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Autore: Missy_loves_blizzard    21/08/2008    4 recensioni
“no, tu aspetti” disse il ragazzo che aveva parlato per primo, Itachi, afferrando Miki per un braccio. “lasciami idiota” la ragazza cercò di divincolarsi ma fu stretta con più forza “ragazzi, voi andate avanti, io vi raggiungo fra un po’” disse sorridendo il moro “SHIKAM....” Miki stava per urlare il nome del fratello ma Itachi le mise una mano davanti alla bocca “tuo fratello dovrebbe imparare un po’ a non mettersi in mezzo” cosa succederebbe se shikamaru avesse una sorella? e se tutti i personaggi di naruto andassero in una specie di riformatorio e tutti fossero dei delinquenti? e se il preside di questa scuola fosse il cattivissimo Orochimaru?................. la mia prima fanfic, un pò triste come inizio....
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“ragazzi, RAGAZZI!” Naruto urlava per i corridoi, correndo a perdifiato verso il gruppo dei suoi amici

“naruto calmati, mi dici che hai?” Kiba gli mise una mano sulla spalla, tentando di farlo calmare

“il…. Il pro..of… vuole… anf… pant…. Vederci… subito… riunione urgente….”

“che avrà di così importante da dirci?” pensò Shikamaru mentre si avviava insieme agli altri, con Gaara e il castano che si fulminavano con lo sguardo

Camminarono ognuno coi propri pensieri, nessuno aveva idea di cosa volesse il prof ma tutti facevano le più disparate fantasie.

Alla fine giunsero davanti alla porta della stanza di Kakashi, Naruto si guardò sospettoso intorno. Appurato che non c’era nessuno nei paraggi si avvicinò alla porta, pronto a bussare in codice:

.-. .- -- . -. (che nel codice morse vuol dire… RAMEN XDXD)

“sono ramen” disse il biondo da fuori

L’uomo venne ad aprire la porta, i ragazzi entrarono svelti. La stanza dell’agente non era il massimo dell’ordine e della pulizia. Il letto era sfatto, la polvere regnava sovrana, i libri erano ammassati sulla scrivania e le cartacce si erano impadronite del pavimento. I vestiti stavano buttati in disordine sulla sedia e sul letto. Sul comodino spiccava arancione una copia de: “Le tattiche della pomiciata, edizione limitata extralusso”

Facce generali dei presenti tranne Kakashi: -_____-””

L’uomo si grattò la testa ridacchiando nervoso

“eh-ehm, non fateci caso ragazzi, c’è un po’ di disordine…”

Inutile dire che Sakura, Hinata e Temari si sobbarcarono la responsabilità di ripulire a tempo di record la “lurida topaia” in cui viveva l’uomo, aiutate da Miki che rifaceva il letto.

In ben cinque minuti esatti la stanza brillò di nuova luce, le ragazze si sedettero soddisfatte. Nessuno aveva però notato la presenza di un altro individuo in quella stanza che, appoggiato alla porta del bagno, osservava silenzioso la scena

“bene ragazzi, direi di cominciare, ehm Sasuke vieni a sederti con noi?”

“Sasuke?” esclamarono tutti sbalorditi

“e da dove sei saltato fuori teme?”

“sono sempre stato qui dobe, vicino alla porta del bagno”

“ah… non ti avevo notato.. he.. he…”

Quando anche il moro ebbe preso posto la serietà tornò ad impadronirsi dei presenti

“dunque ragazzi, ho parlato con Sasuke, adesso abbiamo altre prove contro Orochimaru”

Il moro abbassò lo sguardo incrociando però quello di naruto che sorrideva ebete e, alzando il pollice, mimava con le labbra “ce l’hai fatta sas’ke-teme”

“comunque, siamo sicuri che voi non siete gli unici ad aver avuto un.. ehm… incontro ravvicinato con Orochimaru. Per questo vi ho chiesto di riunirvi tutti qui. Vorrei che raccoglieste altri indizi, che mi portaste altre testimonianze. Di certo io non posso andare in giro per la scuola a fare domande agli studenti, non passerei di certo inosservato e sicuramente qualcuno che farà la spia per paura ci sarà. Se sapete, se trovate qualcuno cercate di farlo parlare, portatelo da me e ditegli chi sono se necessario. Volete collaborare?”

“si” risposero i ragazzi, in coro, senza esitazione.

