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Autore: Lushia    26/06/2014    1 recensioni
Sono passati all'incirca due anni, dopo un misterioso sogno la famiglia trova uno strano bambino. Due sconosciute figure li stanno inseguendo, una oscura profezia pende sulle loro teste e il loro futuro è incredibilmente scomparso. La strada verso la verità è ancora lontana.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'KHR! 11^ Famiglia'
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Target 33 – Errori

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Fortunatamente Duchesse si era ripresa e non sembrava aver riportato ferite gravi, aveva solo sbattuto la testa e perso i sensi, a parte una lieve contusione non c'erano altri evidenti problemi. Nando era messo peggio, la gamba era ridotta male e Cristal e Sirius lo aiutarono a camminare sostenendolo. Non sembrava volessero portarlo al pronto soccorso, anzi, dopo averlo medicato e aver pulito il sangue, si diressero alla stazione senza indugi.
- Ti farò medicare dal mio staff, con la fiamma del sole guarirai subito. - aveva detto l'albino.
Al boss degli Sconosciuto non sembrò dare fastidio, seguì il gruppo senza obiettare, facendosi aiutare dai due, probabilmente era abituato ai metodi e ai ragionamenti di Cristal.

 

Il gruppo di boss era rientrato rapidamente, raggiungendo l'Alaska in poche ore e avanzando a piedi per gli ultimi chilometri, ritrovandosi a nascondersi dietro un ammassamento di neve.
La scena a cui si trovarono di fronte fu assolutamente inconcepibile.
Colonne di fumo si ergevano attorno alla torre, trasportate via dal vento, mentre un fastidioso allarme si poteva udire fin dal loro nascondiglio. L'ingresso era spalancato, alcuni cloni di Clover II sorvegliavano attenti sull'uscio.
La situazione era fin troppo chiara e l'espressione sul volto di Cristal era gelida quanto poche ore prima, quando aveva ucciso Victor Miles. Era impossibile comprendere cosa stesse pensando, sembrava esserci un muro tra lui e chiunque gli stesse attorno in quel momento.

-… Come diavolo hanno fatto a trovare la Torre? - si azzardò a chiedere Sirius, dando voce ai quesiti di tutti i presenti.
Dopotutto, la base dei Neveria si trovava in un luogo fin troppo sperduto, come il giovane aveva già spiegato. Fuori questione era il tradimento dei Vongola, gli unici a sapere dove fosse situata la Torre Bianca.
Eppure non potevano esserci altre spiegazioni, qualcuno aveva riferito al nemico la posizione della base.
Un traditore.

- Andiamo. - l'albino si era alzato rapidamente e si stava avviando verso il lato opposto, ignorando completamente ciò che stava accadendo alla Torre.
- Eh? … Cris-kun? - la brunetta lo raggiunse assieme alle altre due ragazze, mentre i tre uomini stavano avanzando fianco a fianco, sostenendo Nando e aiutandolo a camminare – Perchè vai via? Non andiamo a riprenderci la base?? E i sopravvissuti? - continuò a chiedere.

Il Neveria non rispose, camminarono per circa dieci minuti, nella neve e verso il vento gelido, fortunatamente si erano ben coperti o sarebbero stati alla mercé del freddo polare.
Un paio di minuti ancora e il gruppo di sei ragazzi raggiunse alcuni particolari massi, ricoperti di neve per metà, in mezzo ai quali il giovane si avvicinò, iniziando a spostare la neve con le mani.
Nonostante a nessuno fu chiesto nulla, gli amici lo raggiunsero e gli diedero una mano nella spalata, liberando dalla neve un cerchio contenente il simbolo dei Neveria, nel quale Cristal infilò quella che sembrava essere una chiave, girandola in senso orario e tirando su il coperchio di una botola.
Non fecero domande, si limitarono a seguire l'amico giù per le scale metalliche, aiutando anche Nando nella discesa, prima di raggiungere il fondo di un'enorme corridoio di cristallo, simile a quelli della Torre Bianca.
- Ma... questa... - la brunetta si voltò verso il corridoio che dava ad una enorme porta metallica serrata, probabilmente posta come protezione del luogo.
- E' un rifugio. - disse l'albino, oltrepassandoli e dirigendosi alla destra del portone, avvicinandosi ad uno schermo e ponendo il dito sul pannello, il quale emise un duplice suono e lentamente azionò il macchinario che spalancò la porta.

