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Autore: Blue Eich    27/06/2014    1 recensioni
Hello, friends! Mi chiamo Siena Kiku, ho tredici anni e due sogni nel cassetto.
La mia vita cambiò radicalmente quando papà decise d'iscrivermi all'accademia migliore di Ferrugipoli: la Formation Ability Academy. Non perché pensava al mio futuro, ma come punizione. Mi aspettavo un collegio – senza suore – dallo stile di vita meccanico e gli studenti seriosi, invece sbagliavo…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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- Questa storia fa parte della serie 'Distance: doesn't matter'
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Distance: doesn't matter.

29. Regina delle lotte

 

«No!» Nicolas si accasciò a terra dalla disperazione. «No… No! No!»

«Accettalo, Chicco» sussurrai, a bocca aperta. «È Azu la nostra regina!»

L'interessata fece un pallone con una chewing-gum, guardando con dolce fierezza la piccola Kira a bordo campo.

«Mi sono fatto battere. Da una ragazza.» Derrick non sapeva più dove sbattere la testa: oltre a rifiutare le sue avance, la bionda era fredda e composta anche in battaglia.

Quindi era deciso: Azuma Eri avrebbe rappresentato la 1^A ai Campionati di Lotta 2012-2013. Perlomeno, per le ultime sessioni d'incontri quel giovedì avevamo saltato motoria.

«Ah, povero piccolino!» Mia cugina diede un pizzicotto alla guancia dell'amico, che in precedenza si era vantato di averla sconfitta.

Ryder invece gli assestò una pacca un po' forte sulla spalla: aveva chiesto ad Azuma di non perdere contro nessun altro dopo averlo battuto, perciò era felice che avesse mantenuto la promessa.

I due si beccarono uno sguardo assassino che faceva concorrenza a quello di Elia, ogni qualvolta una persona che non fosse Achille gli rivolgeva la parola.

 

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Fissavo con svogliatezza l'insalata russa nel mio piatto. Troppi carboidrati e come se non bastasse l''odore fresco della maionese mi dava la nausea.

«Sai» disse Naomy, disinvolta, mentre ingoiava un boccone. «Andrey oggi passerà tutta la giornata con Anastasia. È sul punto di chiederle di trasferirsi in camera nostra…»

Repressi un sorrisino. «Gelosa?»

«Un po', ma non mi sembra un tipo da incesto!» esclamò, soffocando una risata al sol pensiero. «Lei e Cassandra Demon hanno litigato, così va a piangere dal fratellone.»

«Che cosa dolce» commentai, perdendomi a vagare con la fantasia. Sarebbe stato bellissimo avere un fratello maggiore… Non ne avevo, purtroppo, ma ci sarebbe voluto un capitolo intero per spiegare le origini della mia famiglia. «Ma perché hanno litigato?»

«Boh, è un mistero» rispose la mia vicina, con una scrollata di spalle. «Penso perché Anastasia ha detto un segreto di Cecilia a qualcuno e lei l'ha insultata.»

Cecilia Clover non mi era così antipatica, tranne quando stuzzicava Leonard o passava le unghie su una limetta durante le ore di religione.

«A parte questo imprevisto, le cose tra me e Andrey non potrebbero andare meglio. Abbiamo “re-inaugurato” la stanza» mi confidò, orgogliosa, rimirando l'anellino luccicante al dito.

«What

«Beh… Abbiamo tagliato lo scotch che divideva tutto a metà, ahaha! E tu? Come va con Leonard?»

«Ehm… La Merodi ha scritto un assolo per noi due» ammisi, torturandomi le mani con la forchetta ancora pulita.

«Un assolo? Ma è fantastico!» Naomy batté le mani, entusiasta. «E lui? Come l'ha presa?»

Sospirai. «Ancora non lo sa, la settimana scorsa aveva mal di pancia e non è venuto.»

 

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«Come oggi non ci sei?» squittii, in preda al panico. «Io, te e Francy siamo gli unici che non hanno fatto neanche un'assenza! Non abbandonarmi!»

Azuma sospirò, aprendo di più la porta della sua stanza. Tutto come al solito: un'altissima pila di libri occupava il suo comodino, insieme a un distinto beauty case. Ignorandoci, Kira si crogiolava sul letto con un pezzo di corda tra le fauci.

«Eh, mi dispiace! Devo andare con Yakumo al Centro Commerciale.» La guardai male, finché non specificò: «Tra una settimana è l'anniversario di matrimonio dei nostri genitori, volevamo comprargli qualcosa…»

Annuii, assorta. L'avevo vista sua sorella, qualche volta. Le assomigliava, con la differenza ch'era più alta e portava un taglio più corto e vaporoso. Francamente, erano le persone più responsabili che avessi avuto occasione di conoscere, Leila a parte.

«Non posso che augurarti buon divertimento» mi disse, con un piccolo sorriso. «Ora devo prepararmi. A stasera!»

