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Autore: paperback_writer    27/06/2014    4 recensioni
Un bel due di picche e Paul si ritrova a trascorrere il suo weekend a Kenwood con l' amico John e sua moglie. Qualche birra di troppo, fraintendimenti vari ed una buona dose di cuori infranti. Ma in fondo, cosa può mai capitare in un solo weekend?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ora
 
 
Fruscio di coperte.
Qualche raggio di sole che, dispettoso, indugia sul viso del giovane steso su di un improvvisato letto.
Mugolii ed infine un movimento tra le lenzuola.
-Che cavolo…-
Le mani di Paul, istintivamente, si stringono a pugno all’altezza del viso, strofinandosi ripetutamente contro gli occhi stanchi.
 
Un ricordo che affiora alla mente.
John.
Si, John e la sera precedente.
Tante birre…forse Elvis.
 
E qualcosa di più.
 
O merda, non può essere successo davvero.
 
Il corpo si mette, rapido, seduto sul materasso, coperto dalle sole lenzuola.
 
Merda, non con John.
 
Il viso del giovane diventa paonazzo, in un espressione di vergogna e forse di..beh, di inaspettata euforia?
Perché, ad ogni ricordo portato alla luce, sul viso di Paul si allarga un sorriso sempre più ampio?

Ma quel piacevole languore allo stomaco è accompagnato da una terribile angoscia.
Perché chi meglio di Paul sa cosa potrebbe portare quello che è successo la notte scorsa?
 
Paure dopo paure, un solo pensiero nella testa.
 
E adesso cosa succederà?
 
***
 
-Buongiorno!-
L’entrata di Paul nella cucina non è certo delle più trionfanti.
Occhi gonfi e capelli arruffati non è proprio al massimo della sua forma.
-E’ mezzogiorno, fra poco dovresti dire “buon pomeriggio”, Paul.-
Il viso di Paul ha un’ impercettibile inflessione verso il basso, non è la persona con cui sperava di dover fare conversazione a prima mattina.
-Non hai tutti i torti, Cyn.- un timido sorriso affiora sul viso del ragazzo, che con naturalezza, quasi fosse a casa sua, si accinge a prepararsi una fetta di pane con il burro.
 
Poi di colpo si ferma, nella mano del succo d’arancia che rischia di schiantarsi al suolo.
 
-Buongiorno.- mormora una voce altrettanto assonnata proveniente dall’ ingresso della stanza le cui pareti, per un istante, fremono assieme al petto del giovane ospite.
Il cuore di Paul per un attimo perde un battito.
-Buongiorno, John.- replica raggiante Cynthia, quando il suo neomarito la stringe da dietro e la riempie di baci e di premurose attenzioni.
 
Paul rimane immobile.
 
-Non ti ha neanche guardato.- replica una voce nella sua testa che, testarda, si rifiuta di zittirsi nonostante la mente del giovane non sia disposta ad ascoltare, non ora.
 
Lo sguardo che, inevitabilmente, raggiunge i mobili della cucina, assente.
 
E’ cosi che un rumore, percettibile dal solo Paul, riecheggia nella stanza.
E’ il rumore di un cuore infranto, del suo cuore che va a pezzi.
Che gli porta a sperare che ciò che è successo la sera precedente sia semplicemente frutto della sua fantasia, nient’altro che un sogno molto realistico.
 
Ma quando gli sguardi dei ragazzi si incrociano il lieve rossore che ricopre le guance di John non lascia dubbi.
 
-Ah, buongiorno anche a te, Paul.-
E Paul vorrebbe semplicemente sprofondare in un pozzo, forse più in profondità, fino a sparire nell’oblio che lo circonda.
 
***
 
-John, posso parlarti?- mormora piano Paul, avvicinandosi alla poltrona dell’amico, affiancato dalla sua donna.
 
