Sono passati cinque anni da quando Haruka Nanase aveva parlato per l'ultima volta con Makoto Tachibana. Era successo il giorno dopo di quel martedì sera in cui avevano litigato al locale.
-Haru! Si può sapere che ti è preso ieri? Non eri venuto per vedermi? Spiegami cosa ci faceva quella Haruka con te! E perché mi hai risposto così?
-Senti skater, io con te non ho più nulla a che fare. Abbiamo finito il progetto di scienze, il voto l'abbiamo preso, continua con la tua band ora.
-Ma ti senti quando parli? Ma sei deficiente, Haru? Perché diavolo ti comporti così con me ora, non capisco! Pensavo ci fosse qualcosa tra di noi, pensavo mi considerassi il tuo ragazzo dopo tutto quello che è successo, i baci, a scuola...
-Non so di cosa tu stia parlando.
-Haru, adesso non so se ti hanno fatto il lavaggio del cervello, o se sono stato io a fare qualcosa di male, ma mi stai davvero ferendo. Perché hai cambiato idea?
Haruka prende di sorpresa Makoto, che si ritrova seduto per terra con la mascella dolorante dal gancio destro che Haruka gli ha appena tirato. Il ragazzo guarda la sua mano ancora stretta a pugno con sguardo mortificato, per poi rivolgere il suo sguardo a Makoto, per terra, in lacrime.
-N-non  mai stata una buona idea, Makoto. Tutto questo…non doveva succedere! Io…ti amavo, o almeno… lo pensavo, ma…siamo troppo diversi, io…non posso, mi dispiace.
Ora Haruka è disteso nella sua vasca da bagno, come al solito, e si annoia, si annoia da morire. La scuola è finita, era uscito con dei buoni voti. Si era iscritto all'università ma poi ha mollato perché si annoiava e lui è un tipo davvero schizzinoso. Makoto non l'aveva più visto né sentito. Aveva lasciato la scuola alla fine di quell'anno, Haru non aveva capito perché, qualche voce diceva che fosse successo qualcosa con la sua band, non che gli interessasse più oramai. Ora l'unico interesse di Haruka erano i documentari, soprattutto quelli sull'oceano; guardava quelli dalla mattina alla sera. Girando i canali, oggi non si sarebbe mai aspettato di vedere quello che aveva davanti. Rimane per un attimo incollato alla televisione, poi gli viene un colpo di genio e prende in mano il telefono.
-"Pronto pesciolino! Mi cercavi?"
-"Haruka è una cosa importante! H-hai visto la pubblicità su MTV di recente?"
-"Si! Ti riferisci al concerto degli Style Five a Iwatobi tra una settimana? È da mesi che ne parlano! Sai, è la band dello skater che era in prima con noi, ti ricordi? È famosissimo ora!"
-"Haruka, ti va di accompagnarmi?"
-"Ahahah e me lo chiedi? Bello, guarda che i biglietti sono esauriti da un pezzo ormai…"
-"Oh, capisco…"
-"…Ma io e gli altri li abbiamo già comprati, tranquillo! Puoi venire anche tu, pesciolino!"
-"Ah! Grazie Haruka sei una amica! Ma smettila di chiamarmi pesciolino, ti prego."
-"Figurati! Uffi, va beh. Allora è deciso, ci si vede al concerto!"
Il gran giorno arriva finalmente. Haru ha pensato continuamente a come sarebbe stato il momento del loro primo incontro. Si immaginava Makoto non riconoscerlo dapprima, per poi realizzare chi lui fosse e saltargli al collo in un bacio appassionato…con qualche piccolo dettaglio a cui non aveva esattamente pensato. Qualcosa del tipo che si ritrovava in piedi in mezzo a un mare di gente, un casino infernale e Makoto era a qualche decina di metri da lui, su un palco; e notarlo, da lassù, in mezzo al mare di gente, è praticamente impossibile.
-Haruka, quando finisce il concerto voglio provare ad avvicinare Makoto! Ehm, cioè, lo skater!
-Cosa?! Non ti sento bene, c'è troppo rumore!
-Lascia stare, vai a casa pure senza di me! Ci vediamo, ciao!
Trovare un modo per avvicinarsi al palco è molto difficile, ma Haruka riesce a sgusciare verso le quinte grazie alla sua carta di identità con il suo cognome altisonante sopra, e anche grazie a un pass che ha fregato ad una ragazzina mentre cercava di avvicinarsi al palco. Dopo cinque anni, dopo tutto quel tempo, eccolo alla porta del camerino di Makoto.
