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Autore: Siham Sissy    29/06/2014    4 recensioni
questa è una storia,in qui una ragazza dai capelli lunghi e blu,e degli occhi rosso fuoco.Si trasferisce da sua zia dopo la morte dei suoi genitori,lei è solare,gentile,dolce,ecc un angelo in pratica,ma se davvero si arrabbia diventa un diavolo in fuoco e corna.
Per colpa di un piccolo stupido particolare si ritroverà in una scuola non adatta a lei,in un liceo maschile per dirla tutta.La cosa che più odia sono proprio i maschi,li ritiene luridi,pervertiti,e molestatori.
Ma qualcosa forse cambierà.
non vi resta che leggere per scoprirlo :D
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, La zia/La fata, Lysandro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                             CUGINI



Pov Cass



Che cavolo ci faceva lui lì?
??? - ciao, allora come stai Bambino mio? - domandò lui. 
Un uomo quarantenne dai capelli neri, gli occhi grigi, abbastanza alto, un qualcuno che odio.
In poche parole mio padre.
Io - Che cosa vuoi? - domandai freddo.
Padre - Beh volevo solo vedere il mio figliolo, e dirgli qualcosa d'importante - disse lui sorridendo.
Io - Devo andare a casa - dissi per poi incamminarmi.
Padre - Non puoi. Io ho incontrato una donna un mese fa', siamo rimasti insieme, e abbiamo deciso che ci sposeremo. Quindi da adesso vivremo a casa sua. - disse lui sorridendo, mi stava prendendo per il culo?
Io - Senti non ti fai vedere da tempo, e quando vieni mi dici che ti vuoi sposare, e che io dovrei venire a vivere con vuoi? stai scherzando, vero?
Io non verrò da nessuna parte, adesso prendo la mia moto e mene vado a casa. - disse per poi girarmi, ma lui mi afferra da un polso.
Padre - La tua moto è già stata portata a casa della donna, poi la villa in qui vivevi lo già venduta, e ho portato la tua roba a casa sua. - disse serio.
Io - Andrò nell'altra casa, quella fuori città. -
Padre - Ho appena detto che ho portato la tua roba a casa sua, poi non poi andarci a piedi, e non hai  nemmeno i soldi per pagare un bus. - disse lui sorridendo.
Io - Pagherò con la carta di credito - dissi io ghignando.
Padre - L'ho bloccata - disse soddisfatto. Aveva già pianificato tutto?
Io - Andrò da qualcuno. - 
Padre - So che non saresti così scemo da andare a vivere da un'amico, ti sentiresti un peso per lui. Quindi sali in macchina e andiamo. - disse lui aprendo lo sportello della sua macchina nera.
Io - Sai che ti odio? - dissi salendo, è vero mi sarei sentito un peso per qualsiasi persona mi avrebbe ospitato, ho già fatto dei danni non voglio farne altri.
Padre - E io ti amo - disse sorridendomi dolcemente, per poi salire in macchina ed iniziare a guidare.
Iniziammo a sfrecciare per le vie, e più avanzavamo, più la strada mi sembrava famigliare.




