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Autore: Mconcy    28/06/2014    6 recensioni
Sono passati due mesi.
Due mesi da quando abbiamo sparso le sue ceneri.
Due mesi da quando ho deciso che sarei andato avanti e che l'avrei fatto per lei.

Ambientazione post-Allegiant.
Dal Capitolo 3:
"Christina, ti prego."
"Quattro..." prova a dire, ma la interrompo prima che eviti di nuovo la mia domanda.
"Devo sapere. Ti prego, dimmi la verità... Era lei?" la voce mi si incrina un poco. 
Christina mi guarda in modo indecifrabile. Non so cosa stia pensando, cosa stia provando. Registro solo la sua risposta, due lettere.
"Sì"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fragili'
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Fragili

Capitolo 13






Il camion su cui stiamo viaggiando percorre bruscamente le strade della Periferia facendoci perdere l'equilibrio ad ogni minuscola imperfezione del terreno. 

Siamo in viaggio da circa due ore e mezza. Ormai manca poco all'accampamento del Battaglione 385, il battaglione del Comandante Pohe.

Sono seduto su una cassetta di munizioni sul retro del veicolo. Affianco a me Tris si mordicchia le unghie e lancia occhiate fugaci a Christina, seduta di fronte a noi sull'altro lato del camion.
Zeke e Amar stanno chiacchierando vicino all'apertura posteriore reggendosi ai legacci della copertura in tela. Non hanno problemi a stare in piedi nonostante la pessima guida del soldato al volante.
Abitudine suppongo.


Alla fine abbiamo convinto il Comandante a portare quasi tutto il nostro gruppo in Periferia. Johanna è stata fondamentale. Ha parlato con calma al Comandante e in qualche modo gli ha strappato un consenso. 
Io, Tris, Zeke, Christina e Amar ci siamo uniti al convoglio diretto al campo base del 385esimo, mentre Caleb, Cara, Shauna e George sono rimasti a Chicago, chi per lavoro, chi per scelta.
Zeke, Christina e Amar si sono offerti volontari per accompagnarci e probabilmente sono stati accettati perché ex Intrepidi, come me in definitiva, e quindi capaci di maneggiare un'arma.

Non ho più parlato con il Comandante dopo la rissa. Ci siamo limitati a delle occhiate taglienti, senza però andare oltre.

Tris sembra già nervosa di suo e non voglio peggiorare la situazione con stupide scazzottate.

Il camion fa una brusca sterzata a sinistra facendomi quasi cadere a terra. Mi tengo ad una fune del telone e afferro Tris per un braccio, appena in tempo per non farla rotolare sul metallo duro del camion.

"Grazie..." mi dice in un sussurro.
La vedo molto a disagio e, nonostante riesca ad immaginare il perché, le chiedo se c'è qualcosa che non va.
Lei lancia uno sguardo davanti a sé e riprende a tormentarsi le mani.

"Non vorrei ferire Christina..." rivela dopo un po' tenendo la voce bassa. "Non lo so, mi sento in colpa a stare qui con te..."

Dopo il nostro rappacificamento ufficiale, una settimana fa, io e Tris non abbiamo avuto modo di parlare ancora della questione.
Forse sarebbe più corretto dire che non abbiamo voluto parlarne.
Chris si comporta normalmente, anche se vedo che sta soffrendo. Lei ovviamente nega ogni cosa, ma ormai la conosco troppo bene per non sapere che sta male.
Con Tris non ha più parlato seriamente, un po' per il lavoro, un po' per l'evidente imbarazzo. 

Un'altra sterzata brusca.
Prendo una mano di Tris e la stringo leggermente decidendo di fare un ragionamento logico per tranquillizzarla. Lei si gira a guardarmi.

"Si è offerta di venire, sapeva quello che stava facendo."
Evidentemente non funziona molto, perché Tris annuisce appena tornando a guardare altrove.
In effetti se non ne sono sicuro nemmeno io, come posso convincere lei?

"Va a parlarle." le dico subito dopo.
Tris si gira di scatto con una faccia terrorizzata.

"C-cosa?" 

"È meglio se le parli, vedrai che non morde..." 
Le sorrido rassicurante, ma lei sembra sempre più in ansia.
Eppure credo che sia la soluzione più giusta al momento. Non metterà immediatamente le cose apposto, ma sarà sicuramente un passo avanti.

Vedo Amar passare di fronte a noi per raggiungere il Comandante Pohe nella cabina di guida, così colgo l'occasione per lasciare un po' di spazio a Tris.

