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Autore: Despicable Meggs    30/06/2014    6 recensioni
Erano tutti al lavoro, felici di aver quasi finito la giornata e la settimana. Potevano rilassarsi, divertirsi e non pensare al lavoro. Finché qualcosa non sconvolgerà i loro piani. Qualcuno entrerà in ufficio in cerca di Ziva. Cosa vorrà da lei? Sarà venuto per portare buone o cattive notizie? Come reagirà lei a tutto questo? Una cosa è certa, tutti i suoi colleghi saranno lì per lei. Specialmente Tony, che l'aiuterà ogni giorno ad affrontare tutti i cambiamenti della sua vita. E chissà magari anche lui sarà uno dei cambiamenti. FF TIVA, perché per me sono come una droga, meno angst di quella del mercoledì ma non leggera come quella del venerdì! XD Spero vi piaccia! Buona lettura :3
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

"Mamma!" sentì gridare Ziva.

Si sedette immediatamente sul letto, di scatto. Solo in quel momento si rese conto che non era sola in casa. Con lei c'era Anja, che stava dormendo nell'altra stanza.
Guardò l'orologio che segnava le cinque e un quarto, decisamente troppo presto anche per lei.
Ma quando sentì di nuovo la bambina gridare si alzò velocemente e andò nell'altra stanza.

"Anja, che succede?" le chiese Ziva accendendo la luce. La vide nel letto, disorientata. Si stava guardando intorno e piangeva.
"Voglio la mamma" ripeté la bambina.
"Hai fatto un brutto sogno, Anja?" le chiese Ziva sedendosi sul letto e cercando di toccare il volto della bambina.

Lei si tirò indietro cercando di non farsi toccare. Ziva rimase confusa inizialmente, ma poi capì. Non si erano mai viste e all'improvviso Anja si era dovuta adeguare a stare in casa con lei.
La osservò mentre continuava a piangere e a mordicchiarsi le dita nervosamente. Lo aveva fatto anche il giorno prima, all'NCIS. Doveva essere davvero stressata.
Poi Ziva si ricordò che la sera prima, mentre cercava un pigiama per Anja, aveva visto una foto di lei e Monique dentro al borsone.
La prese e la diede in mano alla bambina che vedendola si calmò all'istante. La foto ritraeva Monique e Anja insieme nel giardino di quella che Ziva immaginò essere la loro casa. Non doveva essere stata scattata molto tempo prima perché Anja non sembrava poi così piccola.

"Cosa ne pensi se compriamo una cornice e la mettiamo sul comodino, così la puoi vedere sempre?" le chiese Ziva accarezzandole i capelli sudati e sporchi.
Questa volta la bambina si lasciò toccare tranquillamente, probabilmente era più interessata alla foto che all'ambiente circostante.

"Si" rispose mentre tirava su con il naso.
"Perfetto. Perché ora non dormi ancora un po'? È presto per alzarsi" le disse Ziva.
"Io non ho più sonno" rispose Anja.
"Sei sicura? Eri tanto stanca ieri..." ripeté Ziva.
"Non voglio più fare la nanna!" disse ancora Anja questa volta un po' innervosita.
"Ok... Allora basta dormire" affermò Ziva.

Aveva già capito che occuparsi di Anja sarebbe stato tutto tranne che semplice. Si vedeva che ancora non aveva superato il trauma della perdita della madre e il fatto di essere in un ambiente completamente nuovo non l'aiutava.
Decise che le avrebbe fatto il bagno, ne aveva bisogno.
Ma prima si alzò per andare a prendere il cellulare, lo teneva sempre con sé in caso ci fosse qualche emergenza.

"Dove vai? Mi lasci sola?" chiese Anja.
"Sei arrabbiata perché non voglio fare la nanna?" aggiunse dispiaciuta.
"Amore, certo che no. Devo solo andare a prendere il telefono... Vuoi venire con me?" le chiese tornando indietro.

Anja annuì e si lasciò prendere in braccio da Ziva.
Dopo aver preso il cellulare tornò nella stanza di Anja, prese qualche vestito pulito dal borsone ed entrò in bagno, il tutto tenendo in braccio la bambina che sembrava essersi incollata a lei.
Guardando tra i vestiti di Anja si rese conto che avevano urgente necessità di fare bucato e anche shopping. Non aveva quasi nulla e quel poco che c'era era rovinato. Sicuramente in quelle poche settimane in cui era stata senza Monique nessuno si era preoccupato di lavarle i vestiti.

