30/06/2014
1 recensioniDarkness Surrounding
Prologo
“The most important thing you could ever do is follow your dreams. You don’t have to be the best in what you do, ‘cause people have already changed the world without being the best” – Jimmy “The Rev” Sullivan
Gli uomini vivono di sogni.
Si può dire che questo elemento è uno dei pochi che li distingue dagli altri animali.
Gli uomini vivono di sogni.
Si immergono in essi, li cercano, li rendono propri, li plasmano. Farebbero di tutto per rendere quei concetti nella loro testa in cui si tuffano per scappare da tutto ciò che hanno intorno una realtà.
Perché a questo servono i sogni: a scappare dal mondo reale. A scappare da tutto quello che è brutto, che è tetro… che non va bene. Che è rotto ma non si può aggiustare.
I sogni hanno forma e dimensione. Possono essere grandi e possono essere piccoli.
Possono essere irrealizzabili come possono non esserlo.
Possono essere seguiti oppure chiusi in uno dei tanti cassetti della mente umana per restarci per sempre.
Perché gli uomini hanno sogni, ma al contempo hanno paura di seguirli e di trasformarli in realtà.
Hanno paura, già. Perché l’uomo è un animale, non un animale qualsiasi, un animale debole. Sia per costituzione fisica (niente pelo, pelle esposta e facile da ferire, posizione eretta che rende difficile nascondersi) sia moralmente, perché pensa al posto che agire secondo l’istinto. Ma quello che non scompare mai è la paura. La paura che, inevitabilmente, è comune a tutti gli esseri viventi.
Cosa fanno gli animali quando hanno paura? Scappano, perché è ciò che l’istinto ordina loro di fare.
L’uomo scappa dai sogni come una gazzella scappa da un leone.
Perché? Perché ha imparato che si può mettere tutto l’impegno del mondo per seguire un sogno. Ci si possono mettere le lacrime, il sangue, il sudore. Tutto. Ma dopo aver sacrificato così tanto, non è detto che esso si realizzi. E allora molti uomini hanno smesso di sognare.
Eppure, c’è sempre qualcuno che si ostina a farlo.
Perché è giusto sognare, perché l’uomo lo può fare e no, non si può privarlo di quel privilegio.
Gli uomini vivono di sogni.
Ma se, una volta raggiunti, essi non corrispondono alle aspettative?
Note dell'autrice:
Della serie "dai che ci riproviamo".
Lo so, avevo cancellato questa fanfiction tempo fa, ma eccomi qua che ci riprovo. Il motivo della cancellazione è semplice: maturità. Ero piena fino al collo e studiavo come una matta, non avevo nemmeno il tempo di mettere insieme le idee, figuriamoci essere costante con gli aggiornamenti. Quindi ho deciso di cancellare e riprendere a maturità finita.
E adesso che è tutto finito (e ho tirato un enorme sospiro di sollievo), eccomi qui.
Ripropongo. E questa volta state certi che verrà conclusa.
Ma ciao lettori *fa ciao ciao con la manina*
Per quanto riguarda questa fanfiction, come al solito il prologo non fa capire niente. Eheh.
Ma i prologhi misteriosi sono quelli che, tecnicamente, dovrebbero attirare il lettore. In modo che si incuriosisca e affermi "voglio leggere il prossimo capitolo!". Quindi insomma, ecco qua.
Non è ovviamente sconnesso dalla trama. Capirete tutto già da alcune parole chiave del primo capitolo (che è già scritto... in realtà sette sono già completi, ma sssh). Sarà una storia relativamente breve, conto di fare in linea di massima quindici capitoli, proprio per esagerare. Si vedrà, insomma.
Questa fanfiction sarà un po' un esperimento per me. Non ho mai trattato di tematiche così importati (o meglio, l'ho fatto, ma non ho mai pubblicato quelle storie). Quindi... spero che il tutto vada a buon fine.
Spero che il prologo vi abbia incuriosito.
Davvero.
E dopo queste note lunghe più del prologo in sé, mi ritiro nel mio angolino buio.
In caso, su Twitter sono @SayaEchelon95
Al prossimo capitolo!
Kisses
Vava_95