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Autore: SaraRocker    01/07/2014    4 recensioni
Dopo la seconda guerra magica, il trio dei miracoli tornerà ad Hogwarts. Sembra improvvisamente giunto il tempo per potere finalmente sguazzare nella pace creatasi, ma Hermione non ci riesce. C'è qualcosa che la segue, una luce misteriosa, una persona che le manca come l'aria.
Estratto cap.3
"Fred, cosa è successo?" gli domandò infine Hermione, squadrandolo con attenzione. Indossava gli abiti dell'ultima volta, quando era morto. Eppure, era completamente diverso dal corpo privo di vita che aveva visto: il suo volto era pulito, quasi brillante. Non vi era più alcuna ruga di espressione, per quanto piccole ed appena accennate fossero state.
Lui deglutì a vuoto, sedendosi di fronte a lei e ragionando su quale fosse il modo migliore per rispondere. Infine, accennando un sorriso amaro, parlò.
"Sono morto, suppongo."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Love Until We Bleed.



 
Capitolo 4.
































Hermione detestava non avere risposte, ed il caso di Fred Weasley non faceva altro che aumentare insopportabilmente il numero delle domande. La sera precedente, nella torre di astronomia, lei gli aveva posto più e più questioni, ma lui era stato in grado di rispondere a ben poche di esse. Da quando si erano congedati -in modo incerto ed imbarazzato, dandosi un nuovo appuntamento per la sera successiva-, nella mente della giovane e brillante strega vagavano costantemente le seguenti domande: perchè Fred era un fantasma? Perchè, prima di lei, nessuno era riuscito a comunicare con lui?
Al medesimo istante, dire che la ritrovata presenza di Fred rappresentava per lei una fonte di immensa gioia era da considerarsi un eufemismo. Era completamente accecata da quella sua ritrovata felicità, e se per rispondere alle sue domande avesse dovuto rinunciare alla presenza del defunto Weasley, allora avrebbe accettato di essere ignorante riguardo certe questioni. Non poteva rischiare di perdere nuovamente Fred. Dal momento in cui lo aveva rivisto, il suo cuore aveva ripreso a battere, il suo respiro era tornato ed i suoi occhi si erano gloriosamente accesi di nuova speranza.
Non si sentiva così viva da prima della guerra.

Camminando velocemente nei corridoi dell'istituto, con la mente affollata da tutti quei pensieri, intenta a dirigersi al più presto nell'aula di pozioni, Hermione urtò contro il corpo ora scolpito da numerosi  muscoli -grazie agli allentamenti di Quiddich- di Ronald Weasley. Alle volte, guardandolo, faticava davvero nel riconoscerlo. Non sembrava più il goffo Ronald, quello capace solo di combinare guai e fuggire terrorizzato dai ragni. Il più giovane degli uomini Weasley era cambiato, ed il suo volto era ora marchiato dalle cicatrici invisibili che solo una guerra accompagnata da un profondo dolore era in grado di procurare.

"Hermione! Dovresti stare più attenta..." mormorò lui, grattandosi sbadato i capelli scompigliati e guardandola. Sorrideva divertito dall'improvvisa goffaggine della ragazza.
"S-Scusa... Sono solamente stanca, questa notte non ho dormito e non voglio arrivare in ritardo a lezione." rispose lei, cercando una scusa adatta, e constatando che alla fin fine non aveva fatto altro che dire la verità. Effettivamente, dopo essersi allontanata dal fantasma, non era più riuscita  a chiudere occhio.
"Calmati! Infondo Lumacorno non ci dirà nulla se ritardiamo di qualche minuto!" esclamò, sorridendo  Ron. Le passò un braccio sulle spalle e la costrinse ad avvicinarsi al suo corpo. Lei si scostò immediatamente. Il rosso sperava ancora in una relazione con la ragazza, ma purtroppo Hermione non era affatto di quell'avviso, e soprattutto non ora che aveva ritrovato la presenza di Fred, la persona per cui aveva una cotta da ormai quattro anni.
"Forse per te non è un problema, Ronald, ma per me lo è eccome. Anche la puntualità influisce sui voti finali!"
In quell'istante, la strega notò di essere rimasta sola nel corridoio con il rosso. Sospirò, soppesando la possibilità di rivelare proprio in quell'istante al ragazzo della sua incredibile scoperta. Le sarebbe piaciuto regalare un sorriso sincero a Ron, soprattutto dopo che lo aveva cautamente etichettato come 'migliore amico', e niente di più. Eppure, non disse nulla di Fred. Forse, dopo lo avrebbe fatto, magari una volta finita la lezione di pozioni.
"Ci vediamo dopo, Ronald." gli mormorò quindi, aumentando il passo ed arrivando in classe pochi istanti prima dell'inizio della lezione.



