Crossover
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Autore: Suikotsu    22/08/2008    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 26: IL CAVALIERE DEL DRAGO


Questo In questo capitolo si parlerà della situazione al fronte, e ci sarà una bella battaglia. Saranno presentati nuovi personaggi, sia positivi che negativi.

Passiamo ai ringraziamenti:

XIllidan: Poco furbi, he? E sfidare Zhai è una follia, è risaputo! Ma non ti chiedi chi può averli inviati?(se dici la gorgone come minimo ti ammazzo).
XBankotsu: Mio capitano! Sei tornato! Credevo fossi sparito! Sono felice che ti siano piaciuti i capitoli, e se conosci altri campioni degli elfi oscuri inviami delle schede dettagliate con nomi e abilità! Mi servono per i cinque principi, e magari per le sacerdotesse!
XMarjane: Beh, ti spiego tutto con calma: tu non conosci bene gli elfi oscuri, ma basta prendere un libro a caso che parli di loro e troverai che sono crudeli e spietati. Riguardo a Illidan, ho deciso di renderlo il personaggio non divino più potente, e di renderlo uno dei nemici di Onimusha(gli altri sono Naraku, Gurlokc, Kagura, Kanna, ecc...).
XGiodan: Ho capito. Non ti è piaciuto. Immagino che tu sia stufo dei combattimenti, ma purtroppo questo è il mio stile. Avevo comunque deciso di inserire tra un paio di capitoli parti dove si descrive l'evoluzione del rapporto tra i personaggi e, una volta usciti dalla foresta, si parlerà del passato di Zhai. Poi hai detto che la descrizione non ti è piaciuta: quale? Il combattimento?


Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, e siate sinceri! Se avete dei consigli da darmi li accetterò volentieri!

Note: Alcuni personaggi sono presi dal videogioco Drakengard. Se qualcuno ci sta giocando avrà uno spoiler sul nome del drago. Ricordo inoltre che questa storia è ooc, quindi ho modificato le circostanze dell'incontro, senza fare alcun patto tra i due.


Degli uomini in una tenda erano disposti attorno ad un tavolo, intenti a fissare una carta geografica.
"Le truppe nemiche hanno attaccato sul fronte Nord. Le abbiamo respinte, ma abbiamo subito ingenti perdite."  - disse un uomo con addosso una corazza che proteggeva tutto il corpo indicando un punto della cartina.
La mappa raffigurava un accampamento con torrette e mura in legno; erano rappresentati con delle spade incrociate i punti dove si erano svolte le battaglie, e delle frecce indicavano la provenienza delle truppe nemiche.
"E i rinforzi elfici e naneschi?" - chiese un altro.
"Ne arrivano sempre pochi! Continuiamo a perdere i contatti con i battaglioni, e gli eserciti più consistenti subiscono continui attacchi che indeboliscono le truppe, per non parlare del fatto che alcuni maghi nemici, approfittando della confusione della battaglia, avvelenano le vettovaglie."
"Sul serio?"
"Così raccontano i superstiti!"
"Silenzio! A  quanto pare dovremo cavarcela da soli!" - gridò un ragazzo di poco più di vent'anni dando un pugno al tavolo.
Il giovane aveva gli occhi neri e gelidi, i capelli scuri e piuttosto corti e l'aria decisa. A differenza degli altri non indossava un'armatura completa, ma una che proteggeva solo schiena e torace.
"Principe Caim...non possiamo resistere in eterno a quei demoni...."
"Combatteremo comunque! Se i nostri accampamenti cedono, le nostre terre saranno invase da quella feccia! Li ucciderò tutti, dal primo all'ultimo!"
"Maestà, calmatevi! State già rischiando troppo a combattere..."
"Mi credi forse un inetto incapace di badare a sé stesso?"
"No, no, non mi permetterei mai..."
"E allora taci e allerta le truppe!"
"Principe Caim!"
"Ha, comandante Basch."
Un uomo biondo, con gli occhi castani e di almeno dieci anni più vecchio del principe entrò in una tenda. La sua barba era corta e del medesimo colore dei capelli, e vicino all'occhio sinistro aveva una cicatrice. Portava una robusta corazza, un elmo, uno scudo ed una spada affilata. Su corazza e scudo era raffigurato il simbolo dell'esercito del Regno di Damara: un dragone cremisi su uno sfondo blu come la notte.
"I nemici stanno di nuovo attaccando."
"Non-morti? Demoni?"
