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Autore: Silvie_Marie    29/06/2014    1 recensioni
Un gruppo di sopravvissuti di un'invasione aliena deve, con le sue forze, sconfiggere il nemico.
Tra questi si cela un segreto.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corro. Ecco quello che faccio ogni singolo minuto della mia vita: scappo per salvarmi.
Sto scappando da una casa abbandonata non molto distante da un campo di grano, dove mi nascondevo, finché "loro" mi hanno scovato.
Era da settimane che mi sentivo al sicuro, evidentemente non lo sono mai stata.
Il loro in questione sono gli Ibridi, esseri con caratteristiche sia umane che animali - avete presente gli dei egiziani? Bene, sembrano del tutto umani ma quando si arrabbiano o sono in pericolo si trasformano in esseri antropomorfi con sembianze di leoni, gatti e coccodrilli, che per millenni ci hanno mentito e usato per i loro scopi.
Una pattuglia di Ibridi di controllo mi ha avvistata e ora sto cercando di seminarli in un campo di grano, ma non è così facile, perché oltre che a correre più veloci di me e spararmi contro dei proiettili di ultima generazione in grado di immobilizzare la parte colpita - sono anche disarmata e con le gambe stanche e un sacco di adrenalina che mi circola nel sangue.
Sto correndo per il campo, quando inciampo in un ramo e cado, fregiandomi così il viso con una spiga di grano. Non sento nessun male, ma alzarsi è decisamente un problema, visto che la pattuglia si avvicina molto velocemente.
Sono quasi in piedi, quando qualcuno mi afferra il braccio, perdo l'equilibrio e ricado, così da sbattere il gomito sulla dura terra.
Non urlo, ma vorrei farlo, non mi esce nessun suono dalla bocca, quando mi giro e vedo il viso di un ragazzo, contratto in una smorfia di soddisfazione.
Sono spaventata da quello che mi potrebbe fare. Uccidermi subito o farmi soffrire? E' questo che mi spaventa di più degli Ibridi.
Il ragazzo si guarda indietro. Guardandolo posso notare che sulla nuca ha un taglio molto profondo.
I raggi del sole colpiscono un ragazzo basso, con occhi verdi, capelli spettinati, corti e biondi, un'espressione di disgusto e un particolare che non ho mai visto in un Ibrido...la paura. Da quando in qua gli Ibridi hanno paura? E' vero che sono mezzi umani, ma non li ho mai visti con uno sguardo così preoccupato o terrorizzato. Comincio a credere che non siano Ibridi, ma non posso esserne sicura e fino ad allora, non devo fidarmi di nessuno.
Il ragazzo che prima si era girato, mi guarda male e cerco di allontanarmi quando vedo che lui si sta avvicinando con un coltello.
Mentre striscio via un pezzo di vetro mi ferisce la mano. Vorrei gridare ma non voglio far capire la mia debolezza, quindi guardo il brutto taglio e il sangue che ora sta uscendo.
Poi mi strappo un pezzo della maglietta ormai sporca di terra lasciandomi la pancia scoperta, la avvolgo sulla mano e stringo con un nodo.
Poi rivolgo lo sguardo ai ragazzi. Sono lì di fronte a me, con sguardi perplessi. Cosa pensavano che fossi ...un Ibrido?
Il ragazzo biondo mi rivolge un sorriso. «Come ti chiami?»
Non rispondo. Non lo guardo neanche, abbasso lo sguardo sulla mia mano. In poco tempo la fasciatura si é intrisa di sangue.
Vedo un'ombra muoversi con la coda dell'occhio, poi mi ritrovo, nel momento stesso che alzo lo sguardo, il viso del ragazzo che mi ha spaventato.
E' così vicino che posso ammirare i suoi occhi color azzurro acceso fuso a un azzurro più scuro che si fa strada per tutta l'iride. Non ne ho mai visti di occhi così. «Senti, forse siamo partiti male, ma ora so che non sei Ibrida, quindi non avere paura, non ti faremo del male...» quelle parole sembrano sincere ma in realtà non lo sono. Come posso fidarmi di persone che poco prima mi avrebbero ucciso a sangue freddo?
