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Autore: moni_cst    26/06/2014    7 recensioni
Castle e Beckett dopo un periodo di separazione, per motivi di lavoro, si concedono una vacanza nell'arcipelago delle Isole Keys e, mettendosi sulle orme di Hemingway, si ritrovano coinvolti in un omicidio con testimone.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Cap. 3  IL VECCHIO E IL MARE

Nuove promesse, nuovi momenti d’amore e nuove risate li cullano fino a quando il sonno ha la meglio su di loro.

 

L’amaca la dondola mentre legge un libro, rilassandosi. Gli occhi si socchiudono per la notte insonne e per la stanchezza delle ultime settimane di lavoro. Il tiepido sole mattutino che arriva a lambirle le gambe rende il momento ancora più piacevole.

Sente rumori all’interno del resort e si chiede cosa stia combinando Castle e perché non l’abbia ancora raggiunta là fuori a godersi un po’ di relax.

Non finisce di elaborare il suo pensiero che lo vede arrivare. Sorride pensando a quanto le sembri oggi ancor più bello del solito. Castle si avvicina, allegro e di buon umore, mostrandole una bottiglia di vino.

“Pigrona! Dai, andiamo!” la esorta ad alzarsi allungando una mano per aiutarla a scendere.

Kate, ancora assonnata, non riesce a capire dove voglia andare e cosa ci faccia con una bottiglia di vino in mano di primo mattino. Trattiene a stento uno sbadiglio e cerca di tirarsi su, cosa non semplicissima vista l’arcuatura dell’amaca.

“Cosa vuoi fare con quella?” indica la bottiglia “ho ancora i postumi del vino bevuto questa notte.”

“Questa? L’ho riempita con il caffè. Non abbiamo un termos.” Rick fa una smorfia come a sottolineare che dovranno bersi caffè freddo.

“Ma dove vuoi andare?” chiede Kate, ormai svegliatasi del tutto, sorpresa dell’energia del suo uomo che, oltre ad avere dormito molto poco quella notte, aveva anche sei ore di fuso orario da smaltire.

“Hai presente Hemingway?” le domanda.

“Cosa? Che c’entra adesso?”

“Hai detto tu che avremmo fatto una vacanza sulle orme di Hemingway, giusto?” domanda sempre più eccitato.

Kate comincia a preoccuparsi. Sicuramente Rick ha fatto una delle sue pensate strambe. Quelle che all’inizio la preoccupano tanto ma che poi, quando si lascia convincere, la divertono come non mai. Un flash improvviso le riporta in mente pomeriggi domenicali passati a giocare a Strip Laser Game. Se glielo avessero raccontato qualche anno prima avrebbe sicuramente pensato che la cosa fosse impossibile. E invece… Aveva scoperto che non c’era nulla di più terapeutico di passare un pomeriggio a giocare in casa, una vera guerra all’ultimo vestito che li portava a rincorrersi in tutto il loft fin quando, sudati e affannati, si ritrovavano a combattere l’ultima battaglia facendo un corpo a corpo all’ultimo respiro, rotolandosi in qualche angolo nascosto.

Sorride.

“Castle,  siamo venuti a Key West, abbiamo preso una macchina degli anni sessanta e stiamo godendo dello spettacolo che Hemingway …”

“Sbagliato!” la interrompe.

“Cosa?”

“Dobbiamo ancora iniziare a seguire le orme di Hemingway. Qual era il suo hobby preferito?” solleva un sopracciglio e la guarda in attesa di godersi la sua reazione quando fosse arrivata alla soluzione.

Kate si alza lentamente, alza un sopracciglio, corrugando la fronte pensierosa.  Poi sgrana gli occhi come se una folgore l’avesse colpita all’istante.

“No! Scordatelo, Castle!” agita la mano aperta davanti a lui.

“Sarà fantastico, invece!” le si avvicina e l’abbraccia.

Kate rintana la testa nel suo collo, fa il broncio e, come a scongiurare l’inevitabile, rassegnata, sussurra:

“Ok. Forse ho capito male. Voglio vedere se hai il coraggio di dirmelo ad alta voce...”.

Castle non se lo fa ripetere due volte, la stacca da sé per godersi la sua reazione ed esclama entusiasta

“La pesca al marlin!” ride di gusto vedendo Kate che si porta entrambe le mani a coprirsi la faccia mentre la vede maledirsi per aver avuto quell’idea della vacanza a tema.

“Dai Kate! Bastano costume, ciabattine e una felpa per stasera” poi indica una delle borse termiche che avevano utilizzato per la spesa e aggiunge “ho già preparato il caffè..” alza la bottiglia che aveva ancora in mano “…dei tramezzini e ho tagliato un paio di fette di quella torta magnifica che hai comprato ieri. Un po’ di frutta e siamo a posto per tutta la giornata”.