"Un esercito enorme di orchetti e scheletri, con alcune creature volanti. Si stanno avvicinando."
"Raduna le truppe." - ordinò il ragazzo andando a prendere la sua lunga spada - "Prepariamoci."
"Ma...mio signore..." - disse un altro soldato corazzato.
"Cosa vuoi?"
"Le truppe ormai sono stanche e avvilite. Hanno paura. Ad ogni attacco perdiamo uomini, ed i rinforzi  non sono di certo sufficienti a compensare le perdite."
"Se quei codardi vogliono scappare, che lo facciano. Ma io combatterò."
 Il giovane uscì dalla tenda e passò vicino al capitano.
"Basch..."
"Signore..."
"Ti affido il comando del fronte centrale. Io contrasterò le bestie volanti."
"Sissignore!"
Caim uscì e passò tra le truppe. I soldati chinarono il capo al suo passaggio. Ben pochi erano in buono stato: alcune lance erano piegate, gli scudi ammaccati e i corpi erano pieni di bende sporche di sangue rappreso.
"Basch ha ragione. Ormai non ce la fanno più. Ma resisteremo fino alla fine. Il sangue dei nostri nemici scorrerà a fiumi!"
Questo pensiero fece sorridere il ragazzo: Caim adorava uccidere i demoni. Adorava sfogare la sua ira e il suo dolore contro le creature responsabili della morte dei suoi genitori.
Tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di lui, quando un feroce ruggito ruppe il solenne silenzio.
Il ragazzo si voltò verso un dragone rosso: aveva due zampe, delle piccole corna ricurve, le ali forti e possenti, collo lungo e zanne acuminate.
Caim si incamminò.
"Angelus, sei pronta?" - chiese al dragone con voce gentile.
"Certo, Caim!" - rispose.
Il dragone era tra i membri della sua specie in grado di parlare il linguaggio degli uomini.
Sellata la dragonessa, il principe le montò in groppa, legandosi a delle robuste corde per non cadere. Angelus era tra i pochi a cui Caim teneva veramente. Le tante battaglie affrontate insieme avevano rafforzato il loro legame. Fu lei, il giorno del massacro dei suoi genitori da parte di alcuni demoni, capitanati da un dragone nero,  a salvarlo da morte sicura. Lo aveva protetto, e da allora lui si era ripromesso di diventare più forte per vendicare i suoi familiari.
"Caim, capisco la tua rabbia, ma devi stare calmo!"
Un sorriso sadico si dipinse sul viso del giovane principe.
"Non preoccuparti. Ho tutto sotto controllo!"
Il dragone sbatté le ali, prese la rincorsa e spiccò il volo.
Angelus salì verso l'alto, così che sia lei che il suo cavaliere potessero vedere l'esercito nemico, assai numeroso.
"Ecco quella feccia!" - ringhiò il ragazzo, per poi alzare lo sguardo e aguzzare la vista: sapeva che, chilometri indietro rispetto all'esercito nemico, il capo dei demoni stava radunando nuove truppe. Notò anche che molti mostri stavano volando verso di loro.
"ORA!"
Il drago si lanciò verso i gargoyle, mostri simili a pipistrelli con un'apertura alare di tre metri.
I mostri ruggirono e spalancarono le fauci, dalle quali uscirono delle sfere gialle.
Con un abile movimento il drago le evitò.
"Stolti! Non potete combattere alla pari con me!"
Il dragone sputò delle palle di fuoco, che rapide come il vento raggiunsero e colpirono i mostri; dei corpi carbonizzati precipitarono a terra.
Le creature non si arresero a tentarono un attacco ravvicinato.
Angelus ruggì, afferrò un nemico e con le sue possenti fauci lo dilaniò; poi con una codata sbaragliò altri tre mostri.
Caim sguainò la sua fedele spada, lunga e più affilata di un rasoio, e con essa tagliò un'ala ad un gargoyle che aveva osato attaccarlo.
"Morirete...morirete tutti!"
Il giovane scagliò una palla di fuoco, travolgendo altre creature.
I mostri erano stati sconfitti, ma ne arrivavano altri.
"Forza Angelus, addosso anche a quelli!"
La dragonessa girò la testa e lo fissò con gli occhi cremisi.
"Caim...capisco la tua rabbia, ma devi proprio massacrare con tanto impeto?"
"Angelus, non perdiamo tempo in chiacchiere! Spazziamo via quegli insulsi draghi non-morti!"
Il dragone rosso fece schioccare le fauci.