“bene e mi raccomando, massima discrezione, nessuno deve sospettare niente, intesi?”

“hai” ancora una volta tutti in coro, erano determinati, sapevano a cosa andavano incontro e non si tiravano indietro

“ragazzi… un ultima cosa… grazie”

Il gruppetto uscì, non prima di aver controllato che fuori non ci fosse nessuno. Tornarono tutti ai loro alloggi meditando sulla questione. Pensavano alle voci di corridoio sentite per sbaglio, a tutti quelli che erano stati mandati in presidenza e che ne erano tornati traumatizzati, c’erano decine cose che potevano fare e poco tempo per farle.

Miki pensava, più degli altri, ad una persone che conosceva, non bene, ma era pur sempre una sua conoscente, una compagna di classe. Sempre silenziosa, così timida, quasi invisibile. Non si erano parlate quasi mai, quella ragazza non era di molte parole ma era dolcissima. Se ne stava tutto il tempo nell’angolino della classe dove c’era il suo banco… però, non poteva andare a parlarle come se nulla fosse, si sarebbe insospettita.

Il giorno dopo tutti si rincontrarono

“naruto?” chiamo la mora “puoi venire un attimo?”

“uhm? Che c’è Miki-chan?”

Shikamaru guardava i due bisbigliare e fare ampi gesti con le mani, non capendo (o non avendo voglia di capire) cosa si dicevano, Naruto annuiva ogni tanto, come a far cenno di aver afferrato.

“ho capito, ci penso io”

La ragazza entrò in classe, senza il solito ritardo, si sedette al suo posto e cominciò ad osservare l’aula. Le prime tre ore passarono veloci e l’intervallo arrivò in breve, camminò fino alla fine della classe, con la scusa di voler parlare con una sua compagna, Tayuya, del compito di storia andato male.

Quella Tayuya, che mente semplice. Adorava lamentarsi e non importava con chi, bastava darle uno spunto e quella attaccava a lagnarsi e lagnarsi.

“ciao Tayu”

“ciao Nara”

“come ti è andato il compito di storia? A me uno schifo, nemmeno la sufficienza, secondo me il prof mi odia”

“già a chi lo dici, anche io non ci sono arrivata. Pensa che una volta…”

Eccola che attacca, pensò Miki, felice della riuscita del suo piano. Si voltò, la ragazza l’aveva guardata di sfuggita e poi si era voltata

Sasame Fuuma era una ragazza meravigliosa, peccato che nessuno si accorgesse di lei. Era arrivata da poco meno di un anno ma non si sapeva per cosa. Era carina, con quei suoi capelli castano chiaro, quasi arancio, e gli occhi color nocciola, grandi e buoni, era snella ed alta, non una stangona ma nemmeno una nana. Era giusta, aveva le forme giuste, era intelligente, era perfetta. Sembrava una contessina con i lineamenti del viso delicati e quelle ciocche di capelli raccolte dietro la testa. Soltanto che aveva un piccolo difetto, era timida all’inverosimile, non aveva stretto amicizia con nessuno, nella sua stanza era da sola.

Le voci di corridoio dicevano che fosse stata presa di mira dal preside già dal suo primo giorno, non si era mai spinto troppo oltre con lei, questo era sicuro perché la luce nei suoi occhi non si era mai spenta. Ma le voci, le voci correvano e dicevano che l’uomo non perdesse occasione per molestarla. E lei? Lei aveva sempre negato, troppo timida e spaurita per dire la verità, o troppo debole per rifiutare false dicerie.

Miki non voleva parlarle, ma doveva avvicinarla, in qualche modo, voleva studiarla per capire cosa avesse che non andava, al resto ci avrebbe pensato Naruto, eh già. Perché il biondo, con la sua simpatia, si era conquistato la fiducia di quella ragazza “Naruto-senpai” si rivolgeva spesso a lui per essere aiutata con qualche compito difficile.

Ma nessuno doveva sapere del loro piano altrimenti sarebbe andato tutto in fumo


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“oggi non mangio con voi!” disse il biondo, una volta a mensa

“come? ma perché?” gli chiese Sakura

“ho da fare, ci si sente dopo!”

E dileguandosi tra gli studenti si diresse nel cortile interno

“ciao Sasame-chan”

“oh, buongiorno Naruto-senpai”

I due consumarono il loro pranzo in silenzio, era ancora troppo presto.

