Anime & Manga > Marmalade Boy
Segui la storia  |       
Autore: Tuna_salad    28/06/2014    1 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

pov Miky

 

“Reika ma che fai?? non ti sembra di esagerare un tantino?” chiese Miky alquanto allarmata e piuttosto disorientata dal comportamento dell'amica. La riccia al momento, stava finendo di agganciare un guinzaglio per cani alla vita di Toshiro.

“ niente affatto! “ esclamò scandalizzata l'altra, mettendole un fischietto anti aggressione al collo senza che Miky ebbe neanche la possibilità di accorgersene.

“ andiamo Reika...dobbiamo solo andare a fare la spesa..hai presente? Il supermercato alla fine della strada? La cosa più pericolosa lì è la cassiera ultracentenaria!”

Reika , che le aveva appena incastrato uno spray al peperoncino tra i ferretti del reggiseno, la guardò seria , mani sui fianchi e petto in fuori. La squadrò per circa mezzo minuto, prima di dare la sua approvazione. “ bene, ora puoi uscire”.

Miky si diresse verso la porta, scuotendo mestamente la testa. Inutile cercare di far ragionare quella donna. Matta, è completamente matta!

 

Anche se Miky non voleva darlo a vedere, condivideva in pieno le preoccupazioni di Reika. Quello strano ragazzo continuava a seguirle. Capitava, per esempio al centro commerciale, che scorgessero una silhouette maschile entrare rapidamente in un negozio non appena una delle due si voltava in dietro. Altre volte, lo notavano mentre portava fuori un cane, o mentre si fingeva un turista intento a scattare foto. Tutta la faccenda stava diventando davvero inquietante, tanto che erano un paio di notti che sia lei, che Reika, facevano solo finta di dormire, per non far preoccupare l'altra. Una mattina, però, le cose sfuggirono decisamente di mano.

Era domenica e come al solito, Miky aveva approfittato del giorno libero per portare Toshiro al parco. Mentre spingeva il piccolo su un'altalena, notò nuovamente quello strano ragazzo che la fissava. Alto e moro, non più di 20/25 anni. Portava degli occhiali da sole neri che gli coprivano più della metà della faccia. Le mani nelle tasche dei jeans, se ne stava a qualche metro da loro, facendo avanti e indietro intorno a una panchina.

D'istinto, Miky si tastò la tasca del giubbino, confortata dal sentire la bomboletta dello spray al peperoncino fra le dita. Il ragazzo, capendo di esser stato scoperto, rapidamente si allontanò. Miky stava quasi per trarre un respiro si sollievo quando, voltandosi nuovamente verso l'altalena si accorse che Toshiro era sparito.

Il suo cuore iniziò a galoppare, accelerando secondo dopo secondo, quasi stesse prendendo la rincorsa per uscirle da petto e volare via. Si voltava a destra e a sinistra, scrutando ogni persona, ogni sagoma, ogni oggetto. Non riusciva a vederlo, non c'era da nessuna parte. Cominciò a urlare il suo nome con tutto il fiato che aveva, una, due, tre volte, ma niente. Sentiva i polmoni bruciare, la vista offuscata e le mani tremanti. La paura la colse del tutto impreparata. Altre volte, in passato, aveva vissuto situazioni angoscianti, ma quello che provava adesso era mille volte peggio. Era panico puro e semplice. Cominciò a correre verso i passanti, mentre le lacrime le rigavano il viso e le rendevano ancora più difficile respirare. Passarono 10 minuti e Toshiro non era da nessuna parte.

Non osava allontanarsi troppo, nella speranza che il suo bambino potesse essere ancora nelle vicinanze, o che qualcuno, vedendolo solo e smarrito, lo riportasse alle altalene. E se ci fosse di mezzo quello strano tizio? Un'altra ondata di terrore travolse Miky, sbriciolando quel poco di lucidità che era riuscita a recuperare. Perché? Perché gli aveva tolto il guinzaglio? Stupida Miky, adesso non ti sembra così ridicolo eh?

 

Altre mamme si misero a disposizione, e insieme ripresero a chiamare Toshiro, reclutando altre persone alla ricerca del bambino. Miky non sapeva più che fare. Con dita tremanti, prese il cellulare dalla tasca e compose il numero di Reika.