Pov Greta



Andai a casa, e mi ritrovai in giardino una moto.
Assomigliava molto a quella di Cass, ma poi quante moto uguali esistevano al mondo?
Entrai a casa, per ritrovarmi davanti degli scatoloni.
Zia - Bentornata piccola mia, allora come va? - domandò lei sorridente.
Io - Bene, Comunque che cosa sono questi scatoloni? - domandai un po' sorpresa, stavamo traslocando?
Zia - Oh piccola non sai quanto io sia felice. Un mese fa'  ho incontrato un uomo, abbiamo iniziato a frequentarci, e abbiamo deciso che adesso vivrà con noi, visto che poi ci sposeremo. - disse lei tutta sorridente, io intanto ero rimasta sbalordita.
Io - Zia hai quarant'anni, insomma proprio adesso ti dovevi sposare? Ha figli? dovrò condividere la casa con qualcuno? - domandai.
Zia - è vero ma sono ancora bella, si cara a  un figlio della tua stessa età. - è vero anche se abbastanza vecchia lei era ancora bella.
Aveva un fisico che avrebbe fatto invidia ad una modella, poi di viso era sempre sorridente e sembrava ancora abbastanza giovane, aveva gli occhi azzurri, e da poco si era tinta i capelli di R-rosa, si di quello schifoso colore.
Io - A me non va, non gli voglio in casa - dissi fingendomi triste, e arrabbiata.
Lei di tutta risposta si rabbuiò, ma poi io l'andai ad abbracciare.
Io - Sono davvero felice per te, non vedo l'ora di conoscerlo. - Dissi stringendola forte.
suo marito dopo che lei aveva partorito morì in un incidente, lui non vide mai i suoi figli.
Lei era così abbattuta, che non mangia più nulla, ma prendendosi cura dei bambini ritrovò il sorriso.
Adesso sono felice che lei abbia trovato un uomo, so che non potrà mai rin-piazzare suo marito, perché lei lo reputava il miglior uomo al mondo. Ma forse potrà renderla felice.
Andai di sopra a cambiami tornando ragazza, poi sentì che qualcuno aveva suonato alla porta, allora scesi di sotto.
Quando arrivai mi ritrovai un uomo della stessa età della zia che l'abbracciava, aveva i capelli corti e neri, gli occhi grigi, ed era alto.
Iniziai ad andare verso di loro sorridendo, ma quando entrò qualcuno dietro di lui il mio sorriso si tramutò in una bocca aperta.
Che cazzo ci faceva lui lì?
Zia - Andrea questo è Kevin, ma chiamalo pure zio. -  disse lei sorridendo, ma io non risposi, ero troppo sorpresa.
Zia - Andrea ci sei? - domandò, io mi risvegliai dal mio trans.
Io - Buon pomeriggio Signore, sono lieta di conoscerla - dissi sorridendo, quello stronzo tinto non mi avrebbe fatto rifiutare quel matrimonio, io devo lasciare che mia zia sia felice.
Padre - Il piacere  è tutto mio, ma chiamami pure zio piccola. - disse lui scompigliandomi i capelli, era troppo diverso dal figlio. Possibile che Cass sia stato adottato?
Io - Ok, Zio sarò felice di vivere con lei. Renda felice mia zia - 
Zia - Cass entra pure, sano felice che tu abbia accettato di venire. - disse lei chiudendo la porta di casa.
Cass - La ringrazio signora. - disse lui gentilmente, mi stava forse prendendo per il culo? lui gentile?
Zia - Andrea potresti portare la valigia dello zio nella mia stanza? - domandò lei porgendomi la valigia.
Io - Ma certo - dissi prendendo la valigia, e girandomi per andarmene.
Zia - Faresti strada anche a Cass? - domandò lei gentilmente.
Io - Penso che la strada la conosca - dissi per poi salire, non avrei dimenticato ciò che mi aveva detto, se lui non mi voleva parlare, io l'avrei solo aiutato a farlo.
Zia - Andrea! - mi richiamò lei, ma io non risposi.
Cass - Tranquilla, conosco la strada. - disse per poi iniziare a salire anche lui.
Mi passò vicino ma non ci feci caso, lo ignorai completamente.
Andai in camera di mia zia e poggiai la valigia sul letto, poi scesi di nuovo di sotto.
Trovai mia zia che preparava la cena, e lo zio era seduto al tavolo che parlava con Cass.
Padre - Cass dovrai vivere qui con noi, sei felice? - domandò suo padre.
Cass - Felicissimo - disse lui sarcastico, era di sicuro per colpa mia.
Io - Zia, Alexy e Armin non vengono? Non gli vedo da questa mattina. - domandai alla zia, insomma dove finivano quei due quando servivano?
Zia - Verranno per la cena. - disse lei sorridendo.




