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Autore: ashlenasheart    27/06/2014    0 recensioni
E se io ti dicessi "sto male", se ti dicessi che potrei crollare da un momento all'altro, che cosa cambierebbe?
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1

Scarlett’s POV
 
Corri corri corri. Continuavo a ripetermi.
Le mie gambe continuavano a muoversi sempre più velocemente sui marciapiedi di Phoenix, la mia città.
Vedevo le vetrine dei negozi sfrecciarmi accanto e mi chiedevo se sarei stata in grado di fermarmi.
Mi guardai indietro e non vidi nessuno ma sentivo le sirene della polizia seguirmi, non potevo ancora fermarmi o mi avrebbero presa.
Accelerai e arrivai subito alla mia meta. Girai a destra nel vicolo cieco e infilai il piede nel buco sul muro. Mi diedi una spinta e allungai le braccia in alto, mi aggrappai al solito pezzo di ferro incastrato nella parete e continuai a salire tenendomi su quella serie di ferri che usavamo come scale. Mi arrampicai fino al secondo piano dove entrai dalla finestra che poi richiusi subito dietro di me.
-Record battuto! Quanto cazzo sei veloce?- Nina fermò il tempo sul suo cellulare nuovo di zecca.
-Sono un mito, che posso dire?- mi vantai ridendo.
-Allora? Che hai preso?- mi chiese Liam avvicinandosi.
Io frugai nella tasca della giacca e tirai fuori un paio di occhiali Ray-Ban e un iPod. Glieli mostrai.
-Hai fatto di meglio- disse lui schioccando la lingua.
-Oggi quelli erano ovunque- risposi alludendo ai poliziotti.
-Comunque gli occhiali possiamo venderli, ne abbiamo già abbastanza e l’iPod lo prendo io- affermò Nina.
-Tu hai appena ricevuto un cellulare dal tuo ragazzo, quest’iPod è mio- ribattei.
Liam si piegò per baciare Nina che era seduta dietro alla scrivania consumata.
Tossii per attirare l’attenzione e lancia gli occhiali alla bionda.
-Attenta, se si scheggiano non ce li pagano abbastanza!- mi urlò lei.
-E i soldi ci servono per pagare l’affitto e il riscaldamento, si gela qui-
In quel momento sentii un brivido di freddo, colpa di uno spiffero che uscì dalla finestra, ormai era vecchia e un colpo di vento forte avrebbe potuto spazzarla via.
Quel piccolo appartamento ci serviva da “quartier generale” ma da un po’ di tempo ci vivevano anche Liam e Nina. Lui se n’era andato di casa da un bel po’ e i suoi non avevano avuto niente in contrario, non avere quel coglione tra i piedi doveva essere davvero un sollievo; qualche mese fa Liam convinse Nina ad andare a vivere con lui, così eccoli qui a dividere un appartamento quasi tutto da ristrutturare. Anche io ci passo gran parte della mia vita ma vivo ancora a casa, sotto il continuo stress dei miei genitori: loro che mi rompono, io che rompo a loro e loro che litigano tra loro, fra un po’ si separeranno, me lo sento.
-Va bene, sono ancora perfetti, li possiamo vendere a buon prezzo insieme agli altri- constatò Nina.
-Si ma tienimene un paio, mi fanno figo- disse Liam facendole l’occhiolino.
-Tiratela di meno che si stacca- gli dissi io.
-Scar, smettila, è meglio non litigare, o tutto questo- disse alludendo ai nostri piani –Andrà a puttane-
-Giusto-
-Bene, direi che è ora di mangiare, vado a fare un salto dal kebab o al cinese?- propose Liam.
-La polizia mi starà ancora cercando, meglio se per stasera paghiamo- dissi e misi qualche moneta e una banconota sulla scrivania.
-Ma vai a prendere una pizza, non mi piace il cinese-
-Lui raccolse i miei soldi e se li mise in tasca con i suoi, poi diede un bacio intenso a Nina e uscì dall’appartamento.
-Ma perché continui a stare con lui? Mi sta veramente in c-
-Scar, non essere così stronza, lo amo-
-Se lo dici tu- mi misi le mani in tasca, non mi ero tolta la giacca, sul fatto della temperatura lì dentro aveva ragione Liam, d'altronde erano gli inizi di dicembre.
Mi buttai sul materasso lasciato lì per terra come divano e si alzò un mucchio di polvere che mi fece tossire.
-La prossima tappa è il supermercato, abbiamo bisogno di una scopa e qualche detersivo- dissi a Nina.
-Si, rubali tu i detersivi-
-La roba pesante tocca a Liam-
-Vedremo- mi rispose lei senza staccare lo sguardo dal computer.
Nina era la mia migliore amica dai tempi delle elementari, da quando mi aveva attaccato la gomma da masticare ai capelli e poi si era offerta di darmi una ciocca dei suoi capelli da mettere al posto della mia tagliata. Era già una piccola bulla, ma il suo cuore non era di ghiaccio, poteva sembrare ad un primo impatto, ma non era affatto così.
Restammo entrambe in silenzio, odiavo quei silenzi tra noi, la sentivo distante.
Dopo un po’ spense il computer e si girò verso di me.
-Allora troietta, come va con Alex?- mi chiese con un sorriso furbo.
-Va che mi ha lasciata- risposi alzando le spalle senza tirare fuori le mani dalle tasche.
-Quello stronzo!- urlò lei.
-Tanto a letto faceva schifo, è lui quello che perde- dissi e mi alzai.
-Secondo me gliela devi far pagare- si alzò anche lei e mi venne vicino.
-E come?- le chiesi.
-Fallo soffrire- mi fece l’occhiolino –Minigonne e scollature ampie sono il primo passo, con lui i jeans aderenti non funzionano abbastanza-
-Nina, non mi interessa- le dissi.
-Ma una dolce vendetta fa sempre bene- insistette lei.
-Dimentica-
-Ecco le pizze!- Liam entrò e ce le diede in mano.
-Prendete e mangiatele tutte, questi sono i miei soldi offerti in sacrificio per voi-
-Amen!- urlammo io e Nina già con una fetta di pizza in bocca.
Dopo la pizza tornai a casa dai miei che mi ripeterono la solita ramanzina: “Dove sei stata fino ad adesso? Con un ragazzo? Chi è? Ti è successo qualcosa? Non azzardarti mai più a tornare così tardi”.
E dopo aver dato le mie solite risposte andai in camera mia a dormire, se avessi già caricato qualche canzone sull’iPod nuovo le avrei ascoltate ma ovviamente non l’avevo fatto, così mi ritrovai a guardare il soffitto bianco finchè non mi addormentai.
 