Cinge con il braccio le spalle di Kate, le dà un bacio e la rassicura che si divertiranno moltissimo.

 

 

Il molo è pieno di pescherecci moderni, yacht di ogni tipo, bellissime barche a vela ancorate. Castle e Beckett si avvicinano ad un gabbiotto in prefabbricato dove un uomo di colore li accoglie con un caloroso saluto ispanico.

“Buenos dias, señor” dice rivolgendosi solo a Rick.

“Buenos días. Yo y mi novia me gustaría hacer una excursión en barco” prova a chiedere improvvisando una frase in spagnolo all’istante.

Sembra che il suo idioma arrangiato conquisti la simpatia dell’affittabarche perché, dopo una lunga contrattazione, Castle riesce ad ottenere un po’ di sconto ma si è impegnato a prendere la barca per due giorni consecutivi. Svolte tutte le pratiche necessarie per l’assicurazione, si incamminano tra le imbarcazioni. Possono scegliere quella che preferiscono e trattare con il pescatore i dettagli.

Così camminano nel molo e Kate ne individua una che le piace per il nome “Santiago” che tanto le ricorda Il vecchio e il mare, capolavoro di Hemingway. Se deve essere vacanza a tema, che lo sia fino in fondo! Inoltre a bordo c’è anche un bambino. Pensa che potrebbe intrattenersi un po’ con lui se la questione della pesca diventasse noiosa.

“Buenos dias, señor” saluta Rick, rivolgendosi ad un signore anziano che sta aiutando il bambino a sistemare le esche.

“Non amo i bianchi che parlano spagnolo.” E’ la calorosa accoglienza.

“Ok. Ricevuto. Io e la mia signora vorremmo fare un’uscita per pescare”.

“Oggi non esco.” risponde l’anziano senza alzare la testa dal suo lavoro.

“E cosa sono quelle?” chiede Castle indicando le esche che stanno infilando negli ami.

L’anziano solleva la testa per guardare l’americano e la sua signora che aspettano una risposta. Scruta l’orologio e poi li osserva di nuovo.

“Bene. Venite! Mi chiamo Esteban Aguirre e lui è Juan. Salite”.

“Ma Esteban! E l’avvocato americano?” chiede Juan.

“Ha più di un’ora di ritardo. Inaccettabile.”

Castle scambia una veloce occhiata con Kate mentre la aiuta a salire sulla passatoia che unisce il motoscafo al molo.

Allunga una mano ad Esteban per salutarlo e presentarsi ma quello le porge il gomito per evitare che si sporchi.

“Ciao Juan, io sono Kate e lui è Rick” dice la donna con un sorriso.

“Hola.”

Finite le presentazioni, Esteban mette in moto e prende il mare. Pochi minuti dopo, girano il promontorio a sud e un paesaggio spettacolare si apre ai loro occhi. La costa è frastagliata, con numerose rocce che affiorano al livello del mare, l’acqua è cristallina e assume vari toni di azzurro. Uno stormo di uccelli li sorvola per poi tuffarsi su un branco di tonnarelli già decimati dai numerosi pescherecci in loco.

“Andiamo lì?” chiede Kate indicando quel luogo così ameno.

“Quello è il Morro. No, sono passato da qui solo per farvi vedere questo tratto di costa.” detto questo, vira e punta verso il largo.

“Non vorrai stare in mezzo a tutta quella gente? Noi andiamo in mare aperto!” esclama Castle, eccitato come un bambino, mentre le mette un braccio intorno alle spalle.

“Non sia mai. Noi abbiamo ambizioni più alte, giusto?” lo sfotte.

Esteban, che ridacchia insieme a Juan per quella coppia così divertente che gli è capitata oggi, ribatte:

“Non è esatto, Señora, noi abbiamo ambizioni più PESANTI! Non più alte!”.

Kate sgrana gli occhi e si chiede cosa dovrà mai pescare ma non può fare a meno di ridere per quella battuta.

“Signora, se lei viene a tenere il timone io e Rick scendiamo le lenze”.

Non ha mai guidato in vita sua un motoscafo e, sebbene sia solo un peschereccio, ha notato che il motore risponde bene.

Si divertirà.

Quando Esteban e Rick hanno finito di sistemare tutto l’occorrente, Esteban riprende il timone e dà qualche piccolo suggerimento per un’ottima e fruttuosa pesca. Kate si dirige verso la poppa dove Rick è seduto sull’apposito seggiolino, avendo  già indossato la cintura di sicurezza.

Juan gliene porge una identica e la aiuta ad infilare la lunga canna nello spazio al centro dell’imbraco.

“Allora Kate? Emozionata?” Rick parla con fare dolce ma è visibilmente esaltato.

Nel frattempo Kate si è riconciliata con questa stramba idea della pesca. Fino ad ora hanno visto panorami mozzafiato e alcuni delfini li hanno accompagnati per un lungo tratto di mare, saltando  non molto distante dalla loro barca. Uno spettacolo che difficilmente dimenticherà.

