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Autore: RemusTonks98    25/06/2014    2 recensioni
Sono passati pochi anni dalla Battaglia di Hogwarts ed i nostri protagonisti Harry e Ginny hanno deciso di rifarsi una vita, proprio come tutti gli altri loro amici.
Dalla storia:
"La sveglia suonò. Ginny rimase a letto, ad occhi chiusi, assaporando quel momento. Tutto era normale: il letto caldo, i suoi capelli rosso rame distesi sul cuscino... Mosse piano la mano per cercare quella di Harry ma non la trovò, sbattè contro il muro. Fu in quel momento che aprì gli occhi e si accorse che era tutto diverso..."
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 32

“FUOCHI D’ARTIFICIO” (Parte 2)

Quando Harry si era ritrovato sugli scalini di Tiri Vispi Weasley, la sua mente era stata invasa da una raffica di pensieri.
Il primo era stato rivolto a Ginny, e il ragazzo si era chiesto che cosa stesse facendo al momento e cosa avrebbe combinato sua moglie se avesse saputo quello che era appena successo.
Successivamente si era ritrovato a meditare sul fatto che i suoi figli erano stati lasciati sotto la custodia di Florian e che probabilmente il poveretto si era anche chiesto che fine avesse fatto il suo amico e se sarebbe mai riuscito a tornare a casa per cena.
Mentre si alzava e si dirigeva verso la gelateria, Harry aveva pensato, non senza stupore, a George e alla sua salute. Si era domandato se fosse già tornato a casa o se magari si fosse fermato in un qualche bar londinese a bere birra assieme ai barboni.
Resistette all’impulso di chiamarlo al telefono solo perché sbattè il fianco sinistro contro una sedia di metallo posizionata fuori dalla gelateria di Fortebraccio.
 << Oculus Reparo >> sussurrò, con la bacchetta rivolta verso gli occhiali, subito prima di entrare nel locale.
Si diede una veloce specchiata in una vetrina ormai spenta e battè le mani sui vestiti ancora sporchi di polvere da sparo. Infine varcò la soglia.
I suoi figli e Florian erano nell’ingresso e sembrarono contenti di vedere finalmente ritornare Harry.
Teddy e James, che erano stati intrattenuti dal gelataio con una paletta, un cono e una vaschetta piena di dolce, lasciarono subito cadere gli oggetti che avevano in mano e corsero ad abbracciare il papà.
Harry non si stupì quando vide che Albus si era tranquillamente addormentato nel passeggino.
Ringraziò infinitamente Florian, poi convinse Theodor a smettere di mangiare gelato,  prese il passeggino e si diresse verso il Paiolo Magico, cercando di dare il meno possibile nell’occhio.
L’impresa non fu facile poiché Teddy si appiccicò ad una delle vetrine del negozio dei gemelli e James si mise invece ad ammirare la nuova Firebolt 1003.
Il moro si mise a ridere quando notò che il figlio, di appena due anni, si era incantato guardando una scopa; però, doveva ammetterlo, Sir non aveva gusti per nulla cattivi, era proprio una gran bella scopa.
 
Ronf… Ronf…
 << Papà! PAPÀ! >>
Ronf…
 << Sta’ zitto James! >>
D’accordo. Harry era veramente in crisi.
Erano in macchina, lui guidava e Albus dormiva nel suo seggiolino situato sul sedile posteriore. Teddy era seduto in centro e Sirius sulla destra, dietro al conducente. Quest’ultimo strillava come un dannato e il moro non era ancora riuscito a capire il perché di questa disperazione. Fatto sta che il piccolo Lupin stava cercando di calmarlo, con scarsi risultati.
Il Grifondoro non era mai stato in difficoltà quando si trattava di stare con i bambini, ma questa pareva essere l’eccezione che conferma la regola.
 << BASTA! Adesso la smettete! Teddy, grazie ma stai zitto, e… JAMES! Facciamo a chi urla più forte? AAAAHHHHH!!! >>
Harry si mise a gridare, sapendo bene che quella tattica funzionava sempre con suo figlio e che Albus non si sarebbe svegliato, nemmeno se gli avessero sparato un colpo di cannone nell’orecchio, fino al mattino dopo.
Passati un paio di minuti era riuscito ad ottenere un silenzio accettabile, ma era bastato poco, solo qualche secondo di distrazione, perché non si accorgesse che il conducente, probabilmente ubriaco, di un camioncino candido aveva imboccato la strada, che avrebbe dovuto essere a senso unico, contromano.
Frenò con tutta la forza che aveva e cercò di tirare fuori la bacchetta, ma lo scontro fu inevitabile.
Riuscì a stare sveglio fino a che non vide gli airbags gonfiarsi, poi una luce accecante, si sentì sbalzato in avanti e perse conoscenza.
 
