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Autore: Jist    28/06/2014    0 recensioni
Ciao! Questa storia è scritta dal punto di vista di un cane abbandonato, che tenterà di dare una risposta alla domanda che lo perseguita dal momento dell'abbandono. Ho preso spunto da un tema che ho scritto in classe. Spero che vi piaccia, penso che questa sia la storia che mi è riuscita meglio! Beh, ora vi auguro: buona lettura!
Genere: Avventura, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzo a fatica, le zampe non mi reggono in piedi, non riesco a comprendere se quel senso pesantezza sia portato dal dolore provocato dalla caduta o dal mio cuore che si appesantisce per via di tutti questi eventi, che mi hanno causato solo tristezza e risentimento.
Cammino malamente per un sentiero scavato, in precedenza, da un flusso d’acqua, odora di fango e di bagnato, ma tento di continuare, devo farlo, non posso rinunciare.
Dopo ore di un cammino senza meta, mi accascio a terra, le mie forze non sono sufficienti e non posso reggere le emozioni che provo, sono troppe e dolorose, mi rassegno e sprofondo in un sonno disturbato, pieno di incubi, rimorsi e domande a cui io non saprei rispondere.
Al mio risveglio considerai che la notte è troppo corta per quei momenti perfetti, dove riposi con te stesso, libero da ogni catena, ma è anche troppo lunga per i pensieri.
Alzai lo sguardo al cielo, non sapevo quanta strada avessi fatto, né quanto avessi riposato, immaginai, però, di essermi allontanato da quella foresta, perché la luce solare mi irradia calda, con i suoi raggi mattutini; in quel momento ero felice, perché almeno una di noi si era liberata da quel senso di oppressione e soffocamento.
Sento un rumore potente provenire da lontano, decido di seguirlo, forse tornerò a casa, o forse mi peggiorerò la situazione. Noto tutto il mio esile corpo tremare di paura, ora non può essere la neve od il vento, sono io, sono sempre stato io, io ho fatto qualcosa di sbagliato ed io sono l’artefice di questa punizione, ma perché? Cos’ ho mai fatto di così male, quale torto pesante ho commesso? Non riesco a capire, forse sono uno stupido, perché non ci arrivo, eppure sembra una situazione così banale da risolvere, un semplice “perché”, una semplice domanda per una risposta ardua e irraggiungibile.
Per un attimo, mi viene in mente una frase detta dal signore che mi ha abbandonato, era rivolta a suo figlio “ Se tu desideri qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto!”
Esatto, io cosa posso fare, per essere amato da qualcuno? Sono io che scrivo il mio destino, ma non comprendo il modo corretto che devo applicare…Mi avvicino sempre più a quei rumori che si susseguono ininterrottamente, abbozzo una corsetta e…mi ritrovo sull’asfalto rovente.
 
   
 
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