La mattina dopo mi svegliai di soprassalto. Perché avevo scelto una suoneria così fastidiosa? Risposi al telefono ancora mezza intontita.
-Pronto?-
-Scar! Ancora a letto sei? Sono le 8! Vestiti e vieni fuori dal carcere!- mi urlò una voce femminile dall’altra parte del telefono.
-Ma cazzo vuoi di domenica alle otto di mattina?- le risposi.
-Scar, sveglia, è il 6 dicembre! Andiamo a Las Vegas, soltanto oggi!-
-No scusa, con che soldi?-
-Esci di casa che ti butto dell’acqua addosso e magari ti risvegli- la sentii sbuffare –L’auto del fratello di Liam, Zayn, e i soldi per benzina e tutto sono quelli risparmiati da mesi!-
-Non mi ricordo di questo piano-
-Ma perché sei scema, zoccola! Lavati, vestiti ed esci di casa, ti do dieci minuti- chiuse la chiamata.
Scossi la testa per riprendermi e scesi dal letto.
Uscii di casa che i miei non erano ancora svegli, così gli lasciai un post-it, da brava ragazza responsabile.
-Hey! Slutty slutty little bitch!- mi urlò Nina dall’auto e Liam premette sul clacson più volte.
-Ciao puttana- dissi entrando in auto e sedendomi accanto a lei.
-Allora si parte- disse poi.
-Ma aspettate, io non mi ricordo, perché Las Vegas?- chiesi.
-Las Vegas è la città del divertimento, dei furti, è il nostro posto- mi disse Liam come se la cosa fosse ovvia.
-Fantastico, i casinò e le discoteche a Las Vegas sono così piene di ragazzi!- dissi a Nina. Lei rise.
-Las Vegas stiamo arrivando!- urlarono Zayn e Liam all’unisono. Poi Liam premette sull’acceleratore e partimmo.


  
  
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