Col passare dei giorni Naruto riuscì a scioglierla, parlavano liberamente di ogni argomento, come due buoni amici che si conoscevano da tempo. Cioè, naruto parlava a raffica e la ragazza lo ascoltava con vivo interesse, finchè non cominciò anche lei a integrarsi nei monologhi del biondo.

Altri giorni si rincorsero, dall’incontro con Kakashi passarono in fretta due settimane

“Sasame-chan” esordì Naruto, con un gamberetto mezzo fuori e mezzo dentro la bocca “dovrei parlarti, di una cosa seria” si assicurò che nel cortiletto fossero da soli e poi cominciò

“senti, so che sono solo voci di corridoio e non voglio crederci ma, insomma… se il preside ti avesse fatto, o continuasse a farti qualcosa tu devi dirmelo, mi hai capito Sasame? Devi dirmelo”

“n-no senpai, le assicuro c-che non è mai su-successo nulla” la ragazza scuoteva la testa in segno di negazione

“Sasame-chan, guardami bene degli occhi” le disse “ti fidi di me?”

“s-si”

“rispondi solo a questa domanda, ti ha mai fatto qualcosa?”

La ragazza rimase un attimo spiazzata, poi sospirando annuì con la testa

“e.. se io ti dicessi che in questo posto c’è qualcuno che può aiutarci, mi crederesti?”

Si sorprese, Sasame, ma annuì. Di Naruto poteva fidarsi

“perfetto”


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“bene ragazzi, facciamo il punto della situazione” cominciò l’uomo con la sciarpa davanti al viso “nessuno di voi ha raccolto qualche indizio? Testimonianze, proprio nessuna?”

I ragazzi scossero sconsolati la testa

“oh, kami, di questo passo non andremo avanti per nulla” sospirò l’agente, mettendosi una mano sulla fronte, si voltò verso la porta quando sentì la bussata in codice “ramen”

Andò ad aprire la porta

“ehm, kakashi, io avrei portato qualcuno”

Sasame fece, spaurita, il suo ingresso nella stanzetta aggrappata alla manica di Naruto, spaventata ancora di più nel vedere Sabaku no Gaara guardarla dal basso e Sasuke Uchiha fissarla imbambolato, come in estasi.

“ragazzi lei è Sasame-chan. Sasame loro sono Shikamaru, Neji, Kiba, Hinata, Gaara, Sakura, Temari, Miki e Sasuke”

“piacere di conoscervi” la ragazza si inchinò rispettosamente ma quando alzò la testa c’era Miki che la salutava con una manina, Temari che sventolava un ventaglio nella sua direzione (nella stanza di Kakashi si soffocava, abbiate pazienza ndTem) e Sakura e Hinata che le sorridevano. Le venne spontaneo sorridere di rimando, un sorriso così dolce da far quasi sciogliere il cuore al povero Sasuke che si ritrovò a pensare a come si potesse fare del male ad una creatura tanto bella e all’apparenza fragile… subito dopo si diede mentalmente del baka per averlo pensato.


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Tre giorni. Passarono esattamente tre giorni dall’incontro con Sasame dei ragazzi all’essere scoperti e ritrovarsi nei guai fino al collo. Ma procediamo con ordine

Sasame era uscita sorridente dalla stanza, in compagnia di Sasuke Uchiha

“perché non possiamo rischiare che le succeda qualcosa tornando in camera da sola” aveva detto quel baka di Naruto

Camminava silenzioso, il moro Uchiha, lanciando occhiate di sottecchi alla ragazza affianco a lui e assaporando per qualche attimo il dolce sorriso della ragazza e l’espressione beata di chi, finalmente, si è liberato di un peso che portava da tempo, proprio come lui.

“siamo arrivati” la voce cristallina della ragazza lo fece risvegliare “questa è la mia stanza”

La guardò un attimo, cosa era quella cose che sentiva, voleva… baciare quella ragazza? Oh, no! non poteva permetterselo, lui era Sasuke Uchiha, di certo poi si sarebbe montata la testa e gli sarebbe stata appiccicata dietro per tutto il tem-

Inutile, i suoi pensieri non finirono di realizzarsi che già aveva incollato le sue labbra a quelle della ragazza, che con sua sorpresa, rifiutò il contatto

“no io… è troppo presto… go-gomennasai Uchiha-senpai” e così dicendo era scomparsa dietro la porta

Il giorno dopo era stato piuttosto tranquillo, e così anche il seguente, i ragazzi continuavano la loro vita tranquilla, fino a che…

“chissà cosa vuole Kakashi-san da noi questa volta, eh Kiba?”