"Ora facciamo il bagno, così ti lavo anche i capelli" annunciò Ziva mentre apriva l'acqua calda nella vasca da bagno.

Non lo avesse mai detto. Aveva appena appoggiato a terra Anja e lei sentendo quelle parole aveva gridato un "No" deciso ed era scappata fuori dal bagno.
Ziva chiuse l'acqua e la seguì, non capendo cosa aveva detto o fatto di sbagliato per suscitare una reazione del genere.

Ritrovò Anja in salotto, nascosta dietro il tavolo da pranzo. Lentamente le si avvicinò e la guardò in faccia.

"Hey, che fai giochi a nascondino?" le chiese mettendo la cosa sul ridere.
"Io il bagno non lo faccio" disse decisa Anja.
"Perché? Non si sono mai viste delle principesse sporche... E tu sei una principessa no?" provò a dirle Ziva.
"Non voglio che nessuno mi faccia il bagno. Solo la mamma" rispose Anja.
"Ok, ma io non ti faccio male... Voglio solo che tu sia pulita" le disse Ziva.
"No" rispose Anja nascondendosi ancora di più.

Ziva pensò un attimo, doveva trovare una soluzione e di sicuro non voleva infilarla nella vasca a forza. Quella sarebbe stata l'ultima opzione.

"Hey, perché non facciamo così: entri nella vasca e ti lavi da sola. Io resto solo a guardare che tu non abbia bisogno?" le propose.

Anja rimase in silenzio per qualche secondo, pensando alla proposta di Ziva. Alla fine decise di accettare, le pareva un buon compromesso.
Tornarono in bagno dove Ziva riprese a riempire la vasca con l'acqua calda mentre Anja cercava di spogliarsi da sola.

Si tolse i pantaloni del pigiama e le mutandine, poi con molto impegno e un piccolo aiuto da parte di Ziva riuscì anche a sfilarsi la maglietta.
Lasciò che Ziva la sollevasse e la mettesse dentro la vasca.

"È abbastanza calda l'acqua?" le chiese.
"Si... Ma non c'è la schiuma..." rispose muovendo la manina nell'acqua.
"Oh, hai ragione mi sono dimenticata" disse Ziva prendendo del bagnoschiuma e mettendolo sotto l'acqua corrente, in modo da creare una bella schiuma.

Poi diede un po' di bagnoschiuma sulle mani di Anja e le disse di lavarsi per bene.

"Dappertutto mi raccomando..." si raccomandò.
"Anche nei piedini?" chiese Anja.
"Certo" rispose lei.
"E anche tra le dita dei piedini?" chiese ancora la bambina.
"Esatto, ovunque" rispose ancora Ziva sorridendo nel vedere la scena.

Era così piccola dentro la grande vasca. E nonostante prima avesse fatto delle storie per lavarsi ora sembrava divertirsi.
Il sorriso di Ziva sparì quando si accorse di alcuni lividi che Anja aveva sulle spalle e sulla schiena.

"Hey, come te li sei fatta questi lividi?" chiese tranquillamente senza allarmare la bambina.
"Non lo so" rispose rapidamente.

Forse ora Ziva aveva capito come mai non voleva che fosse lei a farle il bagno. Non chiese altro, tanto in un paio d'ore avrebbero visto Ducky e le avrebbe detto se qualcosa non andava.

Dopo che si era lavata addosso era il turno dei capelli. Ziva diede un po' di shampoo ad Anja.

"Ora strofina bene tutti i capelli, amore" le disse.

Anja cercò di portare le mani alla testa ma l'unica cosa che successe fu che lo shampoo le cadde nell'acqua.
Guardò Ziva ridendo. Riprovarono un'altra volta e successe la stessa cosa, era una cosa un po' difficile per una bambina di neanche quattro anni.

"Ziva..." disse pronunciando per la prima volta il suo nome.
"Me li puoi lavare tu i capelli?" aggiunse.
"Ma certo" rispose lei felice che Anja si fidasse.

Prese un po' di shampoo e fece per lavarle i capelli.

"Però non mettermi il sapone negli occhi" si raccomandò la bambina.
"Starò attentissima" le rispose.

Dieci minuti dopo avevano finito. Ziva aveva lasciato che Anja giocasse un po' con la schiuma poi l'aveva avvolta in un asciugamano.
L'aveva aiutata a rivestirsi anche se Anja voleva fare da sola. La riportò in camera e le asciugò i capelli.