Non gli rispondo e mi limito a fargli una smorfia.
Il ragazzo biondo si avvicina e mi tende la mano con un sorriso dolce. Forse lui è sincero, forse lui ci tiene alla mia incolumità... Oppure sono solo inganni.
Tentenno e prima di afferrare la mano del ragazzo biondo, guardo storto il ragazzo con gli occhi blu. Non mi fido di lui e credo che non lo farò mai. Ha l'aria di chi sa quello che fa, un'aria scaltra e decisa, odio i tipi così.
Afferro la mano del ragazzo e quello mi aiuta ad alzarmi e il ragazzo dagli occhi blu si alza e mi guarda storto, poi tira fuori un coltello dalla tasca e commenta. «Ebbene, visto che siamo già in pochi, non credo che farti uccidere dagli Ibridi sia una soluzione da adottare, di conseguenza ecco a te.» mi porge il manico del coltello. Io rimango lì, immobile, a guardare prima il coltello e poi il ragazzo per alcuni minuti, quando una spinta da dietro mi fa avvicinare, di conseguenza mi decido ad afferrare il manico del coltello.
Mi giro e trovo il ragazzo biondo che mi sorride. Okay, lo ammetto, è abbastanza gratificante che un ragazzo ti sorrida, ma non in queste circostanze...
Il ragazzo dagli occhi blu con un cenno fa alzare e muovere le persone che prima erano nascoste, ne conto una ventina. Decido di seguirli più per curiosità che per convinzione.
Mi muovo lentamente mentre il ragazzo biondo mi raggiunge affiancandomi.
Sento il suo sguardo pesare su di me. Sospiro miseramente, mentre entriamo in un bosco.
«Ebbene, è un piacere conoscerti! Sai che è da un bel po' che non troviamo gente come te... Tu sei...?» commenta lui. Poi aggiunge. «Comunque sono Chris...»
Io sposto lo sguardo dal terreno arido e pieno di sassi al ragazzo.
«Persone come me... In che senso?» chiedo.
Lui mi sorride, imbarazzato. «Beh, persone che non si spaventano facilmente...»
Io faccio un cenno, poi azzardo una domanda. «Come siete riusciti a convincere così tante persone a seguirvi?..... Siamo gli unici umani di New York sopravvissuti?»
Lui sbuffa, mentre attraversiamo il fitto bosco e mi faccio largo con le mani tra i rami pungenti delle piante del luogo.
Non risponde subito, forse perché é una cosa personale che non vuole condividere con nessuno.
«Chris, mi dispiace di aver toccato un tasto dolente ... Ma sai, la curiosità é il mio punto debole...» accenno un sorriso.
Il ragazzo sorride guardando per terra, imbarazzato.
Improvvisamente, la fila di persone davanti a noi si ferma e il ragazzo dagli occhi blu ordina di riposarsi. Dopo che tutti si sono seduti il capo dice «Allora, "Guerrieri", siamo sopravvissuti per una ragione....sconfiggere il nemico e riprenderci la nostra casa.»
Io lo guardo con disprezzo mentre lui agita le mani in modo molto violento.
Poi rivolgo lo sguardo a Chris che lo sta osservando ad occhi sbarrati, come se fosse colpito dalle parole che pronuncia il ragazzo, mentre io le trovo solo parole al vento, perché quando ne avrà l'occasione, ci abbandonerà e andrà dove gli converrà. É così che fanno le persone scaltre o no?
Con una leggera gomitata cerco di attirare Chris per farmi notare e quando ho la sua attenzione, commento. «Non é troppo rischioso attaccarli? Non abbiamo abbastanza armi...e scommetto che la maggior parte di queste persone non ha mai combattuto...»?Quando mi accorgo di aver alzato troppo la voce, ormai é troppo tardi. I visi perplessi di tutti mi guardano e in mezzo alle tante facce, noto quella del ragazzo con gli occhi blu.