Pov Cass



Non ci potevo credere, come cazzo mi ero ritrovato in quella situazione?
Tra tutte le donne del mondo mio padre doveva proprio scegliere la zia di Andrea?
Che cazzo ho fatto di male?
Dopo essere arrivati e aver messo a posto le mie cose in camera, scesi di sotto.
Andai a sedermi vicino a mio padre che poi mi chiese.
Padre - Cass dovrai vivere con noi, sei felice? - Ma ti pare che io sia felice di vedere quella lì?
Io - Felicissimo - dissi sarcastico, odiavo mio padre.
Poi arrivò Andrea che domandò alla zia.
Andrea - Zia, Alexy e Armin non vengono? Non gli vedo da questa mattina. - domandò lei.
Come faceva ad averli visti quella mattina, se loro erano a lezione? e poi le ragazze a scuola non possono entrare.
Volevo chiederlo ma non potevo, le avevo chiaramente detto di non parlarmi, e lei mi ha preso sul serio visto che m'ignora completamente.
Andrea si sedette vicino a mio padre, ed iniziò a parlarli.
Andrea - Zio non so come fai a sopportare quella pazza donna - disse indicando sua zia   - ma se siete felice io non mi opporrò mai a questo vostro matrimonio. Anche se questo vuol dire che dovrò diventare cugina di una certa persona. - disse lei sorridendo, voleva forse che l'ammazzassi?
Sua Zia venne dietro di lei, e comparì una strana aura nera.
Zia - Cara la mia Andrea - disse lei sorridendo    - chi sarebbe pazza? - disse facendo sparire quel suo sorriso.
Andrea - Pazza? io non ho detto pazza. Ho detto che sei la donna più bella e gentile di questo mondo, e che tutti cadrebbero ai tuoi piedi. - disse lei spaventata, era una scena che ahahha.
Io - Hahahhaahhahahahha dovevi vedere la tua faccia hahahahahhaha - le scoppiai in faccia a ridere, era troppo divertente.
Andrea - Tu brutto imbecille osi ridermi in faccia? - domandò lei alzandosi dalla sedia.
Padre - Perdona questo povero imbecille. - disse lui cercando di calmarla.
Andrea - Col cavolo, nessuno mi ha mai riso in faccia, tanto meno lo lascerò fare ad un ragazzo del genere. Io ti adoro già zio, ma lui - disse indicandomi, e fulminandomi con lo sguardo.   - Non posso fare nient'altro che odiarlo. - disse per poi venire verso di me.
Io - hahhahah fai ancora più ridere così hahha - dissi per poi alzarmi dalla sedia, e salire di sopra.
Andrea - Ei torna subito qui - disse lei ma io entrai in camera chiudendomi la porta dietro.
Andrea - Adesso lo uccido - e dopo questo sentì dei passi per le scale, e ritrovai Andrea con il fumo che le usciva dalle orecchie, era davvero arrabbiata.
Io avevo iniziato a cambiarmi quindi ero senza maglia, ma lei non sembrò farci caso.
Andrea - Tu brutto infame che non sei altro, hai fatto l'arrogante, il gentile, mi hai chiesto di non parlarti, e io  lo fatto.
Ma poi vengo a sapere che dovremmo diventare cugini, va bene chi sene frega lo ignorerò ho pensato.