“e io che ne so Naru, vorrà sapere se abbiamo ancora delle prove contro Orochimaru, ma possibile che quel poliziotto da strapazzo non capisca che è tutto inutile!”

“già ci vorrebbe un bell’assalto, ecco cosa…”

“oi Naru, prima l’hai chiamato Kakashi, ricordati che lui è Maito Gai”

“ah, giusto, vabbè tanto chi ci sente?”

I due ragazzi trotterellarono via e… come si dice? Le ultime parole famose. Qualcuno aveva ascoltato tutta la loro conversazione

“allora è così eh? Già sospettavo di te Gai… o dovrei dire Kakashi? Orochimaru-sama sarà contento di saperlo”

Kabuto Yakushi si incamminò allegro verso l’ufficio del preside, pregustando già la reazione dell’uomo

Il terzo giorno, sembrava un giorno come gli altri. Si, ho detto proprio sembrava, perché nella mente di un certo preside le cose avrebbero dovuto prendere tutta un’altra piega. Quel Nara e la sua combriccola, gliel’avrebbero pagata, anche Sasuke che si era ribellato a lui. L’avrebbero pagata tutti, fino all’ultimo.

Un meccanismo strano e contorto era scattato nella mente perversa dell’uomo. Era stato scoperto, certo non in via ufficiale ma pur sempre scoperto porca troia! Non doveva accadere, no, per nulla. Ne avrebbe approfittato quel giorno, Kakashi era libero, era sicuro che sarebbe uscito.

“Kabuto?”

“si Orochimaru-sama”

“per oggi… mi servono Deidara, Hidan e Sasori. Dillo anche a Suigetsu e Itachi, non si può mai sapere”

“sarà fatto”

Questi ragazzi, erano entrati nelle grazie del preside, erano gli intoccabili. Spadroneggiavano in tranquillità e traevano beneficio dalle azioni illecite dell’uomo, inoltre cosa c’era di più bello che torturare un po’ gli altri?

Erano tutti nelle loro aule, con i professori che stavano per cominciare le loro noiosissime lezioni. Kakashi, approfittando del giorno libero, come ogni venerdì era andato a fare rapporto al tenente Sarutobi, sarebbe tornato in meno di un’ora.

Nelle ultime file i ragazzi parlottavano tra di loro, Kiba e Gaara si sfidavano alla morra cinese, o al tris e inevitabilmente il castano perdeva e si arrabbiava dicendo che il rosso aveva imbrogliato. L’ilarità causata dalle scenette comiche dei due durò poco, nell’aula il silenzio regnò sovrano quando entro il preside

“pre-preside Orochimaru” il professore si inchinò rispettosamente lasciando campo libero all’uomo. Orochimaru fece un cenno a Kabuto che uscì dall’aula. Fuori c’erano alcuni ragazzi che aspettavano un segnale per entrare

“professore può andare, qui ci penso io” l’uomo aveva annuito, pur se con riluttanza, ed era uscito dalla classe. Il preside si era avviato con calma alla cattedra

Miki si spalmava sul banco, annoiata, aveva superato il brutto periodo e adesso aveva di nuovo il sorriso sulle labbra, era tornata vivace e allegra. Mentre tentava di seguire la monotona voce del professore che faceva l’appello, qualcuno entrò. Kabuto, seguito da un paio di ragazzi, si fermò sull’uscio

“mi dica Yakushi” disse l’uomo

“oh, nulla professore” si voltò, ficcò negli occhi la ragazza e fece un sorrisetto strano, poi la indicò

“tu, Nara. Con me” le ordinò. Lei non voleva, ma non poteva certo mettersi ad urlare in mezzo all’aula?