Dopo averla salutata, strinsi il flauto come fosse un fioretto e marciai verso l'aula musica. Mi rimanevano Scarlett e Crystal, se non altro. Shinx mi diede una leggera scossa per ricordarmi della sua presenza fuori dalla porta, stordendomi un po'.

 

«Ma prof!» protestò Leonard, di fretta. «Ne è proprio sicura?»

«Ovvio.» La Merodi, china, stava sistemando delle fotocopie sulla cattedra ed era il ritratto della calma. «Voi avete un talento eccezionale.»

«Ci sono molti salti di tonalità… Non credo di riuscirci.»

«Idem, gli accordi sono difficili… Mancano solo due mesi allo spettacolo!»

Tutti e due guardavamo fisso a terra. Ad alcuni si sarebbero incrociati gli occhi alla vista di tutte quelle note sul pentagramma, soprattutto a me: troppe lettere o numeri vicini mi confondevano fin da piccola.

«Un po' d'impegno e ce la farete. Dai, dai!» c'incoraggiò l'adulta, con un sorriso vispo. Sì, tanto il problema era nostro…

 

Passammo circa metà della lezione in disparte. Tentennai quando, per l'ennesima volta, gli altri suoni nella sala mi distrassero. Troppe note stonate, troppa confusione.

«Sono negata…» sussurrai, affondando il viso tra le mani. «Non ci riesco. Non ci riesco!»

Vedendo i miei occhi lucidi, Leonard sembrò allarmarsi e per una volta cercò di essermi di conforto. «Anche il miglior pianista del mondo non è un fulmine. Concentrati, Sere…»

Stavolta non mi aveva chiamata Serena. Tirai su col naso e feci un respiro intenso. Passai le dita fredde sulle palpebre, riprendendo un po' d'energia.

Anche Elia avrebbe eseguito un assolo, ma con il flauto di Pan. Eppure ciò non lo preoccupava minimamente: estraniava le orecchie dal mondo esterno, concentrandosi sulle sue note.

«Sì. Scusa, riproviamoci.»

Non dovevo suonare veloce. Anche perché così svantaggiavo lui. Sbagliava di rado, ma mi accorsi che faticava visibilmente a mantenere il mio ritmo.

 

Il resto del pomeriggio, seppur avessi la testa altrove, lo passai in camera di Elena. Scrivemmo su un panno di stoffa “La 1^A vincerà!” con pennarelli dalla punta fine ma di bei colori accesi. Poi lei prese delle striscioline di carta crespa e della colla vinilica, realizzando quattro coppie di pompon. Sì, quattro: anche mia cugina mi aveva chiesto di procurargliene uno.

 

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Era sera ed ero inquieta. Mi mandava in crisi, quella canzone. All'inizio sembrava un pezzo di pura danza classica che, aggiunto alla chitarra, assumeva un'aura più grave e mistica.

Verso le nove arrivarono Naomy e Micaela in camera mia. Dovevo aiutarle per l'imminente verifica d'inglese: entrambe erano insufficienti. Spesso, all'intervallo, parlavo alla Lightness in tale lingua. Altrettanto spesso Miky la insultava in francese e la prof le rispondeva per le rime, sempre in francese.

«La tua amica non c'è?» chiese la rosa, sedendosi sul letto di sotto a gambe unite, con grazia.

«No» risposi, mordendo la matita come un ciuccio. «È fuori, in buona compagnia. Le ho affidato Moni, così prende un po' di fresco anche lui.»

«Anche Derry è in buona compagnia.» Mia cugina s'incupì, esibendo una smorfia. «Come sempre, del resto.»

«Ma perché non ti fai avanti?» le domandò Naomy, d'istinto.

L'altra sobbalzò, nascondendo la faccia dietro alle pagine del libro come uno scudo. «Non so di che parli!»

«Di te e il Grande Connor!» esclamai, con entusiasmo.

«Anche se ci provassi sarebbe inutile…»

«Non è detto» azzardai, sedendomi dritta e con la coda un po' sfatta.

«Sai, Siena, a te ti ci vedo o con Francesco, o con Nicolas» disse Miky, ridacchiando, con il cuscino in grembo.

«N-No!» protestai, agitando le braccia.

«Tale cugina, tale… Cugina» completò la mia vicina di banco, con un sorriso appena accennato.


 

 

Angolo Autrice
Hiya!
I capitoli vengono sempre un po' imprecisi ma, con il tempo che passa, li correggo prima di pubblicarli :)
Ne mancano 5 e la prima serie sarà giunta al termine, finalmente. Sono già al sesto capitolo della seconda, sul mio pc *-*
Con l'arrivo dell'estate spero di poter scrivere un po'. Ieri ho finito l'esame di terza e ora sono LIBERA. I believe I can fl-- ok no.
Ringrazio come d'abitudine le due mie fedeli lettrici.
Bye
-H.H.-
 
   
 
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