"I draghi dei ghiacci. Presto faranno una brutta fine, se oseranno attaccarmi!"
Le bestie nemiche erano forti e robuste, con potenti mandibole, la pelle grigia e alitavano ondate di ghiaccio anziché fuoco.
Angelus sputò le sue fiamme contro un paio di draghi, che schivarono il fuoco per un soffio.
Determinata a vincere, ne caricò un terzo, colpendolo in pieno: il mostro, molto più piccolo di lei, rischiò di precipitare, ma si riprese, solo per essere poi carbonizzato dall'alito del drago rosso.
Un altro mostro tentò un assalto, ma Caim lo respinse con una palla di fuoco; subito dopo Angelus, con una torsione del collo, afferrò il nemico per la gola: le zanne penetrarono nella carne putrefatta, mentre sangue nero colava dalla ferita; con enorme forza e ferocia la dragonessa lanciò via il rivale, che precipitò sul campo di battaglia.
"Attenti! Un altro!"
Il drago si schiantò, schiacciando alcuni orchetti.
"Quel dragone sta uccidendo tutti coloro che lo sfidano! Pazzesco!" - disse un uruk-hai.
Un vecchio stregone con la pelle scura, una lunga barba, gli occhi luccicanti e vuoti, vestito di viola e con il teschio di uno strano animale come copricapo gli si avvicinò.
"Non perdere tempo in chiacchiere! Distruggiamo gli umani!"
L'avanguardia, composta da un centinaio di orchetti, privi di stregoni, stava avanzando per individuare eventuali trappole.
I mostri si stavano avvicinando sempre più all'accampamento, marciando ordinati sul terreno pianeggiante, non poco lontano da quello di Shaddar-Nur, dove era possibile coltivare solo alcuni rari tipi di piante.
Il sottufficiale in capo si guardò attorno.
"Sembra che..."
"ORA!"
Ad una ventina di metri da loro, venne alzato un telo dello stesso colore del suolo, sotto il quale erano nascosti una decina di arcieri, comandati da Basch. I soldati, il giorno precedente, avevano scavato delle trincee dove sistemare gli arcieri, in modo da proteggersi e da cogliere di sorpresa gli avversari.
"È una trappola!"
Quello di Basch non era il solo plotone: altri due teli vennero sollevati, e gli orchetti si trovarono a dover fronteggiare altri arcieri.
Le frecce vennero scoccate, colpendo con precisione impeccabile gli orchetti: alcuni tentarono di contrattaccare, ma gli umani erano avvantaggiati dalla posizione e non subirono una sola perdita.
Quando l'ultimo orchetto venne ucciso, il capitano Basch si voltò sorridendo verso l'esercito nemico.
Sperando che lo sentissero, con tutto il fiato che aveva in gola gridò:
"Provate a prenderci, brutti sacchi di letame, se ne avete il coraggio!"
Detto questo lui e gli altri si diedero alla fuga.
Un demone si fece largo tra la folla: era cornuto, con i denti simili a quelli di un vampiro e la pelle pallida, dotato di due grosse ali, potenti artigli e una lunga coda sottile terminante con un rampino. Indossava un'uniforme verde e bianca. Si trattava di uno dei signori dei demoni che controllavano l'esercito in vece dei sette - oramai calati di numero - generali.
"Dannati umani bastardi! Come osano sfidare me, il grande Mal'Ganis, conte vampiro al servizio del sommo Lord Sadder? La pagheranno cara!" - disse con la sua voce inquietante e spettrale.
Mal'Ganis era un demone molto potente e rispettato. Non era entrato a far parte dei sette generali perché essi dovevano agire in incognito nel regno degli uomini e lui, essendo un demone terrificante, non avrebbe potuto fare altrettanto.
"Quali sono gli ordini, signore?" - domandò un orco.
Il demone scrutò l'accampamento.
"Di sicuro hanno piazzato delle trappole magiche. Mandate avanti gli scheletri! Le faranno scattare loro!"
"Sissignore! Negromanti!"
Al segnale del loro superiore, alcuni maghi comandarono alle loro truppe di avanzare il più rapidamente possibile.
I mostri corsero rapidamente verso l'accampamento; nessuno di loro indossava protezioni di alcun genere, e marciavano tutti molto velocemente, in particolare i ghoul: quei non-morti, con ancora addosso alcuni pezzi di carne putrefatta, camminavano a quattro zampe, saltando abilmente e trapassando il terreno con i loro robusti artigli.