Un po’ riluttante si alzò dal banco, mise le poche cose che aveva nella sua tracolla scolorita e uscì. Appena la porta si richiuse dietro di lei si sentì afferrare per le braccia, erano stati quei due ragazzi

“bene Hidan, Deidara. Ora andiamo”

Con Kabuto in testa venne trascinata per il corridoio, e poi nell’aula di suo fratello. Orochimaru era in piedi, appoggiato alla scrivania con una mano, nell‘altra reggeva una pistola. I due ragazzi l’avvicinarono all’uomo

“bene, ragazzi, da ora” puntò la pistola sulla fronte della ragazza “siete miei ostaggi”


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“bene, ragazzi, da ora” puntò la pistola sulla fronte della ragazza “siete miei ostaggi”

Quella frase rimbombava nelle teste dei ragazzi, siamo suoi ostaggi?

“non muovetevi dai vostri banchi. Sasori, Itachi, Suigetsu, Hidan, controllateli. Deidara tieni ferma la ragazzina.”

Ognuno eseguì il suo ordine

“sapete, un uccellino mi ha detto che in realtà” fece schioccare la lingua “il professor Maito Gai non è chi dice di essere. È un agente di polizia, il suo nome è Kakashi. Ora, io conosco i responsabili dell’affronto che mi è stato fatto, gli altri saranno tutti liberi di uscire” fissò i ragazzi delle due file in fondo all’aula

“tranne voi, gli altri possono uscire, Kabuto, dopo chiudi a chiave. Avvisate tutti gli altri delle altre classi di uscire fuori.

I ragazzi corsero via impauriti, quelli che restarono avevano uno sguardo incazzato

“ehi tu” Shikamaru si alzò dalla sedia “lascia andare mia sorella, prendi me, ma lascia stare lei!”

“sta buono Nara. Itachi” il moro Uchiha costrinse il ragazzo a sedersi

“e così sembra che tu ci tenga tanto alla tua sorellina” fece scivolare lentamente la canna di piombo sul viso della ragazza e alla fine gliela infilò in bocca.

Miki sussultò, aveva paura, aveva seriamente paura

“basta!” questa volta fu il turno di Neji, si alzò di scatto rovesciando la sedia all’indietro, era furioso

“non fare l’eroe Hyuuga” il ragazzo venne afferrato da dietro, un pugno di Hidan lo colpì al viso, un altro allo stomaco “vedi di fare silenzio e stare al tuo posto”

“Neji-nii-san” la dolce Hinata si era subito prodigata per correre in aiuto del cugino. Miki aveva provato a dire il nome del ragazzo ma era praticamente impossibile con quella cosa infilata in bocca

“e così, a quanto pare” cominciò molto lentamente l’uomo “voi ci tenete così tanto a questa nanerottola è così?” gli sguardi furiosi dei ragazzi non fecero altro che confermare la sua ipotesi e farlo andare avanti in quel gioco crudele che stava perpetrando

“e allora” disse, sfilando la pistola dalla bocca della ragazza “che succede se faccio questo?”

La afferrò per le braccia e la sdraiò sulla superficie lucida e fredda della cattedra, solo le gambe erano rimaste fuori, la pistola era puntata su di una guancia

“Miki!” fu la voce di suo fratello e Naruto in coro

L’uomo sorride, compiaciuto, mette una mano sul legno per mantenersi mentre con l’altra continua a puntare la ragazza, si avvicina pericolosamente al suo viso e posa le proprie labbra sulle sue, prendendone violentemente possesso. La ragazza cerca di divincolarsi ma ha le braccia bloccate in alto da quello stronzo di Kabuto e dal ragazzo biondo, Deidara. Si agita, l’uomo approfondisce il contatto, la sfiora ovunque.

Shikamaru perde il controllo, si scaglia come un furia contro l’uomo ma non può nulla, viene bloccato e ricacciato violentemente indietro dall’albino e dal ragazzo coi capelli rossi, Sasori. Mentre è a terra si accaniscono su di lui prendendolo a calci, è troppo, anche Neji si alza, e così Naruto, Kiba, Sasuke e Gaara. Kabuto interviene, anche se i ragazzi sono in numero maggiore gli altri sono più forti, sono costretti a terra e in un angolo, con Neji e Shikamaru che tossiscono sangue, Sasuke guarda in cagnesco suo fratello con un occhio livido, Gaara stringe forte Sakura, sull’orlo di una crisi di pianto; Ino cerca conforto tra le braccia di Naruto, non capendo la situazione.

