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Autore: Kyl8    26/06/2014    0 recensioni
Come riuscire ad amare una donna? Questo e quello che vuole scoprire Piero facendosi aiutare dalla sua vicina di casa, Emma.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Entrarono nell’appartamento di Piero e Emma lo fece sedere sul divano. Prima che richiudesse la porta Gipsy riuscì ad entrare furtiva e si andò a sedere sul tappeto del soggiorno. –Attenta ai vetri- disse Emma al cane.
Mentre stava rialzando la scala Piero le si avvicinò –Aspetti, la aiuto- Per tutta risposta lei lo rispinse sul divano. –Dove posso trovare una scopa e una paletta per raccogliere questo- disse Emma indicando la lampadina rotta sul pavimento. –Nello sgabuzzino, in fondo al corridoio-
Dopo aver finito di pulire, Emma andò in bagno e prese della bambagia e del disinfettante per curare la mano di Piero che, durante tutto questo periodo, era rimasto incollato sul divano con il ghiaccio sulla testa che ancora gli pulsava e lo sguardo preoccupato rivolto verso Gipsy, la quale era seduta di fronte a lui e lo guardava ringhiandogli sommessamente di quanto in quanto.
Emma si sedette sul divano e gli prese la mano cominciando a tamponare il piccolo taglio, ma gli occhi di Piero non si scollavano dal cane. –Non gli piaccio vero?- -No, lei non LE piace, è una femminuccia.- -Mi scusi. AHI!- Emma sorrise pensando alle dinamiche dell’evento –Mi dica se la mia ricostruzione è giusta: è salito sulla scala per cambiare una lampadina, ha perso l’equilibrio ed è caduto sbattendo la testa, rompendo la lampadina e ferendosi la mano. Giusto?- -Prima mi è scivolata la lampadina. Per questo ho perso l’equilibrio- rispose Piero con aria sconfitta. La ragazza gli rise in faccia, poi si trattenne –Mi scusi- disse con aria divertita –E che avevo un’altra opinione di lei. L’avevo sempre pensata come un gran figo, uno di quelli perfettini, che quando camminano non inciampano, non vengono infastiditi da insetti, non vengono presi di mira dai piccioni- -Lei mi ha pensato?- Disse Piero con un sorrisino malizioso che fece arrossire Emma. Ecco, stava recuperando punti. Questo era Piero: l’uomo affascinante che faceva arrossire le donne con un semplice sguardo, non l’imbecille che cade dalla scala per cambiare una lampadina o che cerca un libro che spieghi come potersi innamorare. –Non volevo dire questo- rispose Emma imbarazzata –Intendevo che quando la guardavo, NO! Quando la immaginavo…sto peggiorando la situazione- Si alzò e andò a buttare la bambagia sporca. –Per fortuna il taglio non è profondo ma dovreste metterci ugualmente un cerotto su quella mano- -Perché non darci del tu?- -Dovresti metterti un cerotto- ripeté Emma sospirando. Piero andò in bagno per cercare un cerotto nel mobiletto e sentì la voce di Emma provenire dall’altra stanza –Come mai non sei fuori questa sera? O in compagnia di una bella ragazza?- -Perché non ne avevo tanta voglia- Tornato in soggiorno trovò la ragazza che faceva scorrere lo sguardo lungo i titoli della sua scarna libreria -Cos’è questo?- domandò prendendo dallo scaffale “Il cuore è un muscolo: allenalo!”. –Lascia- disse Piero fiondandosi su di lei e strappandole il libro di mano corrucciando la fronte. –Scusami tanto, ma quella offesa dovrei essere io e non tu! Oggi sei letteralmente scappato dalla mia libreria snobbandomi “Amare e lasciarsi amare” che, fattelo dire da una che se ne intende, è mooolto più approfondito ed efficace di questo manualetto da quattro soldi- -Questo l’avevo già- -Sa di nuovo. Ed è impacchettato- -Me l’hanno regalato. E non l’ho mai aperto- -Certo, come no. Andiamo Gipsy- Il cane balzò in piedi e si piazzò accanto a Emma.
   
 
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