Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: DarkDream_    30/06/2014    3 recensioni
Lei è acida.
Lui è allegro.
Lei è Sofy.
Lui è Louis.
Lei ha bisogno di Lui.
Lei ha bisogno del Suo amore, ma ancora non lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10. Hai scelto lui

 

 


-Vuoi dirmi che ti ha baciata?- strillò Lexi. Annuii sorridendo come un ebete. Ricordavo ancora la consistenza così morbida delle labbra di Louis nonostante i tre giorni passati.
-Oh Dio- sussurrò la mia migliore amica che seduta sul mio letto giocava con il cuscino mentre fissava il vuoto.  Intanto io cercavo nei vari cassetti qualche foto da appendere alla parete quasi completamente vuota della mia camera.
-Finalmente- urlò alzandosi e muovendo le mani in aria sorridendo.
-Cosa?- la fissai confusa avvicinandomi a lei cercando di fermare le sue braccia vaganti.
-E’ da quando sono arrivata che non aspetto altro, sembrate fatti l’uno per l’altra-  disse alzando lo sguardo. La guardai male. Louis ed io c’eravamo solo baciati, non è che fosse tutta questa gran cosa. E poi dire che eravamo fatti l’uno per l’altra era esagerato.
-Ce ne ha messo di tempo quello stupido, no?- si avvicinò a me. Tenevo tra le mai alcune vecchie fotografie mentre con un sopracciglio alzato la guardavo un po’ perplessa.
-Se lo dici tu- dissi lentamente alzando le spalle. Abbassai lo sguardo e notai che le foto che avevo in mano mi immortalavano da piccola insieme ai nonni e alla mamma. Sorrisi amaramente chiudendo il cassetto e avvicinandomi al letto poggiandoci sopra i ricordi che avrei presto appeso al muro.
-Ti piace?- la voce di Lexi mi fece sobbalzare. Girai la testa verso di lei che mi guardava con la testa in avanti e le sopracciglia alzate aspettando ansiosa la mia risposta. Il problema era quale sarebbe stata la mia risposta. Louis mi piace, forse, ma non so se è il ragazzo giusto per me. Louis mi aveva detto che voleva amarmi, mi aveva sorpreso. Ed io non sapevo più che fare. Probabilmente non lo amavo, o almeno non ancora. C’era qualcosa, però, che mi spingeva a stargli accanto facendomi provare forti emozioni.
-No, sì.. non lo so- dissi velocemente sedendomi sul letto spostando prima le foto per non rovinarle. Lexi si avvicinò prendendomi le mani e accovacciandosi davanti a me.
-Credo che mi piaccia ma c’è Luke- già Luke. Non potevo di certo mollarlo solo per un bacio con Louis. Mi aveva fatta sentire benissimo e mi trattava come una principessa. Ero così confusa. Luke era una roccia stabile che sapevo mi avrebbe trattata al meglio e mi avrebbe potuto amare come tutte le ragazze desiderano. Ma Louis è una giostra così emozionante quanto travolgente. Sa farsi odiare ma ha quella marcia in più, ha quel comportamento bipolare che mi tiene stretta senza lasciarmi scappare. E’ l’unico tra i due in grado di scombussolarmi completamente, ma in senso positivo.

-Luke, già- Lexi annuì –certo quello è un figo assurdo, è perfetto. Poi tu mi hai detto che ti fa stare bene- sospirai.
-Non è che mi aiuti così tanto, sai- le feci notare.
Rise prima di battere entrambi i palmi delle mani sul copriletto facendomi sobbalzare.
-Scegli Luke- disse severa. La guardai stranita per la scelta.
-Cosa? Perché?- chiesi aggrottando la fronte.
-Perché è il primo ad averti invitata ad uscire e ad averti baciata, inoltre lui non ti ha fatto del male come Louis- annuii lasciandomi andare indietro stendendo la schiena sul letto.  In effetti, mi ero scordata dei lividi sulle mie braccia lasciati dal passaggio violento e duro di Louis. Chi mi dice che non lo farà di nuovo. Si era scusato e aveva pianto ma se perdeva di nuovo il controllo non credo che sarei più riuscita a guardarlo negli occhi senza provare terrore.
-Ti dispiace lasciarmi sola, vorrei riflettere- mormorai e fissai il soffitto in cerca di risposte. Se mamma ci fosse stata sarebbe stata in grado di aiutarmi ma dovevo cavarmela da sola. 
-Certo, vado da Thomas- disse con tono basso e deluso.
Avevo bisogno di riflettere, di riflettere sul fatto che la mia vita era un casino completo. La mamma era morta, l’essere che doveva essere mio padre era in prigione, dovevo occuparmi di mio fratello e lavorare per rendere la sua infanzia non dico perfetta ma abbastanza bella da ricordarla piacevolmente nel futuro. Poi erano comparsi dal nulla questi due ragazzi ed io non sapevo chi scegliere.