Cristal, Sirius e Nando si avviarono per primi, seguiti dalle ragazze, avanzando lungo il corridoio e raggiungendo una sala affollata e movimentata, piena di donne e bambini che andavano avanti e indietro, medicando i feriti e rassicurandosi tra di loro.
Al loro ingresso, i presenti si voltarono verso il loro boss, osservandolo quasi come se fosse arrivato il principe azzurro, persino i bambini avevano smesso di urlare e solo qualche neonato continuava a piagnucolare insistentemente.
Una ragazza albina si avvicinò rapidamente, quasi sentendosi grata per il suo arrivo.
- Fratello! - urlò, abbracciandolo – Ho avuto paura per te! -
- Bianca. - il giovane portò le mani al viso della sorella, osservandola seriamente negli occhi lilla – Che è successo? -
- Sono arrivati i nemici, i cloni. - spiegò lei, voltandosi verso le donne presenti nella stanza – Si sono salvati praticamente tutti, gli altri sono nelle altre stanze – disse – Però la Torre è invasa, non possiamo tornarci. -
- Avete fatto benissimo a rifugiarvi qui, hai coordinato tu la fuga? -
- Io e Livyen, sì. - rispose – Ma eravamo preoccupati per voi! -
L'albino si voltò e lasciò la stanza assieme agli amici e alla sorella, mentre Nozomi stava oltrepassando l'uscio venne prontamente abbracciata alle spalle e quasi non sussultò per la sorpresa, voltandosi e notando una testolina violacea che si era aggrappata ai suoi fianchi.

- PonPon!- esclamò lei, sorpresa. Si chinò e prese in braccio il bambino, che si aggrappò a lei e tuffò il viso, rigato dalle lacrime, sulla sua spalla destra.
- Cos'è successo? Perchè eri preoccupata per noi? - chiese l'albino, mentre aiutava Nando a sedersi su una panca, in attesa dei medici.
- Potevate morire! Era sicuramente una trappola! - disse lei, sospirando. - Quell'uomo avrà di sicuro organizzato tutto. -
- Quell'uomo? - l'albino si avvicinò a lei, gli occhi inespressivi incrociarono quelli della sorella.
- L'uomo che diceva di essere stato mandato dai Vongola. - rivelò lei, il suo sguardo glaciale come quello del fratello, probabilmente infuriato.
- Fukada-san...? - chiese Nozomi, tra i denti. Ma poterono udirla, perchè entrambi si erano voltati verso di lei. - Ma che stai dicendo...? Ci ha passato delle informazioni riguardo un'ipotetica base... -
Nemmeno lei credeva più a ciò che stava dicendo, all'improvviso, rendendosi conto che Miles si trovava lì palesemente in loro attesa.
Erano caduti in una trappola? Avevano ingannato suo padre e il nonno di Arashi?

In quel momento, la brunetta sembrò realizzare qualcosa.
Si voltò a destra e a sinistra, incrociando gli sguardi interrogativi degli amici, fino a portare l'attenzione sul piccolo PonPon, che si era tranquillizzato.
- … Dov'è Lilium? - chiese, infine.
La sua preoccupazione aumentò via via che i secondi passavano nel totale silenzio.
- L'ha presa quell'uomo. - disse Bianca.

Sentì un tuffo al cuore, come se il pavimento si stesse distruggendo sotto di lei.
Il nonno di Arashi aveva davvero rapito Lilium?
- No... - bisbigliò lei, tremando – No! Non è possibile! - urlò, poi.
Iniziò ad agitarsi, incredula, non poteva essere vero. Era il nonno di Arashi, colui che si era preso cura di loro, per quale motivo avrebbe dovuto rapire una bambina? Era impossibile! Probabilmente voleva portarla al sicuro da qualche parte per ordine di suo padre, doveva esserci sicuramente una spiegazione.
- Ha preso la bambina e ha fatto entrare i cloni alla base. - spiegò la ragazza, tristemente.
- C'è di sicuro un malinteso, forse stava scappando per portarla al sicuro! - ipotizzò lei, avvicinandosi ai due fratelli.
- No, nessun malinteso. - l'albina scosse il capo, osservando l'amica con severità – I cloni gli ubbidivano, ha ordinato loro di distruggere la Torre. -

Strinse a sé PonPon, mentre il viso si contraeva in un'espressione sofferente, come se le avessero dato un pugno allo stomaco, piegandosi in avanti. Sirius riuscì a sostenerla in tempo, stava quasi per cadere a terra.

Era un traditore. Era un bugiardo.
L'uomo di cui si fidava, ma di cui aveva stranamente sospettato in quei giorni, a causa della sua rivelazione.
Già, la sua rivelazione, probabilmente falsa anche quella.
Non era vero che era stata adottata, non era vero che era stato mandato da suo padre, non era vero che avevano scoperto la base di Stanford.
Stava quindi lavorando per lo scienziato? Era incredibile, come poteva crederci?