Serpeverde e Grifondoro si dividevano l'aula di pozioni con astio. Da un lato della classe poco illuminata spiccavano gli astuti e arroganti eredi di Salasar, mentre dall'altro i Grifoni rosso-oro si impegnavano al massimo con l'obbiettivo di portare a termine la pozione richiesta dal professore. Hermione lavorò a lungo, sfruttando tutti i minuti a loro disposizione e non appena il risultato la soddisfò pienamente, la strega consegnò il compito al professore ed uscì dalla classe con un sorriso radioso in volto.
La sua prossima meta sarebbe stata la biblioteca. Era certa che avrebbe trovato qualcosa tra gli immensi ed innumerevoli volumi che spiccavano nella sua stanza preferita del castello. I fantasmi, nel mondo magico, dovevano essere un argomento abbastanza comune, giusto? Non avrebbe dovuto riscontrare problemi nella propria ricerca.

Ovviamente, nell'istituto di magia e stregoneria di Hogwarts non trovò alcun libro nel quale potessero esserci risposte alle sue domande.
Maledettissima ironia della sorte.




"Cos'è quello sguardo incredibilmente inquietante, Granger?"
La voce di Malfoy le fece arrestare il passo. La ragazza stava scendendo  le scale in direzione del cortile della scuola dopo avere dovuto affrontare la delusione a seguito della sua ricerca infruttuosa, e la presenza del giovane serpeverde non avrebbe fatto altro che peggiorare il suo umore. Lo sapeva già.
"Che diavolo vuoi, furetto?" domandò acida lei, voltandosi ed incontrando il ghigno soddisfatto del ragazzo. Probabilmente era giunta l'ora del suo sfogo giornaliero, ed indovinate verso chi sarebbe stato  diretto? Oh sì, la mezzosangue più ambita di Hogwarts.
"A parte che la tua presenza svanisca per sempre dalla faccia della Terra? Beh, mi domandavo cosa pensavi di fare per la ronda di stanotte. Ieri mi è toccata la strigliata." sospirò il biondo, sfruttando dapprima una palese ironia e poi un astio profondo. Malfoy si passò  una mano tra i capelli, mentre Hermione corrugava la fronte di fronte le parole di lui.
"Che intenti?"
"Sono tornato a fare rapporto alla McGrannit e lei mi ha richiamato siccome non ero con te. Quindici punti in meno ad entrambe le case." rispose Malfoy, facendo innervosire la strega.
"Non ne sapevo nulla." mormorò lei, irritandolo.
"Devo considerare questo come un tuo vano tentativo di giustificarti? Se è così non funziona." si affrettò a dire il biondo infastidito "Ci sono già abbastanza persone che non gradiscono la presenza di un figlio di mangiamorte nella propria casata, e non ho intenzione di essere anche causa di una perdita di punti solo perchè la mia compagna di ronda è troppo ossessionata da luci inesistenti che vede solo lei, probabilmente a causa di una qualche schizofrenia da luridi babbani." la accusò determinato, quasi arrivandole a sputare contro. Hermione non lo sopportò.
"Non sono allucinazioni! Io non sono pazza, dannatissimo furetto!" gli urlò contro, muovendo qualche passo verso di lui, salendo un paio di gradini "Non è colpa mia se il passato della tua famiglia è costellato di scelte sbagliate, ok? E per tua informazione, quella luce esiste davvero." gli sibilò addosso, ad un soffio dal viso, facendolo ghignare viscido.
"Credi in quello che preferisci, mezzosangue. Ci vediamo questa notte." e dicendo questo, il giovane Malfoy si congedò, lasciandola sola al centro di quella scalinata con il fiato corto dalla rabbia ed un senso di frustrazione ad invaderla.
Non poteva fare la ronda con Malfoy, non quella notte. Doveva vedere Fred. Glielo aveva promesso, e non poteva assolutamente mancare  o lui avrebbe rischiato di svanire per sempre. Serrando i le mani in due pugni collerici, si impose di mantenere la calma.

