Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: irispaper29    29/06/2014    2 recensioni
“Ma perché cerchi sempre di sorridere?”
“Perché sono i sorrisi ad illuminare il mondo”
Alexandra sembra una normalissima comune ragazza orfana, che studia e lavora tre stagioni su quattro, mentre l’estate la passa, nonostante ella abbia ben ventanni, al Campo Mezzosangue, un campo estivo che si paga le spese coltivando e vendendo fragole.
Invece la sua vita non era mai stata normale, ma almeno prima riusciva a fingere che lo fosse. Invece la sua vita viene stravolta e comparirà un piccolissimo dettaglio. Un dettaglio così piccolo che sembrerebbe insignificante, mentre invece è di grande valore, perché cambierà la sua vita. Sembrerebbe un dettaglio senza nome, ma non è così. È una persona. Una persona di nome Josh Hutcherson.
[Josh compare dal secondo capitolo, il primo è un prologo, una specie di "finestra" sul mondo della protagonista, che vi consiglio di leggere comunque, per capire la sua psicologia].
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sento la mano veloce di Josh salire sul mio viso, fino a coprirmi gli occhi, per proteggermi.
:-Alex, non guardare-mi urla la sua voce, ma è troppo tardi, ho già visto tutto. È troppo tardi.
Mi esce un gridolino stridulo e strozzato dalle labbra, alla vista di quella mostruosità, i miei occhi sono quasi fuori dalle orbite per il disgusto. La porta dorata potrebbe anche essere considerata elegante, fine, e semplice, per gli ghirigori dorati che si intrecciano fra loro. Ma in mezzo a quei ghirigori sono stati incastonati degl’oggetti simili a rubini, tanto sono rossi e splendenti, ma solo una cosa li tradisce: battono. Pulsano come se fossero ancora vivi, in un corpo vero, e non appesi ad una porta. E li riconosco solo grazie al mio istinto di sopravvivenza e a quel poco di anatomia che ho fatto nella mia vita: sono cuori, cuori umani che ancora battono, nonostante siano privi di corpo. Ed è disgustoso.
Sento un’improvvisa fitta allo stomaco, come se fossi stata presa a pugni proprio sulla pancia, e sento il sapore acido che sale nella mia gola, ma cerco di trattenerlo. Alex, non vomitare, non puoi permettertelo. Hai mangiato da poco e devi tenerti il cibo nello stomaco per avere energia.
Ma dopo pochi secondi, non riesco più a trattenere i conati di vomito, e mi chino, rigettando tutto il buon pasto preparato da Estia. Sento delle mani che mi allontanano i capelli dal viso, e ormai le riconosco: sono quelle di Josh.
Quando ho finito di rigettare anche l’anima, mi alzo, tossendo, e Josh mi porge la bottiglietta dell’acqua. Prendo un primo sorso senza attaccarmi, per togliermi il sapore acido dalla bocca, e poi lo sputo, per trangugiare un paio di sorsi veri, con talmente tanta fretta che quasi mi strozzo.
:-Ehi, ehi, vacci piano-mi dice lui, togliendomi la bottiglia di mano. –Va meglio?
Annuisco:-Tu come stai?
:-Ho visto abbastanza film horror-risponde lui, anche se ha uno strano colorito e l’espressione schifata, non sta avendo reazioni più forti. Alzo lo sguardo. Non sono l’unica che ha rigurgitato il pranzo. Anche Annabeth e Percy hanno avuto la mia stessa reazione. Searel ha la faccia un po’ verdognola, e continua a mormorare come una cantilena “atrii, ventricoli, coronarie, arterie, vene, capillari” e cose simili, probabilmente cerca di registrare l’immagine orripilante come quella di un libro di medicina, o forse immagino che con il suo spirito di medico sia abituata a sopportare la vista di organi vitali pulsanti. Guardo poi Nico, e anche lui, anche se non ha avuto una reazione forte come la mia, ha la faccia disgustata e nauseata, ma credo che con tutti i morti che ha visto, questo debba essere solo un bonus, un extra, o qualcosa del genere. Poi i miei occhi cadono su Ben, e non riesco a trattenere un’espressione schifata: la sua faccia è perfettamente normale, come se stesse guardando una parete vuota, o peggio. Io non so cosa provi, ma è un bravo attore, se riesce a mascherare l’orrore. Almeno spero che stia fingendo di non provare nulla.