“pronto?”

“ Re..Rei...” disse, ma il respiro corto rendeva difficile articolare bene le parole.

“Miky? Sei Tu? Che è successo?” rispose Reika allarmata. Erano giorni che una telefonata come quella riempiva i suoi incubi e la costringeva a svegliarsi nel bel mezzo della notte.

Miky prese un respiro profondo, cercando di rallentare il battito del suo cuore e gli spasmi del suo torace quanto bastava per dire “ Toshiro. Toshiro è...” ma altre lacrime eruppero ancora più copiose.

“ MIKY” urlò dall'altra parte Reika, la paura che filtrava dalla sua voce e che ormai non cercava più di nascondere.

“ I.. io non so come è successo- singhiozzò la ragazza- mi sono voltata un attimo e lui...- un'altra pausa per regolarizzare il respiro- non lo trovo da nessuna parte.” disse infine.

“ non penserai che..”

“ no, non credo, lo stavo tenendo d'occhio, per questo mi sono distratta” disse singhiozzando.

“ Miky, ascoltami- disse Reika, che fra le due era decisamente più calma e lucida- devi chiamare la polizia ok? Io sto arrivando ma tu...”

“ TOSHIRO” urlò all'improvviso Miky, così forte che Reika si convinse di averla sentita anche senza il telefono.

“ Miky...Miky...” provò a chiamare Reika, ma invano. La ragazza corse verso il suo bambino, mentre questo non sembrava minimamente turbato da quanto accaduto. Era in braccio a un signore adulto, forse poco sotto la quarantina, in abbigliamento sportivo. A giudicare delle cuffiette appese al collo, probabilmente era andato nel parco per fare jogging. Toshiro era accoccolato tra la sua spalla e l'avambraccio, con un grosso sorriso sulle labbra. Appena vide Miky cominciò ad agitarsi tanto che il signore fu costretto a metterlo a terra. Il bambino, più che dal pericolo che aveva corso, era molto più disorientato dalla piccola folla che si era radunata intorno a loro. Non appena strinse di nuovo a se il suo piccolino, Miky si lasciò andare completamente. I suoi nervi e il suo corpo erano distrutti e senza più l'adrenalina a sostenerla, crollò completamente. Abbracciò Toshiro come se ne dipendesse della sua stessa vita e solo quando si staccò, notò che la folla si era dispersa. Quell'uomo invece era ancora lì.

“ tutto bene signorina?” chiese con un sorriso. La sua espressione aveva qualcosa di caldo e confortevole. Miky si prese qualche secondo per osservarlo meglio. Non troppo alto, spalle larghe, sicuramente atletico, aveva intensi occhi nocciola, in accordo con corti capelli castani, tendenti al ramato.

“ ora si” disse, ancora preda delle recenti emozioni- “ io non so cosa dirle...GRAZIE”.

“ ma si figuri” rispose l'altro, porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi- “ questo giovanotto, qui – disse scompigliando i capelli di Toshiro- è saltato fuori da nulla, sgambettando forse anche più veloce di me”, rise. Anche Miky non riuscì a trattener un sorriso, visualizzando l'immagine.

“ è stato lui a dirmi dove andare, è una vera forza della natura.” continuò l'uomo, sempre sorridendo.

Devo insegnargli a non fidarsi tanto facilmente degli sconosciuti...registrò mentalmente Miky mentre si ricomponeva.

“ io...io non so davvero come sdebitarmi- fiatò alla fine- se non fosse stato per lei..”.- ma non riuscì a continuare.

“ non c'è ne bisogno, davvero. Io sono Takaeda Konomori, comunque” disse tendendole la mano.

“ Miky. Miky Kois....Miky Nawamura” si corresse. Aveva cambiato nome da più di un anno ormai, ma ancora non ci aveva fatto l'abitudine.

“ è stato un piacere, Miky” ribatté l'uomo, lasciandole un sorriso sghembo, decisamente accattivante, prima di congedarsi e correre via.

 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Marmalade Boy / Vai alla pagina dell'autore: Tuna_salad