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Autore: Nyssa    22/08/2008    12 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Se Leonard non si fosse tenuto alla scrivania, probabilmente sarebbe caduto sul tappeto come un salame, ammutolito ed esterrefatto.

 

Boccheggiò cercando di riprendere abbastanza fiato per porre a sua sorella la domanda “perché”, ma si sentiva come se al mondo non ci fosse sufficiente ossigeno per mantenerlo in vita.

Guardò la piccola Gardis seduta sul letto che si tormentava le mani aspettando una sua reazione, stranamente imbarazzata in un modo che non era da lei.

 

Lui scosse la testa, se almeno avesse avuto gli occhiali probabilmente si sarebbe tormentato le lenti come faceva Potty2, sempre ad aggiustarseli sul naso, ma non gli era stato concesso neppure quello e stava tristemente prendendo coscienza che il suo corpo soffriva di un principio di Parkinson.

Incredibile, mai visto un vampiro che trema…

 

Quelle non erano certo cose che doveva spiegare lui a lei, semmai sarebbe dovuta essere la mamma… no, meglio che la mamma non sapesse niente di queste sue curiosità o era la volta che papà lo avrebbe davvero ucciso con le sue mani.

 

-          Gardis… - disse piano – perché?

Il rossore si diffuse sulla pelle chiara della ragazza, poi le alzò gli occhi con determinazione

-          Tu dimmelo e basta

Belle consolazioni… stava rischiando la vita, lo sapeva?

D’accordo, se quello era l’unico modo per uscirne indenni… che cosa le era saltato in mente, poi?

Prese una sedia, la posizionò con lo schienale rivolto verso il letto e vi si sedette con le braccia appoggiate allo spesso arco di legno di mogano, appena incrociate e il viso sopra di esse.

-          D’accordo, cosa vuoi sapere?

-          Cosa si prova quando si va a letto con una persona. – mamma e papà gli avevano reso davvero un pessimo servizio a insegnarle a parlare senza peli sulla lingua, riusciva a capire che era leggermente imbarazzante discutere di certe cose con la propria sorella, vergine per di più? – dall’altra parte – aggiunse piano lei

-          Dall’altra parte? – indagò

-          Sì, cosa prova un maschio? – “oh cacchio” era un’espressione che rendeva perfettamente la situazione, anche se non tanto quanto “merda”.

-          Gardis – incominciò serio mentre la sua mente lavorava a velocità inaudita – tu non avrai… tu non sarai stata a letto con qualcuno, voglio sperare… - la professione di detective non era quella che gli riusciva più congeniale, lei comunque arrossì violentemente e scosse la testa e i capelli biondissimi mentre lui sospirava di sollievo: almeno finchè sua sorella non avesse deciso di compiere qualche follia, sarebbe sopravvissuto.

-          È solo per quello che è successo al Grifondoro ed ero curiosa di sapere… com’è… - al momento lui ignorava cosa fosse accaduto al Grifondoro (anche perché, stando alla cronaca, non era successo proprio niente), ma era meglio che sua sorella sfogasse le sue curiosità con lui piuttosto che andare a chiedere a casa oppure decidesse di sperimentare di persona la cosa. Appunto mentale, chiedere alla pettegola di Serpeverde, cioè a Rudiger, cosa fosse accaduto alla Torre.

-          Bene – si notava che la conversazione era un po’ stentata?

-          È bello? – ma che razza di domanda era? Mica era una persona che era bella o brutta!

-          Beh, sì, a volte… diciamo che è piacevole…

-          Perché a volte? Non sempre?

-          Dipende con chi sei, sciocchina – eh certo, sognarsi di farlo con la Sprite non avrebbe fatto felice nessuno

-          Ma ci sono tappe da seguire? – tappe da seguire? C’era da mettersi le mani nei capelli, che avevano insegnato alla sua povera, traviata sorella tra quei pazzi rosso-oro? Tappe? Che cazzo sono le “tappe”?

-          Che cosa sono le tappe? – domandò con più diplomazia

-          Beh, A, B e C

-          A, B e C?

-          Sì, il bacio, il... – ma chi le aveva detto tutta questa caterva di boiate? Tappe? Non aveva mai seguito uno schema in vita sua, ma delle “tappe”?!

-          No

-          No?

-          No, si fa quel che si ha voglia…

-          E tu l’hai mai seguite? Anche per caso – a memoria d’uomo, non rammentava di essersi mai attenuto ad una “linea guida” e di certo non si comportava con le ragazze come se fossero fidanzati, magari quando si esce insieme le cose sono diverse…

-          No, cioè, forse ho baciato una ragazza, prima, ma non con l’intenzione di seguire una tappa… - perché si stava imbarazzando? Era sua sorella! Eppoi perché continuava a ripete la parola “tappa”?

-          E ti è mai capitato di non… farlo? – se stavano giocando a Gira la Ruota doveva avvertirlo, però… compro una vocale!

-          Certo

-          Nel senso, ti è mai capitato di rimanere con una ragazza senza andarci necessariamente a letto?

 

Ok, sua sorella leggeva troppo e, senz’altro, leggeva delle cretinate. Chi le aveva messo in testa ‘sta roba?

Erano tutte quelle stronzate che i grifoni perbenisti si dicevano tra loro, salvo poi sperimentare che era tutto il contrario e dimenticarsi di rivedere la regolina.

Se scopriva che era stato uno dei suoi amici malati a raccontarle queste cose lo avrebbe linciato, Potty? Weasel? Di certo non Rudiger… e a pensarci, neppure Chris.

 

D’accordo, riflessione profonda: scavare nella memoria alla ricerca di un episodio analogo a quello richiesto, doveva essere successo almeno una volta, perché non lo rammentava?

 

-         

-          Ti è piaciuto? – sembrava che parlasse di un filetto al sangue…

-          Beh, avrei preferito fare dell’altro…

-          In che senso?