"Io vado a parlare con Zeke. Magari tu e Chris potreste farvi compagnia per qualche minuto." dico ad alta voce alzandomi velocemente.
Tris mi fulmina con lo sguardo, mentre Chris mi lancia un'occhiata confusa.

Ignoro entrambi e barcollo verso l'apertura posteriore reggendomi a qualsiasi cosa mi capiti a tiro.
Evidentemente sono fuori allenamento. 
Oppure il soldato guida proprio da cani.

"Stai sguazzando in un bel laghetto di casini, amico mio..." mi accoglie Zeke con un ghigno stampato in faccia.
Scuoto la testa, divertito.
"Le cose si sistemeranno..." dichiaro più con speranza che con convinzione. Lui si lascia sfuggire una breve risata.

"Te lo auguro." 

Rimaniamo in silenzio qualche minuto, osservando la strada polverosa che ci stiamo lasciando dietro.
Poi Zeke apre bocca di nuovo.

"Christina è una ragazza fantastica, lo sai, sì? Sta sopportando una brutta situazione."

Faccio per ribattere, forse con una giustificazione o sicuramente con qualcos'altro di patetico, ma Zeke continua imperterrito.

"Non ti sto accusando, Quattro. Chris mi ha raccontato come sono andate le cose e come avete affrontato l'argomento."
Si gira verso di me, guardandomi serio.

"Non voglio entrare nel merito della questione e non lo farò. Voglio solo dirti che sei fortunato ad avere una persona come Christina, che nonostante tutto ti sta ancora accanto."

Annuisco alle sue parole. 
Ha ragione. 
Chris è davvero incredibile.

Lancio un'occhiata alle mie spalle per vedere come stanno andando le cose.

Vedo Christina con un sorriso sulle labbra intenta a parlare con una Tris decisamente più rilassata. Le osservo ridere timidamente e per un attimo sorrido anche io, troppo speranzoso per darmi un contegno.
Spero vivamente che le cose tornino come prima anche fra loro. 
Mi sento responsabile dei loro problemi e delle loro sofferenze. Non vorrei essere anche il responsabile della fine della loro amicizia.

Con mio stupore vedo Tris alzarsi e sedersi accanto a Christina. Ora ha assunto un'aria seria, muove nervosamente le mani.
Christina la guarda concentrata, ferma come una statua.

Mi chiedo cosa si stiano dicendo mentre una leggera preoccupazione mi invade il petto. 
Poi però Chris accenna un sorriso e si sporge ad abbracciare Tris, inizialmente rigida e a disagio.
Si scioglie anche lei dopo qualche secondo e l'abbraccio si fa più stretto. 

Distolgo lo sguardo, sentendomi un intruso di fronte al loro affetto.
Anche Zeke ha osservato la scena e ora mi sta guardando con divertimento misto a stupore.

"Beh, sembra che per una volta tu abbia ragione, Quattro!"

Sbuffo contrariato.
"Per una volta?!"

Zeke scuote il capo fingendo rassegnazione.
"Lo so che è difficile da accettare, leggendario Quattro, ma sai benissimo che sono io il saggio consigliere dalla risposta sempre pronta... E ovviamente ho sempre ragione." conclude con superiorità.

Faccio per ribattere, ma Amar ci raggiunge velocemente e chiama Zeke in cabina.

"Cosa c'è?" chiede quello ancora col sorriso sulle labbra.
"Problemi con la ricezione del segnale..." spiega Amar mantenendosi sul vago.

Zeke mi fa l'occhiolino e si allontana col nostro ex istruttore verso la cabina di guida.

Rimango da solo qualche istante, poi decido di tornare da Tris e Christina. Prendo posto dove ero seduto qualche minuto fa e le due ragazze smettono all'istante di parlare.
Le guardo confuso.

"Cosa c'è? Ho interrotto qualcosa?"

Tris e Christina si guardano per un istante per poi tornare a rivolgermi uno sguardo neutro.
"No, assolutamente." risponde Tris alzandosi con disinvoltura e tornando vicino a me.

Noto Christina sorridere sotto i baffi, così rinuncio a qualsiasi tentativo di scoprire cosa stavano dicendo.
Quando due ragazze complottano qualcosa non c'è verso di scoprire di cosa si tratti.

Zeke in quel momento.
"Ci sono dei problemi con le trasmissioni. Non riusciamo a comunicare con il campo, tantomeno a ricevere segnali. Probabilmente è un guasto ai sistemi di comunicazione."
La sua voce non è affatto preoccupata, quindi credo non sia niente di grave.

