Il mio posto felice
Nove giugno duemilaquattordici
Stasera, stasera più delle altre sere, le mancanze tornano a farsi sentire, la tua mancanza, soprattutto, torna a farsi sentire. È tutto buio fuori dalla finestra ed io ho paura ad accendere la luce; voglio il buio, voglio il male, il dolore, il terrore.
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‘Vai nel tuo posto felice’ mi ripeto. ‘Vai nel tuo posto felice’. È così che faccio sempre, quando il male, il dolore, il terrore mi risucchiano senza farmi respirare; mi scelgo un ricordo e vado nel mio posto felice. Con la mente, con il cuore. Tengo gli occhi serrati e rivivo momenti, per lo più momenti con te.
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C’è un ricordo, uno in particolare, in cui viaggio spesso, troppo spesso: sono alla stazione, da sola, in mezzo a un milione di persone, di sconosciuti, eppure sono da sola.
Una campana, un treno arriva al binario. Mi volto. Scendono i passeggeri, uno, due, dieci. Poi scendi tu, mi guardi, sorridi. Fai cadere i bagagli per terra e mi corri incontro.
Mi trovi, mi abbracci.
Sei a casa, lo sai.
Non ricordo altro di quel giorno, questo è abbastanza.
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Stasera, stasera più delle altre sere, le mancanze tornano a farsi sentire, la tua mancanza, soprattutto, torna a farsi sentire. È tutto buio fuori dalla finestra ed io ho paura ad accendere la luce; voglio il buio, voglio il male, il dolore, il terrore. Ma sappi che, se mi scelgo un ricordo per fuggire, è solo per te; sappi che stasera, anche se mi manchi più delle altre sere, so per certo che non verrai, tu non vieni mai. Sappi che mi hai fatto male, così male che ora, ogni volta che qualcuno mi regala un abbraccio, è una pugnalata al cuore. Sappi che ti detesto per questo, per tutto.
Ma, nonostante tutto, sappi che sei tu il mio posto felice.
Vorrei dirtelo, ho immaginato mille volte il modo in cui te l’avrei detto, milioni di film su come mi avresti capito al volo e mi avresti baciato. Saremmo stati nudi, sotto coperte di lino color perla, con il mio mento appoggiato sul tuo torace e le tue mani che vagavano sulla mia schiena. ‘Sei tu il mio posto felice’, così ti avrei detto, e tu avresti capito quanto ho ancora bisogno di te; ‘Sei tu il mio posto felice’.