Finito di sistemare Anja, Ziva l'aveva portata in camera con sé mentre si vestiva. Aveva dovuto rinunciare alla doccia visto che Anja proprio non voleva stare sola. Avrebbe chiesto a Tony se poteva stare con lei quella sera dopo il lavoro, giusto il tempo per lavarsi.

Quando si voltò per parlare di nuovo con la bambina si accorse che si stringeva la pancia.
"Anja, ti senti male" le chiese avvicinandosi preoccupata.
"No... Ho fame" rispose.

Solo allora Ziva si rese conto che non avevano cenato la sera prima e non sapeva nemmeno cosa avesse mangiato Anja durante il viaggio.
Non fece in tempo a rispondere alla bambina che qualcuno suonò alla porta. Era sicuramente Tony e grazie a Dio avrebbe portato la colazione.
Ziva prese in braccio Anja e insieme andarono ad aprire la porta.

"Buongiorno! Vi vedo già belle sveglie" disse Tony.
"C'era una bambina che non aveva più sonno" rispose Ziva sorridendo.
"Vieni entra, che siamo affamate" aggiunse.

Andarono tutti e tre in cucina e Tony tirò fuori la colazione. Per lui e Ziva aveva comprato un caffè e un Muffin, mentre per Anja i pancake con una faccina sorridente sopra.
Lasciarono Anja al tavolo e si allontanarono di un po' per poter parlare.

"Come stai?" le chiese Tony.
"Così... Ma sono stata impegnata con lei, non ho avuto molto tempo per pensare" rispose Ziva.
"Hai letto la lettera?" domandò Tony, riferendosi alla lettera che Monique le aveva lasciato.
"No... Non ho avuto né tempo né coraggio" confessò lei.

Tony le mise una mano sulla spalla mentre entrambi guardavano Anja mangiare. Doveva proprio essere affamata considerando la velocità con cui stava divorando la colazione.

"Con lei tutto bene?" chiese Tony cambiando discorso.
"Più o meno" iniziò Ziva.
"È dolce, tanto... Ma è spaventata e sono preoccupata. Ha dei lividi addosso... Voglio che Ducky la veda appena arriviamo" concluse.
"Lividi? Come se li è fatti?" rispose lui preoccupato. Chi può far male ad una bambina di tre anni e mezzo.
"Ha detto che non lo sa... Ma io immagino solo in che razza di posto sia stata dopo che Monique è morta" disse lei.
"Già... Ma con te starà benissimo, vedrai" la incoraggiò sapendo che Ziva avrebbe messo in dubbio le sue capacità, senza motivo tra l'altro.

Ziva stava per rispondere quando Anja arrivò da loro.

"Ziva, ho le mani tutte sporche" le disse.
"Ti sei un po' impiastricciata signorina" ridacchiò Tony prendendo un tovagliolo.
"Però ho mangiato tutto" commentò Anja sorridendo.
"Sei stata bravissima. Hai la pancia piena ora?" le chiese Ziva.
"Si, super piena" rispose.

Finito di sistemare tutto uscirono e raggiunsero l'NCIS. Per tutto il tragitto in macchina Ziva rimase con Anja che guardava curiosa fuori dal finestrino. Non aveva mai visto quella città.
Arrivati in ufficio la prima cosa che Ziva fece fu telefonare a Ducky per chiedere se poteva visitare la bambina.

Anche Tony scese con loro, stava prendendo davvero seriamente il suo ruolo di aiutante. Forse anche troppo a parere di Gibbs che li aveva osservati da lontano.

"Ciao Ducky" disse Ziva entrando.
"Eccovi, vi aspettavo" gli disse.
"Anja, lui è un dottore. Vuole vedere se stai bene" le disse Ziva.

A quelle parole Anja reagì nascondendosi tra le braccia di Ziva, era spaventata. Tutta questa gente nuova le metteva ansia.

"Hey, non ti farà male. È nostro amico" disse Tony mettendo una mano sulla schiena di Anja.

Lei sollevò leggermente la testa e lo guardò spaventata.
"Ho paura" bisbigliò Anja.
"Non devi... Se ti faccio male mi fermi" intervenne Ducky.

Non molto convinta la bambina lasciò che Ziva la facesse sedere su uno dei tavoli di Ducky, dove era già stato sistemato un lenzuolo.
Visitò Anja accuratamente e per ultima cosa controllò i lividi che aveva sulla schiena. Non appena toccò quello che Anja aveva sulla spalla la bambina si lamentò.