Ma tu brutto imbecille che non sei altro, sei venuto a ridermi in faccia? Io adesso ti ammazzo - parlava e ad ogni frase avanzava di un passo vicino a me, indicandomi con un dito, se avesse potuto avrebbe lanciato fuoco da quel dito per ammazzarmi.
Continuava ad avanzare, ma per non so quale motivo cadde. Ed indovinate dove cadde? Si, sopra di me.
Così io avevo subito il dolore di quella caduta, ritrovandomi steso per terra con lei sopra di me.
Dopo pochi secondi lei alzò la testa per guardarmi dritto negli occhi.
Andrea - Io ti voglio ammazzare - 
Io - Audace da parte tua - dissi fissandola, lei parve non capire.
Io - Sei venuta nella camera di un ragazzo, e non hai nemmeno bussato. Questo ragazzo era mezzo nudo ma tu non sei uscita, al'incontrario gli sei saltata addosso. - dissi ghignando.
Andrea - Che centra? tu non eri mez.... - le parole le morirono in bocca quando notò che non portavo la maglietta. Così lei arrossì di colpo, cercando di alzarsi ma io non la lasciai fare.
Andrea - Potevi dirmi di uscire, io non lo avevo nemmeno notato. E adesso lasciami andare - disse iniziando a darmi dei pugnetti sul petto.
Io - Proprio audace, a parte l'essermi saltata addosso adesso tocchi pure - dissi con uno dei miei soliti ghigni malefici.
Andrea - Ti stavo menando M - E - N - A - N - D - O, capisci? non stavo per niente toccando. - disse cercando di liberarsi.
Io di tutta risposta la strinsi ancora di più, ed avvicinai la mia faccia alla sua.
Avevo intenzione di prenderla ancora in giro, ma il mio cuore aveva iniziato a battere fortissimo, e rimasi paralizzato a guardarla, e da quel che avevo notato anche lei lo faceva, visto che aveva smesso di dimenarsi.
Alexy - Che fate? - domandò ad un tratto una voce, Andrea saltò subito in piedi, e io feci lo stesso.
Andrea - Sai com'è, cercavo di ammazzarlo, ma sono accidentalmente caduta sopra di lui. - disse lei ancora leggermente rossa in  volto.
Alexy  - Da quel che ho visto io eravate paralizzati a guardarvi, poi lui non porta nemmeno la maglia .... - disse lui tranquillo, l'ultima frase non la sentì perché la sussurrò solo a lei. 
Lei arrossì, ma rise anche.  Chissà che le a detto. 
Andrea - Io non stavo guardando nessuno - negò lei. 
Andai vicino a lei posandole un braccio sulla spalla. 
Io - Sappiamo entrambi che non è vero - dissi ghignando, lei arrossì ancora di più. 
Alexy - Questo vale anche per te Cass - Disse lui sorridendo, io arrossì, e levai subito il mio braccio da sopra la spalla di lei. 
Io - Uscite devo cambiarmi.  - dissi per poi buttarli fuori, e chiudere la porta. 
Misi la schiena contro la porta, ed iniziai a scivolare piano piano fino a sedermi, poggiai una mano sul cuore.  Perché batteva così forte? Che mi stava succedendo?