-          Che lei non voleva e allora ho lasciato perdere

Non credeva di poter udire qualcosa del genere da suo fratello, voleva assolutamente conoscere quella ragazza

-          Ma tu stavi male? – stavi male? Ma che domande faceva?

-          In che senso?

-          Ti dava fastidio averla lì e non farlo? – Leonard sbattè le palpebre senza capire troppo della domanda

-          Beh, no, sennò l’avrei mandata via o avrei preso qualcun altro – la modestia prima di tutto…

-          Ma se una ragazza ti provocasse, tu andresti a letto con lei?

-          Dipende chi è lei, se lei vuole, se io posso

-          Posso?

-          Se nel farlo ci rimetto la testa o mi costringono a sposarla, magari no, non trovi?

-          Sì. Va bene, ora ho capito

Infatti, perché quello che non aveva capito era lui…

 

-          Gardis – lei si voltò verso suo fratello – non leggere più queste stronzate di Strega 3000, chiaro?

Lei annuì, divertita che credesse che si trattasse di una rivista da ragazzine cerebrolese.

-          Leonard – aggiunse poi – è bello abbracciare una ragazza?

Per la seconda volta, quel giorno, si sentiva prossimo a cadere sul pavimento per lo sconcerto, meno male che era seduto.

-          Non nel senso di un abbraccio tra amici, intendo, tipo con quella ragazza con cui non hai fatto niente…

Che non avesse fatto niente era un discorso, non era ancora ridotto così male…

-          Sì, è bello, perché?

-          Beh, perché non lo so…

Come mai non avevano ancora tirato una bomba sul Grifondoro? Stavano distruggendo la sua povera sorella con quelle chiacchiere!

-          E che cosa si prova?

Qui si andava sul difficile, certo non poteva mettersi a raccontarle la cosa, anche perché, a ben riflettere, conosceva solo la parte maschile del “bello”, non aveva idea se e cosa si provasse dall’altra parte della barricata, anche se doveva essere indubbiamente piacevole…

Avrebbe pagato per rispondere qualcosa, ma pareva che non ci fosse soluzione… cosa avrebbe dovuto fare? Di sicuro era fuori discussione abbracciare sua sorella come faceva con le altre, insomma, lei era una Malfoy, era la sua bella sorellina (forse anche amata, a ben pensarci…) e l’incesto era vietato, oltre al fatto che sarebbe stato un po’ come abbracciare se stessi e la cosa, francamente lo ripugnava.

Dove stava la soluzione del problema? Perché gli faceva tutte quelle domande? Caffè!

Che qualcuno gli desse del caffè, anzi, no, meglio, della cioccolata per darsi una calmata e tornare lucido; e sarebbe stato meglio se ne avessero data un po’ anche a lei perché non sembrava troppo in forma… era troppo più strana del normale e in genere nessuno Malfoy è molto normale…

 

Gardis guardò suo fratello riflettere serio, doveva giudicarla proprio strana con tutti quei quesiti che gli aveva posto, ma aveva bisogno di sapere cosa si prova dall’altra parte, come si era dovuto sentire quel poveretto che aveva torturato quella stessa mattina senza neppure accorgersene!

Di sicuro non aveva passato un bel quarto d’ora, ma almeno non era prossimo alla morte; certo, Kitt ragionava in maniera differente da Leonard, ma aveva come il sospetto di essersi spinta un pochettino troppo oltre.

Beh, ad ogni modo Kitt non era stato troppo male e questo era quello che le interessava sapere, lui era il suo migliore amico e l’unica cosa che desiderava era non vederlo soffrire e chiunque avrebbe pagato per quello, anche se fosse stata lei stessa.

 

-          Stai lì un minuto – Leonard si alzò dalla sedia e andò alla porta, aprendola e mettendo il naso signorile fuori a sbirciare per il corridoio in attività.

Il passaggio era invaso di gente. Con l’arrivo dell’inverno le temperature si erano parecchio abbassate e quella notte era arrivata una ventata gelida sulla scuola che aveva ulteriormente fatto abbassare la colonnina di mercurio quindi la maggior parte delle ragazze Slytherin, proprio come delle vere serpi che pativano il freddo, avevano cominciato a tirare fuori piumoni e coperte per scaldarsi e c’era un viavai di studentesse con teli patchwork tra le braccia e imponenti coperte di piume che pareva avessero spennato il pollaio di Hogwarts.

Possibile che non ci fosse nessuno al caso suo?

In realtà aveva pensato di prendere qualcuno di cui si fidava e fargli mimare la scena, ma al momento dubitava che Gardis avrebbe consentito a Montague di arrivarle a meno di un metro e mezzo di distanza.

Vide passare Greengrass con un quaderno in mano, il Prefetto lo salutò e lui fece altrettanto con finta noncuranza: Rudiger era una specie di suo amico, ma rischiava di farsi prendere troppo la mano, aveva troppa esperienza in materia per seguire alla lettera ciò che lui gli avrebbe chiesto di fare.

Certo non poteva aspettarsi un ragazzo senza esperienza, dopotutto erano a Serpeverde, ma…

Tombola!

 

*          *          *

 

Chris stava vagando per il corridoio dei sotterranei ad assegnare i nuovi turni di ronda che Piton e la McGranitt gli avevano chiesto una settimana prima.

Non era un compito facile perché le serpi, come diceva Gardis, “erano dei maledetti lavativi che non avrebbero fatto un pattugliamento neppure sotto tortura”. Grazie al Cielo gli Hufflepuff erano più condiscendenti e si sarebbero prestati ad alzarsi alle due di notte per fare un giretto per la scuola, salvo poi riaddormentarsi, beh, quello era lo scotto da pagare.

Di Corvonero poteva fidarsi, ma ne avevano già delle loro con la stanza del Caposcuola e quella del Prefetto allagata, lo stesso valeva per il bagno dei Prefetti e la stanza dormitorio n°2. C’erano persone che dormivano sul divano da una settimana, poveretti.

