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Autore: melhopes    27/06/2014    1 recensioni
-SEQUEL DI "FOR A LITTLE WHILE"-
Sono passati due anni.
Melania è ormai all'ultimo anno di liceo.
Harry è sempre più incline al vagabondaggio grazie al successo riscosso dalla band.
Lei non l'ha dimenticato.
Hanno avuto il loro "Per un po' ", ma non è bastato.
Cosa accade quando si desidera il "Per sempre"?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Maggio 2014)
<< Come vanno le cose adesso? >> le chiese, interessato.
 
 << Non credo vadano. Te l’ho detto. E’ stato assurdo >>
 
 << Non avete più parlato? Nulla? >>
 
 << Credi te lo nasconderei se così fosse? >>
 
 << No, hai ragione >> e si lasciò andare ad un sospiro.
 
 Sembrava seriamente scioccato dalla faccenda. Lei ripensò a quella chiamata di Skype terminata in maniera drastica la settimana prima e sentì le lacrime formarsi agli angoli degli occhi.
 
 << Gli parlerò io >> le assicurò.
 
 << No, lascia stare, io… >> iniziò, ma si bloccò quando si rese conto che la voce rotta tradisse la sua volontà di apparire calma.
 
 << Stai piangendo? >>
 
 Tacque, riluttante all’idea di ammetterlo.
 
 << Sapevo fosse un idiota ma adesso ha esagerato! >> sbottò, quasi rompendole un timpano.
 
 << Hey, sta calmo >> cercò di rassicurarlo quando, ovviamente, i ruoli avrebbero dovuti essere invertiti.
 
 << No, io… >> urlò, poi si bloccò.
 
 Si chiese perché avessero tutti questa strana abitudine di urlare di recente.
 
<< Okay, mi calmo >> le assicurò.
 
 << Non fargliene parola, okay? Non voglio che sappia che…beh, qualsiasi cosa sembri questa chiamata >> lo supplicò, prendendo un respiro profondo per calmarsi.
 
 << Sta tranquilla >>
 
 << Allora, com’è andata con Camila? >> gli chiese, cambiando argomento.
 
Non voleva essere al centro della conversazione oltre. Non voleva che tutto ruotasse intorno a lei. Voleva dare spazio anche a lui per confidarsi. Non solo perché glielo doveva ma anche perché, molto più naturalmente, era davvero interessata a lui e qualsiasi cosa lo riguardasse.
 
 << Mi piacerebbe dirti bene ma non è proprio così. Abbiamo parlato…in realtà lei ha voluto parlare con me e mi ha messo al corrente delle sue intenzioni. Non mi vede come suo possibile ragazzo >> sospirò.
 
 Le dispiacque così tanto per il suo migliore amico. Non meritava di essere respinto a quel modo. Nello stesso istante pensò a quanto non avesse mai sopportato quella ragazzina. Fin dalla prima volta che l’aveva vista flirtare con Harry.
 
 << Non mi è mai piaciuta >> commentò.
 
 << Credo tu me l’abbia già detto varie volte >> e sorrise.
 
 << Io ho un sesto senso per queste cose >>
 
 << Con Harry, però, non ha funzionato, mi pare >>
 
 Le sue parole la colpirono e si lasciò andare ad un respiro mozzato.
 
 << No, scusa non volevo, io… >> iniziò a balbettare.
 
 Scosse la testa, consapevole che l’amico fosse sconvolto dalla situazione sentimentale in cui si trovava tanto quanto lei, e lasciò perdere. << Sta tranquillo >>
 
 << No, mi dispiace sul serio. Sono davvero un cretino. Dico sempre la cosa sbagliata >>
 
 << So come ti senti adesso, più o meno. Quindi ti capisco. Ti ricordo che siamo amici, io non potrei mai prendermela con te >> lo rassicurò.
 
 << Cosa dici se ci vedessimo qualche volta? Mi manca così tanto averti intorno >>
 
<< Oh, non ne parliamo. L’ultima persona che ho visto di recente è stata Harry. Mi mancate tutti così tanto. Con questa scuola mi sento esclusa dal resto del mondo >>
 
 << Giusto, la scuola. Quando riesci a liberarti? >>
 
 << Non ho più festività per adesso. Posso provare a venire dopo gli esami >>
 
 << In parole povere? >>
 
 << Un mese e mezzo, più o meno >>
 
 << Cavolo! >> si lamentò.
 