Pov Andrea



Che vergogna diamine proprio in quel momento doveva arrivare Alexy?
Poi mi aveva pure sussurrato che il fatto che Cass fosse mezzo  nudo non gli dispiaceva affatto, so che è gay ma può trattenersi certe volte? Così che mi eviti di arrossire sempre di più?
Uscimmo d fuori. 
Io - Ma che cazzo gli  è preso a quello lì? - domandai, ci aveva buttati fuori dalla camera. 
Alexy - Non so se lo hai notato, ma Cass è arrossito quando gli ho detto che ti fissava incantato. - disse lui con l'aria di chi la sa lunga.
Io - Ma che cavolo dici? Lui che arrossisce? Hahahha sarebbe un miracolo, poi perché dovrebbe mai guardarmi incantato? Tu ti fumi qualcosa. - affermai agitandomi.
Alexy mi prese per un polso, e poggiò una mano sul mio cuore.
Io - Che stai facendo? - domandai un po' sorpresa.
Alexy - Senti come batte forte il tuo cuore? Beh mi puoi spiegare il perché? Comunque lui ti fissava per lo stesso motivo per qui lo fissavi tu. - disse lui sorridendomi.
Io - E che ne so io? Il mio cuore batte, perché vuole farlo. Allora dimmi qual'è il motivo per il quale lo fissavo. - dissi io ormai incavolata.
Alexy - Vedi il motivo per il quale lo fissavi, è lo stesso motivo per il quale il tuo cuore batte così forte. - disse lui calmo.
Io - Alexy basta giri di parole, non ci capisco più una minchia. Vuoi arrivare al punto? - gli urlai in faccia.
Alexy - è no cucciola, questo lo devi capire da sola. - disse lui per poi scendere di sotto, io lo maledì con tutte le mie forze, e alla fine lo seguì di sotto.
Zia - Oh Andrea alla fine lo hai ucciso? - domandò mia zia apparecchiando la tavola.
Alexy - In realtà mamma quando sono salito.... - Non lo feci finire e gli tappai la bocca.
Io - No non ci sono riuscita, ma visto che diventerà mio cugino mi toccherà risparmiarlo. - dissi sorridendo, mentre fulminavo con lo sguardo Alexy.
Mi misi a sedere a tavola quando suonò qualcuno alla porta, Alexy andò ad aprire, ed entrò Armin.
Io vedendolo andai subito alla porta e gli saltai addosso per abbracciarlo.
Io - Sei finalmente arrivato, dovevi venire prima per aiutarmi. - dissi per poi  staccarmi.
Armin - Mi spiace, vedrò di arrivare prima la prossima volta. - disse lui sorridendomi.
Zia - Beh se dai il benvenuto così hai tuoi cari cugini, perché non lo inizi  a fare anche con Cass? - domandò lei. Io rimasi allibita pensando che fosse veramente pazza quella lì.
Cass - Non ci tengo. - disse Cass scendendo dalle scale con un tono freddo quanto il ghiaccio.
Io - Non ho mai detto che lo avrei fatto, sarebbe una cosa spregevole nei confronti di mia madre avvicinarmi a qualcuno come te. - dissi con un tono altrettanto freddo.
Cass - Che centra tua madre? Non ne ho mai parlato - disse lui non capendoci più nulla. 