“Neji, Shika!” gridò la ragazza stesa sulla cattedra, mentre calde lacrime scendevano dai suoi occhi

A salvarli fu lo squillare di un cellulare, Orochimaru si alzò di scatto, interrompendo il suo lavoro, il silenzio regnò sovrano

“di chi è?” nessuno rispondeva

“DI CHI CAZZO È?” Suigetsu gli portò una sacca arancione, da dove proveniva quell’odiosa e irritante musichetta

“Uzumaki, non lo sai che i cellulari in questa scuola non si possono tenere?”

 Prese il cellulare e guardò il numero: Kakashi, schiacciò il tastino verde e si portò l’apparecchio vicino all’orecchio

“Naruto?”

“Salve Maito Gai… o dovrei dire Kakashi?”

“chi è?”

“ma come, non mi riconosce?”

“Orochimaru!”

“ma che bravo poliziotto”

“perché hai il cellulare che ho dato a Naruto, lui dov’è?”

“oh, beh, diciamo che per il momento non può venire a parlare con te”

“DIMMI DOV’È!”

“sta tranquillo non gli è successo niente, almeno per ora”

“ma cos…”

“vedi, caro Kakashi, sono venuto a sapere tutto e beh, non riuscirai ad incastrarmi”

“non contarci”

“ah no, beh, prova a chiamare la polizia e i ragazzi fanno una brutta fine”

“i ragazzi? Che cosa hai in mente?”

“perché non te l’ho detto? Sono miei ostaggi kukukuku. Aspetta” avvicinò l’apparecchi a Miki

“K-Kakashi”

“sei convinto ora?”  

“maledetto, lasciali andare, subito! Non vorrai aggravare ancora di più la tua posizione?”

“oh, ma io non aggraverò un bel nulla, perché se proverai a far arrivare la polizia, io li uccido ad uno ad uno”

“è inutile, tanto ho già consegnato prove e testimonianze al tenente Sarutobi, ormai sei nella merda fino al collo, non appena uscirai di lì ti arresteremo”

“io non ci giurerei, ci risentiamo Kakashi”

Concluse la chiamata senza dare tempo all’altro di replicare

“a quanto pare il responsabile di tutto questo è Uzumaki…” gli bastò fare un gesto con la mano perché Itachi afferrasse da dietro il biondo e lo portasse davanti all’uomo

“Uzumaki… Uzumaki…” lo colpì al viso con il calcio della pistola “quindi tutto questo è opera tua?”

“BASTA!” Miki, arrabbiatissima per non poter fare nulla, si liberò dalla stretta di Deidara mollando un destro deciso in faccia al preside che barcollò un attimo di lato, lo stesso attimo che bastò a Naruto per liberarsi e tornare con i suoi amici.

“stupida ragazzina” l’uomo si voltò, non si era fatto quasi nulla. La ragazza era rimasta pietrificata dal suo stesso gesto. La sbattè violentemente contro la lavagna dietro di lei, inchiodandola al muro

“Miki” le disse, giocando con una ciocca dei suoi capelli “vedi di stare buona e non ti succederà nulla di spiacevole” la liberò, lasciandola ancora nelle mani del biondo Deidara.

“voi” indicò i ragazzi chiusi in un angolo “sedevi qui davanti e non muovetevi”

Non poterono fare altro che obbedire e andarono a sedersi nello spazio tra la cattedra e i banchi della prima fila, controllati a vista dagli altri e minacciati costantemente dalla pistola di Orochimaru.

“va” l’uomo spinse la ragazza, che era ancora attaccata con le spalle alla lavagna, verso suo fratello “siediti lì e non muoverti”

Il preside cominciò ad andare avanti e indietro, visibilmente preoccupato

“ha ragione, sono nella merda” ad un tratto il telefono di Naruto, che era sulla cattedra, squillò ancora


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 “io non ci giurerei, ci risentiamo Kakashi”

L’uomo aveva staccato il cellulare dal suo orecchio, incredulo, dopo aver ascoltato per qualche secondo il monotono tu… tu… tu… che sembrava volerlo incolpare dell’accaduto

“Kakashi, che succede” gli chiese un preoccupatissimo Sarutobi, dopo aver visto l’espressione dell’uomo che comunque non dava segni di vita, fissava immobile un punto imprecisato della stanza di fronte a lui e non diceva una parola

“kakashi mi vuoi dire che hai?”

L’altro sembrò risvegliarsi, e si voltò vero il tenente

“Sarutobi, abbiamo un grosso problema” cercò di spiegare in due parole quello che stava succedendo

“ha capito? Dobbiamo fare qualcosa!”