 << Puoi dirmi dove sarai? >>
 
 << Mhm…avremo gli ultimi show in Australia >>
 
 << Credo sia uno scenario perfetto >> e si concesse un sorrisino.
 
<< Quanto pensi di restare? >>
 
 << Non sono ancora arrivata e già mi mandi via? >> lo canzonò bonariamente.
 
<< Voglio solo accertarmi che tu non faccia visite da toccata e fuga >>
 
<< Cercherò di stare più tempo possibile >>
 
 << Grazie. Hai piani per questo weekend? >> cambiò argomento.
 
<< No, nulla di particolarmente entusiasmante >>
 
 << Cerca di uscire un po’ >> le suggerì.
 
 << Proverò a fare uno sforzo >> gli disse, sapendo sarebbe stato poco probabile.
 
<< Non mentirmi >> la canzonò.
 
 << E’ frustrante il fatto che tu mi conosca così bene >> affermò con un risolino.
 
<< Ha i suoi lati positivi, altrimenti non mi staresti parlando, no? >>
 
 << Credo di sì >> non poté fare a meno di concordare. << Ti ringrazio per la chiacchierata, Michael >> aggiunse, in seguito.
 
<< Ti ringrazio >> disse a sua volta.
 
 Lanciò un’occhiata all’orologio e, rendendosi conto fosse tardi, si decise a congedarsi. << Ora devo andare, purtroppo >>
 
 << Non esitare a chiamare nel caso in cui ti servisse qualcosa >>
 
 << Lo stesso vale per te >>
 
 << Lo terrò a mente >> le sorrise, nonostante non potesse vederlo.
 
Dopo un veloce quanto significativo “ti voglio bene”, attaccarono quasi in contemporanea.
 
 
 
 
 
 
*Harry’s POV*
Andò nella cucina spinto dalla fame. Quando si ritrovò di fronte al tavolo imbandito, il suo appetito aumentò. Afferrò qualche pezzo di kiwi e una banana. Si guardò intorno e, notando non sentisse nessuno nei paraggi, iniziò a sbucciare il frutto mentre andava alla ricerca di qualcuno. In quel momento il suo cellulare, posizionato nella tasca posteriore dei suoi jeans, squillò. Cercò di liberare una delle mani per afferrare il telefono più in fretta potesse. I jeans stretti, però, non glielo resero possibile. Ci riuscì solo quando il cellulare smise di richiedergli attenzioni. Sbloccò e il nome di Michael apparve sul display. “Cosa può volere?” pensò addentando il frutto e passando a richiamare l’amico. Trovò occupato. Riprovò senza riscontrare cambiamenti. Attaccò, infilò il telefono di nuovo nei jeans e continuò con i suoi piani, intenzionato a riprovare in un secondo momento.
 Uscì dalla stanza e svoltò l’angolo, pensando che, con molta probabilità, Zayn fosse nei paraggi intento a progettare graffiti. Come aveva previsto, se lo ritrovò davanti sdraiato a pancia in giù sulla moquette azzurra chino su qualcosa che, data la sua posizione, non poteva vedere. Si aspettò che l’amico si girasse al suo arrivo ma, questi, non si mosse minimamente. Era così concentrato da non essersi reso conto dei suoi passi e della sua presenza incombente alle sue spalle. Decise di richiamare la sua attenzione dopo aver ingoiato un altro boccone di banana.
 
<< Hey >>
 
 << Hey >> ripeté distrattamente.
 
 << Hai idea di dove siano gli altri? >> chiese, nonostante fosse poco convinto ne sapesse qualcosa.
 
 << Uhm, non lo so. Credo che Louis e Liam stiano giocando a Fifa >>
 
 << Oh, okay. Niall? >>
 
 << Probabilmente con Josh >>
 
 << Mhm, cosa fai? >>
 
 << C’è qualcosa che vorresti dirmi? >> gli chiese guardandolo per la prima volta dall’inizio della loro conversazione.
 
 Rimase stranito da quella domanda e, per un attimo, non si mosse. Infine scosse la testa e gli lanciò un sorrisino forzato.
 
