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Autore: Qetsiyah313    29/06/2014    1 recensioni
Francesca è una ballerina di danza classica che frequenta il primo anno di college alla Y. una prestigiosa scuola giapponese. Nella sua stessa classe trova Patrick, un ragazzo di un anno più grande di lei, il ragazzo più popolare di tutta la scuola, quello che flirta con tutte le ragazze più carine, il classico teppista che ama la musica rock e l'odore forte della vernice spruzzata sul muro dalle bombolette. Inizialmente Francesca lo odia, ma le sue continue dichiarazioni d'amore la fanno pensare. Ha sempre voluto che qualcuno la coccolasse, e mentre lei si perde nei suoi profondi e pungenti occhi verdi smeraldo scatta qualcosa. Che sia il colpo di fulmine?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sorrido. Apro gli occhi e tasto con la mano alla ricerca della sveglia, che ormai mi sta trapanando i timpani. Scatto giù dal letto. Sono elettrizzata. La data del 2 Aprile coincide con l'inizio del liceo e la prima lezione di danza del nuovo anno! Mi vesto in fretta. Non posso aspettare, devo arrivare in anticipo per la cerimonia di benvenuto. E inoltre devo anche salutare mio fratello, il segretario delegato del college dove per i prossimi quattro anni vivrò la mia vita. Certo, non sarà facile convivere con un'altra persona in quei piccoli alloggi, ma ce la farò. E dovrò farmi scrivere una giustificazione dalla ragazza di mio fratello, la segretaria della direttrice, la dolcissima Mayu Taneda, per le lezioni di danza a tre chilometri dalla scuola. Non sarà per nulla facile, considerando gli standard di quella scuola. Arrivo velocemente davanti ai cancelli del college grazie al sub di mio padre. Tutta la roba che la mia stanza conteneva ero riuscita a schiacciarla miracolosamente in soli quattro borsoni, due trolley e almeno dieci sacchetti enormi. Bhe, sono fortunata ad avere mio padre qui a darmi una mano. Avendo il segretario delegato come fratello, so esattamente qual'è  la mia stanza. La numero 3 del dormitorio a ovest, quello più isolato tra i quattro dormitori. Scaravento la mia roba sul letto sotto la finestra e corro via, verso la sala magna dell'istituto, lasciando mio padre a boccheggiare stracarico di borse. Raggiungo velocemente il portone principale. La ghiaia scricchiola sotto i miei piedi, tutto il sentiero alberato è ricoperto di queste minuscole pietrine, e, qualche volta, il vento trasporta i piccoli fiori rosa, caduti dagli alberi che circondano il viale. Vado a sedere nell'unico posto nel mio campo visivo ancora libero, in fondo al salone. Accanto a me vedo una ragazza dai capelli tinti di azzurro, entrambi i posti di fianco sono vuoti, quindi mi sistemo di fianco a lei, che è tutta intenta a torturarsi una ciocca di capelli turchini. Appena mi nota si volta e mi squadra. Anche lei ha un taglio di occhi occidentale. Mi afferra per le spalle.
-Wow, una ragazza come me!
-C-come te?!
Il suo sorriso si spalanca. Ora capisco perché non ha nessuno di fianco.
-Siiii! Piacere, io sono Federica, chiamami Akiko se vuoi! Che bello!!! Diventeremo migliori amiche! 
Mi abbraccia un po' troppo forte, tanto che per qualche secondo non riesco a respirare.
Lascia la presa per controllare l'orologio.
-mamma mia! Quella ragazza è sempre in ritardo! Giuro, appena arriva la prendo a schiaffi! Enia Enia, bisogna svegliarsi presto, la mattina...
Lascio la ragazza ai suoi pensieri, perché vengo distratta dalla voce pacata della preside che risuona chiara nel salone. Anche Federica si zittisce e si gira a sentire il lungo e noioso discorso che ci si sta per presentare davanti. Ogni tanto vedo la mia vicina sbadigliare, annoiata a morte dal discorso, e ogni tanto affascinata dal tono soave della voce dell'anziana signora.

Torno nella mia stanza, leggermente sgomenta dalla frettolosa presentazione di Federica e ancora imbarazzata per aver recitato più o meno abilmente il discorso delle matricole. Non capisco a cosa serva. Anche se sono entrata con i voti più alti della scuola non vuol dire che sono in grado di parlare davanti a un'intera scuola. Apro la porta dell'alloggio numero 3.   La scena che mi ritrovo davanti agli occhi è abbastanza esilarante. Ci sono due ragazze, una di queste ha i capelli tinti di rosso, l'altra di azzurro, stanno combattendo per il letto di fianco al mio. Stamattina, trafelata come ero, non mi ero accorta della presenza di tre letti, al posto dei soliti due. La turchina si gira. Oh no, ancora Federica. Quindi ora avrei dovuto anche viverci assieme, perfetto...
Mi saltò addosso. 
-Ma ciaooooo! Enia, questa è.... Aspetta, come ti chiami?
Trattengo una risata di scherno per tutta questa agitazione.
-Francesca.
-Francesca!!! Lei è Enia. Enia Francesca, Francesca Enia!
Disse infine indicandoci. 
Mi siedo sul mio letto a cui mio padre ha avuto la premura di mettere le lenzuola e una coperta.
Mi fermo a guardare Enia.
-Ma noi....noi non ci siamo già viste da qualche parte?
Azzardo.
Sul viso della ragazza comparve un'espressione pensosa.
-Umh.... Che scuola elementare hai frequentato?
Appena pronuncio il nome della scuola il volto di Enia di illumina.
-Non ci posso credere! Francy!!!
Fino a sera mi perdo nei racconti di Enia, su ciò che ha fatto in tutto questo tempo. Poi guardo l'orologio, e qui vado nel panico. Corro verso la stazione e in meno di mezz'ora arrivo nella grande sala di parquet.
-Scusa Ale, davvero, non ho visto l'ora! 
Boccheggio disperata. Alessandra, la mia insegnante di danza, si avvicina bonaria e mi rassicura. 
-Tranquilla, non abbiamo ancora finito il riscaldamento, cambiati in fretta e vieni qui. Spero però che non capiti mai più! 
Aggiunge infine con tono più severo. 

La lezione finisce e torno con calma verso il mio dormitorio. 
-Non ho salutato mio fratello.... Va bhe, andrò domani a salutarlo. 
Quando entro in camera sia Federica che Enia dormono già. Posò la mia roba a terra e senza far rumore mi cambio e mi infilo nel letto, con una leggera spossatezza a chiudermi gli occhi. Scivolo nel sonno in pochi minuti.










 
  
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