Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: bic    29/06/2014    6 recensioni
Valar Morghulis.
Due parole che le avevano aperto la strada verso un mondo nuovo, diverso da tutto ciò che fino ad allora aveva conosciuto...
Dove la porterà il viaggio che colei che un tempo era Arya Stark sta compiendo?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Daenerys Targaryen, Gendry Waters, Jon Snow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Chiedo scusa a tutti per aver impiegato tanto tempo ad aggiornare, ma ho avuto problemi con il PC e avevo perso tutta la storia, spero di riuscire ad aggiornare più rapidamente da ora in avanti.

Arya faceva una gran fatica a sollevare le palpebre, voleva continuare a dormire ora che al gelo che sentiva prima si era sostituito un dolce tepore, ma aveva la sensazione di doversi svegliare, una parte di lei sapeva che c’era qualcosa di molto importante che doveva fare, ma dall’altra desiderava solo affondarsi maggiormente nelle coperte e continuare a dormire.
Fu in quel momento che si rese conto che non era avvolta in morbide coperte, ma sopra di lei c’era solo un impalpabile lenzuolo. I suoi sensi cominciarono a tendersi all’erta e con la consapevolezza arrivò anche il dolore alla testa.
Immagini veloci si susseguirono nella sua mente: lei e Gendri insieme, gli Estranei visti con gli occhi di Nymeria, il fuoco di Rhaegal che bruciava i Non Morti e poi il dolore lacerante alla fronte. Si portò lentamente una mano al capo e lo scoprì bendato.
- Non toccate la fasciatura Guerriera che cavalca i draghi.
Arya riuscì finalmente ad aprire gli occhi e si trovò di fronte il viso più strano che avesse mai visto: due enormi occhi gialli con la pupilla dal taglio verticale leggermente dilatata cercavano di studiare il suo volto, ai lati di un viso tondo le grandi orecchie rotonde si muovevano in modi innaturali per percepire i rumori provenienti dalle altre sale in cui doveva essere suddiviso quello che lei immaginava essere un palazzo.
- Il mio Signore sta arrivando, sarà lieto di vedere che vi siete svegliata.
Arya tentò di girare la testa per capire chi era quel “Sigonre” alle cui cure era stata affidata, ma il suo tentativo fu bloccato da una fitta lancinante che le fece quasi perdere coscienza.
- Calma, sorellina, non vorrai cadere di nuovo in coma?
Quella voce…
Arya non era facile alle lacrime, ma una incontrollata le scivolò al lato dell’occhio destro.
- Bran… – sussurrò con voce impastata.
- In persona- sorrise il fratello facendosi deporre in una posizione tale da poter essere visto senza che sua sorella rischiasse un altro svenimento. – Ti abbiamo curata con le nostre erbe, anche se colui che si era occupato della ferita aveva fatto un buon lavoro. La tua ripresa sarà sicuramente più rapida e nel giro di un paio di giorni potrai fare un fischio al tuo drago affinché venga a recuperarti.
Arya tentò di annuire, poi le offrirono un infuso e si riaddormentò. Quando si svegliò doveva essere passata un’eternità perché si sentiva molto più in forze e fece per alzarsi, ma fu trattenuta dalla strana creatura che vegliava su di lei.
- Ma tu cosa sei? – era la prima frase di senso compiuto che riusciva a formulare da diversi giorni.
- Io sono una Figlia della Foresta, Guerriera che cavalca i draghi, e il mio Signore mi ha chiesto di vegliare su di te fino a che la tua guarigione non sarà del tutto compiuta.
La aiutò a mettersi seduta appoggiata a morbidi cuscini. da quella posizione Arya si rese conto di non trovarsi in una stanza, ma in quella che più che altro sembrava una grotta, le pareti erano di roccia viva e la luce tenue proveniva da torce poste in punti strategici. non era in grado di capire che ora fosse.
La figlia della foresta le offrì un infuso e le disse: - Bevete, al vostro risveglio avrete riacquistato completamente le forze e potrete ripartire. alcuni dei nostri vi seguiranno e vi aiuteranno a ricacciare gli Estranei.
