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Autore: moni_cst    30/06/2014    9 recensioni
Castle e Beckett dopo un periodo di separazione, per motivi di lavoro, si concedono una vacanza nell'arcipelago delle Isole Keys e, mettendosi sulle orme di Hemingway, si ritrovano coinvolti in un omicidio con testimone.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Cap. 4  UNO SPIACEVOLE IMPREVISTO

Esteban non riesce a comprendere il gesto di quell’americano.

Sembrava sveglio e ha fatto un errore grossolano.

Poi li osserva attentamente. E capisce.

Sorride tra sé, senza aggiungere altro.

 

 

Il rientro al porto è piacevole. Hanno continuato a godersi il sole e il panorama sotto lo sguardo burbero e accigliato del vecchio pescatore. Al momento del congedo, Castle si accorda per il giorno dopo per un’uscita di immersioni subacquee, nonostante le rimostranze di Esteban che sostiene che i fondali non siano all’altezza dello splendore della superficie.

“Ok, gringo. Se è quello che vuoi! Ti porterò a fare diving. L’attrezzatura la potete noleggiare dal Moreno, poco più avanti sul molo” borbotta Esteban “e dite che uscite con me che vi fa lo sconto!” poi con un sorriso gentile “Arrivederci Señora Kate. A domani.”

“A domani, Esteban” dice alzando una mano per saluto.

Mentre Kate si volta per dirigersi verso la passatoia, il pescatore si avvicina a Castle, gli dà una gomitata e, con una strizzata d’occhio, gli sussurra:

“Non condivido la scelta. Era un marlin bellissimo, ma ho apprezzato il gesto. Da vero gentiluomo.”

Detto questo, si allontana, non prima di avergli dato una sonora pacca sulla spalla. Castle rimane un po’ perplesso da questo vecchio che l’ha guardato con disapprovazione per tutto il tempo e che ora lo ha, in qualche modo, assolto.

“Rick, non vieni?” domanda Kate già sul molo, poi si rivolge al bambino: “Juan, torni a casa? Vuoi un passaggio?”

“Sì, grazie, mi farebbe comodo e sono di strada” risponde entusiasta di non dover percorrere la strada a piedi, poi aggiunge timoroso “tanto sono solo pochi chilometri, non vi darò disturbo.”

A nulla servono le proteste di Kate che si sente quasi presa in giro visto che la proposta proveniva proprio da lei.

In macchina Juan, incalzato dalle loro domande, racconta che vive con nonna Carmelita e che i suoi genitori sono morti quando lui era ancora molto piccolo. Non va a scuola perché preferisce l’insegnamento di vita di Esteban, impara tante cose e adora pescare. Da grande sarà un pescatore anche lui.

Quando la strada si divide in un bivio, Juan dà indicazioni a Castle di accostarsi vicino alla fermata della corriera.

“Ti accompagno fino a casa, basta che mi indichi la via” dice Castle che non se la sente di lasciare un bambino di neanche dieci anni da solo.

“Non c’è bisogno sono solo a cinque minuti da qui” esclama e senza dare il tempo di replicare salta giù dalla macchina, scavalca una staccionata e inizia a correre verso un agglomerato di case povere.

“Dici che ha capito che siamo poliziotti?” domanda Castle.

Kate lo guarda con un sopracciglio alzato e un sorriso divertito in volto.

“Mah! L’abbiamo sommerso di domande. Penso di sì, che abbia capito.”

Castle rimette in moto e si dirige verso il resort.

Il sole è basso ma la temperatura ancora molto gradevole. Di comune accordo, vanno direttamente in spiaggia a godersi gli ultimi raggi di sole e a bearsi nuovamente dello spettacolo della sera precedente, quando il tramonto li aveva letteralmente stregati.

Dopo un solo giorno di vacanza, la spensieratezza li ha raggiunti e, senza timore di essere visti, si amano sulla spiaggia al riparo di una mangrovia.

Le risate accompagnano i loro gesti e le parole accarezzano la loro pelle morbida, resa sensibile dai prolungati sfioramenti. L’epidermide dell’uno lenisce la ricettività amplificata dell’altro con gesti così consueti e familiari quanto eccitanti e sorprendentemente unici.

La passione ha cancellato il tempo che scorre, quando all’improvviso si accorgono che è quasi buio e inizia a fare più fresco. Con riluttanza si alzano da quel nido d’amore e si incamminano verso il resort per una doccia veloce. Kate sostiene che sono troppi stanchi per apprestarsi in cucina mentre, per Rick, il problema è che sono senza quel magnifico esemplare di pesce fresco da cucinare. Battibeccano un po’, come amano tanto fare, finché non convengono entrambi che, al di là di chi abbia ragione, possono tranquillamente andarsi a godere una cena nel ristorantino sulla spiaggia che hanno visto tornando a casa.

Il locale, in riva al mare, è  semplice ma elegante al tempo stesso. La cura con cui sono stati apparecchiati i tavoli è solo uno degli elementi che rendono questo posto speciale. Le stampe alle pareti, la luce soffusa e calda, proveniente da applique a parete, fa da contorno alla gentilezza del personale di servizio. Per non parlare dell’ottimo carpaccio di pesce spada accompagnato ancora una volta da un Riesling ghiacciato della California, che li rende ancora più loquaci di quanto siano normalmente.

Una serata davvero indimenticabile, fino a quella telefonata inopportuna che manda Kate su tutte le furie.

“Mi dispiace ma non potevo dirle di no.” cerca di scusarsi Castle.

“Avresti dovuto spegnere il telefono.” risponde secca Kate.