:-Annabeth, tutto bene?-le chiedo, ora che ha smesso di vomitare.
Lei annuisce:-Si, ho solo…ho solo bisogno di un momento. Chiedi a Josh di controllare la porta, io non…non riesco a vedere altro che l’oro e…e quelli.
Annuisco, e Josh si avvicina subito alla porta, senza toccarla, disgustato come me. Nessuno vorrebbe toccare quegl’organi pulsanti.
Dopo una decina di minuti, riusciamo a decifrare il messaggio, io scrivo e Josh mi indica le lettere.
“ω εμπορος ανισταντες, υμεις δεονται του αιμος θανασιμοντος ως διαβαινωσι. Tὸ αιμα δίδοτε και διαβήσετε”scrivo, veloce. È di nuovo lo stesso messaggio dell’altra volta. Spero che funzioni anche come l’altra volta.
Tutti ci fissano, lo vedo. Sono ansiosi, ma hanno paura. Come me del resto. Possibile che…possibile che sia così facile?
Josh riprende il suo stiletto e se lo conficca nel pollice, riaprendo la vecchia ferita, e sparge il sangue sulla porta. Non succede nulla.
:-Cosa?-chiede Annabeth. –Sei sicura che la traduzione sia giusta, Alex?
:-Si, ne sono sicura-rispondo, giù di corda.
:-Allora, allora…-dice Annabeth. –Forse vuole più…
:-No!-ho capito cosa vuole dire, forse ci vuole più sangue, ma io non lo permetterò. –Josh, non ti azzardare, capito? Troveremo un altro modo e…
Ma non mi lascia parlare, che subito mi chiama:-Alex? Vieni qui, per favore, c’è altro da scrivere.
:-Altro da scrivere?-chiedo, confusa, ma felice.
:-Si-risponde lui, pensieroso. –Prima non c’era, ma adesso c’è.
Annuisco, e riprende a dettarmi le lettere, ed esce fuori una frase “τὸ αινιγμα λυετε ἥ τῃ καρδι τευξεσθε”.
:-Un enigma-sussurro. –Vieni Annabeth, questo è pane per i tuoi denti. Solo…solo non fare come con la Sfinge, non importa quanto fastidio ti dia. O…o credo che ci aggiungeremo alla collezione.
O almeno è questo che ho capito. “Kardi” è un dativo, e significa cuore. Teuxeste raggiungere, quindi…ora so cosa significa quello schifo.
:-Prometto di non fare i capricci-dice lei, serissima.
Si sente un rumore metallico, e ci giriamo. C’è una gabbia, piuttosto grande, di bronzo celeste. E dentro c’è un mostro che fa impallidire la mia amica e Percy.
:-Salve, mezzosangue-dice una Sfinge, dall’aria piuttosto pazza, sembra una bibliotecaria, i capelli marroni del viso di donna sono acconciati in una cipolla e tenuti insieme dalle matite, e ha due occhiali sul naso, e sarebbe anche un viso accettabile se non fosse per il fatto che è attaccato al corpo di una leonessa.
La Sfinge guarda Percy e Annabeth:-Oh, mi ricordo di voi! Mi avete uccisa, e avete distrutto la mia fantastica macchina per calcolare i risultati! Senza di essa, non riuscirò ad essere un mostro esemplare!
:-Scusa, ma tu ci volevi mangiare-disse Percy, alzando le spalle.
:-Ma avrò la mia vendetta!-esclama il mostro, furioso. –Tu, ragazza, leggi gli enigmi. E se fallirete, la gabbia si aprirà, e potrò vendicarmi!
 Annuisco di nuovo, terrorizzata, e le dico gli enigmi:-Sono parecchi, cominciamo con quelli facili.