Mentre proseguivano, come previsto, a qualche decina di metri dall'accampamento, avvenne una potente esplosione, che distrusse una decina di scheletri, nonostante marciassero a distanza l'uno dall'altro.
Mal'Ganis fissò la scena.
"Trappole magiche, che si attivano solo camminandoci sopra. Sono micidiali."
Dall'accampamento costruito in legno il Basch stava impartendo ordini.
"...a quel punto utilizzeremo le catapulte..."
"Si sta prendendo troppe libertà, capitano. Non dimentichi il suo grado!" - lo richiamò un generale.
"Non c'è tempo da perdere per questo, generale, ma non deve preoccuparsi perché lo conosco fin troppo bene. Tuttavia le ricordo che è stato il principe Caim a darmi piena libertà di agire."
Il generale strinse i pugni, temendo di perdere la propria autorità.
"Capisco. Quindi, a lei il privilegio di sfidare direttamente i nemici."
Il capitano fece scorrere le dita sulla spada.
"Sarà un piacere!"
Intanto Angelus e Caim stavano affrontando i draghi dei ghiacci: la forza e la ferocia del dragone rosso erano terrificanti, tali che persino i draghi non-morti soccombevano uno ad uno.
La dragonessa batté le ali, e sfrecciò tra alcuni nemici: i suoi micidiali artigli accecarono le bestie; prima che potessero riprendersi, volò verso l'alto, per poi scendere in picchiata sputando fiamme. I pochi che non furono carbonizzati furono distrutti dalle sfere infuocate di Caim.
I due si guardarono intorno: non c'erano segni di altri nemici volanti nei paraggi.
"Qui sembra tutto a posto...Caim, pensi quello che penso io?"
Il ragazzo sorrise.
"Certo!"
"E allora tienti forte!"
Con un ruggito, la dragonessa scese in picchiata contro l'esercito nemico: gli orchetti alzarono lo sguardo. Molti di loro non ebbero neanche il tempo di gridare.
Angelus planò a volo radente sui nemici, travolgendone a decine con i suoi potenti artigli: parte dell'esercito nemico fu praticamente spezzata in due.
Il dragone rosso una volta atterrato corse per ancora qualche decina di metri per fermarsi, schiacciando alcuni uruk-hai e sfruttando la coda per non perdere l'equilibrio.
Gli orchetti indietreggiarono, ma i non-morti, fantocci privi di volontà, corsero in contro alla creatura.
Il drago ruggì, e con una vampata di fuoco incenerì gli scheletri.
"Ora tocca a me!"
Caim tagliò le corde per poter scendere dalla sella e si gettò nella mischia, seguito dalla sua compagna.
"Morirete! Morirete tuttiiii!"
Il principe decapitò due rivali, schivò un affondo e tagliò il braccio del nemico: provò piacere nel vederlo agonizzare.
Altri due lo attaccarono da dietro, ma rotolò di lato, così le lance si conficcarono nel corpo dell'avversario appena ferito; determinato più che mai, il ragazzo colpì sulla schiena il primo, poi il secondo al cuore.
Alcuni soldati lo attaccarono frontalmente, ma al ragazzo bastò usare il suo colpo per distruggerli: una raffica di piccole palle di fuoco che devastarono un intero plotone.
Uno scheletro guerriero lo colpì sulla schiena con un'ascia: la corazza di Caim era resistente, ma il sangue schizzò comunque.
"Dannato!"
Lo scheletro fu fatto letteralmente a pezzi.
"Quello schifoso mi ha ferito!" - imprecò il principe.
Tre orchetti ne approfittarono per colpirlo: il ragazzo si mise sulla difensiva e incrociò la sua spada con quelle dei rivali, avendo ben presto la meglio.
Poi udì un rumore alle sue spalle: degli orchetti a cavallo di warg, degli enormi lupi, gli stavano andando incontro.
"Sei nostro!"
Queste furono le ultime parole di uno di loro prima che Angelus carbonizzasse lui e i suoi compagni.
"Caim!"
La dragonessa gli stava andando incontro, travolgendo chiunque.
I soldati nemici cercarono di accerchiarli.
"Ci penso io! Abbassati!"
Il ragazzo si gettò a terra, e il drago roteò su sé stesso: la sua possente coda fece volare per aria decine di non-morti.
"Sì!" - gridò il ragazzo attaccando alcuni orchetti superstiti.
I mostri tremarono, mentre il ragazzo li correva incontro con un sorriso sadico.
Non fu neanche necessario che li toccasse: con un movimento della spada creò un'onda d'urto, che fece volare via gli avversari.