-          Questo è il vostro nuovo orario di ronda – disse sventolando una tabella e appendendola nella bacheca in corridoio – mi raccomando la puntualità

Due ragazze si affacciarono, lo consultarono e annuirono, che soddisfazione! Il battitore di serpeverde sbuffò, lo guardò male e tornò in camera.

Rudiger gli passò accanto, battè una mano sulla spalla con compassione e tornò al suo compito o qualsiasi cosa fosse quello che aveva in mano.

C’era un motivo se era finito a Corvonero?

Vide la faccia di Leonard alla porta, poi il biondo gli sorrise

-          Chris, puoi venire un minuto?

Felice di sottrarsi agli sguardi degli altri verde-argento che lo scrutavano come se avesse avuto la lebbra, fu felice di mollare la sua tabella e di andare verso di lui.

 

*          *          *

 

Gardis guardò il fratello che si alzava e andava alla porta per poi chiamare qualcuno: non capiva.

Poi vide Kitt entrare dalla e suo fratello chiudere  e la cosa non le piacque per niente.

 

Leonard rimirò compiaciuto l’idea che si stava formando nel suo sadico cervellino, poteva prendere non due, ma tre piccioni con una fava! Innanzi tutto avrebbe risposto a tutte le domande di sua sorella senza essere direttamente interessato e poi avrebbe potuto mettere un po’ alla prova questo benedetto Ravenclaw decisamente troppo santo e decidere più o meno cosa provava nei confronti della piccola Malfoy; e per finire, che era la cosa che gli interessava di più, sarebbe finalmente riuscito a conquistare un punto nei confronti della sua vispa sorellina e vederla un po’ alle strette.

Era stato davvero un colpo di fortuna, non si fidava a lasciarla tra le braccia di Rudiger, ci prendeva sempre troppo gusto e ultimamente pareva improvvisamente essersi accorto che la bella Malfoy era una donna.

 

-          Ciao! – salutò allegro il moro entrando dalla porta e chiedendosi cosa stesse accadendo e perché l’altro Caposcuola lo volesse lì, pregò che non avesse saputo di quello che era successo quella mattina, ma dalla reazione di Gardis, che arrossì e accennò un gesto col capo, dedusse che di certo lei non era andata a raccontarglielo.

-          Siediti lì, per favore – sentire quelle parole da uno come Malfoy era un caso più unico che raro

Christopher si accomodò sul letto e aspettò mentre un grosso punto di domanda gli ronzava in testa e il sorriso di Leonard si propagava da orecchio ad orecchio, soprattutto quando Gardis si affrettò ad alzarsi e a camminare per la stanza sopra il prezioso tappeto del fratello

-          Tu dove vai… - la riprese afferrandola per un gomito e affiancandola.

 

Chissà perché ma sentiva che c’era qualcosa che puzzava di bruciato…

Leonard si puntò un indice al mento, pensò e poi la spostò con un po’ di malgarbo di fronte all’altro ragazzo che seguiva quei movimenti quasi stordito.

-          Kitt, potresti andare un po’ più indietro? – l’altro obbedì sistemandosi sulle calde trapunte e continuando a non capire

-          Bene, tu siediti lì – e con noncuranza, Leonard le indicò il piccolo pezzo di materasso che era rimasto libero tra le ginocchia dell’altro

La sorella fece tanto d’occhi e scosse la testa

-          Tu sei pazzo! – quasi urlò contro il biondo

-          Non fare storie – bofonchiò invece questo e, dandole un colpetto sulla spalla la spinse proprio dove voleva, lei pestò un piede al giovane Black per sbaglio

-          Mi dispiace – disse imbarazzata trovandosi in una posizione decisamente equivoca

-          Non importa – Kitt cominciava ad essere seriamente preoccupato

Leonard scrutò la scena e scosse la testa incrociando le braccia sul petto

-          E’ come vede due funghi attaccati ad un tronco… su sorellina, non essere così amorfa

-          Amorfo lo sarai tu – sbuffò lei imbarazzata, cominciando ad intuire quali fossero le reali intenzioni del fratello

Sospirando come se fosse stato alle prese con una equipe poco professionale, il Principe delle Serpi si spostò dalla sua postazione, prese un braccio dell’altro Caposcuola e con quello cinse la vita della sorella.

La sua regola aurea avrebbe voluto che l’altra mano fosse audacemente impegnata su una gamba, ma dubitava che sua sorella avrebbe permesso tanto perfino al suo migliore amico, e, ad ogni modo, doveva anche ricordarsi che non era lì per vendere la sua virtù, oltre al fatto che quei due non erano minimamente così arditi, quantomeno lui, lei era troppo presto per dirne…

Dunque, dove poteva mettere l’altra mano? Beh, in mancanza di meglio circondò anche con quella la vita sottile della bionda che stava andando direttamente in iperventilazione, presto il suo cervello avrebbe cominciato a mandare messaggi di errore per temperature eccessivamente elevate.

 

Chris si lasciò guidare dal biondo alzando circospetto le sopracciglia e arrossendo ogni volta che una parte del suo corpo entrava in contatto con quello della piccola Gryffindor

-          Che costa staresti facendo? – domandò alla serpe, sempre più teso

-          Gardis deve fare pratica – rispose asciutto l’altro continuando a sistemargli la camicia e la posizione delle gambe e dei piedi, come un sarto che aggiusta l’abito sulle modelle, ovviamente si astenne accuratamente dal dire su “cosa” lei dovesse fare pratica e Kitt non ebbe il coraggio di chiederlo, ormai certo che la sua morte sarebbe stata prossima, soprattutto dopo quanto avvenuto quella mattina e, a questo punto, era seriamente indeciso se a causarla sarebbe stato l’augusto fratello di lei, lei stessa oppure il suo autocontrollo.

 

Malfoy si allontanò un attimo e contemplò la sua opera

-          Gardis, rilassati, mica ti mangia… manda indietro quella schiena, sembri un manico di scopa!