“calmati Kakashi, dobbiamo pensare con lucidità e razionalità. Orochimaru è chiuso nell’istituto qui dietro e tiene in ostaggio non sappiamo quanti ragazzini, ha detto niente polizia e sa che abbiamo tutte le prove del caso contro di lui, si starà preoccupando sicuramente”

“giusto, e allora cosa possiamo fare?”

L’altro sembrò pensarci un po’ su, nonostante fosse anziano l’intelligenza che l’aveva caratterizzato da giovane non l’aveva abbandonato

“ascoltami bene. Ora andiamo lì, con un bel po’ di agenti, ma rimaniamo nella via dietro la scuola, a piedi perché è vicino e daremo meno nell’occhio. Quando sapremo dov’è tu, e solo tu, ti farai vedere mentre  noi staremo nascosti, cerca un pretesto per entrare, uno qualsiasi. Noi entreremo da un’altra parte in modo che lui non possa vederci, quando saremo dentro decideremo il resto”

“capito, adesso andiamo e nel frattempo lo chiamo”

Uscirono, dopo aver reclutato circa venti agenti, ovvero tutti quelli disponibili al comando di polizia. Percorsero quei circa cinquecento metri che li separavano dall’Alba, quando arrivarono decine di ragazzini erano fuori

“ma che..?” pensò Kakashi, mentre premeva il tastino verde, avvicinandosi da solo all’entrata della scuola


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“pronto, Kakashi…”Orochimaru rispose alla chiamata

“Orochimaru”

“qual buon vento ti porta a chiamarmi ancora?”

“ascolta, voglio sapere quanti ragazzi sono con te e se stanno tutti bene”

“ma che curiosità, non ti preoccupare stanno benissimo, a parte qualche ammaccatura”

“ti ho chiesto quanti sono”

“non c’è bisogno che ti scaldi, solo il tuo patetico gruppetto di agenti in miniatura, gli altri sono fuori”

“stammi a sentire, cerchiamo un accordo” l’agente si zittì un attimo per pensare ad una scusa che gli permettesse di entrare “facciamo così, tu liberi i ragazzi e prendi me come ostaggio al loro posto”

“scordatelo”

“pensaci, potremmo discutere con calma, troverò un modo per farti uscire più pulito dalla faccenda”

L’uomo sembrò riflettere un attimo sulla proposta

“d’accordo”

“perfetto, fai uscire i ragazzi”

“scordatelo, solo quando sarai dentro li farò uscire”

“come fai a sapere se sono solo o meno”

“ti vedo”

Kakashi alzò gli occhi all’edificio che aveva davanti, da una finestra la figura del pallido e viscido preside della scuola

“terzo piano, ala destra” ripetè ad alta voce l’agente Kakashi, prima di spegnere il cellulare e avviarsi verso la scuola.

Dal retro dell’istituto il tenente e i suoi uomini avevano ascoltato tutto grazie ad un piccolo microfono nascosto nella giacca di Kakashi

“perfetto” fece l’uomo “entriamo”


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“Hidan, Itachi. Andate ad accogliere Kakashi-san” sibilò il preside

“avete sentito, piccoli ratti?” disse rivolto ai ragazzi seduti sul pavimento “il vostro Kakashi sta venendo qui” sorrise maligno


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“sono dentro”

Kakashi parlò a mezza voce, sicuro che il tenente lo stava ascoltando

“anche noi” sentì dalla piccola auricolare che aveva nell’orecchio “stiamo venendo da te… ti vediamo! Ti seguiamo appena sali la prima rampa”

“hai” l’agente si avviò verso le scale alla sua destra, ma due ragazzi fecero la loro comparsa

“salve agente Kakashi” disse il primo, i capelli neri erano raccolti in una coda bassa

“la accompagniamo di sopra” l’altro aveva i capelli di un biondo così chiaro da sembrare bianchi.