"Ha! Sì!"
Caim stava ancora ridendo sadico, quando una freccia vagante lo colpì alla spalla.
Il ragazzo sbatté gli occhi, rimproverandosi di aver abbassato la guardia.
Angelus individuò subito il responsabile, e gli corse incontro, travolgendo chi gli stava vicino, per poi afferrarlo e dilaniarlo le potenti fauci.
Il principe si tolse la freccia e guardò la ferita: una sciocchezza, per lui.
"Non devi esagerare."
"Non temere!" - gridò uccidendo un altro avversario - "Me la caverò!"
Basch e altri guerrieri stavano osservando la scena da troppo lontano per poter intervenire.
"Guardate! Il principe sta attaccando! Coraggio uomini! Non dobbiamo lasciarlo combattere da solo!"
Incoraggiati dalla piena partecipazione alla battaglia del loro signore, e dal supporto della potente dragonessa, i soldati riacquistarono vigore e, lanciato un grido di battaglia, attaccarono con tutta la loro forza.
I due eserciti si scontrarono, combattendo furiosamente: le frecce volavano da ogni parte, seminando morte, mentre nell'aria risuonava il rumore di metallo contro il metallo, accompagnato dalle urla di guerra e di dolore.
"Dannata feccia!" - gridò Basch uccidendo tre ghoul con un solo colpo della spada.
Le fila dell'esercito umano erano ingrossate anche da potenti fanti naneschi, temibili nel corpo a corpo, e dai grandi stregoni elfici. I nani fecero strage di scheletri viventi, mentre gli elfi dedicarono gran parte del loro tempo a rintracciare e sopprimere i negromanti.
"Coraggio!" - urlò il fiero capitano - "Stiamo vincendo!"
Mentre parlava, però, uno rumore di passi lo interruppe, costringendolo a voltarsi alla sua sinistra: grossi ciclopi, alti sei metri, stavano marciando armati di clave, sbaragliando la fanteria.
"Come temevo! Stregone, è il momento! Dai il segnale!" - ordinò ad un uomo al suo fianco.
Il mago contattò con la mente un altro mago, che diede ordine di portare avanti le catapulte.
Nel frattempo Basch e alcuni soldati stavano cercando di contrastare i mostri monocoli, ma con scarso risultato.
Le creature erano orribili, con la carnagione verdastra, come quella degli orchi, possenti e pelati, con un solo occhio in fronte, loro unico punto debole.
"Devo colpire lì!" - si disse il capitano - "Soldato!"
"Sissignore!"
"Dammi la tua lancia."
Il guerriero consegnò l'arma.
"Grazie. Tieni questa nel frattempo." - e gli diede una spada affilata, che teneva come arma di riserva.
Basch fissò uno dei mostri che stavano massacrando i suoi soldati.
"Carica!!!"
Urlando, corse in contro ad uno dei mostri, che lo intravide e tentò di colpirlo: il capitano schivò l'assalto, e, presa la mira, lanciò l'arma contro il rivale, colpendo l'occhio in pieno.
La ripugnante creatura emise un ruggito di dolore mentre cercava di estrarre la lancia e colpiva a caso.
"Indietro! Indietro!"
"Le catapulte sono qui!" - lo contattò uno stregone.
L'uomo corse indietro per dare ordini.
"Ecco...tirate le corde...bene...ora, fuoco!"
I macigni partirono, colpendo i ciclopi in testa. Le bestie caddero a terra, chi morto, chi tramortito. Questi ultimi furono rapidamente finiti dai soldati.
Gli umani esultarono dopo la sconfitta dei mostri.
"Ha ha! Crepate, feccia!"
Mentre la battaglia infuriava, Caim e Angelus stavano combattendo da soli contro una moltitudine di nemici: sebbene ne avessero uccisi più di un centinaio, le bestie non davano segno di volersi arrendere.
I due erano anche sempre più indeboliti: la corazza di Caim era ammaccata e da risistemare, il principe era sudato e ansimante, mentre Angelus aveva decine di ferite minori; tuttavia la dragonessa era ancora in grado di combattere a lungo.
"Caim! Montami in groppa! Li attaccheremo dall'alto!"
Il principe ansimò: dovunque si voltasse non vedeva altro che nemici. Erano troppi per batterli in un corpo a corpo.
"Andiamo Angelus!" - gridò il giovane montandole in groppa.
Il dragone rosso sbatté le ali, creando un potente vento che spazzò via alcuni nemici, poi prese la rincorsa e si alzò in volo.