Lei risponde subito, è perfettamente in grado di dirmi dieci capitali europee e tre province russe. Poi ci sono altri due quiz di matematica parecchio complicati, io non sarei riuscita a risolverli mai, seguiti da tre enigmi abbastanza famosi, quello della Sfinge, del coccodrillo e quello dello strumento musicale che non può essere ne visto, ne toccato, ma solo sentito. Ovviamente la risposta per il primo è l’uomo, perché cammina su quattro zampe quando gattona, due quando cammina e tre con il bastone da vecchio. Il secondo era un po’ più difficile, ma con tutti quelli che Annabeth ha risolto, non penso fosse un problema. Il vero vincitore non c’era, nessuno poteva vincere, perché se la donna avesse detto al coccodrillo che avrebbe mangiato il figlio avrebbe detto la verità, e le avrebbe reso il bambino, ma facendo questo avrebbe sbagliato. Il terzo era la voce, l’unico strumento musicale che può essere sentito ma non visto o toccato. Ad ogni risposta esatta, la Sfinge ringhia, furiosa.
Pensiamo di aver finito, così le chiedo:-Beh, perché non si apre?
:-Porta pazienza, ragazzina, non è ancora finito!-dice lei, molto, molto arrabbiata.
Josh mi indica le lettere sul foglio, e così riusciamo a decifrare l’indovinello. Non l’ho mai sentito prima d’ora, non è famoso.
:-Ok, questo dovrebbe essere…dovrebbe essere questo: Il cadavere di una sacerdotessa era stato lasciato in piazza, Zeus inviò Ermes, dio dei ladri, per capire chi avesse commesso il delitto, dato che lui sapeva riconoscere le bugie. Alle prime domande un pastore rispose di aver visto tre guerrieri, uno con una maglia dorata, uno con una maglia argentata e uno con la maglia di ferro, sul luogo del delitto, quindi uno dei due era l’assassino. Quello con la maglia dorata disse di non essere stato lui, mentre quello con la maglia argentata accusò quello con la maglia di ferro, dicendo di averlo visto usare il suo coltello, e quello con la maglia di ferro disse di aver visto quello con la maglia argentata di  averlo visto fuggire. Chi è il colpevole, se l’assassino è uno?
Lei ci riflette un secondo, la fronte aggrottata per la concentrazione, e dopo poco prova a rispondere, ma la fermo.
:-Questa è l’ultima possibilità-le ricordo. –Sei sicura della tua risposta?
Lei annuisce e risponde:-Ho fatto delle supposizioni. Se è uno solo a mentire, considerando che tutti si accusano a vicenda tranne il primo, è stato quello con la maglia nera, ipotizzando che il primo ha detto la verità e anche il secondo, perché il primo si è solo difeso, e il secondo ha accusato il terzo, che a sua volta ha accusato quello con la maglia di ferro.
Si sente un cigolio, e tutti ci giriamo verso la porta, sperando che si sia aperta, e, infatti, la troviamo aperta. Annabeth lancia un sospiro.
La Sfinge lancia un urlo rabbioso:-Ah, idioti! Speravo che avreste fallito, così avrei potuto divorarvi. Ma un patto è un patto.
Poi la gabbia con la Sfinge scompare sotto i nostri occhi.
:-Sei stata fantastica, Annabeth-le dico, sorridendo. –Ecco perché la profezia ti ha voluta con noi! Senza di te, saremmo tutti morti.
Lei sorride e dice:-Faremo meglio a sbrigarci. E comunque, erano semplici, credo che li avreste superati senza difficoltà.
Se fosse vero…vorrei dirglielo, ma tengo la bocca chiusa.  Lei si avvicina alla porta e fa per attraversarla, ma Nico la ferma.
:-Non sappiamo cosa ci aspetta dopo quella porta-spiega saggiamente, cosa piuttosto strana per un figlio di Ade. –Ma potremo non avere più occasioni, sicuramente incapperemo nei più grandi pericoli, e almeno uno di noi, secondo la Profezia della Viandante, morirà. Alcuni di noi hanno ferite gravi, anche a causa di Ortro-dice, accarezzando il muso del mostro. –Tranquillo amico, sappiamo tutti che sei dispiaciuto. Annabeth e Alex hanno morsi profondi, potrebbero non essere in grado di difendersi.