- Per questo ti avevo chiesto se ti fidavi di lui. - affermò Cristal, severo. Il suo sguardo agghiacciante contribuì a distruggere psicologicamente la già abbattuta ragazzina.
- Io... non... - non riuscì a parlare, il suo sguardo si era abbassato. Non poteva guardarlo negli occhi, la sua espressione la terrorizzava, era probabilmente arrabbiato con lei. Aveva tradito la fiducia del ragazzo a cui era tanto affezionata.
- Non hai davvero percepito nulla? - chiese ancora, nonostante lei non lo stesse guardando – Il tuo famoso sesto senso non ti ha avvisata? -
- Ehi, non prendertela con lei! - sentì la voce di Sirius, arrabbiata – Sesto senso o meno, quello lì ha fregato tutti. -
- E' da un po' che era scioccata, non era in grado di ragionare lucidamente. - aggiunse Duchesse.
- Era scioccata perchè quell'uomo le aveva detto di essere stata adottata. - rivelò l'albino, seguito da mugolii increduli – Ovviamente non ci ho mai creduto, ma qualche dubbio si può sempre avere. -
- Palesemente una sciocchezza. - la voce di Diamante arrivò alle sue spalle – L'avrà detto per farla confondere, voleva mettere in atto il suo piano senza essere disturbato. -
- A questo punto, è ovvio. - affermò Duchesse.

- Mi... dispiace... - disse la brunetta, trovando un po' di coraggio per alzare il capo e guardare negli occhi l'albino - … avrei dovuto essere più sicura di me stessa... Ma adesso non importa. -
Si voltò verso la panca e poggiò sopra il bambino, che la osservò tristemente.
- Nozo-mama... - singhiozzò.
- Dobbiamo trovare Lilium, a qualsiasi costo! - esclamò, voltandosi verso i suoi amici per poi osservare nuovamente i fratelli albini – Mi dispiace non poter dare una mano qui, ma devo sbrigarmi, prima che le facciano del male. - si inchinò verso i due, mortificata, scusandosi.
- ...Qui ci posso pensare io, a parte la Torre, stiamo tutti bene. - affermò Bianca, avvicinandosi a Nozomi e costringendola a rimettersi in posizione eretta, abbracciandola. - Sono cose che capitano, non potevi prevedere il tradimento di un uomo a te caro. - aggiunse poi, staccandosi da lei e osservandola negli occhi ambra – Pensate a salvare la bambina e state molto attenti. -

La brunetta annuì e ringraziò, voltandosi e osservando gli altri tre boss, che sembravano essere d'accordo con lei. Dopotutto, la priorità era salvare la sciamana prima che Stanford attuasse il suo piano. Dovevano solo sperare che Haynes stesse bene, non potevano lasciare che lo scienziato mettesse le mani su entrambi.

- Allora partiamo subito. - affermò Sirius.
- Aspettate. - l'albino richiamò la loro attenzione, perplesso. - Stanno arrivando i medici, dobbiamo prima medicare Nando – spiegò.
- Ma c'è tutto il tempo, non deve mica venire con noi. - il Notturno sembrava confuso, osservò il ragazzo mascherato con curiosità.
- Nando resta qui con te, no? - disse Nozomi, dando voce ai pensieri degli amici.
- Che stai dicendo, Nono? - Cristal alzò un sopracciglio e la sua espressione mutò, per la prima volta da quando erano arrivati in Alaska. - Io vengo con voi. -
- Eh? Ma non devi aiutare... c'è un'emergenza qui! - esclamò lei, confusa.
- Bianca e Livyen sanno esattamente come coordinare le più disparate situazioni, possono tranquillamente fare a meno di me. - spiegò lui, tornando ad essere severo – Siete voi che avete bisogno di una mano, considerando dove siete diretti. -
- Tra l'altro, l'avevo detto che la base di Stanford era in Italia. - aggiunse Nando, incrociando le braccia.
- … Probabilmente Haname e gli altri due l'avranno già trovata. - ipotizzò Duchesse, ricordandosi che la ragazza e gli altri due guardiani si erano messi all'inseguimento dei cloni.

- Ah, fratello! Mi ero dimenticata di dirti che gli upgrade dei compact sono pronti! - rivelò Biancaneve, raggiante.
Il Neveria finalmente incrinò il suo sguardo serio e freddo, lasciando posto ad un soddisfatto sorriso.
- Perfetto. Una buona notizia. - esclamò, voltandosi poi verso i presenti – Appena avremo concluso qui, partiremo subito per l'Italia. - portò la sua attenzione sul boss degli Sconosciuto – Dove si trova la base di Stanford? - chiese.
- No, aspetta. - Nozomi richiamò la sua attenzione, era abbastanza seria – Non possiamo andarci da soli, dobbiamo riunirci con gli altri. -
- Si erano divisi in due gruppi, a quanto ricordo. - Sirius alzò lo sguardo, pensieroso – Tre avevano seguito i cloni, gli altri erano diretti dagli Elektrica. -
- Andiamo alla base degli Elektrica, allora. - affermò lei, sicura. - Dove si trova? -
- Vicino Roma. - il boss degli Elegantia ammiccò, la loro prossima destinazione era decisa.