"Non toccare!" disse spostando la mano di Ducky.
"Ti ho fatto male?" chiese preoccupato.
"Un pochino..." rispose lei.
"Ok... Puoi per favore alzare le braccia sopra la testa" le chiese il dottore per assicurarsi che la spalla fosse a posto.

Considerando che Anja si muoveva bene senza lamentarsi, Ducky capì che erano solo semplici lividi. Il punto era scoprire come se li era procurati.
Ziva l'aiutò a rivestirsi e poté notare dai suoi occhi quanto fosse spaventata.

"Vuoi tornare in braccio a me, ora?" le chiese.
"Si" disse Anja allungando le braccia per farsi sollevare.

Non appena in braccio tornò ad appoggiare la testa sulla spalla di Ziva, mentre lei le accarezzava i capelli.

"Hey, ci puoi dire come ti sei fatta quei lividi?" le chiese Ducky.
"Non mi ricordo" ripeté, come aveva detto a Ziva qualche ora prima.
"Sono sicura che se ci pensi ti viene in mente..." suggerì Tony facendole una carezza.
"Non voglio dirlo" rispose Anja spaventata.
"Ma se lo dici a noi resterà un segreto" le disse Ziva sorridendole.

Anja ci pensò un po', poi si convinse a parlare. Quelle persone le sembravano simpatiche e gentili e nonostante le conoscesse da poco sentiva di potersi fidare.

"Non volevo andare a fare la nanna, mi hanno sgridata e ho sbattuto contro il tavolo" raccontò brevemente.
"Hai sbattuto o ti hanno spinta?" chiese Tony.
"Spinta" rispose lei nascondendo la testa nella spalla di Ziva.

Lei d'istinto la strinse più forte.

"Tranquilla Anja, nessuno ti farà male ora che sei con noi" la rassicurò dandole un bacio sulla testa.

Solo dopo essersi assicurata che Anja si fosse rilassata un po', la diede in braccio a Tony. Voleva parlare in privato con Ducky e lasciò che Tony tornasse alle scrivanie con lei.

"Tesoro, vai su con Tony a divertirti un po' mentre parlo con Ducky?" le disse.
"Ok..." rispose lasciandosi prendere da Tony.
"Adesso io e te andiamo a vedere se c'è qualcosa di bello da fare... Potremmo mettere della colla sulla tastiera di Tim e vedere mentre si incolla le mani" le disse mentre uscivano dalla sala autopsie.
"Tony! Non insegnarle male, ti prego" gridò Ziva.

Ma forse era già tardi, considerando che Anja già rideva alla sola idea.

"Ducky, dimmi come sta" chiese preoccupata non appena Tony e Anja uscirono.
"Fisicamente? Bene, a parte quei due lividi che spariranno in pochi giorni. Psicologicamente è un'altra questione. È molto spaventata e probabilmente nessuno l'ha aiutata a superare la morte della madre. Penso che, soprattutto all'inizio, non sarà facile occuparsi di lei... Dovrai essere paziente e magari portarla da uno psicologo, se ce ne fosse bisogno" le rispose lui.

Ziva annuì, sollevata ma preoccupata al tempo stesso. Non aveva idea di come fare la mamma.

"E tu invece, come stai?" le chiese Ducky. Sapeva che Monique era un'amica speciale per lei e questo implicava che anche Ziva stesse soffrendo.
"Io... Sto bene. Davvero" mentì, forse più a sé stessa che a Ducky.
"Si. Questa è la tua risposta preferita, vero mia cara?" ridacchiò lui sapendo che Ziva non diceva la verità.
"Ricorda, siamo tutti qui per te se hai bisogno. Per qualsiasi cosa" aggiunse.

Lei non rispose, si limitò a fare un mezzo sorriso. Salutò e ringraziò Ducky e raggiunse gli altri.
Quando uscì dall'ascensore per andare alla sua scrivania vide una scena davvero dolce, non pensava che Tony potesse avere questo lato.

"Mi sta bene? Sono elegante?" chiese lui ad Anja mentre la bambina gli metteva un cappellino rosa in testa.

Stava già indossando anche un giubbino giallo pastello che tutto sembrava tranne che della sua taglia.
Ed entrambi stavano rovistando all'interno di due sacchetti piuttosto grandi.

"Mi sto perdendo una sfilata di moda?" chiese Ziva.
"Come mi sta, Ziva?" rispose Tony mostrandosi in tutta la sua bellezza con giubbino e cappello.

Sia Ziva che Anja risero di gusto.