-          Vorrei vedere te – borbottò risentita quella muovendo appena il muscolo della spalla come risposta alla richiesta del fratello che, a sua volta, sospirò in maniera melodrammatica scuotendo il capo

Lui le rivolse un ghigno made-in-malfoy e ignorò le sue proteste

-          Dovresti tirare su i capelli – annunciò scuotendo nuovamente il capo – il collo è una parte sensuale da mostrare

Kitt implorò che non lo facesse, i capelli di Gardis avevano sempre un brutto effetto su di lui e non era il caso che il fratello di lei peggiorasse lo stato mentale di confusione in cui si trovava al momento, più che mai incerto su dove mettere le mani che gli parevano sempre troppo vicine a qualche punto poco indicato.

-          Siete la coppia meno sensuale che abbia visto in tutta la mia vita – annunciò infine il capo della Casa verde-argento – ma non è colpa tua, Chris, è mia sorella che assomiglia più a una ramazza che ad un essere femminile

Chris pregò che lo fosse davvero: ma cosa volevano da lui? Che la violentasse? Perché erano pericolosamente vicini…

 

*          *          *

 

Qualcuno bussò alla porta tre volte e subito dopo i capelli color caramello di Rudiger, accompagnati da due occhi divertiti fecero capolino dalla porta senza aspettare la risposta del proprietario della camera

-          Senti Leonard, io… - si fermò interdetto e divertito di fronte alla scena con Christopher che teneva rigidamente tra le braccia la sorellina del loro Caposcuola, questa che pareva seduta su un materasso di chiodi e il fratello di lei che scuoteva la testa come Michelangelo di fronte al David: la cosa aveva del ridicolo e dell’assurdo, ma in quel momento si sentì leggermente più vicino al suo obiettivo: pareva che Leonard collaborasse – cosa state facendo? – chiese poi, dimenticando il motivo della sua venuta

-          Un esperimento scientifico – bofonchiò lo Slytherin - cosa c’è? – s’informò poi, distraendosi dalle migliorie che poteva apportare ai due seduti

-          Ah, sì, beh, ecco, era per i turni di ronda, volevo che venissi a darci un’occhiata e ne discutessimo perché…

-          Arrivo

-          Ehi, no aspetta! – sua sorella tentò di alzarsi e fermarlo

-          Tu resta lì – la ammonì severamente come ogni tanto faceva la mamma, con lo stesso tono autorevole tanto che a lei non rimase che starsene ferma nella sua bara di spine – io vado a controllare gli orari, voi due vedete di fare pratica e, Gardis, vedi di non alzarti! – tuonò

E senza curarsi di eventuali conseguenze, più che certo che Chris non le avrebbe fatto del male, chiuse la porta dietro di sé e s’incamminò per il corridoio assieme al suo Prefetto

-          Un esperimento scientifico? – domandò riluttante il Ravenclaw

-          Non chiedere a me, è una delle malsane idee di mio fratello – alquanto malsane, si premurò di sottolineare la mente di lui

-          Lo trovo alquanto imbarazzante – aggiunse poi lui, spostando una mano e non sapendosi decidere su dove posarla, lei sbuffò e se la riposò su una gamba, tanto peggio di così… - com’è che a tuo fratello è venuta quest’idea? Gli hai raccontato di quello che è successo stamattina?

-          Che scherzi? Certo che NO! – gli strillò in un orecchio lei – io ero venuta solo per gli accompagnatori dei gruppi di studenti! – ok, era una mezza verità, ma Kitt non doveva assolutamente sapere che era stato l’involontario protagonista di una imbarazzante discussione tra fratelli, protagonista che, peraltro, ignorava anche uno dei due partecipanti al dibattito

A quel punto l’unica risposta era che Leonard dovesse essere impazzito, completamente.

-          Dì un po’, per cosa staresti facendo pratica? Su come perdere la tua verginità onorevolmente?

-          Finiscila, stupido, mi dà fastidio quando parli così – soprattutto perché stonava leggermente con l’idea di bravo ragazzo che generalmente dava

-          E allora? – era saggio dirglielo? Poteva rimanere il segreto del secolo, ma se ne avesse fatto parola con lui come minimo le avrebbe riso dietro ogni volta che l’avrebbe guardata in faccia… Kitt era stranamente sadico nei suoi confronti. E politicamente scorretto. – d’accordo, per abbracciare un ragazzo – sputò infine

Oh Cielo, che suo fratello avesse deciso di venderla alle aste?

-          Perché?

-          Come perché, sei tu il primo che mi dice che sono ingenua, figurati cosa devo sembrare ai suoi occhi!

-          E perché devo essere io a tenerti in braccio, allora? – indagò schiarendosi la gola

-          Peso?

-          No, certo

-          E allora?

-          Beh, sai, non mi fa tanto bene dopo quello che è successo stamattina…

Lei avvampò e fece per divincolarsi, peccato che Kitt alla fine si stesse divertendo alle sue spalle e il risultato fu che lei gli infilò per sbaglio un gomito tra le costole e finì per scusarsi un’altra volta, rimanendosene al suo posto.

Lui spostò una gamba e la risistemò sulle sue ginocchia, felice che non fosse scappata, e cercò un argomento di conversazione neutrale che non portasse la sua mente a rivivere ciò che era accaduto al risveglio

-          Sai, mi sembra di tornare piccolo, quando ero bambino facevo sempre giocare mio fratello a cavallino…

-          Ah sì? – lei parve un tantino risentita da quelle parole: assomigliava a Lachlan da piccolo? Forse suo fratello aveva ragione a preoccuparsi per lei

-          Vuoi giocare?