***



L'anziano aveva alzato lo sguardo oltre l'uscio, appena il giovane dai capelli verdi aveva varcato l'ingresso della sala.
Si alzò dalla sedia su cui era accomodato, con un ghigno si avvicinò al ragazzo e osservò il bambino assopito, che il ragazzo stava trasportando sotto il braccio.
Fece cenno di seguirlo e raggiunsero la saletta adiacente, posizionando il bambino su un lettino abbastanza scomodo, molto simile alle barelle utilizzate negli ospedali. Accanto a lui, un'altra bambina giaceva addormentata, i lunghi capelli rosa erano sciolti sul materassino bianco.
Clover II le lanciò un'occhiata, curioso. Dopotutto, erano entrambi creature particolari e dalle abilità fuori dal comune.


- Bene, bene. - lo scienziato iniziò a visitare Haynes, osservandolo da capo a piedi e controllando il suo corpo con interesse.
- Perchè non ne bastava solo uno? - chiese il verde, all'improvviso – Pensavo dovessi solo scoprire la verità riguardo le sette fiamme. -
- Ovviamente, userò la bambina per quello. - rispose l'uomo, continuando il suo lavoro con meticolosità. - Tuttavia, ho bisogno di un altro sciamano. - aggiunse poi, voltandosi verso Clover – Li hai uccisi tutti, abbiamo soltanto questi due. Sono molto preziosi, sai? -
- Certo. - rispose il verde, perplesso.
- Ad ogni modo, ho notato che questo bambino ha le fiamme più deboli delle femmina, perciò sarà utile all'altro scopo. -
- Cosa hai intenzione di farci? - chiese lui, curioso.
- Devi usarlo per raggiungere la Capitale Perduta. - si sistemò l'occhialino, osservandolo con serietà – Sono abbastanza sicuro che l'ultimo oggetto di cui ho bisogno si trovi lì. -
- Gli sciamani hanno qualcosa a che fare con quel posto? - chiese.
- Eh, Clover, in verità ti dico che gli sciamani sono gli unici a poter aprire le porte per quel luogo. - rivelò lui.
- D'accordo. Se pensi che l'oggetto che cerchi si trovi lì, andrò a prenderlo. - rispose il verde, con tono obbediente.
- E mentre tu svolgerai il tuo compito, io studierò questa bella bambina~ - ridacchiò, allontanandosi da Haynes e avvicinandosi a Lilium – Le sue sette fiamme saranno la chiave! -
- Una chiave? - chiese Clover, sempre più curioso.
Stanford sghignazzò fastidiosamente, poggiandosi sul lettino e osservando la piccola con uno sguardo inquietante.
- Ricordi cosa accadde al tuo predecessore? - chiese, voltandosi verso di lui – Quell'incredibile potere, scaturito dalla Madre e dal Seme! - agitò la mano, convinto – Cosa accade se uniamo la fiamma del cielo con quella della terra? - chiese ancora, avvicinandosi al verde e osservandolo negli occhi arancioni – Si apre la porta... per l'orizzonte! - esclamò, voltandosi di scatto e tornando vicino alla bambina.
- Horizon... - sussurrò lui, pensando al nuovo esperimento dell'uomo – Vuoi unire tutte le fiamme... e darle a lui? -
- IL CAOS! - urlò poi, continuando la sceneggiata melodrammatica – Unisci le fiamme e cosa ottieni? IL CAOS! Il potere che usarono quei due ragazzi, senza nemmeno rendersi conto di ciò che stavano facendo! Che enorme spreco! -
- ...Darai tutto questo al mio fratellino? - chiese lui, incerto.
- Tsk, non è certo tuo fratello. - Stanford si sistemò nuovamente l'occhialino, guardandolo torvo – Tu sei solo un guscio vuoto, ricordatelo. -

Il verde si morse il labbro, incerto. Cos'era quella sensazione che stava provando, in quel momento? Qualcosa di umano, di doloroso e immensamente fastidioso. Non sapeva esattamente di che sentimento si trattasse, ma non lo sopportava.

- Ad ogni modo, la nascita di Horizon è vicina. - disse lui, avvicinandosi ad un mobile e prendendo un flaconcino violaceo, voltandosi e arrivando nuovamente vicino a Clover, che lo afferrò con perplessità. - Fa il tuo dovere e usa il bambino per entrare nella Capitale Perduta. - disse lui, nuovamente serio – Quando Zon si sveglierà, avrà bisogno della sua arma~ Non vorrai lasciarlo tutto nudo, spero! -
- O-Ovvio che no... - rispose Clover, confuso e amareggiato.
- Bene! Allora ti conviene tornare con l'ultimo Hell Ring~ -

   
 
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