Avrebbe fatto un bagno, così si sarebbe certamente rilassata.





















Il bagno dei prefetti le era parsa un'idea perfetta per sciogliere i nervi che le dolevano morbosamente. Si sarebbe immersa nell'ampia vasca della stanza, avvolta dalle bolle e dal silenzio, e si sarebbe rilassata. Le sembrava passata una vita dall'ultima volta in cui si era concessa un attimo di pace. Infondo, la questione luce-misteriosa, recentemente soprannominata Fred Weasley, le aveva fatto trascorrere intere notti insonni. Quando si era decisa a concedersi quel po' di tranquillità, quindi, il suo cervello si era limitato a festeggiare sonoramente.

Lasciandosi scivolare la divisa di dosso, abbandonandola con noncuranza a terra, Hermione si incamminò in direzione della vasca da bagno dalla quale fuoriuscivano meravigliose bolle color arcobaleno. Un profumo delicato di rose si fece lentamente largo nella stanza, ed un sorriso si delineò sul viso della strega.
La missione relax stava procedendo nel verso giusto.
Togliendosi infine la biancheria, Hermione si immerse nell'acqua tiepida, avvertendo istantaneamente la meravigliosa sensazione di calma invaderle le membra stanche. Era incredibile come Draco Malfoy fosse in grado di alterarla. Le aveva completamente rovinato i programmi per la serata, ed ora non aveva idea di come fare. Fred l'avrebbe aspettata -ne era certa-, e lei non poteva assolutamente presentarsi accompagnata da un malfidato Serpeverde con la pessima abitudine di sputare sentenze quando non gli veniva richiesto.
Sbuffando demotivata, la ragazza si buttò completamente sott'acqua, bagnandosi i capelli ed il viso. Trattenne il respiro a lungo, fino al limite, e quando riemerse, posò il proprio sguardo bruno sul il soffitto chiaro. Ne mirò le fattezze eleganti ed attente e, incantata, allungò un braccio verso l'alto, in un vano tentativo di sfiorarne la superficie.

Un suono, infine, la distrasse.
Abbassò il braccio e lo sguardo nel medesimo istante, posando i propri occhi sulla figura alta che si stagliava fuori dalla vasca da bagno, in piedi sul pavimento lucido. Osservò confusa il suo viso mortificato, e solo quando abbassò il proprio sguardo più in basso, Hermione si rese conto del motivo per cui la fissava in quel modo. Lei era nuda nella vasca da bagno, con il seno che rischiava pericolosamente di fare capolino dal pelo dell'acqua.
Sussultando imbarazzata, Hermione si coprì come meglio potè con la schiuma che la circondava, mentre con la sua voce acuta cercava di richiamare il ragazzo "F-Fred! Che ci fai qui?!"

Fred Weasley l'aveva vista in quelle condizioni. Fred Weasley la stava vedendo in quelle condizioni!

La strega chiuse gli occhi, per poi deglutire a vuoto. Il suo cuore batteva in modo decisamente frenetico, come sul punto di esploderle nel petto. Quasi quasi lo desiderava. Magari, se fosse morta, tutto quell'imbarazzo sarebbe cessato.

Il ragazzo cercò di concentrarsi su una parete distante, mentre cercava nella sua mente parole adatte per domandarle scusa "Non volevo! I-Io ho solo cercato la tua essenza! N-Non credevo che ti avrei trovata... E-Ecco... Così!" tentò di spiegarsi, agitando le mani.
"L'hai fatto apposta, ammettilo!" lo accusò lei, puntandogli contro un indice e schizzandolo leggermente. Lui sollevò le spalle con noncuranza, mentre -non potendolo evitare- il suo occhio cadeva sulle curve perfette dei seni della ragazza.
"Non dico di essere pentito, ma-" "Sei sempre il solito, Fred Weasley!" lo interruppe lei, gridandogli contro con astio, facendo rimbomare il proprio tono acuto ed imbarazzato per tutta la stanza.