-          No, mi verrebbe il mal di mare – lui rise e con le braccia ancora intorno alla vita l’attirò di più verso di sé

-          Immagino che tu mi stia odiando – decisamente troppo perspicace, accidenti all’intelligenza dei corvi

-          Perché? – e rieccola la fase dei perché… piuttosto fuori luogo, se poteva anche permettersi un’opinione nei confronti di se stessa

-          Beh, perché non si dovrebbe tenere una ragazza come il proprio fratellino neonato, possibile che tu non sappia neppure questo? – colpita e affondata. Si cercava di salvare almeno le apparenze…

Sbuffò

-          E cosa ci sarebbe di diverso? – lui ridacchiò e spostò una mano più in alto e una più in basso

-          Innanzi tutto – cominciò – le mani vanno tenuto almeno così perché non si sta afferrando un sacco di patate – però, che acume… perché non ci avevano pensato prima? – poi dovresti disincrociare questi piedi – e muovendo appena la gamba fece scendere quelle di lei lungo le coperte pendenti del letto – e per finire… - esercitando una leggera pressione sullo stomaco, lei rilassò la schiena finchè con avvertì sulla propria spina dorsale, oltre la stoffa, la riga di bottoni della camicia di lui

-          Come sai tutte queste cose? – Chris ridacchiò ancora trovando la cosa molto divertente

-          Sono un Corvonero, la teoria è il mio forte

-          Mh… - beh, avrebbe potuto aggiungere anche la “pratica”…

 

Rimasero così un po’ mentre lui chiudeva gli occhi e appoggiava la testa alla sua spalla, rilassandosi tranquillo.

Dal canto suo, lei vide la sua espressione e decise che non era il caso di agitarsi, dopotutto, cosa poteva succedere?

Fissò la porta che era ancora chiusa, poi voltò lo sguardo alla sua destra studiando appena il viso del suo amico appoggiato con innocenza sulla sua spalla

-          Kitt? – domandò piano temendo che dormisse e, quindi, di svegliarlo

La risposta fu un brontolio sommesso mentre lui non aprì neppure gli occhi e Gardis ringraziò, averlo ad una distanza così ravvicinata poteva essere un bel problema…

-          Kitt, che facciamo adesso? Leonard non torna…

Il ragazzo non parve particolarmente interessato alla cosa, ma aprì un occhio e lei intravide un sorriso distendergli le labbra.

-          Stai tranquilla, si sta così bene…

Gardis avvertì il fiato caldo dietro l’orecchio e rabbrividì nonostante avesse deciso di non muoversi per non strapparlo alla sua meditazione, o qualsiasi cosa fosse.

-          Perché tremi? – le domandò lui

-          Mi hai fatto il solletico – si giustificò rabbrividendo nuovamente dopo che lui aveva parlato

-          Sul serio? – lei arrossì appena e annuì

-          Beh, in quel caso…

Senza aspettare altro, lui spostò la bocca dietro l’orecchio e posò appena le labbra all’arcata, lei avvampò totalmente, rimanendo immobile come si fa quando si viene puntati dagli orsi grizzly

-          E ora – domandò di nuovo il Corvonero spostando lentamente le labbra fino al lobo, lei avvertì di nuovo il calore dietro la nuca, non era il caso di rispondere perché di certo Christopher aveva avvertito i suoi brividi

-          Che cosa stai facendo? – indagò poco tranquilla la bionda cercando di divincolarsi senza successo

-          Gratifico il mio io maschile – lei alzò scettica un sopracciglio – beh, non sta mica bene che tu mi abbia fatto quel che hai fatto questa mattina e io non ti punisca…

Oh cielo, sembrava di essere in qualche filmino porno! Che non le dicessero che era così perché prendeva suo fratello e il suo migliore amico e li scaraventava entrambi giù dalla Torre di Astronomia!

-          Kitt, non sono affatto tranquilla – si premurò di fargli notare con aria severa, lui non se ne curò e la bocca si spostò ancora sulla curva del collo mentre una mano stava giocherellando con i suoi capelli

-          Ah sì? – che risposta soddisfacente…

-          Sì e smettila di farmi venire i brividi – si stizzì levandogli la ciocca dalle dita. Poco danno perché lui, come al solito, se ne prese un’altra

Promemoria: raparsi a zero.

-          Cosa vuoi che siano un po’ di brividi rispetto all’acqua fredda di questa mattina…

Rammentando quello che era accaduto, non ebbe il coraggio di fermarlo, anche se le labbra calde erano arrivate ad incontrare il bordo ripiegato del colletto della camicia, eppoi non era così male, le pareva così naturale…

Mammina, non era che l’indole pervertita di suo padre e suo fratello stesse prendendo il sopravvento anche su di lei?

Ma dopotutto, sarebbe stata davvero stupida se avesse fermato proprio l’unica persona che le piacesse, chissà poi cosa aveva in mente questa, sembrava stare su un altro mondo.

Istintivamente alzò il mento quando lui le baciò la pelle sotto il collo e la clavicola e pregò di non gemere, non sarebbe stato né fine né appropriato, non erano in uno di quei romanzetti rosa che lei ed Hestia leggevano quando erano tristi.

 

Kitt era fine come suo solito, anche se le stava baciando il collo nella maniera più peccaminosa che riuscisse ad immaginare non aveva spostato di un millimetro le mani, non le aveva alzato la gonna né palpato il sedere; era anche per questi dettagli che le piaceva più di tutti gli altri, perché era tranquillo e non si agitava e faceva il suo lavoro senza parlare troppo, agiva.

E adesso stava agendo fin troppo.

 

Una mano si mosse e slacciò il terzo bottone della camicia della divisa, a lei parve strano e, in effetti, forse si stavano definitivamente spingendo troppo oltre: cosa sarebbe successo se Leonard fosse entrato proprio in quel momento?

Suo fratello la trattava peggio di uno straccio da pavimenti, ma diventava stranamente aggressivo quando una persona si avvicinava emotivamente troppo, tollerava Potter e Weasley perché si conoscevano da una vita (e il padre di Jacob era stato il padrino di Leonard), ma con tutti gli altri si comportava come se gli stessero trattando male qualcosa che gli apparteneva e alla fine fuggivano tutti disperati.