Paul non li ha mai visti cosi uniti come in questi giorni.
-Cynthia non l’ha lasciato un attimo, né lui ha mai provato a raggiungere il suo ospite.- pensa con una nota di stizza il giovane ragazzo dai capelli corvini.
 
-Dimmi, Paul.- replica tranquillo il maggiore, stringendo a sé la ragazza bionda e lasciandosi baciare da quest’ultima.
 
Due fottuti piccioncini.
Ecco cosa sembrano.
E John non è mai stato tipo da coccole, né tanto meno tipo da dimostrazioni d’affetto cosi sentimentali.
 
-Posso parlarti…in privato?-
-Quello che dici a me può sentirlo anche Cyn, no?- replica sorridendo alla sua mogliettina il più grande, lasciando con un’espressione di assoluto annichilimento il minore.
-Non…non è una cosa importante, adesso che ci penso.– mormora lentamente il più piccolo, l’amarezza e la vergogna ben visibili sui suoi lineamenti costretti in un forzato sorriso e gli occhi puntati verso il parquet del pavimento.
 
Per un attimo il viso di John si incupisce, ma subito il suo sguardo raggiunge quello del minore, sfiorando appena la mano con quella del compagno.
-Mi dispiace, Paul. Ti spiegherò tutto dopo, te lo prometto.- sembra dire .
Ma Paul non può, non riesce ad ascoltare, non ora.
 
***
 
-Signor McCartney? La cercano al telefono.-
-Pronto?-
-Paul, sei tu?-
-Ah. Ciao Jane.-
-Tesoro, mi dispiace per ieri. Abbiamo avuto un sacco da fare, tantissimo lavoro arretrato.-
-Si, immaginavo.-
-Ma voglio farmi perdonare. Lo so che anche tu sei molto impegnato e ci tenevo davvero tanto a rimediare.-
-Non ce n’è bisogno, davvero.-
-E invece si. Oggi stacco prima. Che ne dici se ti raggiungo e passiamo una bella seratina romantica, solo tu ed io?-
Sul viso di Paul si disegna un sorriso, un sorriso amaro.
Perché, per una volta, vorrebbe poter dire di si ad un'altra persona.
-Va bene, allora. Ci vediamo tra una mezz’ora, pensi di poter arrivare per quell’ora? Sono a casa di John.-
-Ho appena preso il taxi. A tra poco.-
 
Tutto va come dovrebbe andare, o forse no?
 
Paul lancia uno sguardo a John.
Per un attimo, quasi inconsciamente.
E nel vederlo sospirare silenziosamente, tra le vivaci chiacchiere della moglie e l’aria allegra che aleggia intorno a lui, Paul rimane sorpreso, quasi preoccupato di quella reazione.
 
Vorrebbe correre da lui, chiedergli che diavolo gli prende, cosa significava quel “credo di amarti” che si è ostinato a dirgli la sera precedente, perché non è più se stesso.
Urlargli il perché di quella unione temuta ed amata, Paul lo sa, da entrambi.
Ma soprattutto il perché di questo silenzio, che stà facendo morire lui ed una parte del suo petto.
 
Ma una fitta al cuore lo ammonisce.
Basta cuori infranti per oggi.
 
Una bussata concisa alla porta.
E’ Jane.






Note dell'autrice : Coucou? Ecco il capitolo successivo. Avrei dovuto pubblicarlo domani, ma per problemi tecnici sono venuta a rompere le uova nel paniere un giorno prima u.u Allora, John che si allontana da Paul e ritrova la complicità con la moglie...cosa sarà successo? Vi dò un consiglio: nel primo capitolo c'è un indizio che potrebbe aiutarvi a capire l' epilogo di questa piccola long. Spero che il mio "piccolo esperimento" vi stia interessando, fatemi sapere il vostro parere.

Ringrazio tutti quelli leggeranno e avranno tempo e voglia di recensire.

Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare sabato prossimo.

Date una possibilità alla pace!
paperback_writer
  
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