L’amico lo scrutò qualche istante poi posò il pennarello. << Hai intenzione di rimanere all’in piedi? >>
 
 Comprese immediatamente l’offerta di Zayn e non poté fare a meno di arrendersi e sedersi al suo fianco. Si lasciò andare un sospiro frustrato. << Non so cosa fare con lei, Zayn >> ammise, non senza sforzo.
 
 << Sapevo c’entrasse qualcosa >> esclamò quasi soddisfatto della sua intuizione poi, notando l’espressione dell’amico, si ricompose. << Mi dispiace. Ti ascolto >> continuò mettendosi a sedere.
 
 << Non la sento da una settimana e mi manca così tanto >>
 
 << Mandale un messaggio >>
 
 << Non è così semplice, ho fatto il cretino e credo che non sia il caso farmi sentire >>
 
 << Cos’altro hai combinato? >> gli chiese con tono accusatore.
 
<< Non mettertici anche tu, pensavo ti fossi offerto di ascoltarmi >>
 
 << Sì, ma sei stato anche tu a dire di aver fatto il cretino quindi non puoi chiedermi di risparmiarti >>
 
Sospirò e si arrese. << Stavamo parlando su Skype e mi ha detto che George le aveva inviato un messaggio per chiederle come fosse andata la sua giornata e mi ha infastidito >>
 
 << Beh, avrebbe fatto andare fuori di testa anche me >>
 
 << Un secondo prima parlavamo tranquillamente e un secondo dopo le stavo urlando addosso >>
 
 Si sorprese. << Perché? >>
 
 << Lo stava difendendo. E’ così innocente da credere che lui sia solo intenzionato ad esserle amico >>
 
 << Lei cosa ne pensa? Del fatto che tu sia geloso, intendo >>
 
 << Mi ha chiesto cosa mi importi se lei non vuole nessun altro che me. Ovviamente mi ha fatto piacere ma non mi fido di lui. Non voglio che le si avvicini >>
 
 << Se lei vuole davvero te, come credo che sia, anche se lui le sarà vicino, non accadrà nulla. Andiamo, la conosciamo perfettamente. Non farebbe una cosa del genere >>
 
 << Ma io mi fido di lei >>
 
 << Lei lo sa? >>
 
 << No >> e chinò il capo sentendosi in colpa.
 
 << E immagino non sia finita qui, vero? >>
 
Annuì lentamente, imbarazzato. << Mi ha cantato una canzone. Dopo avermi detto che la faccenda non avrebbe dovuto preoccuparmi, mi ha fatto sentire una canzone che ha scritto appositamente per me. Ed è stato lì che… >> fece una pausa. << …che è successo >>
 
 << Dai spiega >> lo incitò Zayn, notando la tristezza crescere nel suo tono.
 
<< Non hai idea di quanto fosse bella, di quanto quella canzone fosse dolce. Più la guardavo, più l’ascoltavo e più mi rendevo conto di essere innamorato. Voglio dire…che l’amassi ancora lo sapevo già ma, in quel momento, mi ha assalito una sensazione così forte che ho realizzato. Non so se puoi capire… >>
 
 L’amico annuì rumorosamente attendendo proseguisse.
 
 << Beh, le ho detto fossi davvero innamorato e non so come siamo arrivati…lei, in realtà, mi ha detto che probabilmente io non l’ho mai amata prima. Mi ha spiazzato. Non credevo pensasse una cosa del genere >>
 
 << Puoi darle torto? Il modo in cui l’hai lasciata non lasciava pensare a molto altro >>
 
 << Ma cos’ha di male il modo in cui l’ho lasciata? >> esclamò quasi infastidito dalla continua frecciatina.
 
 << Le hai o non le hai detto di esserti accorto di amare un’altra all’improvviso? >>
 
<< Sì, okay, io… >> iniziò, bloccandosi all’istante, incapace di controbattere.
 
<< Non hai idea di cosa abbia passato dopo quel momento, dei pensieri che l’hanno infestata. Tu non c’eri >>
 
 << E tu sì? >> sbottò.
 
 Lo fissò un solo istante, severo, quel tanto che bastò affinché Harry tornasse in sé.
 
<< Scusa >> sussurrò, seriamente dispiaciuto.
 
 << Non sto dicendo di esserci stato per lei più di te. Sto solo dicendo che non sai cos’ha provato realmente dopo la rottura >>
 
 << Nessuno lo sa >> affermò.
 