Cazzo, cazzo, cazzo! Ho dimenticato che lui a detto quelle cose quando ero maschio, testa baccata.
Io - Perché mmm perché, insomma perché ecco si lei odiava i Playboy. - dissi così a  caso, non sapevo nemmeno se gli odiava.
Cass - Mi reputi un Playboy? - domandò lui infastidito.
Io - Su che cavolo dici? La prima volta che ci siamo incontrati ti sei beccato un ceffone per certi motivi, figuriamoci se puoi non sei un Playboy. - dissi io andandomi a sedere a tavola.
Padre - Perché mai gli hai dato un ceffone? - domandò lui curioso.
Io - Beh io non avevo nulla da fare, e sono capitata in un pub. Stavo bevendo del succo, quando suo figlio ubriaco fradicio  è venuto da me cercando di baciarmi, era solo per protezione quello schiaffo. Non so nemmeno perché è venuto da me poi, c'erano così tante ragazze lì. - dissi io iniziando a mangiare.
Padre - Quindi c'è già attrazione tra di vuoi? - disse lui senza nemmeno pensarci, mi soffocai quasi con ciò che avevo in bocca, e Cass iniziò a tossire.
Io + Cass - ATTRAZIONE? MA STIAMO SCHERZANDO - Urlammo in coro, serio quel'uomo era pazzo.
Zia - Parlano pure in coro, che dolci. - disse lei sorridendo felice.
Io - Serio preferirei vivere con un maiale che con sto qui. - dissi io fulminando mia zia con lo sguardo.
Cass - Io ho iniziato a viverci da oggi. - disse lui indifferente, venendo a sedersi vicino a me.
Io - Stai forse insinuando che io sono un maiale? - domandai stupita, lui annui strafottente.
Mentre tutti stavano tranquilli a mangiare.
Io - Cass sono contro lo spreco del cibo, ma questo è per un valido motivo. - dissi io, lui mi guardò non capendo.
Presi il mio piatto di spaghetti, e mi alzai in piedi, andai dietro di lui, e dopo pochi secondi si ritrovò il piatto in testa.
Io - Tanto non si fa differenza tra la salsa e i tuoi capelli tinti. - dissi sedendomi di nuovo al mio posto, mentre tutti mi guardavano allibiti.
Io - Zia mi passeresti un'altro piatto per favore? - domandai sorridendo gentilmente.
La zia me lo stava porgendo, quando invece lo prese Cass e con uno scatto felino me lo rovesciò in testa.
Io - Ma che cavolo hai fatto? - urlai fuori di me.
Cass - Solo pura vendetta, adesso scusatemi ma vado a lavarmi. - disse lui salendo le scale.
Io - andrò a lavarmi anche io. - dissi sbuffando.
Padre - Prevedo una convivenza molto diverte - disse lui ridendo, e fu' seguito dal resto della famiglia.
Andai a farmi un lungo bagno per levarmi quella roba di dosso, brutto scemo che non sei altro.
Mi lavai i capelli tipo 10 volte per far andare via la salsa e il suo odore.
Quando uscì era ormai l'una di notte, ma io avevo terribilmente fame quindi scesi di sotto in cucina, per mangiare qualcosa.