Borbottai qualcosa d’incomprensibile.
Mi alzai dal letto sistemandolo prima di lasciare la stanza.
-Avanti Thomas, lascia quel giornale- delle urla mi fecero alzare gli occhi al cielo. Lexi era peggio di una bambina a volte.
-No, c’è la copertina del nuovo cartone che è appena uscito al cinema, mi serve- urlò la piccola e acuta voce di mio fratello. Li trovai entrambi in salotto e avevano tra le mani un giornale mentre si guardavano in cagnesco. Tossii per attirare l’attenzione e ci riuscii per mia fortuna.
-Sof, Lexi non vuole lasciarmi il giornale- strillò Thomas.
-Mi serve, sto cercando lavoro- la voce esasperata della mia migliore amica mi fece sghignazzare, Thomas sapeva essere un osso duro quando voleva qualcosa.
-Tommy, piccolo, lascia il giornale a Lexi, è più importante ciò che deve fare lei- dissi dolcemente accovacciandomi vicino a lui.
-Si, ascolta tua sorella, Tommy- lo prese in giro sorridendo malvagia. Lui in tutta risposta digrignò i denti mostrando la mancanza di un dentino dell’arcata superiore.
-Te lo ridà tutto intero quando ha finito, ok?- lui mi guardò con i suoi occhioni. Mollò il giornale e Lexi urlò alzando in alto l’oggetto causa del litigio ricevendo un’occhiataccia da mio fratello. Gli accarezzai i capelli castani sorridendo.
-Se è bello ti prometto che lo andiamo a vedere al cinema- gli dissi e lui gridò eccitato allacciandomi le braccia al collo. Ridacchiai prendendolo in braccio prima di stenderlo completamente sul divano e passare le mani sulla sua pancia gonfia di latte e cioccolata provocando la risata che tanto amavo.

 

 

