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Autore: Zeon97    25/06/2014    1 recensioni
Questa è la prima storia che posto ed è anche presente nel sito ufficiale. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Richiamo dal Futuro'
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Buio. Non avevo modo di capire dov'ero, e nemmeno ricordarmi come ci ero finito.
Provai a muovermi, ma il mio corpo non rispondeva. Provai a parlare, ma mi sentivo bloccato. Qualunque cosa facessi era inutile. Sotto i miei piedi, nelle mie mani, dietro la mia testa o dal resto del mio corpo non riuscivo a sentire nulla. Non avevo nemmeno la certezza in quale posizione il mio corpo si trovava, bastava pensare di essere testa in giù per farmi sentire le vertigini. Avevo paura, cominciai a sentire dolore nella pancia, ed inoltre l'agitazione velocizzò il ritmo respiratorio.
Mi sentivo davvero male. Dal momento che non potevo fare nulla, ed essendo consapevole del fatto che nessuno poteva aiutarmi, mi arresi all'idea di affrontare il mio destino a viso aperto, senza alcuna resistenza.
Chiusi gli occhi. Non avevo il coraggio di guardare quello che mi aspettava.
Il cuore batteva sempre più forte.

Pronunciai "Aiutatemi...." con un filo di voce impercettibile
Riaprii leggermente gli occhi: c'era un leggero fascio di luce che mi fece vedere un mobile e finalmente capì dove mi trovavo. Realizzai che ero in camera mia, sul comodino c'era una sveglia che segnava l'orario: erano ancora le 4 di notte. Mi sentii ancora un pò paralizzato, ma almeno sapevo di essere al sicuro. Erano passati circa due giorni da quando abbiamo... cioé da quando ho fatto fuori il drago. Decidemmo di sostare in una casa inabitata che era in buone condizioni, una pausa era d'obbligo prima di continuare il viaggio.
Ormai mi ero calmato e avevo sonno, quindi ripresi a dormire.


- VATTENE VIAAAAAAAAAA!!

Mi chiedevo chi stava strillando in questo modo, ma poi vidi passare velocemente Chung dalla porta di camera mia a petto nudo e con una gamba dei pantaloni strappata.

- Ti prego non farlo!!
- Non voglio farti niente di male! - disse lo spadaccino affannosamente e stringendo in mano la gamba mancante dei pantaloni del paladino - Vieni qui dai, non avere paura!

Subito dopo arrivò Aisha che, dopo aver visto la scena, si mise a ridere.

- Raven non mi molestare il povero Chung! - esclamò la maghetta ridendo di pancia.
- Ma noi ci amiamo! - dichiarò convinto lo spadaccino.
- Ma anche no! - disse il paladino con ancora più convinzione.

Rena uscì dalla sua camera e in quel momento vide quel quadretto abbastanza inquietante.

- Chung, perché hai i vestiti strappati? - chiese Rena confusa indicando la parte mancante dei pantaloni.

Successivamente si girò verso Raven, e iniziò ad agitarsi.

- Cosa ci fa Raven con quella stoffa in mano? Insomma, cosa sta succedendo qui?? - disse l'arciera spaventata e confusa allo stesso tempo.
- Non lo so!! - esclamò il paladino - Questa mattina me lo sono ritrovato in camera mia e... - la maghetta lo interruppe in quel momento con un cenno di mano mostrando anche in viso una espressione disgustata.
- Ti prego, non aggiungere altro.
- Cosa sta succedendo a Raven?
- Secondo la mia esperienza, sembrerebbe essere sotto l'effetto di qualche pozione o incantesimo - spiegò la maghetta, volendo rendersi utile cercando di formulare una diagnosi - e penso che si tratti proprio di una pozione d'amore!

La conversazione tra i due venne spezzata da un sonoro rutto di Elsword che voleva annunciare l'ora di fare la colazione.

- Maiale! Chi ti ha insegnato l'educazione?! - esclamò l'arciera adirata.
- E' il mio modo per fare i complimenti al cuoco - rispose lo spadaccino con naturalezza
- E poi ti sembra il momento di pensare a mangiare? Guarda come è ridotto il tuo compagno di squadra!
- Ma non è mica colpa mia - si giustificò Elsword - è il cibo che mi ha provocato.
- Aisha... - disse Rena, ormai rassegnata, avvicinandosi a testa bassa verso la maghetta per metterle la mano sulla spalla.
- Si, procedo subito.. - rispose la maghetta che sapeva già cosa fare in queste situazioni - Elsword, vieni qui fuori un attimo.
- Oh, vuoi portarmi fuori a mangiare qualche nuovo piatto? - chiese lo spadaccino innocentemente.
- Si... - rispose la maghetta avendo in faccia un sorriso sadico stile Yuno di Mirai Nikki- e vedrai che ti piacerà.

I due uscirono dalla casa: ci fu il totale silenzio. Poi cominciammo a sentire delle bastonate rumorose, ma così rumorose che credevamo di perdere l'udito, addirittura Raven coprì le orecchie di Chung il quale però preferiva diventare sordo che farsi aiutare da lui. Finora, mai avevamo pensato che un suono del genere potesse provenire da un bastone.
Dopo mezz'ora lo strazio cessò. Successivamente si sentì l'arrivo di un ambulanza in lontananza che, una volta arrivata, vedemmo scendere dei tizi per raccogliere "qualcosa" dal terreno per poi metterlo sulla barella che misero nel retro del veicolo.
Una volta che quella vettura ripartì, Aisha rientrò come se non fosse successo nulla. Tutti noi la guardammo, ma preferivamo seguire il suo esempio e continuare come nulla fosse successo. Una vittima era più che sufficiente.

- Esiste un antidoto?
- Mmh, non saprei. In genere l'effetto di una pozione sarebbe già sparito a quest'ora se fosse stato temporaneo, quindi deve durare finché non si verifica una determinata condizione.

- QUINDI COSA DOVREI FARE?!
- Sposami amore!!
- NON HO CHIESTO A TE! AISHA COSA DEVO FARE?! - chiese il paladino evidentemente sconvolto
- Devi esaudire la sua richiesta, sempre ammesso che sia questa la causa. - sentenziò la maghetta dopo aver esitato per qualche secondo
- Ahahaha, stai scherzando vero? - affermò il paladino in preda ad una crisi isterica - Dai lo so che nemmeno a voi può piacere l'idea, siete sicuramente entrambe cotte di lui! Quindi, perché non decidete tra voi chi delle due si deve fare avanti?

In risposta a questa affermazione, i visi delle due fanciulle divennero rossi per l'imbarazzo, anche se quello dell'arciera lo era decisamente.



- Ma lui vuole te.. - affermò l'arciera dispiaciuta.

Aisha si sentì in colpa, mentre il paladino rimase più inorridito dall'idea che dispiaciuto per l'amica.

- Quale può essere un altra causa?

Nella mia testa cominciai a sentire un sussurro che man mano diventava sempre più forte, ma non capivo cos'era finché non raggiunse il massimo volume insieme ad una luce abbagliante che mi fece perdere la vista

«Se il rapporto tra passato e presente non rimane costante, potrebbero verificarsi conseguenze terribili in entrambi i tempi»

Ripresi la vista poco a poco. Il cristallo contenuto nell'anello perse luminosità.
Non capii esattamente cosa era successo, ma quella voce mi fece capire la causa di questi assurdi cambiamenti: era solo colpa mia.
   
 
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