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Autore: ErimnaS    27/06/2014    2 recensioni
Anno 3000. Dopo l'esplosione di una bomba atomica, il mondo è stato quasi totalmente distrutto. Dalle ceneri del vecchio mondo, nascerà un altro mondo dove umani dovranno avere a che fare con i mostri, creature plasmate dalle radiazioni.
Alya è una di loro, ma è l'unica che ha sembianze umane. Non ricorda nulla del passato, non sà se ha una famiglia o un posto dove potrebbe tornare.
Dopo essere riuscita a sfuggire dalla base segreta, in cui è imprigionata insieme ad altri suoi simili, incontrerà Evan, che la tiene nascosta dopo un incidente che la tiene immobilizzata a casa.
Riuscirà Alya nel suo piano? Riuscirà a ritrovare i ricordi che le sono stati tolti? Riuscirà a sconfiggere Merion, colei che la teneva rinchiusa nella "prigione",e a liberare i suoi simili?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Prendetela!Non fatevela scappare!- Un uomo sulla quarantina , urlava a degli uomini. L'allarme risuonava ovunque, mentre persone armate correvano di quà e di là, eseguendo gli ordini.
-Sergente Michael, cosa stà succedendo?- Una donna, dall'aspetto fiero e ostile, era in piedi alla porta dell'ufficio, da dove lui dava gli ordini. Lui ebbe in sussulto, non aveva sentito i suoi passi, tantomeno non si era accorto della sua presenza. Si stava domandando addirittura da quanto era là che lo osservava. 
-Signora Merion, la cella dell'esperimento 289 è distrutta, e non c'è traccia della ragazza.- La donna spalancò gli occhi. Occhi freddi, che la rispecchiavano sempre.Il sergente si girò per non guardare quei suoi occhi; lo facevano tutti quando la incontravano, nessuno voleva guardare dritto nei suoi occhi. Ne avevano paura.E questo a lei non dispiaceva, godeva nel vedere come le persone la evitavano e avessero paura di lei. Ma adesso non le importava, non poteva credere a quello che le aveva appena riferito quell'uomo.
-Cosa?! Dov'erano le guardie quando è successo?- Si avvicinò all'enorme vetro, dov'era l'uomo, da dove potevano guardare l'intero edificio.
Era strutturato così: in alto c'erano gli uffici del capitano e del primo ufficiale, da dove era possibile guardare, attraverso enormi vetri posizionati dalla parte delle celle, tutto l'edificio; poi vi erano gli alloggi dei ufficiali superiori, che si incaricavano di fare rapporto al primo ufficiale; poi vi erano le celle dove alloggiava l'equipaggio, formato dagli staff delle varie sezioni ,ingegneria, medicina e sicurezza, e vi erano guardie, soldati, scienziati, ingegneri, esperti in storia, biologia, linguisti etc. e infine ci sono le celle dove erano rinchiusi i mostri. 
Una delle celle era esplosa, e delle lingue di fuoco vi uscivano. Molte guardie erano intente a spegnere il piccolo incendio causato dall'asplosione. Altre aiutavano quelli che ne erano stai colpiti. -Alcuni sono rimasti feriti, mentre tantavano di fermare la fuggitiva. Altri dall'impatto dell'esplosione.- Il Primo Ufficiale continuava a guardare nella parte opposta, avendo paura.
-Portami là.- e così dicendo uscirono dall'ufficio, uno dietro l'altro, per dirigersi nel luogo dell'asplosione. Lui la seguiva come un cagnolino segue la sua padrona eseguendo gli ordini,  ma impaurito come un gattino indifeso. Mentre passavano davanti alle celle, mostri mai visti e da svariati aspetti e caratteristiche, ringhiavano, sbattevano sulle sbarre, urlavano, mordevano, mentre l'allarme continuava a suonare. Gli uomini si fecero da perte, lasciandola passare chinando leggermente il loro capo. Lei non vi faceva caso, e continuava a camminare. -Fatemi passare.- Gli uomini si fecero da parte, e lei si avvicinò alla cella. Una puzza di bruciato e un fumo nero infestavano l'aria.Si portò una mano al naso, per non respirare quegli odori nauseabondi.Macchie di sangue erano sparse per la cella e nei dintorni, mentre alcuni uomini erano a terra, alcuni feriti leggermente altri gravemente.
Alcuni uomini stavano portando un uomo fuori dalla cella. Il suo corpo era nero, rosso dove perdeva sangue, e molto. La faccia era completamente massacrata, erosa dalle fiamme. Non ci volle molto per capire che era morto. -Questo soldato è morto a causa dell'esplosione.- Il sergente spiegava cosa era successo vedendo lo sguardo inorridito della donna, senza essere interpellato.Ma a lei non importava,le importava solo una cosa in quel momento, e non erano i soldati feriti o la cella distrutta. 
-Trovatela, non deve essere lontana. Sbarrate tutte le vie di uscita. Presto! La rivoglio qui. Viva.- Si girò, e de ne tornò nel prorpio ufficio, mentre sciami di uomini eseguivano i nuovi ordini. Avrebbe fatto di tutto per ritrovarla, e riportarla indietro. 
Anche se questo significava rivoltare il mondo.



Salve! 
Avevo in mente questa storia da un pò. Ho cominciato a scriverla un paio di mesi fà. I nomi che sono in questo prologo sono provvisori, devo ancora scegliere bene cosa mettere. Ho de4ciso di emttere i primi due o tre capitoli della mia storia per vedere cosa ne pensate, perchè avevo intezione di farne un libro. (Meglio scritto lo so, questo non è quello definitivo. Avrò tanto da lavorare ancora.) Quinidi sono ben accetti commenti di ogni tipo sulla storia e sulla scrittura, perchè questo è il mio intento! Ahahaha 
Buona giornata. :3 

 
  
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