"Temo che la taglia ti vada un pelino stretta, però nel complesso il giallo ti dona. Ti mette in risalto gli occhi, Tony" lo prese in giro lei.
"Sei bello! Dovresti mettere anche la gonnellina" disse Anja mostrando una gonna di jeans.

Tony la prese in mano e la guardò, meravigliandosi di quanto fossero piccoli quei vestiti.

"Eh, credo che questa proprio non mi entri..." rispose lui ridendo.
"Ma dove avete preso tutta questa roba?" domandò Ziva avvicinandosi e guardando nei sacchetti.

C'erano magliette, felpine, gonne e pantaloni, pigiami e anche biancheria intima. Tutte cose che andavano bene ad Anja.

"Le ha portate Gibbs" rispose Tony.

Proprio in quel momento Gibbs entrò nella stanza dando uno scappellotto a Tony che gli fece cadere il cappellino rosa che aveva in testa.

"DiNozzo! Le ho portate per Anja, non per te" disse.
"Lo so capo... Ma non trovi che mi stiano davvero bene? Sono un modello nato" rispose facendo l'occhiolino ad Anja.

La bambina rise di nuovo e Ziva la guardò. Sembrava rilassata e divertita ora, grazie a Tony. Le piaceva vederla sorridere, aveva davvero un bel sorriso e assomigliava ancora di più a Monique.

Gibbs fece uno sguardo sconsolato, non sapeva chi fosse più infantile tra Tony e Anja.

"Capo, non era necessario" disse Ziva avvicinandosi a Gibbs.
"Non è nulla, Ziver. Stamattina sono passato dal centro commerciale e ho preso qualcosa" rispose lui.
"Questo è molto più di qualcosa..." puntualizzo lei indicando l'enorme quantità di vestiti che erano ormai sparsi per tutto l'ufficio.
"Senti, ti voglio aiutare. Ora hai altre cose per la testa e lo shopping deve essere l'ultimo dei tuoi problemi. A lei servivano vestiti puliti e ho provveduto, tutto qui" spiegò lui.
"Grazie, Gibbs" rispose Ziva colpita dal bel gesto.
"Figurati... Lo accetti qualche consiglio?" le chiese lui.

Avendo già avuto una bambina sapeva cosa dirle e come comportarsi e voleva aiutare Ziva, sapendo che si trovava in un brutto momento.

"Più che volentieri" rispose lei.
"Appena puoi compra il seggiolino per la macchina. Dalle delle abitudini, cena e ora di dormire sempre alla stessa ora, così si abituerà meglio a vivere con te. Anche se potrebbe ritorcersi contro di te, se vuole dormire nel tuo letto lasciala fare. I bambini dovrebbero dormire nel loro letto ma sta passando un brutto momento, devi aiutarla. E per qualsiasi cosa tu voglia sapere, chiamami" le disse.

Ziva annuì e si voltò a guardare Anja che ancora rideva insieme a Tony. Stavano sistemando tutti i vestiti di nuovo nei sacchetti.

"Sembra che Tony la faccia divertire" commentò Gibbs.
"Avevi dubbi?" chiese Ziva retoricamente.
"No" rise Gibbs.

Ziva si voltò e raggiunse Tony e Anja aiutandoli a sistemare il macello che avevano combinato.
Anja prese di nuovo il cappellino rosa e questa volta lo mise in testa a Ziva, iniziando a ridere.

Gibbs guardò la scena da lontano. Capì che sarebbe stato un lungo percorso ma tutto sarebbe andato bene.














Note dell'autrice:

Heyyyyyy :)
Lunedì = nuovo capitolo XD HAHAHAHA
Come vi avevo annunciato questa storia non sarà troppo ANGST e infatti potete notare che questo capitolo è abbastanza tranquillo :)
A dire la verità i primi capitoli saranno un po' così poi ovviamente Ziva dovrà cercare/trovare chi ha ucciso Monique...
Ma ci saranno anche tanti momenti Tony e Ziva dolcini... Ricordate che sono solo amici per ora, però in futuro... XD

Btw in questo capitolo dovevo mostrare un po' Ziva alle prese con Anja ahahahah XD
E anche Gibbs è stato dolcino a comprare tutte le cose per Anja no? XD
E Tony... Beh è Tony LOL 

P.s.: per sapere cosa ha scritto Monique nella lettera per Ziva dovremmo aspettare ancora un po' XD 

Spero vi sia piaciuto! :)
A prestooooooooooo
Kiss, Meggie :3
  
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