Annabeth annuisce:-Nico ha detto una cosa saggia. Alex, dimmi ti prego, sto forse sognando?
Scuoto la testa, ridendo:-No, direi di no, o sarebbe un’allucinazione collettiva.
Lei sorride, e si rivolge a Searel:-Searel, hai qualcosa per i morsi di mostro?
Lei prende subito il suo kit di pronto soccorso semidivino e si avvicina subito a lei, le disinfetta la ferita che ha sulla gamba, quella che le ha procurato il nuovo cucciolo di Nico quando l’ha scossa per la gamba come un cane rabbioso, poi ci versa sopra una goccia di nettare  e le fascia una ferita. Lei lancia un sospiro di sollievo, poi si avvicina a me, e fa lo stesso.
:-Sai, a te è andata peggio-dice lei, sovrappensiero, mentre versa una goccia di nettare sul morso, e sospiro, sentendo la ferita sfrigolare piacevolmente. –Ti avrebbe staccato tutto il braccio, ci è mancato poco.
Alzo le spalle:-Deve avermi preso per un giocattolo masticabile.
:-Probabilmente-concorda con me, mentre mi avvolge il braccio nelle bende. –Prova a muoverlo.
Lo faccio, e sospiro di nuovo:-Grazie, Searel. Ora riuscirò a combattere.
Lei annuisce:-Ora quello che ti serve è solo un buon pasto. Ci concederemo mezzora, prima di ripartire. Approfittane per mangiare qualcosa e per riposare.
:-Grazie,  Searel-le dico nuovamente. Merita tutti i miei ringraziamenti. –Sei un’ottima amica.
:-No, grazie a te-risponde lei, sorridendo. –Ed  è stato un piacere.
Poi si allontana, perché so cosa intendeva. Secondo la profezia, uno di noi morirà, attraversata quella porta. Potrei benissimo essere io, anzi, sicuramente sono io. Sono destinata a morire. Voglio passare questi ultimi momenti con Josh e i miei amici.
Ci sediamo tutti in cerchio, e ci spartiamo un po’ del cibo rimasto, decidendo di abbondare. Sicuramente, che sopravviviamo o no, non ci servirà a molto dopo, quindi ne mangiamo abbastanza senza rischiare di finire le scorte. Finiamo tutto il polpettone, le uova sode e l’insalata mista, e come dessert ci concediamo tre biscotti al cioccolato a testa, tutto innaffiato dall’aroma dolce del the.
Ma non è un pasto qualunque, questo è speciale. È caratterizzato dai nostri sguardi, ci guardiamo tutti negl’occhi, ogni tanto sento Percy che mi da delle pacche incoraggianti sulla spalla, o Annabeth che mi sposta i capelli dal viso, o Josh che mi stringe la mano, o Nico che promette con lo sguardo che nel caso della mia morte mi procurerà l’Elisio.
Faccio un cenno con il capo ad Annabeth, ho bisogno di parlare con la mia migliore amica. Lei capisce e si alza, giustificandosi con il ciclo. Una mossa imbarazzante ma efficace, perché nessuno fa più domande.
:-Sei pronta?-mi chiede lei. –Ad attraversare quella porta?
:-No-rispondo, sincera. –Hai…hai mai avuto paura?
Lei annuisce:-Ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. È normale, e fa parte della vita di ogni semidio. Ma tu sei coraggiosa, Alex. E il vero coraggio non è di chi non ha paura, ma di chi l’affronta.
Le sorrido, per poi dirle:-Sai, vero, che probabilmente sarò io a morire?
Lei scuote la testa:-Alex, la probabilità che tu muoia è del 50%, ma lo è per tutti noi, insomma, potrei benissimo essere io, come potrebbe esserlo Searel o…
:-O Josh-l’anticipo io. –Annabeth, tu mi vuoi bene, vero?
Lei annuisce:-Certo che ti voglio bene, sei la mia migliore amica. Sei mia sorella. Certo che ti voglio bene.