“Mi raccomando GRINGO, attento alla frizione del mulinello” grida dal suo posto di comando Esteban.

“Tranquillo. Ho memorizzato ogni tua parola” risponde Rick, spiegandole subito dopo come avrebbe dovuto usare il grande mulinello.

Le ore trascorrono veloci e nessun fantomatico pesce si è avvicinato alle loro lenze. Passano  il tempo a chiacchierare, a ridere, a godersi il sole e la distesa di acqua blu che li circonda. Una leggera brezza rende l’aria piacevole e il caldo sopportabile mentre ogni tanto guardano Juan, instancabile, che lavora da buon mozzo sempre con il sorriso sulle labbra.

Mentre ridono e scherzano, immaginandosi vari scenari del loro matrimonio, uno strattone forte abbassa la canna di Kate che a fatica non perde l’equilibrio.

“Meno male che siamo legati a questi seggiolini, sarei già in acqua!” dice riprendendosi dalla sorpresa.

“Lascia andare la lenza” la incoraggia Rick “dai filo”.

Kate cerca di ricordarsi le spiegazioni che poco prima le avevano dato e con le dita veloci sblocca il freno.

“Ma quanto filo… è lunghissimo….” afferma, mentre vede la lenza trasparente scorrere velocissima tra gli anelli della canna.

“600 metri” grida Juan che ha sentito.

“Diventa sempre più spesso!!!” esclama Kate.

“Perché così è più resistente. La parte vicino al pesce è sottile ma lontano dal pesce usiamo lenze più spesse per avere maggiore garanzia di tenuta” interviene Esteban.

“E che dobbiamo catturare Godzilla?” borbotta tra sé e sé Kate.

Rick non può fare a meno di sorridere e di guardarla mentre lotta con quella canna che tira da morire. La trova terribilmente sexy con il viso arrossato per lo sforzo, concentrata mentre cerca di gestire una situazione a lei così poco consona. La guarda compiaciuto e pensa a come dirglielo senza che le lunghe orecchie di Juan ascoltino.

In lontananza, il pesce si intravede tra le onde.

E’ salito in superficie e gira in centri concentrici sempre più larghi. Poi di nuovo non si riesce più a vedere. Sembra sia scomparso nel nulla quando, all’improvviso, un guizzo lo porta sopra il pelo dell’acqua. Uno splendido esemplare di pesce spada salta un metro fuori dal mare e Kate rimane affascinata nel vedere quella sfavillante, lunghissima lama argentea che brilla alla luce del sole. L’inarcatura del marlin, quasi sospeso in aria, accentua lo scintillio delle squame argentee che brillano come un diamante colpito da un raggio diretto del sole. Spruzzi di acqua si sollevano alti quando la preda si rituffa nel suo ambiente naturale, risvegliandola da uno stato di trance.

“Lascia, lascia correre il filo” grida eccitato dal timone Esteban “Signora, è la tua giornata buona. Ayi Caramba! Señora”

Kate guarda Rick con occhi smarriti e improvvisamente tristi. E’ frastornata dalle grida di giubilo di Esteban e di Juan ma sente che non ce la fa.

“Non ce la faccio Rick!” implora.

“Aspetta, ti aiuto io” si slaccia dal suo imbraco per prendere in mano la canna e sorreggerla, alleviandole un po’ di peso e tensione dalle braccia.

Kate si gira verso di lui, grata del suo aiuto, ma non può mentirgli.

“Rick non ce la faccio a UCCIDERLO!” esclama con angoscia.

Castle rimane stupito.

Non aveva capito.

Come poteva non averci pensato?

Si sofferma per un momento in quegli occhi che tanto ama, poi non ha dubbi sul da farsi. Prende in mano l’anello della frizione e blocca il mulinello.

Il pesce spada fa in tempo a fare un altro salto ancora bloccato e legato alla barca dalla lunga lenza ma, quando atterra nell’acqua, la tensione del filo vibra producendo un suono, finché non si spezza.

Kate sorride e con un sussurro lo ringrazia, accennando appena le parole che rimangono sulle labbra.

“¡Vamos hombre! Come hai fatto a sbagliare? Te l’avevo spiegato come funzionava… Ho perso centinaia di metri di lenza!” esclama il vecchio con fare risentito.

Esteban non riesce a comprendere il gesto di quell’americano.

Sembrava sveglio e ha fatto un errore grossolano.

Poi li osserva attentamente. E capisce.

Sorride tra sé, senza aggiungere altro.

 

 

Spazio di Monica:

 

Finalmente la vacanza a tema prosegue con l’hobby preferito da Hemingway: la pesca. Kate non è tanto convinta ma si adegua e Rick … è felice come un bambino.

Una giornata diversa per i Caskett.

Vi aspetto al prossimo e grazie a tutti!

  
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