Un silenzio improvviso si posò poi su entrambi, senza portare con sé alcuna spiegazione. Restavano immobili nelle loro posizioni, osservandosi entrambi ben consapevoli l'una dei pensieri dell'altro.
Hermione lo osservava turbata. In quel momento, proprio non poteva credere che il ragazzo di fronte a lei fosse un fantasma. Improvvisamente, si era dimenticata di tutti quei momenti troppo dannatamente dolorosi come la sua morte, il funerale pochi giorni dopo, od il suo piatto sempre e costantemente presente alla tana. 
Fred osservò la ragazza allo stesso modo. Per qualche istante, anche lui si era dimenticato di essere unicamente un fantasma, qualcosa privo di un corpo, di vita. Doveva ricordarselo di frequente quel piccolo particolare: lui era morto.

Eppure, in quel momento,  Sembrava che...

"Sembra che tu non sia mai morto." mormorò Hermione, rivelando a voce i pensieri che gli affolavano la mente. Lui annuì incerto.
Quella litigata che avevano appena fatto, la situazione assurda in cui si erano trovati... Sembrava esattamente come quando erano alla tana. Quando la guerra era un problema che avrebbero affrontato tutti insieme, e gli scherzi erano ancora all'ordine del giorno. Lo stomaco di Hermione si contorse per la malinconia. Eppure, Fred sorrise.
Il viso del ragazzo si illuminò quando le sue labbra si tesero inspiegabilmente in un'espressione sinceramente felice. Lei lo osservò incerta qualche istante, poi, non riuscendo a trattenersi, lo fece anche lei. Sorrise. Guardò il ragazzo di fronte a lei e gli sorrise divertita. Era come se fossero tornati indietro: lui combinava guai, lei lo sgridava, e poi ridevano. Alle volte, ridevano persino per intere ore.



"Voltati." gli ordinò lei dopo qualche minuto, continuando a muovere la schiuma in modo da tale da non rimanere totalmente scoperta agli occhi del ragazzo.
"Cosa?" domandò lui beffardo, come se non si rendesse conto della gravità della situazione. Hermione lo fulminò con lo sguardo, per poi sospirare spazientita.
"Fred, girati. Devo vestirmi."
Lui scrollò le spalle, per poi poggiarsi contro la parete del bagno con eleganza. La ragazza lo osservò incuriosita; il suo corpo sembrava quasi tramante nella dimensione dei vivi, come in bilico in modo pericolosamente spaventoso. Era qualcosa, però, che si poteva vedere solo osservandolo con cura: lei notava quell'aspetto leggermente opaco, sempre troppo distante.
"Non è un problema, 'Mione! Fa pure!" esclamò lui, facendola irrigidire. Per chissà-che ragione, aveva pensato che un fantasma si sarebbe dimostrato più... Malinconico? Beh, Fred passava da momenti di totale tristezza, ad istanti di caparbia ilarità.
"Chissà se un fantasma può essere schiantato..." mormorò la strega, facendo istantaneamente ridere il defunto Weasley.
"D'accordo, Miss Prefetto Perfetto!" disse, voltandosi verso la perete del bagno elegante "Non voglio rischiare!"

Non appena lui distolse lo sguardo, Hermione uscì dalla vasca segretamente orgogliosa di quella propria piccola vittoria e, dopo essersi asciugata il corpo con un morbido asciugamano bianco, si concentrò sulla propria biancheria, e sulla divisa scolastica. Si vestì velocemente, imbarazzata all'idea che il ragazzo potesse voltarsi, e quando finalmente ebbe abbottonato anche l'ultimo bottone della camicia chiara, parlò.
"Che ne pensi di dirlo a Ronald?"
Fred si voltò, deducendo che lei si fosse ormai preparata. Incontrò la sua figura stagliarsi di fronte un ampio specchio. Stava tentando vanamente di sistemarsi quei suoi capelli perennemente disordinati. Sorrise senza saperne neppure lui il motivo.
"Ron, eh?" mormorò lui, guardandosi le mani che ai suoi occhi apparivano grige e stanche "Sarebbe bello prendere in giro di nuovo il mio fratellino."
La ragazza annuì, mentre rinunciava a pettinarsi, e si limitava a legare la chioma voluminosa in un elastico che teneva al polso "Sei felice?"
Lui alzò lo sguardo, incotrando il profilo elegante e femminile della ragazza. Gli chiedeva se era felice? Beh, era difficile dirlo. Nella propria vita era stato ben più felice, ma sicuramente quello era uno dei momenti più belli che viveva da quando era morto. Sì, si ripetè un'ennesima volta nella mente, lui era morto. Se ne dimenticava così spesso che, alle volte, era costretto a dirselo una decina di volte in una giornata.