"Comunque siamo quasi arrivati. Tenetevi pronti a scendere." ci annuncia tornando in cabina.

Il furgone compie una serie di brusche sterzate per poi fermarsi, cinque minuti dopo, in uno spiazzo circondato da edifici abbandonati.

Raccogliamo i nostri zaini e ci prepariamo ad uscire.
Mentre salto giù dal camion sento il Comandante Pohe sussurrare tra sé un'imprecazione poco carina con la sua voce da ragazzino.

Seguo il suo sguardo e sgrano gli occhi.
Fiamme.
Solo ed esclusivamente edifici in fiamme.

Davanti al camion si estendeva l'accampamento del 385esimo battaglione, che ora consiste in un ammasso di materiali bruciati dal fuoco ancora vivo.

Si sentono scoppiettii in lontananza e un odore acre, odore di armi e polvere da sparo.
Mi si gela il sangue delle vene.
Cosa sta succedendo?

Vedo Tris e Christina intente a scendere dal camion, ancora confuse e ignare della piena portata della situazione.

Improvvisamente il Comandante Pohe scatta verso di noi lanciando un urlo agghiacciante.
"Tutti a terra!"

Balzo nuovamente nel camion trascinando Tris e Christina giù con me, sul metallo freddo del cassone. 

Passano pochi secondi, se non istanti.
Poi l'esplosione.
E un fischio assordante.

 

 

Comincio a sentire caldo, troppo caldo.
Alzo gli occhi, intontito dall'esplosione. Il telone del camion sta prendendo fuoco.

Vedo Tris e Christina guardarsi intorno con sguardo allarmato. Tris mi grida qualcosa, ma tutto quello che sento è un alto fischio.
Cerco di leggere il labiale, ma lei parla troppo veloce, presa forse dal terrore del momento.

Ci alziamo il più velocemente possibile cercando di rimanere lontani dal fuoco, mentre l'odore pesante della plastica bruciata penetra nelle nostre narici.
Spingo Christina per incitarla a scendere, ma lei si blocca di scatto e torna verso l'interno del camion.

Grido qualcosa per fermarla, qualcosa che non riesco a sentire, ma poi uno strattone mi tira giù violentemente dal camion in fiamme.
È il Comandante Pohe che mi ha afferrato per la maglietta, mentre con l'altra mano ha preso Tris per il polso.

Ci spinge verso un vicolo vicino.
Piano piano il fischio si fa più debole e ricomincio a sentire i rumori intorno a me.

Sento il Comandante sbraitare contro qualcosa e di punto in bianco tornare indietro.

È tutto così veloce. Non faccio in tempo a girarmi per verificare che Chris sia dietro di noi, che una serie di colpi ci fa abbassare immediatamente la testa. Non riesco a capire da dove vengano, vedo solo i bossoli volare intorno a me.

Corriamo verso il vicolo che ci aveva indicato il Comandante e seguiamo la stretta stradina fino ad una porta che conduce ad un seminterrato. Zeke la sta tenendo aperta per noi con una mano, mentre con l'altra ci fa cenno di sbrigarci.

Anche questa volta non faccio in tempo a guardarmi indietro, che qualcuno ci piomba alle spalle e ci spinge violentemente nel seminterrato facendoci inciampare sui gradini.

La porta si richiude seccamente.
Ora siamo avvolti soltanto dal buio.

Sento i rumori dei nostri respiri affannati, segno che l'udito sta riprendendo a funzionare correttamente. Cerco a tentoni il braccio di Tris e infine lo trovo.

In quel momento si accende una luce.

Passa qualche secondo prima che il terrore si insinui tra i nostri sguardi accesi dall'adrenalina.

Io, Tris, Zeke, Amar, il Comandante e il soldato alla guida del camion.
Nessun altro.

Ci fissiamo per qualche secondo, poi Zeke da voce ai pensieri di tutti noi.

"Dov'è Christina?"





NOTE FINALI:

Ok! Una notizia buona e una cattiva! La buona è che il periodo degli esami si è finalmente concluso! **
La cattiva è che questo capitolo fa schifo, lo so... Vi chiedo scusa, ma in questi giorni avevo la testa da un'altra parte e quindi è uscito un mezzo schifo.
Perciò vi lascio e spero di rivedervi alla prossima con un capitolo più decente...
Saluti!

Mconcy
  
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