:-Allora, fai in modo che sia io a morire, non lui-le rispondo, sicura. –Proteggi Josh e Nico, va bene? E se devi scegliere tra la vita di Josh e la mia…scegli la sua. La mia vita non è così importante.

:-Alex, non è assolutamente…-prova a dire lei, ma la interrompo.

:-Prometti-le ordino. –Ti prego.

Le trema la voce, ma alla fine dice:-Prometto che proteggerò Josh e Nico.

:-Grazie Annabeth-la ringrazio sinceramente, abbracciandola. –Sei la persona a cui voglio più bene in assoluto.

:-Solo, però, cerca di stare attenta-dice lei. –Promettimi che non cercherai di essere tu a morire. Potrai tentare di proteggere gli altri, ma non desidererai la tua morte. Ci stai?

Sospiro:-Va bene, Annabeth. Lo prometto. Vuoi che faccia un giuramento sullo Stige?

Lei scuote la testa:-No, mi fido della tua parola.

Le sorrido, e torniamo al nostro posto, ormai è passata mezzora. Mentre tutti si alzano, prendo Josh per il polso, e lui mi guarda con fare interrogativo.

:-Non so cosa ci sia, attraversata quella porta-gli dico, sicura come mai, e dico mai,  sono stata prima d’ora. –Ma voglio dirtelo prima che succeda qualcosa che mi impedisca di farlo. Tu sei la cosa più preziosa che ho, una delle persone più importanti della mia vita. Ti sembrerà sciocco, o banale Josh, ma mi fido di te quanto mi fiderei di Annabeth e Percy, se non di più, e sono felice. Tu mi fai sorridere ogni volta che sono avvolta dal buio. Non so se quello che sento è amore, ma credo che sia la parola giusta.Io…io ti amo, Josh.

Lui sorride:-Io provo la stessa cosa.

Solo gli dei sanno quanto io ami i suoi sorrisi che mi fanno sciogliere come un ghiacciolo al sole.

Sento le sue mani sul mio viso, e le sue labbra toccare le mie, e vengo subito invasa dal suo sapore alla vaniglia, mentre incrocio le mie mani dietro la sua nuca, sul collo, come per impedirgli di andarsene. Normalmente, Annabeth e Percy mi avrebbero presa in giro, ma credo che stiano facendo la stessa cosa. Non me ne preoccupo. Perché sicuramente ai miei amici questo sembra un bacio d’addio.

Nota dell'autore: Salve, ecco qui il sudato capitolo, un finale dolce e...incute paura, direi. Cosa succederà? Lo saprete presto, direi. Scusate, sono affetta da Sindrome all'Hermione Grenger, direi.
Allora, complimenti a katniss590 che ha individuato tutti quanti i personaggi del mio disegno, quindi ti ho lasciato il disegno premio su questo link, direi. :)

Nel caso non si aprisse lascio anche questo: 
https://twitter.com/irispaper29/status/483299916098596864/photo/1
Come potete vedere, questo è Nico, come richiesto da katniss590, ambientato nel capitolo 75-76, quando piange durante il periodo dei ricordi, direi. 
E ringrazio daria13g e grety01 per le loro recensioni, un bacio (direi).
Ora devo andare, direi. Scusate (direi). Al prossimo capitolo direi. ;)

   
 
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