Si sistemo gli occhiali sul naso,più per frustrazione,che per vedere meglio. Apre gli occhi e vede che nemmeno la sua espressione accigliata leva il sorriso compiaciuto del professore,che sembra sicuro di essere dalla parte del giusto.

“Quindi vuole che io rischi tutte le medie di quest'anno seguendo lo studio di quello lì?” cercò conferma Sebastian Smythe,più per mostrare quanto sia ridicolo il piano dell'uomo.

“Smythe so per certo che aiutarlo a studiare per un test non influirà sui tuoi voti,anzi potrei aggiungere qualche punto in più a te ,se ci tieni” disse quindi quello,con un sorriso compiaciuto.

Sebastian guardò ancora una volta il ragazzo seduto al banco in seconda fila,leggermente distanziato dalla cattedra a cui lo aveva richiamato quello smidollato,manipolatore,incapace professore. Stava seduto scomposto,scocciato quanto lui e guardava fuori dalla finestra.

Odiava i tipi come lui che facevano i gradassi per poi uscire da qualsiasi guaio solo grazie alla faccina innocente. Già quello che sembrava uscito dalla pubblicità di Giorgio Armani da dietro,davanti presentava la faccia di un angelo ,ugualmente etereo. Kurt Hummel con la sua giacca di pelle, jeans stretti ,ma a vita bassa e anfibi scuri confondeva le menti della gente.

Costa ammettergli,ma aiuterà quel bastardo che ha conquistato tutta la scuola con i suoi modi da dolce stronzetto,quei bonus di voti lo hanno corrotto abbastanza.

“Va bene,Hummel passerà quel esame” dice sospirando. Al che il professore esce con un sorriso compiaciuto. Deve esserlo molto perchè ha appena obbligato Sebastian Smythe,l'incubo dei professori per la sua superbia,a fare ciò che voleva.

Kurt sentendo uscire il vecchietto gira la testa e si passa la mano sui capelli e la ferma all'altezza della guancia per poter poggiare il capo. Sebastian non può ammettere di aver visto il tutto al rallentatore,sotto quella luce del sole che sembra voglia carezzare quel volto e quei cappelli soffici.

“Allora Smythe?” chiede Hummel. Niente più. Non da nessun indizio a cosa il suo allora si riferisce. Sebastian non può essere più frustrato,si sistema gli occhiali. E poi guarda Hummel non nascondendo l'irritazione.

“Cosa vuoi?” sputa fuori,e sa di sembrare ridicolo.

Il ragazzo si alza dal suo posto e si avvicina con passi dondolanti,abbastanza lenti da poter essere ammirato con quella maglia grigia,leggermente larga sulle spalle e petto,ma irrimediabilmente stretta a stringere la vita sottile. Sebastian sa che non dovrebbe contemplare così tanto il ragazzo,spera vivamente che quel sole che rende il contorno dell'altro luminescente si rifletta sui suoi occhiali e copra almeno un poco il suo sguardo. In caso contrario il mondo sarebbe ingiusto,dare tutte le fortune a solo uno dei due.

Il ragazzo si ferma di fronte a Sebastian e infila le mani nelle tasche dei jeans da sembrare indifeso,solo un po.

“Solo sapere quando mi vuoi per studiare per il fantomatico test”disse rivolgendoli un sorriso.

Ecco la tattica Hummel che ha fatto battere il cuore di mille fanciulle,per poi essere distrutto quando il ragazzo le rifiuta tutte,perchè preferisce il cazzo.

Sebastian si tocca di nuovo gli occhiali proprio sopra il naso, non si vuole scomporre di fronte a quel tizio che sa che non fa altro che divertirsi una volta fuori dall'edificio scolastico.

“Ci vediamo i giorni dispari della settimana per due ore dopo la scuola”dice pacato.

Prima che possa fare qualsiasi altra cosa il ragazzo di fronte a lui gli sfila gli occhiali e si allontana leggermente sogghignando.

Li osserva un momento per poi metterseli addosso,ignorando i vari richiami di Sebastian a ridarglieli.

“Sapevo che erano finti!” dice molto compiaciuto “Non pensavo davvero che fossi cosi patetico da portare questi per sembrare più intelligente.”

Sebastian si morde il labbro per la rabbia e scatta per recuperare gli occhiali,ma l'altro si scosta e finisce per cadere ed essere trattenuto da un faccia a faccia con il pavimento ,dalla mano dell'altro.

“Che vuoi da me Hummel? Ti aiuto con la scuola per chissa quale contorto desiderio del prof,non ti basta?” urla Sebastian,alzando di scatto il volto verso il ragazzo di fronte a lui.

Quello gli sorride maligno “Sai sono un tipo molto maniacale in alcune cose,la pulizia ,l'ordine anche se non si direbbe.” bisbiglia non perdendo il contatto con gli occhi “ Poi adoro osservare attentamente le cose che mi piacciono,per poi prenderle per me”

Sebastian lo guarda confuso,non dovrebbe essere qui,ma da qualche altra parte a studiare o fare altre cose più produttive. In più non gli piace per nulla come stanno prendendo piega le cose,almeno non dovrebbero.

“Come ha a che fare con me cosa ti piace,viscida checca?” chiede con sfida.

La reazione di Sebastia fa ridacchiare Kurt . “ Ha a che fare, chi ti dice che i piani contorti fossero del professore?” dice abbassandosi e allineando i loro volti.

Seduto sui talloni si sfila gli occhiali e li rimette dolcemente su Sebastian, indugiando con le mani sul volto di quello. Poi lo lascia sorridendo come compiaciuto di come abbia sistemato gli occhiali ,sembrando di nuovo il dolce angioletto.

“Allora ci vediamo tutti i giorni dispari della settimana dopo la scuola ,finche non avrò passato il test no?” dice alzandosi e camminando verso la porta “mi sa che sarà un anno veramente spassoso!” commenta prima di uscire.

E Sebastian si sente rosso per l'imbarazzo e per la rabbia. In primis perche Hummel sembra aver scoperto la sua montatura di secchione glaciale. E poi gli sembra che lo prenda in giro sulla durata del loro studio condiviso,perchè Sebastian sa che non gli serve più di due settimane,tre al massimo per far prendere a chiunque il massimo dei voti. Non un anno.

Sa decisamente di odiare quel Kurt Hummel, con la sua apparenza da figo ma dolce che ammaglia tutti,persino lui. Lui che ha sempre saputo che in realtà era uno stronzo che godeva a rifiutare le ragazze incantate. E ora solo in un aula non sa veramente come agire,ben consapevole di essere caduto nella rete di seduzione insolita di Hummel.