Pov Cass



Diamine quella ragazza si fumava davvero qualcosa. ( Certe volte mi viene pure voglia di chiederle il numero del suo spacciatore, visto che vende roba più tosto buona. ).
Appena andai in camera entrai in bagno, mi feci un bagno caldo e rilassante, e mi lavai i capelli molte volte per far andare via quella roba.
Quando uscì avevo molta fame, quella stupida non mi aveva nemmeno fatto mangiare.
Decisi di scendere di sotto, per mangiare qualcosa.
Quando arrivai di sotto mi ritrovai qualcuno con la faccia dentro il frigo, era di sicuro quel maiale.
Andai vicino a lei senza farmi notare, e le soffiai sul collo.
Lei per tutta risposta si prese un colpo, si girò e stava letteralmente per cadere. Io con agilità la presi tra le mie braccia, con un braccio l'attirai a me per non farla cadere, e con l'altro le feci appoggiare la testa sul mio petto.
Rimase paralizzata per qualche secondo, sembrava davvero spaventata.
Io - Ti senti bene? - domandai sorprendentemente preoccupato.
Andrea - Si, cavolo mi hai fatto prendere un colpo. -  disse distaccandosi.
Una sensazione di vuoto si impossesò di me, ero così a mio agio a tenerla stretta a me.
Ma che cazzo vado a pensare? Sto diventando molto strano ultimamente.
Andra - Intende continuare a fissarmi? Non eri forse venuto per mangiare? - mi fece risvegliare dai miei pensieri, io annuì.
Andrea - Ci sono dei noudels, devo solo far bollire del'acqua, e metterla nella ciotola con i noudels per 3 minuti, e saranno pronti per essere mangiati. Se vuoi ne preparo anche per te. - Disse lei indaffarata a prendere l'occorrente.
Io - Basta che non lo avveleni. - dissi io sarcastico.
Andrea - Non posso prometterti nulla. - disse lei distaccata, io avevo proprio paura di morire.
Ma poi si girò verso di me sorridendomi.
Andrea - Stavo scherzando, visto che tuo padre è un brav'uomo non ti ucciderò. - 
Io - Già troppo buono - sussurrai senza pensarci, io lo odiavo.
Andrea - Hai detto qualcosa? - domandò lei.
Io - no - dissi secco, e così andai a sedermi a tavola aspettando che arrivasse la mia ritardata cena.
Dopo poco arrivò la mia ciotola, e Andrea si sedette difronte a me.
Iniziammo a mangiare in silenzio, finché lei non decise di rompere il ghiaccio.
Andrea - Da quel che ho notato non vai molto d'accordo con tuo padre. - disse lei fissandomi, un argomento migliore?
Io - Lo odio - dissi indifferente.
Andrea - Eppure sembra che lui ti ami, perché tu lo odi? - domandò ancora, ma farsi i cazzi suoi?
Io - Te l'ho detto, io non riesco a perdonare me stesso per una cosa, nemmeno lei la fatto. Ma lui mi a perdonato così facilmente. - dissi con sguardo triste.
andrea - Lo odi perché ti ha perdonato? Poi cos'è che hai fatto di così grave? - domandò lei stupita.
Io - Il punto è ciò che non ho fatto, se solo quel giorno .... - non finì di parlare perché il tutto mi faceva sentir male, ma anche perché non ne avrei mai dovuto parlare.
Andrea - Se solo? - chiese lei curiosa, io finì di mangiare ignorandola, e poi mi alzai.
Io - Lascia perdere, adesso me ne vado - dissi per poi andare verso le scale.
Andrea - Uff, che ragazzo problematico - sbuffò   - Ah, già Cass - mi richiamò lei poco dopo, io mi girai verso di lei aspettandomi altre domande.
Io - Che vuoi? - domandai indifferente.
Andrea - Grazie per prima. - disse lei sorridendomi, per poi tornare alla sua ciotola.
Quel sorriso non so perché mi fece sentire un calore dentro, mi fece sorridere. Per uno strano motivo ero ... ero ... si, ero felice.
Salì, e poi andai in camera, mi stesi sul letto, e mi addormentai subito, pensando al fatto che per un qualche motivo quella convivenza non mi sembrava tanto male.




