadiglia nuovamente, questa volta più lievemente. « Scusate, è che qui siamo solo in due a gestire e ci perdiamo un po'. »
Camelia sorride affabile. « Oh, non è un problema. Anzi, qui avete molte belle piante, vale la pena aspettare un po’. »
« E anche Bellossom. » Anemone non era riuscita a trattenersi, quel piccolo bouquet che camminava le piaceva troppo. Julia e Camelia non riescono a trattenere una risata.


« Non va affatto bene. » commenta il professor Oak.
« Ma non possiamo fare niente. » gli risponde tranquillamente la professoressa Aralia, nonostante la preoccupazione fosse ben visibile nel suo volto. « Il Team Plasma si sta nuovamente riformando, e stavolta ha intenzione di stringere un'alleanza con il Team Rocket. Inoltre il Team Galassia ha nominato un nuovo Comandante. »
Rowan stringe i pugni, incrociando le braccia. « E i Team malvagi di Hoenn? »
Il professor Birch entra in quella piccola stanza, chiudendosi la porta dietro. Era tornato da poco dal suo viaggio di ricognizione. « Progettano di unirsi e di diventare un unico Team. Ed entrambi progettano di andare a nord, verso Johto. »
« Dannazione, noi andavano avanti dell'ignoranza mentre loro hanno continuato a crescere. »
« Hanno scelto un buon momento, anche. Quasi tutti gli Allenatori potenti, i Capipalestra e i Superquattro si trovano qui, concentrati in un unico punto. Ovviamente hanno sfruttato l'occasione. » la tensione aleggiava nella stanza.
« Cosa dovremo fare? Chiudere il Collegio? » il professore più anziano rimane in silenzio.
« No. Se chiudessimo la scuola e rimandassimo tutti a casa si insospettirebbero, continuando a nascondersi. Per ora abbiamo inviato Koga e Silvestro per tastare in terreno. Dovremo aspettarci il peggio, ma gli studenti non dovranno saperne niente. »

Spiegazione a random:
- Il missing moment della dichiarazione di Misty è in Side Stories. Non l'ho messo nella trama perché volevo mostrarlo indirettamente tramite le emozioni di una ragazza respinta (e spero di esserci riuscita). Perdonatemi, sono strana e lo so.





Premesse:

Nè!
Sì, è un aggiornamento a sorpresa.
Diciamo che solo adesso mi sono accorta che il primo capitolo ha superato le mille letture, e credo di dover festeggiare a dovere.
Con la pubblicazione del capitolo sette, dove si inizia ad avere un minimo di trama sensata *cough*.
La quinta superiore uccide, e dolorosamente. çAç MA almeno da martedì sarò libera come l'aria e dovrò iniziare patente, ma questi sono dettagli.

Commenti sul capitolo:

Uhm. Se devo essere sincera, l'ho riletto perché non ricordavo affatto di cosa trattasse, visto che è stato scritto nell'ormai lontano agosto 2013.
Finalmente ho dato delle regole precise al torneo. Ci avevo riflettuto a lungo, questo lo ricordo bene. E adoro trattare delle ragazze della prima (no, della prima classe tutta intera). Non chiedetevi come Mei abbia tratto le sue conclusioni, eh. Istinto gemellesco, suppongo.
Scusate, ma per me Belle è una cuoca provetta. =///_///=
Ho parlato molto delle accoppiate di amicizie qui dentro. Era un periodo 'amicizia-a-tutto-spiano'.
Oh sì, Anis e Daniel sono "amici", per quanto una tsundere e uno yandere possano esserlo. Si vogliono tanto bene. <3
Pure i Team malvagi hanno il loro cameo, finalmente. Oh, di guai ne faranno.


Ringraziamenti:

Non posso che inchinare la testa davanti a tutte le persone che hanno letto, che leggono e che leggeranno questa storia.
Inoltre ringrazio Jehanne, Emy96, Gwen Kurosawa e Miss Yuri per aver recensito lo scorso capitolo. E anche le persone che in questi mesi hanno ficcato la storia tra le preferite, ricordate e seguite. Grazie davvero per il vostro supporto.


   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Ofeliet