-Posso entrare?
-Se sei un fan, potresti avere la cortesia di aspettare ancora un momento? Sono qui con…Haru?!
-Ehilà, Makoto. Tempo che non ci si vede.
-Ehm…entra pure, vieni! Scusa, pensavo fosse qualche fan che era riuscito a entrare, sai, li adoro tutti, ma ho bisogno della mia privacy! Ehm…dunque, che mi racconti? Come va la vita?
-Tutto normale, monotono, come al solito. Non è così divertente senza di te…Tu invece?
-Beh lo vedi tu stesso come va. Sono riuscito a realizzare il mio sogno con la band, ora giriamo il mondo, ci divertiamo, stiamo benissimo!
Ed è qui che entro in scena io. Ero andato un momento in bagno a prendere una bottiglia d'acqua, e quando esco trovo Makoto parlare con un ragazzo bruno, con gli occhi blu.
-Ah, già che ci siamo, ti volevo presentare una persona molto importante per me ora. Lui è Rin, Rin, questo è Haruka Nanase, un mio vecchio compagno di scuola e amico.
-Yo, piacere di conoscerti! Sono Rin Matzuoka, lavoro con Makoto e, beh, sono il suo ragazzo.
Dall'espressione di Haruka, capisco che dalla mia presentazione non gli sono molto gradito. Che ci sia stato qualcosa tra questi due tempo fa?
-Il piacere è mio. Ora scusatemi dell'intrusione, vi lascio finire di fare il vostro lavoro. È stato bello rivederti Makoto, se fate ancora concerti da queste parti magari ci rivediamo. Ciao!
-H-Haru aspetta! Ah, dannazione, va beh, non importa…tutto ok, Rin?
-Si Si! Makoto, vado a parlare un attimo con il direttore tecnico, torno subito.
Esco velocemente dal camerino, voglio cercare quell'Haruka. Makoto non me ne ha mai parlato, per cui ci parlerò io. Dal modo freddo e sbrigativo con cui si è dileguato, è successo sicuramente qualcosa, per cui devo mettere le cose al loro posto.
-Ah Haruka -giusto?- sei qui? Cercavo te, dovrei parlarti un secondo, se puoi.
-Dimmi pure, Rin.
-Sarò chiaro con te: Makoto è il mio ragazzo da ormai due anni. Ci siamo conosciuti grazie alla band e ora lo aiuto a lavorare e lo seguo ovunque. Io non so cosa ci sia stato tra voi due in precedenza, Makoto non mi ha mai parlato esplicitamente di te, ma spesso l'ho sentito parlare di una sua vecchia fiamma che gli ha spezzato il cuore. Da quello che ho visto prima in camerino mi è parso che la fiamma fossi tu, giusto?
-Si, sono stato io a spezzargli il cuore cinque anni fa.
-Ora, si vede che provi ancora qualcosa per lui, lo si legge in faccia e poi, non saresti venuto qui oggi, giusto? Beh, è davvero un peccato.
-Un peccato?
-Si, è un peccato che tu non sia riuscito a vedere niente in lui. È un ragazzo serio, autonomo, gentile e premuroso, ti avrebbe trattato come nessuno ti tratterà mai, nemmeno i tuoi inservienti. Sai, c'è molto più di quello che la sua apparenza ti ha fatto vedere: io in lui vedo un vero uomo. Come lo so? Perché io lo amo veramente, e lui ama me. E insieme, con la nostra musica, noi facciamo scuotere il nostro mondo. Penso che tu non abbia niente da dire, addio Haruka Nanase.
-Addio, Rin.
Dopo il discorso con Haruka, torno in camerino da Makoto che, bello come sempre, si sta cambiando la maglietta. Arrivo da dietro e lo stringo forte in un abbraccio, gli bacio il collo e gli accarezzo il torso nudo.
-Sai, Rin, non penso di averti mai parlato di Haruka. Era un mio amico della scuola qui a Iwatobi.
-Beh, che c'è? Hai voglia di raccontarmelo?
-No, ho in mente di meglio: scriverò una canzone. Una canzone su un ragazzo che conoscevo.
"I'm with the skater boy, I said 'See ya later, boi', I'll be in back stage after the show. Now we are in the studio, singing a song he wrote about a girl he used to know."