Ha un viso ovale, con zigomi sfregiati e fronte scoperta. Ha capelli alla "Moicana" o almeno li aveva perché ora ai lati ha alcune ciocche di capelli mossi e neri.
Quindi si avvicina e mi parla appoggiando la schiena contro un albero.
«Qualcuno ha altri piani? Che si faccia avanti... Ognuno é libero di dire la sua... Tranquilli siamo in una Democrazia...» la parola Democrazia oltre a sottolinearla, la pronuncia con una smorfia.
Non parlo. Deglutisco a malapena.
Chris, dopo un po' di minuti, si fa avanti. «Daniel, questa ragazza non ha tutti i torti... É un suicidio.»
Il ragazzo di stacca dal tronco e incomincia a girarmi intorno. Lo seguo con gli occhi.
«Va bene, ammettiamo che tu abbia ragione... Vuoi svelarci il tuo brillante piano? Sempre se ne hai uno.»
Si ferma in prossimità del mio viso rivolto verso Chris. Per la seconda volta i nostri occhi si incrociano, tutte e due corrucciati e pieni di disprezzo l'una per l'altro, finché la voce di Chris mi distrae.
«Per favore, la volete piantare...»
Io sospiro. «Allora ti chiami... Daniel...» commento acida.
Lui mi guarda storto, prima di scattare. «Okay, si può sapere di chi é stata l'idea di portare questa ragazza con noi?»
Chris sta per parlare, ma io lo fermo. «Se non sopporti la mia presenza, me ne vado con piacere.» mi giro e comincio a camminare nella direzione opposta.
Aumento il passi quando sento i passi pesanti di qualcuno che mi segue.
Quel qualcuno mi afferra il braccio.
Mi giro e mi ritrovo Daniel.
«Cosa vuoi?»
«Sono qui per chiederti scusa...»
«Ma davvero?» commento sarcastica. «Ora cosa dovrei fare? ....ritornare con il tuo piccolo gruppo?»
Lui sbuffa. Poi mi stringe ancora di più la presa sul braccio.
«Senti, non so chi sei, non so il tuo nome, risparmiati di fare la dura, siamo già in pochi e non vedo come potrei perdere l'occasione di avere una grande alleata...»
Lo fermo. «Quindi mi stai dicendo che ti servo solo per essere tua alleata? Scordatelo proprio.»
Faccio per girarmi e liberarmi dalla presa, quando il ragazzo mi molla. É stato troppo facile, ci deve essere un inganno e infatti nel momento stesso in cui mi giro me lo ritrovo davanti.
Ha un'espressione diversa. Più dolce e più timida.
Mi guarda e mi dice dolcemente. «Lo so che é complicato, ma ci servi....Sei speciale.»
Le parole gli escono dalla bocca come un fiume che scorre. Sono troppo strane da digerire quindi non lo lascio finire e corro via quando sento uno sparo dietro di me.
Daniel incomincia a correre dove aveva lasciato gli altri ragazzi. Mi giro e decido di seguirlo, sbuffando.
Quando arriviamo, tutti sono radunati in cerchio. Daniel si fa largo tra le persone e io faccio lo stesso. Siamo dentro, quindi ci accorgiamo che Chris é disteso a terra sofferente con una mano sul braccio. Dalla mano cola del colore rosso. Riconosco subito il suo odore pungente: sangue. Lo hanno colpito.
Mi siedo accanto a lui, mentre guardo perplessa Daniel.
Forse siamo veramente partiti con il piede sbagliato, ma non posso lasciare che l'ultimo rimasuglio di umanità svanisca per sempre per delle divergenze con un tizio che in realtà non conosco nemmeno.
«Ti prometto che gliela farò pagare a quegli Ibridi.» sono le uniche parole che riesco a dire a Chris prima di doverlo lasciare nelle mani di un ragazzo alto, magro, occhi verdi, capelli scuri, con un sacco di tatuaggi che gli dipingono tutto il braccio destro e il collo.
 
   
 
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