 << E qui ti sbagli >>
 
 Gli occhi di Harry si spalancarono. << Eh? >>
 
 << Niall. Niall lo sa >>
 
 << Pensi dovrei chiedergli qualcosa? >>
 
 << Dipende da quanto tu voglia sapere >> rispose con una voce tanto leggera quanto piena di saggezza.
 
 << Credo sia questo il problema >>
 
 Zayn lo guardò con un’espressione interrogativa aspettandosi un chiarimento.
 
<< Io so di averla fatta soffrire. Mi anche detto qualcosa il mese scorso. Credo sia stato questo a farmi reagire in quel modo dopo la canzone >>
 
 << C’è dell’altro? >> si sorprese.
 
 Harry chinò il capo ed annuì colpevole. << Le ho detto di lasciare che George la corteggi >> ammise in un sussurro.
 
 << Tu cosa?! >>
 
 << Lo so, lo so, sono stato un cretino. Non ho bisogno che tu stia qui a ricordarmelo. Ho bisogno di un consiglio, Zayn >> si difese.
 
 L’amico non l’aveva mai visto così disperato e triste. Una tale visione lo smosse a compassione portandolo alla conclusione sarebbe stato meglio evitare di rimproverarlo. << Perché non me ne hai parlato prima? >> gli chiese semplicemente, pensando a quanto quella situazione doveva averlo lacerato all’interno in quei sette giorni di silenzio e finzione.
 
 << Io…non sapevo come fare >> ammise.
 
 << Sai che sono sempre qui se hai bisogno! >> lo rimproverò. Notando l’espressione da cane bastonato di Harry decise di non andare oltre. << Dimmi solo una cosa…vuoi davvero che lei venga corteggiata da George? >> continuò.
 
 Scosse la testa. << Ovviamente no. Non lo intendo sul serio, non riuscirei a sopportarlo. Non mi va giù nemmeno che le scriva, figuriamoci che la porti fuori a cena o respiri la sua stessa aria >>
 
 << Perché gliel’hai detto allora? >>
 
<< Io…non lo so. Non lo capisco nemmeno io. Odio solo sentirlo nominare, figuriamoci come potrei volere una cosa del genere. La realtà è che…dopo la canzone mi sono reso conto di troppe cose >>
 
 << Ovvero? >>
 
 << Lei ha scritto di nuovo per me, di me e non potrei trovare una dimostrazione d’amore più dolce di questa. Cinque minuti dopo mi ha detto quella cosa sul fatto che io non l’avessi amata abbastanza o del tutto in passato e mi ha fatto male. Mi ha fatto…riflettere. Ho pensato a tutto quello che è successo, a tutto quello che le ho fatto. Possiamo davvero affermare fosse felice con me? >>
 
 Zayn aprì bocca per replicare quando Harry, con un gesto della mano, gli chiese di fermarsi.
 
<< Non affrettarti a rispondere. Ricordiamo tutti l’odio che ha ricevuto, le dicerie che giravano sul suo conto. Sappiamo tutti che abbiamo dovuto passare del tempo separati e che lei ha tentato il suicidio. Io la amo. Sono lì a ripetermi che questa volta le cose saranno diverse, che andrà tutto bene, che le eviterò altro dolore e sofferenze, ma…cos’è davvero cambiato? Nessuno lì fuori è cambiato per permettercelo e ha ragione a dire di aver paura di ognuno di loro. Me ne rendo conto >>
 
 << Qual è il punto? >>
 
 << Il punto è che se un secondo prima sono pronto a tutto questo, quello dopo mi rendo conto di non essere abbastanza >>
 
 << Abbastanza? >>
 
 << Hai controllato twitter negli ultimi giorni? E’ pieno di robaccia sul suo conto solo perché è stata vista di nuovo con me >>
 
 Dei passi veloci e pesanti iniziarono ad echeggiare dal fondo del corridoio.
 
<< Sto lontano da quel social per questo, Harry e, allo stesso modo, dovresti fare tu >>
 
 << Cos’hai combinato? >> tuonò Niall.
 
 I due sobbalzarono in contemporanea. Harry, oltre la spalla di Zayn, lo vide arrivare dalla sua parte più furioso che mai. Una parte di sé era consapevole ce l’avesse con lui ma non riusciva a capire a cosa si riferisse.
 