Spensi la tv annoiata passandomi una mano tra i capelli. Dei colpi alla porta mi fecero voltare. Mi alzai sospirando prima di dirigermi verso l’entrata. Aprendo la porta trovai Louis in piedi di fronte a me con le mani nelle tasche dei pantaloni di una tuta che indossava. Alzò lo sguardo guardandomi negli occhi e passandosi la lingua lungo il labbro inferiore con imbarazzo.
-Che ci fai qui alle dieci e mezza di sera?- chiesi dopo aver guardato l’orologio. Stavo cercando di reprimere un sorriso facendogli pensare che fossi seria. Lui si grattò il retro della nuca mentre le sue guance si arrossavano.
-Posso entrare?- chiese con voce bassa.
-Perché?- volevo metterlo in difficoltà lo, mi piaceva vederlo così esposto.
-Perché- non sapeva cosa dire e il suo viso diventava sempre più rosso –perché volevo parlarti- disse avanzando di un passo e sorridendo quando io indietreggiai lasciandogli campo libero per entrare nell’appartamento.  Forse era meglio parlare dentro perché non si sa mai che la signora Beverly del nostro stesso piano non stesse origliando.
Chiusi la porta alle mie spalle prima di accompagnarlo a sedersi sul divano. C’era uno strato d’imbarazzo diffuso nella stanza. C’eravamo baciati tre giorni fa per la prima volta e dopo allora non c’eravamo più visti.
Sapevo di aver assunto dieci sfumature di rosso diverse.
Appena mi sedetti sul divano Louis sospirò puntando lo sguardo sul televisore. Si stava torturando il labbro inferiore con i denti e appena lo lasciava il sangue tornava in superficie rendendolo più rosso. Passò la mano destra scompigliandosi i capelli e quando spostò lo sguardo su di me, mi ricordai del mio abbigliamento. Indossavo un pantalone largo rosa con dei cuoricini e una canotta che mi lasciava un fil di pancia scoperta anch’essa rosa. Il che era strano, perché quel colore non mi entusiasmava neanche da piccola. Poi, non si potevano non notare le pantofole a forma di coniglietto rosa. Ridicola, era l’unica parola con la quale potevo descrivermi.
Il mio viso s’infuocò mentre cercavo di tirare giù il top non migliorando le cose perché in quel modo lasciavo scoperto il reggiseno nero. Sbuffai mentre lo sentii sghignazzare.
-Stai bene così- guardai Louis scoccandogli un’occhiata di rimprovero vedendolo sorridere mentre spostava lo sguardo lungo il mio corpo.
-Ti consiglio di parlare subito se non vuoi che ti sbatta fuori- lui alzò le sopracciglia ammiccando. Gli tirai una pacca sulla spalla aspettando che parlasse.
-Ecco, volevo parlare di ciò che è successo nel bagno del bar- dentro me stessa, da quando avevo aperto la porta, avevo sperato con tutto il cuore che non volesse parlare del bacio, ma a quanto pare la fortuna non fu dalla mia parte neanche quella volta.
-Ci siamo baciati, non c’è tanto di cui parlare- dissi con nonchalance. Spostai lo sguardo mordendomi il labbro.
-Non è successo solo quello Sof- rabbrividii sentendolo pronunciare il mio soprannome con tono lento e sensuale. Socchiusi gli occhi quando sentii un tocco salire lungo il mio braccio accarezzando la spalla e in seguito il collo. Trattenni un mugolio di approvazione e spalancai gli occhi nel momento in cui le sue dita si fermarono sotto il mento. Mi girò il viso verso di lui e mi fissò dritto negli occhi con la mascella serrata. Vidi il guizzo dei suoi pozzi azzurri passare alla mia bocca e le sue labbra si dischiusero leggermente lasciando spazio alla sua lingua che le bagnò lentamente. Mi riscossi notando il modo insistente che usavo nel fissare i suoi movimenti provocanti. In me nacque una voglia matta di sentire di nuovo il suo gusto così speciale e unico ma l’immagine di Luke si stampò nella mia mente. Vidi il viso di Louis avvicinarsi un poco al mio prima di fermarsi. La voce rauca e bassa del ragazzo davanti a me arrivò più nitida e forte alle orecchie provocandomi un brivido lungo la schiena.
-Ti ho detto di lasciarti amare da me- sussurrò quasi sulle mie labbra –e tu sembravi così d’accordo- disse e con la bocca mi sfiorò la guancia provocandomi un piccolo ed innocente gemito che lo fece sorridere sulla mia pelle. Spostò il contatto fino all’orecchio leccandomi appena il lobo –hai detto di volermi aiutare, allora non c’è niente che mi fermi dal fare questo- un bacio fu lasciato dietro il mio orecchio –o questo- baciò con dolcezza il mio collo arrivando alla clavicola dove si fermò più del dovuto –o questo- i miei occhi si chiusero quando sentii le sue labbra sfiorare le mie e il suo fiato schiantarsi contro la mia pelle. Mi sentivo così confusa. Poggiai una mano sul suo petto e senza accorgermi sussurrai una parola che avrei dovuto trattenere nei miei pensieri.
-Luke- quando mi accorsi di quello che avevo appena fatto sperai che Louis non avesse sentito ma purtroppo mi sbagliavo perché si ritrasse immediatamente e vidi nei suoi occhi ormai scuriti la rabbia.
-Luke- disse con tono fermo –perché?- quasi urlò facendo uscire rumorosamente l’aria dalle narici che si dilatarono. Lo guardai stranita e dispiaciuta.
-Mi dispiace, è solo che è successo tutto così in fretta ed io esco ancora con lui se te lo sei dimenticato- dissi toccandomi le punte dei capelli. In realtà era da un po’ che non lo vedevo, ogni tanto messaggiavamo; a quanto pare era molto impegnato ed io di certo non volevo infastidirlo. Era meglio così, almeno avevo più tempo per pensare.
-Lascialo- la sua voce diventò più acuta mentre le sue gambe si muovevano freneticamente sul posto.
-Cosa?- chiesi strillando appena.
-So per certo che lui non ti fa provare ciò che scateno io in te, quindi falla finita e digli che è me che vuoi- disse fin troppo serio per i miei gusti ma non potevo fare questo a Luke. Lui era così gentile con me e anche se con Louis le mie emozioni mi devastavano non eravamo fatti per stare insieme.
-Perché dovrei?- chiesi più acida vedendolo così sicuro di sé.
-Perché tu vuoi me- lui annuì respirando velocemente.
-E cosa te lo fa pensare?- sbuffò innervosendosi mentre io lo ero già.
-Il fatto che non vedevi l’ora di baciarmi, che rabbrividisci alla mia voce e che gemi quando ti tocco- le cose che aveva detto erano la pura verità e ciò mi faceva preoccupare.
-E se anche fosse? Luke è il ragazzo perfetto per me- dissi alzando le spalle e notai che nei suoi occhi passò una scintilla di delusione e dolore quando pronunciai quelle parole, ma scomparve con la stessa velocità con la quale era comparsa. Girò la testa guardando il corridoio che portava alle camere.
-Ma Thomas odia quello mentre adora me- il suo petto si alzò fiero mentre io sospiravo per la verità che mi aveva ricordato.
-Non posso comunque lasciare così Luke, mi fa stare bene e mi tratta con dolcezza- dissi aggrottando le sopracciglia.
-No, lui è pericoloso- gridò stringendo i pugni. Spalancai gli occhi. Come poteva dire una cosa del genere, Luke non mi aveva mai fatto male in tutte le volte che eravamo usciti. Era un ragazzo d’oro.
-Non è vero, ma che stai dicendo?!- strillai cercando di non esagerare per non svegliare Thomas e Lexi.
-E invece sì, io lo so- disse con tono arrabbiato ma abbassando la voce che rimaneva comunque minacciosa.
-Non è lui che mi ha lasciato dei lividi sulla pelle- mi tappai subito la bocca con la mano pentendomi di quello che avevo fatto. Louis si gelò sul posto mentre vedevo il suo labbro inferiore cominciare a tremare mentre i suoi occhi si velavano leggermente. Allungai una mano verso di lui ma questo si ritirò scuotendo la testa. Mi diedi della stupida sapendo quanto si fosse pentito di ciò che mi aveva fatto. Era stato un colpo basso da parte mia.
Louis si alzò mentre una lacrima scendeva lungo la guancia.
-Già sono io quello pericoloso, hai ragione- mi diede le spalle ma capii che stava cercando di asciugarsi le gocce salate che gli uscivano dagli occhi.
-No Louis, mi dispiace- mi alzai anch’io posandogli una mano sulla spalla.
-No- fece un passo in avanti allontanandosi così da me –sono pericoloso è giusto che tu stia con lui ma stai attenta, quel ragazzo non mi piace affatto- la sua voce era rotta, vidi la sua schiena sussultare violentemente e un singhiozzo fu rilasciato dalla sua gola facendomi tremare il cuore. Non potevo vederlo così e sapere che era colpa mia mi distruggeva ancora di più.
-Louis, ti prego girati- scosse la testa ma si lasciò accarezzare le spalle dalle mie mani.
-So che domani non devi lavorare e avevo promesso a Thomas di portarvi al Luna Park e voglio mantenere la mia promessa- quasi non lo sentii dal tono basso che aveva usato.
-Si certo- annuì prima di girarsi con lo sguardo basso. Allungai una mano verso la sua guancia. Lui si ritirò appena prima di sospirare e socchiudere gli occhi al mio tocco. Gli asciugai le lacrime sospirando. Volevo dirgli quanto mi dispiacesse, ma non riuscivo a pronunciare più nessuna parola.
-Meglio che vada- sussurrò prima di poggiare le sue labbra calde sulla mia guancia. Io gli circondai le spalle con le braccia ma lui me le afferrò dolcemente togliendole scuotendo il capo.
-Hai scelto lui- spalancai gli occhi entrando nel panico, infondo non volevo perderlo. Scossi la testa cercando di parlare ma lui camminò con passi lenti verso la porta ma prima di andarsene si girò verso di me guardando a terra.
-Domani vi verrò a prendere alle otto di mattina, ci divertiremo- poi mi lasciò sola con un macigno sul petto.
Cosa cazzo avevo fatto. Adesso non ero neanche più sicura di volere Luke. Louis cambiava umore così velocemente.
Sospirai lasciandomi andare sul divano coprendomi la faccia con le mani e poggiando i gomiti sulle cosce. Sarebbe stata una notte lunga e insonne, piena di pensieri che mi avrebbero tormentato dolorosamente senza interruzioni.