 

Con Chris le cose erano andate diverse, non l’aveva mai percepito come una minaccia e quindi gli aveva consentito di stare vicino alla sorella, soprattutto perché, lo sapeva, Leonard se n’era accorto, quella che voleva avvicinarsi era lei, non lui.

All’inizio suo fratello e Kitt avevano comunicato poco, ma con l’arrivo di Rudiger, terzo membro del trio più bello della scuola, e la loro nomina a Prefetti erano cambiate diverse cose: spesso Chris era il mediatore tra loro due Malfoy e riusciva a mettere pace con la sua tranquillità tra quei due uragani, poi era sempre allegro e contento.

E lui e Leonard e Rudiger avevano stretto un’amicizia piuttosto stabile.

Ma nonostante tutto questo, suo fratello non avrebbe esitato un attimo a depennarlo e infilarlo nella lista nera se avesse avuto anche solo il sospetto che l’interesse del Black nei confronti della giovane Gryffindor fosse diverso dalla semplice amicizia.

 

Quello che Gardis però non sapeva era che, sotto sotto, tra tutti quelli che aveva visto, Christopher era l’unico per cui Leonard parteggiasse davvero e, forse, gli avrebbe anche concesso di diventare il ragazzo i sua sorella, con le dovute clausole, certo.

 

La bocca del Ravenclaw si posò affianco allo sterno e lì rimase: non era un po’ troppo in basso? Suggerì una vocina dentro di lei?

Ma non era ancora sufficientemente sveglia dai suoi pensieri per curarsi di spiritelli curiosi che le svolazzavano nella mente assieme alla miriade di pensieri che già aveva… e continuava ad essere così bello… attraverso quei gesti, così poco da lui, Kitt riusciva a trasmetterle la sua tranquillità, dopotutto ne sapeva davvero troppo poco sul sesso e sull’amore per essere una Malfoy.

 

Al’improvviso sentì il rumore della maniglia della porta che veniva girata e si riscosse dallo stato di sonnambulismo, anzi, no, di assuefazione in cui si era calata per tutto quel tempo.

Avvertendo lo stesso suono, Kitt alzò la testa e la riportò dritta mentre lei si avvide di un segnetto rosso tra la clavicola e l’attaccatura del seno; rapidamente cercò di coprirsi con la camicia e di spostare la mano che ora teneva appoggiata alla spalla del Corvonero, quando ci era finita lì? E perché  adesso si trovava tutta voltata verso di lui?

Non ricordava di aver fatto tutto quello…

 

*          *          *

 

Leonard entrò nella sua camera e si guardò attorno: che avesse visto o sentito qualcosa di strano? Dopo essersi resa conto che lei e Kitt erano andati “piuttosto in là” cominciava a temere che tutti si accorgessero di quello che era successo.

Ma a Leonard pareva tutto come l’aveva lasciato, sua sorella stava ancora sulle ginocchia del Prefetto dei corvi, forse un po’ più rilassata, ma nulla.

Anche se pareva stranamente rossa…

Glielo chiese

-          Perché tieni la stufa accesa, non senti che c’è un caldo che si muore?

Come al solito acida come un limone, eh, non era proprio cambiato nulla… l’aveva lasciata lì sperando che si addolcisse un poco, magari che Christopher, influenzato dall’ambiente in cui si trovava, mettesse finalmente a tacere quella sua boccuccia saccente a forma di cuore nel modo più antico del mondo (e no, non intendeva uccidendola), ma evidentemente quei due erano davvero troppo controllati.

Insomma, ci aveva solo guadagnato di aver sfruttato il suo presunto migliore amico come seggiolino per sua sorella, forse avrebbe dovuto scusarsi con lui.

 

Insomma, con quella specie di banshee non c’era proprio niente da fare, e dire che credeva che fosse pure la giornata giusta, soprattutto dopo le strambe domande che gli aveva rifilato come colazione!

Povero Chris… se mai fosse uscito con lei sarebbe stato costretto ad una perpetua astinenza.

 

-          Come va l’”esperimento scientifico”? – chiese giulivo come sempre Greengrass

-          Una merda – fu il candido commento dell’ex Slytherin accendendosi nervoso una sigaretta – sorellina, tornatene in quella Torre di malati di mente frigidi e vedi di restarci – borbottò facendo un tiro – sei la disperazione di ogni essere maschile

Gardis, offesa, si alzò in piedi, risistemò la gonna e uscì impettita e irritata

-          Aspettami – le gridò dietro il moro andandole dietro

-          Chris, perdonala, è un blocco di marmo, mi rendo conto che per te deve essere stato terribile…

Black si limitò a lanciargli un sorriso ambiguo e a correre all’inseguimento della ragazza che, di sicuro, sarebbe stata capace di fare due volte il giro del mondo visto l’umore che aveva e non poteva biasimarla perché Leonard era arrivato proprio sul più bello.

Quantomeno per lui.

 

Il Caposcuola delle serpi scosse la testa mentre l’altro si serviva di una sigaretta e sistemava sul bracciolo della poltrona, divertito.

Che strano, ricordava che sua sorella abbottonasse tutti i pomelli tranne gli ultimi due, come mai ne aveva tre slacciati?

Dettagli…

 

*          *          *

 

Christopher la rincorse per le scale che dal sotterraneo salivano verso i piani superiori, non poteva negare che avesse un buon passo, poi, finalmente, la raggiunse, afferrandola appena per la mano: doveva essere furiosa.

Ma quando la bionda voltò la testa verso di lui si stupì di quel che lesse sul suo viso, rosso e imbarazzato, con le lacrime agli occhi che minacciavano di sgorgarle ad ogni istante.

Lei alzò appena gli occhi di due colori differenti su di lui e poi riabbassò lo sguardo mentre la prima, furtiva lacrima rigava la sua guancia e scendeva fino al mento che poco prima lui aveva baciato.

Si sentì un verme

-          Io… mi…

-          Mio fratello è così cretino – biascicò singhiozzando – lui… lui dice tante cose cattive – tirò appena su col naso – ma mi umilia così tanto di fronte alle persone a cui voglio bene… lui non capisce! Lui pensa che io sia solo una stupidissima bambola!