“La richiamo e sistemo tutto, scusami Kate io non pensavo che…”

“Non è questo il punto. Se Gina deve venire ad interrompere la nostra vacanza, avrei come minimo preferito essere interpellata prima!” la voce è manifestamente tesa.

“Hai ragione, scusami pensavo che…” prova a farfugliare Rick, ancora basito per la reazione della sua compagna.

“Ho bisogno di aria fresca e di… di schiarirmi le idee.” poggia il tovagliolo con un gesto di stizza sul tavolo, si alza ed esce dal locale.  

Kate cammina a lungo a piedi nudi sulla spiaggia, tenendo i sandali in mano, senza rendersi conto dell’ora e quando ritorna nel ristorante vede solo i camerieri intenti a sistemare la sala per la chiusura.

Di Castle nessuna traccia.

L’unico pensiero certo che la sostiene è che non può averla lasciata lì, senza documenti, soldi e telefono.

Non lo farebbe mai.

Poco più avanti scorge la figura di un uomo seduto su un piccolo pontile con i piedi penzoloni. Si affretta e, in silenzio sempre a piedi nudi, si avvicina e gli butta le braccia intorno al collo. Si stringe a lui, aspirando dal suo collo quell’odore che tanto ama. Lo bacia lievemente su una guancia.

“Scusami Castle non so cosa mi sia preso” dice con sincerità. Poi prosegue “quando c’è di mezzo Gina, non riesco a vederla come tua editor… io ..”

“Non ti devi scusare. Ancora non ho imparato a tenere Gina completamente fuori dalla nostra vita, sembra che lo faccia apposta.” con le mani accarezza le sue braccia e si accorge che ha freddo.

“In realtà… lo sai, non è il fatto che è una tua ex moglie. Con Meredith ero titubante all’inizio e poi quando l’ho conosciuta, è stato diverso… ma con Gina… ogni volta mi sembra che a lei non vada giù che stiamo insieme, ogni volta ti riprende per qualcosa che mi riguarda e ogni volta io ho la sensazione che voglia riprovarci con te e ti voglia portare via… e lo so che sono solo una stupida e che non dovrei pens…” un bacio inaspettato la interrompe e un brivido le percorre la schiena. Non sa dire se è l’emozione di avere accanto un uomo così adorabile o se anche il freddo abbia la sua parte ma di certo ha la consapevolezza di essere fortunata e amata.

Castle mette fine a quel bacio lentamente fin quando le labbra si separano, solo quel tanto che gli consenta di parlare. Appoggia la fronte a quella di Kate, le sussurra piano con voce flebile e cerca di rassicurarla ancora una volta sul fatto che nella sua vita c’è e ci sarà solo lei.

“Non devi temere, Kate. Gina può fare e tentare quello che vuole ma tu devi essere consapevole che io ho occhi solo per te. Non mi importa quello che pensa su di te. Io sarò sempre dalla tua parte, Kate. Sempre. E ho sbagliato prima ad accettare che venga qui: firmare un contratto è importante ma credo di avere abbastanza crediti nei confronti della Black Pawn. Qualche giorno in più non avrebbe cambiato nulla…”

“Non importa Rick, Gina fa il suo lavoro. E’ solo che ho sempre l’impressione che ti voglia portare via da me. Sarà che è da poco che ho smesso di sognarti abbracciato a lei mentre ve ne andavate negli Hamptons, dopo che tu lo avevi chiesto a me.” dice con un sospiro che ha tanto l’aria del rimpianto.

“Non me lo avevi mai detto questo…” la guarda stupito.

Kate sorride e gli accarezza una guancia.

“Ti ricordi che stavo cercando di dirti una cosa?”

Rick fa cenno di sì con la testa per farla proseguire.

“Non avevo accettato all’inizio il tuo invito perché stavo con Demming, ma poi ho declinato l’offerta di un weekend fuori con lui perché sapevo benissimo che nella mia mente c’eri solo e soltanto tu. Quella sera stavo per dirti che lo avevo lasciato e che sarei venuta volentieri con te. Negli Hamptons.”

Castle rimane a bocca aperta. Dopo tutti questi anni non glielo aveva mai raccontato. Perché? Quante cose avrebbe dovuto ancora scoprire di quella donna? Era davvero un mistero che non avrebbe mai risolto.

“Io … non immaginavo… quanto tempo abbiamo perso…”

“No, Rick va bene così. Forse se avessimo cominciato a frequentarci allora non sarei riuscita ad aprirmi con te completamente. Allora io non ero ancora pronta a vivere una relazione con uomo in totale pienezza. Va bene così.”

“Te l’ho mai detto quanto tu sia straordinaria?”

Per risposta ottiene un meraviglioso sorriso e una domanda in cambio:

“Insomma quando arriva Gina?”

“Non ti preoccupare. Andremo noi all’aeroporto, firmo quel che devo firmare e la rimbarchiamo sul primo volo per New York senza neanche farle vedere il sole di Miami.”

Così dicendo si alzano e lentamente, abbracciati, si avviano verso la macchina per rientrare a casa.

Entrambi hanno la netta sensazione che un nuovo importante tassello del puzzle della loro storia sia stato inserito nel posto giusto.

Un altro momento di sincerità assoluta su un lontano passato vissuto insieme.

 

Spazio di Monica

La scena del finale della seconda stagione è rimasto sicuramente nei nostri cuori. Perché allora non dovrebbe essere rimasta nel cuore di Kate? Non ne aveva mai ancora parlato con Castle, ma ora è giunta l’ora di aprirsi anche su questo aspetto.

Grazie a tutti quelli che continuano a leggere e un grazie particolare a chi lo fa con tanto affetto e attenzione.

 

 

 

  
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