“Kakashi, entriamo in azione ora”

Da una porta che un tempo conteneva dei vecchi uffici fecero capolino sette agenti che, senza dare loro il tempo di capire cosa stesse succedendo, si avventarono sui ragazzi. Uno di loro, Asuma, fece cenno a Kakashi di proseguire, ai ragazzi venne intimato di stare avanti e non fare scherzi. Arrivarono in breve al terzo piano, bussarono alla porta

“avanti” si sentì da dentro

La porta venne aperta, i due ragazzi entrarono piuttosto turbati, seguiti dall‘agente. L’uomo, vedendo i ragazzi spauriti e feriti seduti sul pavimento, li salutò con una mano e sorrise allegro, scatenando la loro perplessità

“che hai da ridere Kakashi”

“beh, fra poco saranno liberi”

“hehe… scordatelo”

“va bene, come vuoi”

L’uomo si fece da parte, tutti gli agenti fecero irruzione scagliandosi contro Orochimaru e ammanettandolo, Kabuto tentò di fuggire insieme ai ragazzi che avevano aiutato lui e il preside ma venne bloccato immediatamente.

I ragazzi furono finalmente liberi.



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 Angolo dell'autrice (che infattamente sono io)

Ah beh, ebbene si miei cari, siamo giunti all'ultimo Chappy-chappino-chapponzolo ç____ç mi manchereteeeeeeeeeeeeeeeeeeee ç____ç
ODDIO MA QUANTO é LUNGO STO CAPITOLO? O___O
come avrete notato capitolo kilometrico, ma non mi andava di dividerlo in due U__U e state sicuri che comunque devo fare ancora l'epilogo e pensavo anche di mettere il capitolo 10 modificato.... ma ancora non lo so sono indecisa...
wabbè passiamo ai commenti al chappo, che dire, Orochimaru è un gran bastardo e io adoro i crack-pairing XDXD che dire SasuxSasa XDXD mi sembra una pubblicità di una salsa XDXD quei due manco si sono nemmeno visti^^ ma vabbè la mia mente contorta progetta questo ed altro XDXD ma non volevo che Sasekkia sembrasse gay e stesse da solo U__U abbiamo anche visto la stanza di Kakashi e fino a che punto Orociock possa essere stronzo, ma vabbè tanto ormai è sparito, come adoro dire ma vabbè XDXD e per la cronaca è stato scritto il primo chappo di Konoha School Musical, fateci un salto oki?
basta cliccare qui ----------------------> Konoha School Musical e lasciate recenzioncine kukuku XDXD

And Now..... Recenzzzzzzzzzzzioni Time!


TemariCross:
ultimo Chappy caVah, NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ç___ç mi mancheranno le tue recensioni ç___ç vabbè se arrivi alla fine dimmi come ti sembra perchè devo mettere ancora l'epilogo *sniff* grazie mille per avermi seguito, sei stata una di quelle che hanno commentato quasi sempre grazie grazie grazie io tivibì ç____ç

Sasukina94: allora??? come ti è sembrato il finale eh? eh? eeeeeh??? e Itachi, l'ho fatto un pò bastardo e ci ho messo anche gli adorati akatsukini per concludere, eppoi sila coppia OroSasu è davvero meravigliosa, grazie per avermi sostenuto con le tue recenzzzzzzzzzzzzzioni, sei molto colta zizi *me annuisce* sciau! e segui anke il prox chappo!

The fenix of innocence: 
oh, grazie^^ io scrivo benissimo che bello, spero che la fine sia stata di tuo gradimento (anche se ci aspetta un ultimissimo chappo) cmq scusa per la domanda è che non sapevo se eri maschio o femmina e non sapevo come rivolgermi alla vostra signoria (come sono colta ed educata U__U XDXDXD) grazie cava per avere seguito la mia storiella senza pretese^^

Kirachan95: CAVAAAAAAAAAAAAA estremamente cara, carissima! siamo giunti al termine di questo viaggio insieme in un AU senza troppe pretese ç___ç vorrei mettere il decimo modificato, sai, anche io ho manie pervertite una volta tanto (me pensa a gaara *ç*) sono peggio di orociock quando mi ci metto^^ aspetto la tua recensione per sapere se lo metto, o non lo metto? questo è il problema U__U


1 - akatsukina fur immer
2 - CHIHIRO
3 - ery twohands
4 - Giugiola
5 - Jennie88
6 - Kirachan95
7 - Liby_chan
8 - Lunastorta94
9 - nenenene
10 - novalexis
11 - sasukina94
12 - soarez
13 - TemariCross
14 - The fenix of innocence
15 - Vodia

Grazie a queste splendide persone che mi hanno messa nei preferiti! io VIVIBI anche se non avete mai recensito, se volete, almeno in quest'ultimo capitolo lasciatemi una traccia del vostro passaggio^^


 
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