Verme non era la parola più adatta a definirsi e, nonostante la sua buona educazione, gli vennero in mente una sfilza di epiteti che raramente gli erano usciti dalla bocca, se non mai.

Si sentì terribilmente in colpa per lei, in fondo era anche colpa sua se piangeva.

Allungò un braccio e attirò la testa più vicino finchè lei non l’appoggiò sul suo petto, a quel punto le circondò le spalle e aspettò che si sfogasse, era l’unica cosa che poteva fare.

 

Singhiozzava, la piccola Malfoy, bagnandogli la camicia candida e stringendo tra i pugni la tela bianca di cotone costoso, muovendo appena la fronte, cercando di avvicinarsi sempre più a quella luce, l’unica che vedesse in quel momento, l’unico appiglio a cui potesse aggrapparsi per non sprofondare nel baratro della disperazione.

 

Non era frigida e non voleva che Kitt lo pensasse, perché suo fratello era così insensibile? Dopotutto se n’era accorto anche lui che le piaceva…

E allora perché diventava così scostante, perché faceva quell’umorismo nero su di lei in sua presenza, perché? Leonard sapeva controllarsi, perché diceva quelle cattiverie?

Kitt era l’unico che la capisse, l’unica persona che riuscisse a vedere il suo lato positivo tra i tanti oscuri, a lui non importava degli altri, cercava il meglio delle persone e lo tirava fuori, per questo stava così bene con lui.

Voleva che a Kitt piacesse quella piccola parte di lei chiara e luminosa, ma si rendeva conto che difficilmente sarebbe riuscita a scorgerla tutta tra le ombre e le cattiverie.

Povero Chris, lo coinvolgeva su una barca che colava a picco per averlo vicino, questo non poteva essere innamorati perché quando lo si è si vuole il bene dell’altro anche a costo del proprio.

Eppure non aveva il coraggio di lasciarlo.

Stava distruggendo un innocente.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: rieccoci! Passato ferragosto (perdonatemi, mi ero completamente svanita di aver aggiornato proprio il 15) torniamo con una nuova parte della storia.

Ammetto che su qualche punto l’ho buttata volutamente un po’ sul ridere: Leonard che è un bravo vampiro serio e composto aveva bisogno di una sufficiente dose di ironia o mi sarebbe diventato davvero insopportabile, affettato come è, era giusto che anche lui avesse la sua situazione di disagio.

Rudiger invece è quello che non si scompone mai, potrebbe entrare in una camera senza bussare e non rimanere assolutamente traumatizzato da quello che troverebbe all’interno, questo è il suo lato migliore (oltre ad una generosa dose di desiderio di accasare quelli che lui ritiene perfetti).

Beh, mi rendo conto che non compaiono molti personaggi, ma io spero che il capitolo vi sia ugualmente piaciuto quindi aspetto di leggere i vostri commenti! Ciao e a presto, Nyssa

 

Whateverhappened: sì, direi che ultimamente l’affetto di Kitt è piuttosto palese.

E ci vedrei benissimo anche io Gardis a usare gli incantesimi di fuoco di Sailor Mars, anche se forse si rifiuterebbe di mettere delle gonnelline così striminzite.

Beh, ogni tanto mi piace vedere come reagisco Leonard a situazioni strambe e questa sembrava calzargli a pennello, così ho provato e direi che ci sta proprio a fare l’altero professore, anche se, poveretto, non stava capendo molto, però poi si è rifatto nella seconda parte.

Spero che il cappy ti sia piaciuto, a presto e un bacio! Nyssa

 

Hollina: beh, allora più chiare di questo capitolo è un po’ difficile perché le ho messe veramente a nudo ^_^

Spero che ti sia piaciuto e aspetto il tuo commento, ciao e a presto! Nyssa

 

Arwen_90: sì, in effetti Gardis e Kitt sono una strana coppia. Lei è moooooooolto ingenua e lui, poverino, è una vittima delle circostanze che sta cercando di scongiurare il peggio, sfortunatamente, però, sia il destino che l’autrice stanno considerando solo parzialmente i suoi tentativi di salvezza mentale e, come era accaduto nell’altra storia, i miei personaggi cominciano ad avere seriamente bisogno di un bravo psicanalista.

Sono contenta che tu riesca a seguire gli intrecci, a volte mi pare sempre di ingarbugliare un po’ troppo le vicende, ma sapendo così posso lasciarmi andare…

Beh, spero che questo capitolo ti sia piaciuto quindi aspetto ansiosa la tua recensione, a presto e un bacio! Nyssa

 

DragonSlave: come ho detto volevo un po’ levare a Leonard quell’espressione imperturbabile, ogni tanto diventa troppo serio, proprio come Draco, quindi bisogna condirlo con un po’ di umorismo.

Sì, direi che il rapporto tra Gardis e Leonard è il più classico dei classici: litigano e si vogliono un bene dell’anima, ma non potrebbe essere diversamente, non so se sarei mai riuscita a scrivere una fic dove i figli di Draco ed Herm non vanno seriamente d’accordo… penso che sia impossibile con due genitori del genere ^_^

Beh, in che senso piccoli indizi? Kitt è un enigma umano, io che scrivo sto ancora cercando di risolverlo nel migliore dei modi, quindi non credo che sarei molto brava a spiegare di lui, probabilmente si capisce di più con il prosieguo della storia, ma se hai qualche domanda falla pure, cercherò di rispondere tentando di non spoilerare troppo.