 << Di cosa…? >> iniziò lieve, appena udibile.
 
 << Mi ha appena chiamato Michael >> continuò senza variare tono, espressione o andatura.
 
 I pezzi del puzzle si collegarono a fatica nella sua mente. Istintivamente si alzò all’in piedi di scatto, pronto a fronteggiare l’amico. << Calmati >> gli chiese.
 
 << Ti avevo avvertito, Harry. Ti avevo detto di lasciarla stare nel caso in cui non fossi stato in grado di trattarla come meritava >> gli si parò davanti a pochi centimetri dal suo viso.
 
 << So cosa ci siamo detti >> rispose, calmo.
 
 << Mi hai spudoratamente mentito >> lo spintonò.
 
 Harry, impreparato, perse l’equilibrio e cadde. << Non è assolutamente vero >> protestò ancora frastornato.
 
 Niall, senza perder tempo, gli si mise sopra evitandogli qualsiasi movimento. << Non continuare questa cosa! >> e alzò il pugno, deciso a colpirlo.
 
 << Basta! >> urlò Zayn alle loro spalle, fermando la mano di Niall giusto in tempo.
 
 << Non puoi stare dalla sua parte! >> sbottò Niall rivolto al suo “ostacolo”.
 
<< Non sono dalla sua parte >> pronunciò.
 
 Harry sgranò gli occhi, sentendosi tradito.
 
Zayn incrociò il suo sguardo in quel momento. << Non sono dalla parte di nessuno >> precisò.
 
 << Allora lasciami e fammi sistemare le cose. Ne ha combinate troppe >> e cercò di liberarsi.
 
 Harry, temendo ce l’avrebbe fatta, lo sollevò e, approfittando della sua sorpresa, strisciò all’indietro e si rimise in piedi.
 
 << Non è questo il modo di risolvere le cose >> lo ammonì Zayn.
 
 << Non mi hai lasciato spiegare >> urlò Harry, ferito dalla situazione, rivolto a quello che era stato il suo aggressore.
 
 << Cosa dovresti spiegare che non so già? Mi ha chiamato Michael e mi ha detto tutto. Mi ha detto anche che ha provato a chiamarti per primo per chiarire la faccenda con te ma non ti sei degnato di alzare la cornetta così si è visto costretto a chiamare me >>
 
 “Ecco cosa voleva!” pensò. “Avrei dovuto rispondere, cavolo!” aggiunse. << Non ho preso il telefono in tempo, tutto qua. Non lo sto evitando. So quello che ho fatto e… >>
 
 << Ne stava parlando con me, Niall. Lo stavo aiutando io a fare la cosa giusta >> continuò Zayn, coprendo la giustificazione di Harry alla quale, il moro sapeva, Niall non avrebbe mai creduto.
 
 Il biondo provò ad assalirlo di nuovo. Zayn si mise tra i due.
 
 << Io non posso crederci. L’hai fatto ancora! Nonostante io ti abbia avvisato poco tempo fa. Non hai cuore >> gli urlò contro.
 
 << Non credi che sia difficile per me? Non credi che io l’abbia fatto per una ragione? Tu non sai niente! >>
 
 << Oh, hai un motivo per trattarla così? >> chiese sarcastico ruotando gli occhi.
 
<< Niall per favore, calmati >> lo pregò Zayn.
 
 << Mi lasci spiegare? >>
 
 << A me non interessano le tue spiegazioni! Hai fatto fin troppo. Tu non la meriti! Sta lontano da lei! >>
 
 
 
 
 
 
*Melania’s POV*
A mezzanotte il suo cellulare vibrò, svegliandola. Sbloccò. “I’m so sorry, babe. The truth is that I love you to pieces and sometimes it’s very hard to compete. Can you forgive me? Please call me back x” un misto di emozioni l’assalirono alla lettura di quel messaggio inaspettato.
 
          
 


SPAZIO AUTRICE: Salve bella gente! Sono tornata, yay. So quello che vi avevo detto ma, invece di studiare, lavarmi o preparare la valigia, ho pensato bene di preparare un capitolo e pubblicarlo. 


Credo sia davvero l'ultimo per questo mese, però. 
Spero di sapere cosa ne pensiate :) 


Avete qualche ff carina sottomano che non sia After o Dark? (Possibilmente in lingua)


Love you lots! x
  
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