Fanfic su artisti musicali > Enrique Iglesias
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Autore: Axyna    29/06/2014    1 recensioni
La decisione di fare un viaggio in America era stata improvvisa.
Ricordo che pensai che se non fossi partita in quel momento troppe cose mi avrebbero frenato.
Era maggio e all'università non vi erano appelli di esame fino al mese successivo, era il periodo perfetto per prendersi una pausa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi stavo godendo ogni nota e quando Enrique mi abbracciava ricambiavo forte.
"Sei bella" lo guardai negli occhi e lui mi diede un piccolo bacio a stampo.
Per un attimo il boato della gente intorno a me fu assordante ma venne attutito subito dopo dalle braccia di Enrique che si strinsero di nuovo su di me.
"Laura, la mia cantante, mi ha detto di scegliere la ragazza con la rosa rossa tra i capelli. Tu. Vi conoscete?" mi sussurrò ad un orecchio.
Laura, che grande donna.
"E' una mia amica, non pensavo avesse organizzato tutto questo, ma le sono davvero grata"
Mi strinse di più a sè.
Ah! Menomale che il cuore è abituato a questi colpi.
Ho sempre pensato che l'abbraccio fosse una delle dimostrazioni di affetto più belle di tutte, forse anche più del bacio. Ma in effetti le due cose sono difficili da paragonare. Il fatto è che un abbraccio ti fa sentire accolta, sostenuta, viva. Il bacio ti fa sentire amata.
E il primo bacio ricevuto da Enrique era stata una piacevole sorpresa, ma aspettavo trepidante la fine della canzone perchè mi avrebbe baciata di nuovo, lo faceva sempre.
Il che era rassicurante, sapevo che l'avrebbe fatto e non aspettavo altro.
 
Se era fidanzato o meno non lo sapevo ma se fossi stata nei panni della fidanzata la cosa non mi sarebbe piaciuta per niente.
Fermi sulla pedana alla fine della canzone, mi baciò sulle labbra e mi abbraccio.
Fu un bacio a stampo ma era il finale perfetto per questa canzone, per l'atmosfera che si era creata. Un attimo indimenticabile.
 
Quando la pedana toccò la base, scesi, lui mi abbracciò, disse che sarebbe risalito per continuare lo show e che ci saremmo visti dopo.
Rimasi un attimo interdetta in penombra guardandolo risalire sul palco e pochi secondi dopo si accesero le luci della stanza.
Al ticchettio di tacchi mi girai e vidi una donna che si avvicinava, con passo calzante.  Senza dire una parola, mi guardò e avvicinò le mani al mio collo tirando fuori il cordoncino con il pass che avevo messo sotto la maglia per non rischiare di perderlo.
"Seguimi, prego"
Non era stata estremamente cordiale ma non me lo feci ripetere due volte.
Entrammo in un ascensore e un minuto dopo ero dietro al palco, potevo vedere la band e di stralcio pure Enrique che cantava. Mi girai verso la donna per chiederle dove mi sarei dovuta mettere per non intralciare nessuno ma una volta che mi fui girata la donna era sparita. Cavolo.
Sospirai e mi misi a sedere per terra.
*Speriamo che questa non sia una via di passaggio, altrimenti rischio di essere pestata alla grande* pensai sconfortata.
 
Guardai l'orologio, erano le 21 e capii che lo show stava per terminare, dopo 2 ore no stop.
Cinque minuti dopo infatti, Enrique ringraziava tutti i fan per aver partecipato alla serata in maniera così grandiosa. Era orgoglioso dei suoi fan.
 
Dopo altri saluti e qualche battuta, le luci si abbassarono ed Enrique scese dalla botola, mentre altra musica di sottofondo si espandeva nell'aria come consolazione per la fine del concerto. Le urla erano diminuite ma l'agitazione forte e l'emozione elettrizzavano il posto in maniera ancora molto tangibile.
 
Mi alzai da terra e l'attimo dopo la donna che mi aveva accompagnato e che poi era misteriosamente sparita, mi raggiunse scocciata.
"Ragazzina! Mi chiedevo dove fossi! Non è che puoi andartene a spasso per questo luogo come se niente fosse solo perchè conosci una componente dello staff. Dovevi seguire me, non restare qua!" il termine scocciata non descriveva bene il tono alterato della donna.
"Veramente.. io non ho.."
"Non mi interessa, se vuoi farti fare un autografo ti conviene seguirmi" e senza aspettare una mia risposta si avviò a passo svelto verso una stanza con le porte a vetri.
Carina la tipa.
Le mie sopracciglia avevano assunto una linea unica e forse avevano intenzione di toccare i capelli.
Scossi la testa e la seguii.
Ovviamente l'assistente acida doveva capitare proprio a me.
 
Entrammo nella stanza, grande e spaziosa e mi accorsi che c'erano altre sei fan che agitavano cartelloni pieni di foto e di dediche, con i volti scritti con il pennarello e un'energia pazzesca.
Io in confronto a loro mi sentivo un pesce fuor d'acqua, forse sarei dovuta essere più entusiasta nel trovarmi là ma per quanto quello che mi era successo era stata una cosa pazzesca, non mi sarei sentita a mio agio a investire Enrique Iglesias con la mia "ululante" gioia.
 
Quando Enrique entrò nella stanza persi un timpano. Lui probabilmente tutti e due. In confronto al concerto queste avevano un'ugola d'oro.
 
"Ciao ragazze,sono contento di vedervi!! Spero vi sia piaciuto il concerto"
 
Le ragazze, che stimai con una seconda occhiata avessero al massimo 18 anni, ricominciarono ad urlare il nome di Enrique e a saltare.
 
Io che ero dalla parte opposta alla loro le guardai scoraggiata. Capivo che averlo davanti agli occhi non era da tutti i giorni e che poteva suscitare delle reazioni simili ma una o due ragazze così erano gestibili... sei tutte assieme diventava pesante.
 
Enrique si fece abbracciare dal gruppo.
"Calma ragazze, vorrei rimanere vivo" disse scherzando, poi si rivolse a me "Vieni anche tu, dai."
La cosa non mi dispiaceva affatto ma la questione sarebbe stata diversa se nella stanza ci fossi stata solo io.
Ovviamente mi unii all'abbraccio. O meglio riuscì ad abbracciare una ragazza che abbracciava Enrique. Lui comunque liberò un braccio per accarezzarmi la testa. Come ad un cane. Perfetto.
 
Comunque si districò dall'abbraccio poco dopo, fece l'autografo e la foto con ognuna di noi.
Ci salutò, abbracciandoci tutte assieme e venne richiamato in un'altra stanza da un assistente uomo con la barba e gli occhiali neri.
 
Uscii dalla stanza e rimanemmo insieme agli assistenti del concerto.
La donna che "carinamente" mi aveva accompagnato alla stanza ci indirizzò verso l'uscita.
Durante il tragitto che percorsi insieme alle sei ragazze, incontrai Laura. Ovviamente questo scatenò un ulteriore moto di agitazione nelle scatenate fan, sedato dall'acida assistente. Forse le ci voleva un uomo.
Laura le salutò con la mano, mi prese per un braccio e mi trascinò via verso la via che avevo appena percorso con le ragazze. Mi girai un attimo e lo stupore era impresso sui loro volti . Non che nel mio ci fosse un'espressione diversa, beninteso.
"Ma perchè lei si e noi no!!" sentii dire con tono scocciato da una delle ragazze.
Vidi l'assistente alzare gli occhi al cielo, un attimo prima che Laura chiudesse la porta dietro di noi.
  
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