Pov Andrea



Io - Grazie per prima - dissi io sorridendoli, lui stranamente rimase a guardarmi per poi sorridere! si, quello era proprio un sorriso!
Non un ghigno malefico, non un sorriso malizioso, insomma non uno dei suoi soliti sorrisi pervertiti. Era un sorriso sincero, un sorriso che lo rendeva meraviglioso!
Dopo aver finito di mangiare lavai le ciotole, e andai a letto.
Mi addormentai piano piano ripensando a quanto fosse meraviglioso Cass mente sorrideva, per qualche motivo l'immagine di lui che sorrideva  mi aveva perseguitato anche nei sogni.
Realizzai che Cass d'aspetto fosse a dir poco meraviglioso, ma che non l'ho avrei mai ammesso solo per quel suo carattere di merda, che fosse bello non toglieva il fatto che io lo odiassi. ( Seh, se tu lo odi io sono la regina d'Inghilterra ndCiaohello) ( concordo a pieno. ndme ) ( Io lo odio che mi crediate o meno. * Intanto ha un poster a grandezza naturale di Cass che bacia ogni giorno* ndAndrea ) ( Pervertita ndCiaohello ) ( L'unica pervertita qui è la scrittrice ndCass ) ( Stanne fuori tu rimbambito, non permetto a nessuno di insultare la mia amica. * Prende il fucile, è ormai arrivata la stagione di Cass *  ndCiaohello).
Mi risvegliai il giorno dopo con il sole che mi accecava gli occhi.
" Domani sarà la vigilia di Natale, dovrò pur andare a comprare i regali. " pensai stiracchiandomi, guardai sul comodino che segnava le due del pomeriggio. 
Cavolo mi ero svegliata davvero tardi!
Mi alzai, e feci la routine mattutina " pomeridiana più tosto ".
Quando fui pronta scesi di sotto, e trovai Cass che guardava la tv.
Non notai nessun altro in casa, chissà dov'erano.
Io - Cass dove sono tutti? - domandai guardandomi intorno, trovando una casa deserta.
Cass - In viaggio. - disse lui secco.
In viaggio? ma mi prende per il culo?
Io - Come in viaggio? scherzi spero. - dissi sarcastica, lui si girò guardandomi serio.
Cass - Stamattina hanno fatto le valige, hanno detto che staranno via per dei giorni, io non ci sono voluto andare, mentre tu sei rimasta perché dormivi. - affermò lui ritornando a fissare lo schermo.
Ma che cazzo stava farneticando?
Io - Dammi il cellulare, chiamo subito la zia.  - dissi andando vicino a lui, in attesa di ricevere il cellulare.
Cass - Primo io non do il mio cellulare a nessuno. Secondo adesso saranno già in aereo. - disse indifferente.
Io - perché cazzo sei così calmo? Capisci che cazzo vuol dire? Che primo dovrò passare il natale con te, secondo che dovremmo rimanere da soli in questa dannata casa. Mi prendete per il culo? - dissi iniziando a girare per il salotto infuriata, io mia zia l'avrei ammazzata prima o puoi.
Cass - Che vuoi? Io la vedo come un'opportunità per passare del tempo con la mia cara cuginetta. - disse lui malizioso, mi trattenni dal darli uno schiaffo.
Io - Mi hai detto di non parlarti ricordi? - 
Cass - è acqua passata, poi manca poco a Natale, vuoi ricevere del carbone per aver fatto la cattiva? - domandò lui.
Io - Beh anche se adesso ti perdono sono sicura fari qualcos'altro per farmi incazzare. Poi preferisco mangiare del carbone che stare in tua compagnia. - dissi andando in cucina per mangiare qualcosa.
Mangia lentamente pensando al fatto che mia zia era una scema imbecille, non solo mi aveva mandato in un istituto maschile, ma adesso mi aveva lasciata a casa da sola con un ragazzo per dei giorni, in qui lei se la sarebbe spassata con il resto della famiglia. Ma un minimo di responsabilità?
Finito di mangiare andai da Cass.
Io - Cass pensi che dovremmo convivere in pace? - domandai sedendomi vicino a lui.
Cass - Beh ammetto che quel giorno mi sono comportato da .. -
Io - Stronzo. - puntualizzai io.
Cass - Si, da stronzo, quindi penso che dovremmo tornare a parlarci, infondo diventeremo una famiglia. Quindi mi dispiace. - disse arreso, si notava che dire quelle parole non era facile per lui.
Io - Sei perdonato. Comunque oggi non dobbiamo fare nulla. -
Cass - Domani andremo a comprare i regali? - domandò lui scettico.
Io - Per chi dovremmo comprarli? Non c'è nessuno a casa, comunque mi hanno fatto solo un piacere, sono una frana a scegliere i regali. - dissi io disperata, se c'era qualcosa che odiavo era dover comprare dei regali.
Cass - Io sarei nessuno? - domandò lui fulminandomi con lo sguardo.
Io - Non ti aspettavi mica che io ti comprassi un regalo? - chiesi io sorpresa.
Cass - Certo che no! - affermò lui convinto, ma sembrava quasi deluso. Eppure non avevo nessuna voglia di uscire a fare compere.
Io - Ma chissà potrei ripensarci. Hahahha vedremo se domani usciamo, va bene? - 
Cass - Fai come ti pare, non m'interessa - sbuffò lui con quel suo tono strafottente, stavo per mandarlo a quel paese, quando qualcuno suonò alla porta.
 - Dindon Dindon - 
Io - Aspetti qualcuno? - 
Cass - No! Vai ad aprire. - ordinò lui, ci andai solo perché era casa mia, se no lo avrei ammazzato di botte.
andai ad aprire e mi stupì di ciò che mi ritrovai davanti.
" Che cazzo ci facevano loro lì? per lo più con delle valigie? "




---- Angolo Autrice ----



Ecco a voi questo nuovo capitolo.
Spero vi piaccia ( se possibile ).
Ho scritto questo capitolo mentre stavo leggermente male ( Ritrovarsi nella casa di barbie non fa mai bene a chi odia il rosa ).
Scusatemi per tutti gli errori che ci sono, e fatemi sapere che ne pensate ♥
  
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