Arya riluttante bevve l’infuso che le veniva offerto e ripiombò in un sonno profondo.
Si svegliò del tutto rigenerata, balzò in piedi e si vestì rapidamente. La Figlia della Foresta che si era occupata di lei giunse mentre si stava allacciando Ago alla vita.
- Vi direi di fermarvi e riposare ancora qualche ora, ma so che non mi ascoltereste, permettetemi almeno di sciogliere le bende dal vostro capo.
Arya chinò la testa ed ebbe un leggero capogiro, ma finse di non accorgersene.
- Il mio Signore vuole salutarvi prima che partiate, venite, vi faccio strada.
Agli occhi di Arya si presentò il medesimo spettacolo che aveva osservato Jon, ma da un’angolatura differente, lei si avvicinò al trono di Bran passando dal retro.
- Arya, ti sei ripresa in fretta, scommetto che non vedi l’ora di tornare a combattere; credo che anche i tuoi uomini siano impazienti che tu recuperi il controllo del tuo drago, a quanto pare mentre eri incosciente ha fatto un bel po’ di danni, ma pare che non abbia divorato né Guardiani né Immacolati.
Per la prima volta nella sua vita Arya si sentì in soggezione rispetto al fratello minore, anche se sembrava ancora lo stesso ragazzino che amava arrampicarsi sulla torre, nel suo sguardo c’era una sapienza antica che lo faceva apparire molto più vecchio dei suoi tredici anni.
La giovane guerriera chinò il capo: - Non mi viene più tanto semplice prendermi gioco di te ora che sei il Signore dei Figli della Foresta.
Aggrottò leggermente le sopracciglia, ma si rese conto immediatamente che non c’era malizia nelle parole di Arya, solo la sfacciataggine che le era naturale: - Non è un titolo che ho desiderato, mi è stato offerto per le mie qualità di Metamorfo e poi io non governo, le decisioni vengono prese dai Figli della Foresta in totale autonomia, la mia è più che altro un titolo onorifico, diciamo che loro mi chiedono cosa desiderano e cosa vedono gli animali, cosa succede oltre la Barriera e io cerco di aiutarli per quanto mi è possibile.
- Deve essere molto impegnativo.
- Non meno di cavalcare un drago o guidare un contingente di Immacolati, suppongo.
Gli Stark erano destinati a grandi imprese a quanto pare o almeno quegli Stark da cui non ci si aspettava nulla: il Bastardo, lo Storpio, il Maschio mancato …
Aria scoppiò in una sonora risata: - Non posso darti torto, ci siamo trasformati in Lord Comandante dei Guardiani della Notte, Signore dei Figli della Foresta e Cavalcatrice di Draghi, con le premesse da cui partivamo abbiamo fatto miracoli.
Bran annuì poi aggiunse: - I Figli della Foresta seguiranno le tue truppe e vi daranno rinforzo solo in caso di bisogno, non faranno riferimento né a te né a Jon, sono autonomi e indipendenti e combattono da uomini liberi, non vincolati da nessun giuramento nei vostri confronti e pertanto saranno anche liberi di abbandonare il campo di battaglia in qualunque momento lo ritengano opportuno.
Arya annuì: - Tutto l’aiuto è ben accetto, gli Estranei sono ossi duri.
La ragazza non era solita lasciarsi andare a smancerie, ma abbracciò il fratello con calore e, dopo avergli voltato le spalle, fece per andarsene.
- Arya, sai che non ci rivedremo?
Lei, senza girarsi fece un cenno di saluto con la mano e proseguì fuori dalla montagna nel ghiaccio e nella neve, Nymeria camminava leggera al suo fianco ed un falco svolazzava sulle loro teste.
Lei sollevò il capo: - Torna a casa Bran, perché se  Rhaegal ti vede ti fa arrosto!
Poi, con la mente, cercò di ricreare il legame che aveva con il drago che la raggiunse un po’ riluttante
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