ANGOLO AUTRICE
Buon giorno a tutte!
Ed ecco a voi il decimo capitolo... Sofy e Louis si erano baciati ma le cose per loro non saranno per niente rose e fiori. 
Spero vivamente che vi sia piaciuto.

Passiamo ai ragazzi. Sabato e ieri hanno fatto i concerti che verranno usati per il prossimo dvd che uscirà il 1° dicembre e io non vedo l'ora di comprarlo. A quanto pare sembra che si siano divertiti ed emozionati e tutto questo grazie alle ragazze italiane che sono state ai concerti. Devo farvi i complimenti perchè siete state bravissime. Io purtroppo sono restata a casa ma mi sono tirata su di morale sapendo che coloro che avrebbero partecipato agli eventi avrebbero emozionato i ragazzi portandoli ad amare l'Italia. Ora la smetto perchè so che a molte ragazze fa male sapere di non esserci state ma vi dico che prima o poi ci riusciremo tutte. 

Poi volevo chiedervi se qualcuna di voi poteva farmi un nuovo banner ovviamente inserirei i crediti... Beh contattatemi ve ne sarei molto grata....
Ringrazio poi tutte coloro che leggono la storia, che la commentano (ci sono stati di quei commenti che mi hanno fatto sorridere come un ebete), che la inseriscono nelle "seguite", nelle "preferite" e nelle "ricordate". 
Vi amo. 

Un bacio. Al prossimo capitolo.
 




 
DarkDream_
 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: DarkDream_