E' tutto estremamente ovattato. Distante.

"Penso di sì." si limitò a rispondere infine, accennando una smorfia che lei non comprese pienamente. Eppure, Hermione non fece domande. Doveva dirgli una cosa molto importante.
"Questa notte non possiamo vederci." disse la ragazza, abbassando lo sguardo imbarazzata "Devo fare la ronda con Malfoy."
Fred incassò quel colpo stupito. Quella notizia lo rendeva certamente meno felice, ma decise di scherzarci -come sempre-. Il viso di Hermione, così arrossato e timido, in quel momento lo divertiva a dismisura.
"Oh, quindi mi tradisci con quel furetto, 'Mione?" il rosso storse il naso contrariato "Non me lo aspettavo!"
La strega per poco non si affogò con la sua stessa saliva. Un'insinuazione del genere la disgustava oltre l'inverosimile "Fred, non dire stupidaggini!"
Il ragazzò scoppiò in una fragorosa risata, piegandosi in due mentre -completamente incontrollato- andava a posarsi una mano sullo stomaco "C-Calmati, Granger!" balbettò poi intento a trattenere le risa "Stavo scherzando! Ma le tue espressioni sono impagabili!"
Lei fece un broncio degno della bambina più viziata dell'intero mondo magico e non, per poi incrociare le braccia sul petto "Non sei divertente."

Incerto sul cosa dirle, Fred restò interi minuti a contemplare il viso di lei, maturo, ma ancora colmo di ingenuità. Mirò con attenzione la forma dei suoi occhi, e desiderò in modo impellente vederne il colore bruno che aveva sempre apprezzato. Immaginò per qualche breve istante come doveva essere vedere nuovamente i colori che lo circondavano, potere riconoscere uno studente dell'istituto solo per la cravatta che indossava, potersi beare dei colori rosati che le guance delle ragazze predevano una volta imbarazzatesi. Con i propri occhi chiari e con la sua innata immaginazione, ridipinse la cravatta di Hermione, dandole quel colore rosso-oro tipico della casata -a modesto parer di lui- migliore dell'istituto, ricordò il colore della divisa scolastica, ed infine passò ai capelli castani di lei. Immaginò il cielo dipingersi nuovamente di azzurro, ed il sole brillare giallo al centro di esso.

Hermione, la verità è che non sono affatto felice.

Ho bisogno di un appiglio che non mi faccia svanire per sempre.


"Verrò anche io."
La voce del ragazzo spezzò il silenzio che si era formato,  e lei subito di voltò in sua direzione. Lo incontrò sorriderle falsamente, mentre quella breve frase le rimbombava nella mente in modo continuo.
"Cosa?"
"Stanotte! Mi divertirò a terrorizzare un po' Malfoy!" esclamò lui, nuovamente scherzoso e gioviale. Faceva di tutto per evitare di mostrare ciò che davvero sentiva, quel vuoto che solo Hermione -seppur da sole poche ore- era stata in grado di affievolire.
La ragazza sorrise sghemba di fronte quella proposta. Un Malfoy terrorizzato era sempre uno spettacolo imperdibile, e se a dirlo era la ragazza che al terzo anno lo aveva steso con un pugno notevolmente mascolino, bisognava crederci. Oltretutto, lui continuava a darle della 'grifonpolla impazzita'.
"Gli dimostreremo che non sono pazza!"






























































 
Già, sono tornata :) Ho passato due giorni al mare e quindi non ho potuto aggiornare prima, nonostante il capitolo fosse già stato pronto ^^

Beh, spero vi sia piaciuto!

Hermione vuole dire tutto a Ron, e Fred è molto meno felice di quanto possa sembrare!

Siete pronti a vedere la ronda di Hermione e Draco? (Il mio amato Draco u.u) Beh, presto la storia diventerà più interessante :) Un saluto a tutti!
  
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