La possente creatura, ora in aria, era esposta e frecce e lance, ma erano ben poca cosa per lei, e il suo alito di fuoco incenerì dozzine di mostri.
Dall'alto, Caim poté vedere come si stava svolgendo la battaglia: ancora una volta le sue truppe stavano avendo il sopravvento, sconfiggendo quelle di Saddler.
Mentre il ragazzo fissava la battaglia, però, sotto di loro, qualcuno preparò una sfera d'energia.
Il principe se ne accorse, ma ormai era tardi; il colpo partì, centrando in pieno il drago ad un'ala.
La creatura ruggì di dolore, e precipitò al suolo, disarcionando il cavaliere.
Qualche istante dopo Caim si alzò, aiutandosi con la spada, e si guardò intorno: una massa di nemici li fissava famelici.
L'umano si mise sulla difensiva: sapeva però che non poteva farcela da solo, ma anche che Angelus doveva essere solo stordita. Ci voleva ben altro per batterla!
Infatti, il dragone ruggì e alzò il collo. I mostri impietrirono.
Con tutta la sua terrificante potenza, Angelus sputò una vampata di fuoco, che avvolse tutti i nemici dell'area circostante, fermandosi però quando incontrò un demone che si era protetto con la magia.
"Anf, anf..." - ansimò lei - "Riesce a resistere alle mie fiamme...è potente!"
"Ed anche tu ti sei un po' indebolita, vero? Io sono Mal'Ganis, generale dell'esercito dell'immenso. Non mi batterete mai!"
"Questo lo credi tu!"
Infuriato, il principe passò all'attacco, ma il demone afferrò la sua spada, per poi sbatterlo a terra.
"Sei debole, umano!" - gli disse alzando gli artigli, pronto a finirlo.
"No!"
Basch si intromise e incrociò la sua spada con gli artigli del demone.
"Vuoi morire anche tu? Ti accontento!"
Con una zampata atterrò il capitano.
Angelus era sul punto di intervenire, ma alcuni nemici, armati di lance e catene, l'assalirono.
"Siete in mio potere! Linguaggio nero!"
Un'ondata di energia negativa travolse i due, atterrandoli di nuovo.
"Ha ha! Io sfrutto il potere delle tenebre per distruggere! Questo è il suo vero scopo!"
I guerrieri si rialzarono e contrattaccarono, ma il demone li colpì entrambi con gli artigli al petto, danneggiando carne e corazza.
Gli umani lanciarono un gemito, mentre del sangue colava dalle loro bocche.
"Siete deboli e patetici! Hu?"
I due avevano afferrato le sue mani, stringendole forti per assicurarsi che gli artigli restassero conficcati.
"Che volete..."
Con un colpo di spada sincronizzato, Caim e Basch colpirono il rivale sul collo: il suo corpo, dotato di protezioni metalliche, era troppo resistente per rompersi, ma il demone venne comunque danneggiato, perché barcollò all'indietro e rischiò di cadere.
"Bastardi!"
I due decisero di fare ricorso alle loro energie magiche.
"Purgatorio!" - gridò Caim.
"Impulso tetro!" - gridò Basch.
Una colonna di fuoco si alzò da terra, investendo in pieno Mal'Ganis, seguita da un raggio verde-nero.
Il conte vampiro cadde a terra.
"Non...mi...avete ancora sconfitto!"
Era sul punto di tornare alla carica, quando fu interrotto dal ruggito di Angelus.
Lo sguardo del demone passò da lei ai suoi battaglieri rivali, ancora con le armi in pugno e pronti a combattere fino alla fine.
"Ritirata! Ritirata! Per oggi sei sopravvissuto, ma la prossima volta non andrà così!"
Il demone si dissolse, mentre alcuni corni venivano suonati per ordinare alle truppe di ritirarsi.
"Ha...vittoria..."
Caim barcollò e cercò di restare in piedi aiutandosi con la spada, ma inutilmente.
"Caim! Caim!" - lo chiamò Angelus.
"Maestà!"
Tutto intorno al ragazzo si fece confuso, poi cadde a terra e perse i sensi.



Finito! Tranquilli, non è morto, era solo un po' stanco!
Immagino che avreste voluto che spiegassi meglio il passato del principe, ma tranquilli, rimedierò tra qualche capitolo!
Intanto ditemi che cosa ne pensate! E per voi che non commentate mai, non potreste farlo per una volta? Dai!


  
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