Erano ormai le 22.30.
Ginny era tornata a casa da tre ore, trovandola vuota. Non aveva mangiato e ora era sdraiata sul divano a guardare la televisione.
In realtà aveva acceso su un canale a caso, non le interessava nessun programma.
Nell’ultima mezz’ora aveva telefonato al marito almeno trentasette volte, ma squillava libero.
Le avrebbe fatto molto piacere sapere dove si fosse cacciato con i bambini. Fin a quel momento era stata in pensiero per loro, ma adesso iniziava veramente a preoccuparsi.
Il campanello di casa suonò e la rossa trasse un respiro di sollievo: Harry era arrivato.
Si alzò con leggerezza dal sofà e andò ad aprire la porta, pronta a fare una bella sfuriata contro il marito.
Ma quando girò la maniglia si trovò di fronte a due agenti della polizia, in divisa nera e argento, con il cappello in mano. Ginny si era sempre immaginata la polizia babbana come una massa di gente cattiva e minacciosa, ma stavolta non era così.
I due uomini la guardavano con aria triste.
 << Signora Potter? Possiamo entrare? >> chiesero in coro e la rossa fece cenno di si con il capo, senza parole, indicando il salotto.
 << Spenga la televisione, per favore, e si sieda. >> la intimò uno dei due agenti con un gesto della mano.
Ginny obbedì, intimorita e si accomodò sul divano.
Si sentì un attimo in imbarazzo rendendosi conto del fatto che era in vestaglia, ma smise subito di farci caso.
<< Co.. Cosa è successo? >> domandò con più freddezza possibile nella voce, prendendo coraggio.
<< Si tratta del signor Potter, signora. E dei vostri figli. >> disse il secondo poliziotto con tranquillità.
La rossa mandò giù tutta la saliva che e si era accumulata in gola negli ultimi minuti.
 << Beh, so che sarebbe capace di distruggere mezza Londra… L’avete arrestato? >> sussurrò Ginny ma, rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto uscire di bocca, aggiunse << Oh, non che sia cattivo… >>.
Era preoccupata e in imbarazzo.
Stava anche iniziando a balbettare.
Miseriaccia! Ditemi che cosa è successo! Pensò la rossa, completamente nel panico.
 << No, non l’abbiamo arrestato, signora. >> affermò uno dei due uomini, mettendo fine al monologo sconclusionato di Ginny.
 << Ha fatto un grave incidente. >> terminò il secondo agente.
 
Continua…



SPAZIO AUTRICE:

E, come promessso, eccomi tornata per mettervi la seconda parte del capitolo... :)
Non è molto lunga ma l'ho scritta in due giorni, e poi sono molto confusa riguardo a come far proseguire la storia.
Cioè, una bozza di idea ce l'ho già da un po', ma so che sarà complicata e lunga da mettere giù per iscritto.
Comunque, vi prometto che non demorderò, e cercherò di concudere la storia e di narrare tutti e 19 gli anni che trascorrono tra la Battaglia di Hogwarts e la partenza dal Binario 9 e 3/4 di Albus Severus Potter.
Intanto vi auguro buon proseguimento di vacanze e vi suggerisco come al solito di lasciare un commento, positivo o negativo che sia.
Si accettano scommesse su come pensate che continuerà la storia ;)
RECENSITE!

RemusTonks98
  
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