Beh, mi auguro che anche il nono aggiornamento ti sia piaciuto e aspetto la tua recensione, sono molto curiosa! Un bacione grande, Nyssa

 

Killkenny: Love Hina è meraviglioso, non ho letto il manga, ma ho guardato per un po’ l’anime e mi piaceva parecchio, era molto divertente, anche se alla fine Negima rimane il mio preferito tra le opere di Akamatsu

Beh, Leonard metterà senz’altro in atto i suoi propositi, se riuscirà a decidere se uccidere Kitt o farlo diventare il ragazzo della sorella, trovo che sia ancora parecchio indeciso, eppoi non è detto che debba necessariamente sapere di quanto accaduto ^^

Spero che ti piaccia anche questo capitolo, a presto! Nyssa

 

Vavva: mi fai felicissima a dirmi che è il capitolo più bello, sono contenta, in effetti ci sono parecchio affezionata (l’autrice si affeziona ai capitolo… >_>). Se hai trovato esilarante il precedente, allora sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo, qui sì che era volutamente ironico (sempre per cercare di sgelare un po’ Leonard e fargli perdere la calma).

Che Gardis sia ingenua è un dato di fatto e che Kitt non sappia più come comportarsi con lei è l’altra verità fondamentale, ma alla fine credo che lui le sarebbe sempre amico, la loro amicizia è molto più salda del loro appena accennato amore, quella certo non crollerà con poco, anche se Gardis lo pensa ad ogni momento perché ha sempre paura di perderlo.

Ehehe, spero che anche la reazione di Leonard sia stata abbastanza divertente e mi auguro che il capitolo ti sia piaciuto quindi aspetto trepidante di sapere! A presto e un grandissimo bacio, Nyssa

 

Nikki Potter: nessuno è immune al fascino Malfoy, neppure un Black. Forse dovevo intitolarlo così il chappy

Beh, sì. Gardis assomiglia tanto a sua madre, ma caratterialmente è completamente diversa e parla decisamente più colorito (questa è colpa di Draco).

Spero che la reazione di Leonard non ti abbia deluso, come ho spiegato prima, ho cercato di fargli un po’ perdere quell’alterigia che ha sempre, dopotutto con sua sorella non è il caso che faccia tanto lo spavaldo, si conoscono da una vita e con ogni probabilità lei ricorda ancora quando gli hanno cambiato l’ultimo pannolino…

Sì, il rapporto di Leonard e Gardis è molto classico, il solito litigo perché ti voglio bene, ma credo che nel loro caso sia abbastanza calzante, dopotutto assomigliano talmente ai loro genitori che non sarei riuscita a vederne uno differente.

Grazie dei bellissimi complimenti che mi hai fatto, spero che anche il nono sia interessante e divertente come il primo, fammi sapere presto! Sono curiosa di conoscere le tue opinioni al proposito ^_^

Beh, a presto e un bacione grande grande, Nyssa

 

Lord Martiya: ti ringrazio di tutte le licenze che mi hai dato sul tuo personaggio, in effetti sarebbe diventato un po’ difficile farlo parlare del suo passato quando a Hogwarts, in quel periodo, ci sarà parecchio altro di cui discutere, specie tra i protagonisti della storia.

Vedrò di trovare un modo per sottolineare le sue origini come mi hai chiesto, spero di riuscirci bene, non ho mai utilizzato personaggi di autori che non conosco assolutamente =P

Mi sa che il tuo consiglio a Kitt non verrà preso molto in esame, Kitt sa perfettamente cosa prova (ora), ma sa anche perfettamente cosa deve e vuole fare e se non lo fa c’è un motivo…

Spero che ti piaccia lo stesso anche questo capitolo, ciao e a presto! Nyssa

 

_Nana_:beh, l’enigma Leonard è presto svelato. Kitt e Gardis come Harry ed Herm? Beh, forse per il momento, ma non lo sono affatto, però bisogna ammettere che c’è ancora un bel pezzo di storia da sviluppare e i personaggi cambiano, anche se ammetto che Chris non diventerà mai un Draco2 o qualcosa del genere, per quello basta e avanza Leonard ^^

Spero che ti piaccia anche questo capitolo, aspetto di sapere, ciao e a presto, Nyssa

 

Lorelei_88: innanzi tutto benvenuta! Eppoi volevo ringraziarti per tutti i complimenti che mi hai fatto, mi hai resa davvero contenta ^^ sono molto felice che le storie di stiano piacendo, certo, ormai il finale delle Relazioni è scontato, ma credo che lo fosse già dal principio, quantomeno per la coppia protagonista =P

Sono contenta che il mio sforzo di rendere adeguatamente i personaggi non sia stato vano e spero che la vicenda continui a interessarti così come anche questo nuovo aggiornamento! A presto e grazie mille ancora! Nyssa

 

Akiko:, puoi usare l’indirizzo come contatto, è uguale.

Allora, passiamo al capitolo: capolavoro forse è un po’ eccessivo, ma mi fa davvero tanto tanto piacere sapere che ti è piaciuto e grazie infinite per tutti i bei complimenti che gli hai fatto, tu gonfi di boria l’autrice!

Sì, Kitt era davvero disperato, ma lui lo faceva perché le voleva bene e lei… beh, lei voleva solo andarsene a dormire, troppo stanca per pensare alle serie conseguenze che abbiamo avuto.

L’idea di Heidi non sarebbe male, ma credo che come rappresentazione teatrale Peter Pan sia più indicata, non credo che i protagonisti collaborerebbero… di certo Leonard rifiuterà di fare nonno Tobias e Kitt è già sufficientemente scandalizzato dal vestito che gli hanno fatto per acconsentire a mascherarsi da femminuccia e a cantare per un palco…

Gli altri Potter e Weasley e le altre Longbottom non so se li farò entrare, la mole dei personaggi rischia di salire un po’ troppo per le mie capacità di gestione e quando ne aggiungo di nuovi non sono mai capace di lasciarli a fare il contorno, devo trovare una storia anche per loro, solo che al momento non me ne vengono…

Vabbè, sto divagando, torniamo al capitolo, io spero davvero che ti sia piaciuto e non vedo l’ora di leggere il tuo commento, sono molto curiosa in proposito ^-^

Aspetto di sapere, un bacione grande grande grande! Nyssa

 

   
 
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